
(quella lì sotto è la mia Punto...)
"Tutta la vicenda è nata da un fatto: una personalità della Chiesa della quale ci si deve fidare istituzionalmente mi ha contattato e fatto avere la fotocopia del casello giudiziale dove veniva riportata la condanna di Boffo e, assieme, una nota informativa, che per capirci potremmo chiamare ‘velina’, che aggiungeva particolari alla notizia.
[...]
Avrei voluto vedere chi, al posto mio, non si sarebbe fidato di questa persona". Perché? "Perché ci si doveva fidare istituzionalmente", dice Feltri, calcando parecchio su quell’avverbio: "istituzionalmente". E ancora: "Non ho dubitato neppure per un attimo di questa persona perché non si poteva dubitare di lei. E come se io, che sono direttore del ‘Giornale’, venissi da lei e le facessi due racconti retroscena sul giornale che dirigo: lei ci crede a quanto le dico oppure no? Sono o non sono ai suoi occhi affidabile? Direi assolutamente di sì".
[...]
"Che dentro la Chiesa ci sono più anime lo sanno tutti. E che nel caso Boffo un’anima era interessata a far sì che certe cose uscissero è evidente. Ma l’ho capito dopo. È ovvio: sapevo benissimo che chi mi aveva contattato l’aveva fatto non certo per regalare uno scoop al ‘Giornale’. Ma a me interessava la notizia e la notizia c’era tutta: una condanna per molestie nei confronti di Boffo e il pagamento da parte di Boffo di una pena pecuniaria. Questa è la sostanza della notizia. Il resto sono particolari sui quali, come è giusto che fosse, sono ritornato sul ‘Giornale’ dopo che l’avvocato di Boffo mi ha fatto scoprire la loro inesattezza."



Forse questa è la volta buona. D'altra parte il 3 è notoriamente il numero perfetto, e quindi non si vede perché questa volta debba fare eccezione. Se ieri avete seguito un po' i fatti della giornata vi sarete sicuramente accorti che c'è stata un po' di bagarre sul tema della caccia. Cosa è successo? Per farla breve, il governo ha approvato, per ora solo al Senato, un emendamento all'art. 38 della legge Comunitaria. L'articolo in questione è quello che prevede che i calendari venatori "possano essere modificati nel solo senso di riduzione del periodo di attività venatoria e devono essere comunque contenuti tra il primo settembre e il 31 gennaio". Cioè, detto in soldoni, i termini temporali della stagione venatoria per alcuni mammiferi rimangono quelli attualmente in vigore; l'emendamento incriminato, quello che ha scatenato il putiferio, dà però facoltà alle regioni di regolarsi a piacimento per altri mammiferi e uccelli migratori.
Lo so, è difficile da credere, perlomeno da parte di un osservatore esterno, ma mentre il resto del mondo ha ormai inserito internet nel novero degli strumenti che maggiormente rappresentano la libertà di espressione e la democrazia - Hillary Clinton l'ha ricordato giusto qualche giorno fa -, da noi c'è ancora chi, lucidamente, cerca di legiferare in senso opposto.
Il documento punta l'indice contro più riforme del governo e della maggioranza a cominciare da quella sul processo breve: già con la Legge ex Cirielli - scrivono le toghe - "il numero di processi che si chiudono con la prescrizione è balzato alla impressionante cifra di 170.000 l'anno"; ma questi aumenteranno "in maniera esponenziale" se dovesse diventare il ddl sul processo breve "che ridurrà il processo penale ad una tragica farsa e determinerà un rischioso disordine organizzativo con effetti pregiudizievoli sulla tutela dei diritti dei cittadini anche nel settore civile". (fonte)
La Francia, la "democratica" Francia, sta lavorando attorno a una legge tramite la quale vietare l'uso del burqa nei luoghi pubblici. La motivazione ufficiale è che questo indumento "offende i valori nazionali della Francia." Niente di ufficiale e di definitivo, almeno per ora: diciamo che la cosa è allo studio e si stanno vagliando varie ipotesi per introdurre questo divieto facendo meno "danni" possibili - una soluzione proposta è quella di non prevedere conseguenze penali per chi non intende adeguarsi, ma solo amministrative.
Mi sono imbattuto stamattina, su Repubblica, in questo bell'articolo a firma Carlo Petrini. Un articolo che mi ha molto colpito perché smonta, dati alla mano, parecchi dei (comodi) luoghi comuni sulle origini del dramma della fame e della miseria nel continente africano. Un dramma i cui responsabili, per buona parte, sono proprio quei paesi che poi respingono i disperati che hanno contribuito a creare.Scorrendo un recente dossier del Wwf si scopre che dal 1994 sono stati riempiti di costruzioni 3,5 milioni di ettari, dei quali due milioni di terreni agricoli: come Lazio e Abruzzo messi insieme. Ormai è impossibile tracciare un cerchio di 10 chilometri di diametro «senza intercettare una zona costruita». Un fatto che indigna la Coldiretti: «In Italia i centri storici sono degradati perché si preferisce cementificare le campagne dove negli ultimi 40 anni è scomparso quasi un terzo del territorio agricolo». L’architetto e urbanista Aldo Loris Rossi ha calcolato che un terzo del patrimonio immobiliare italiano sia a rischio. Circa 40 milioni di vani, realizzati tra la fine della seconda guerra mondiale e il 1975: case tirate su senza alcuna precauzione asismica, pur essendo in zone dove la terra trema, o semplicemente costruite male. Un periodo durante il quale abbiamo assistito a un’espansione edilizia senza precedenti, proseguita selvaggiamente negli ultimi quindici anni, nonostante la popolazione sia rimasta sostanzialmente stabile. Al punto che oggi il 20% del patrimonio abitativo è vuoto: calcolo, naturalmente, per difetto, se si considerano le case abusive che continuano a spuntare come i funghi. l’Italia del piano casa e delle new town di Silvio Berlusconi è un Paese dove ci sono 120 milioni di vani abitativi, due per ogni residente. Neonati compresi. Un Paese che negli ultimi quindici anni ha approvato due devastanti condoni edilizi, che hanno regolarizzato costruzioni spesso realizzate senza osservare le minime regole di sicurezza strutturale. Soltanto in Sicilia, nei dieci anni intercorsi fra un condono e l’altro sono apparse 70.047 case abusive.

Sta facendo piuttosto rumore un articolo pubblicato alcuni giorni fa da therumpus.net. Si tratta di un'intervista rilasciata, naturalmente sotto anonimato, da una dipendente americana di Facebook. Lo so, fidarsi di interviste anonime non è mai deontologicamente corretto, ma d'altra parte è piuttosto difficile che, specialmente di questi tempi, qualcuno sia contento di farsi licenziare su due piedi. A questo va aggiunto che l'attendibilità di quanto dichiarato potrà essere valutata nel breve/medio termine.Ma la notizia più importante, riferita testualmente nell'intervista, ma che permea anche ogni singola parola e fatto riferito, è che tutto, tutto, quello che un utente fa o carica su Facebook viene memorizzato permanentemente, permanentemente, in una struttura di database facilmente ricercabile e di cui vengono frequentemente salvati snapshot ed effettuate repliche tra i datacenter.
L'ex governatore della regione Sicilia, Salvatore Cuffaro (foto), attualmente senatore in quota UDC, è stato condannato in secondo grado "per favoreggiamento aggravato dall'avere agevolato Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio". Questa sentenza è più grave della prima perché certifica l'esistenza dell'aggravante mafiosa, che era stata invece esclusa nella sentenza di primo grado - lì si beccò infatti "solo" 5 anni.Per amici, collaboratori e giornalisti, che fin dalla mattina lo attendevano a palazzo d'Orleans il governatore Salvatore Cuffaro ha ordinato caffé e dolci nel bar della presidenza della Regione. Poi ha preso un vassoio che gli aveva donato un amico pieno di cannoli siciliani e li ha offerti alle persone presenti nel suo studio. Un momento di allegria prima di commentare la sentenza con cui è stato condannato per favoreggiamento ma senza l'aggravante di aver aiutato la mafia.
"So di non essere mafioso, so di non avere mai favorito la mafia. Ma questo non vuol dire che non si debbano rispettare le sentenze. Le sentenze sono espresse dalle istituzioni e vanno comunque accettate. Ne sento la pesantezza come cittadino e questo non modifica il mio percorso politico".
"Abbiamo informazioni su 15 bambini scomparsi dagli ospedali, dopo il sisma", ha affermato oggi a Ginevra un responsabile dell'Unicef. "Abbiamo registrato circa 15 casi di bambini scomparsi negli ospedali e che non sono con le loro famiglie attualmente", ha detto Jean Claude Legrand, esperto dell'Unicef per la protezione in un incontro con la stampa, insistendo sull'esistenza di reti per la tratta di bambini. Queste reti "già esistevano prima del sisma" e molte hanno rapporti con il "mercato illegale delle adozioni", ha aggiunto. Dopo catastrofi come il sisma queste reti si attivano immediatamente" per sfruttare la situazione. (fonte)
Arriva la chiusura dell’ultima indagine milanese su Silvio Berlusconi. Da tempo annunciata dalla stampa, presenta una grossa novità rispetto alle attese: la presenza nell’elenco dei 12 destinatari degli avvisi di chiusura dell’inchiesta, di Pier Silvio Berlusconi, il figlio del premier e vicepresidente di Mediaset, accusato di frode fiscale. Stesso addebito, e in più l’appropriazione indebita, vemgono contestati al presidente del Consiglio.
Di notevole entità le somme oggetto dei presunti reati commessi da padre e figlio in concorso con ex manager del gruppo e altri indagati: quasi 34 milioni di dollari per l’appropriazione e circa otto per la frode. Il meccanismo ipotizzato dal pm Fabio De Pasquale è simile a quello al centro del processo in corso che vede imputato Berlusconi per i presunti fondi neri creati da Mediaset attraverso la compravendita dei diritti cinematografici e televisivi. Mediaset avrebbe rinunciato a trattare i diritti televisivi direttamente con le majors americane, come personalmente faceva fino agli anni Ottanta Silvio Berlusconi e avrebbe affidato l’incarico a un egiziano diventato cittadino americano, Frank Agrama. Cruciale il suo ruolo di presunto socio occulto del capo del governo perchè avrebbe comprato i diritti per rivenderli alle società di Berlusconi a prezzi enormemente gonfiati.
«La scienza non può dimostrare né che Dio esiste né che non esiste, ci sono scienziati credenti, agnostici e atei ed è inutile cercare motivazioni razionali in questioni che razionali non sono. Oggi sappiamo che 13 miliardi e 700milioni di anni fa per una fonte di energia si sono create le condizioni per trasformare le particelle elementari negli elementi che hanno dato vita alla formazione di stelle, pianeti, esseri viventi ed organismi complessi. Questo per una capacità interna alla materia. Tutto ciò desta grande meraviglia e qualcuno pensa a un Dio creatore, ma è una spiegazione troppo semplice che non mi soddisfa. Da piccola credevo che Gesù bambino mi portasse i regali ma quando ho scoperto che i miei genitori armeggiavano sotto il tavolo ci sono rimasta male, ma ero cresciuta e non credevo più alle favole».
[...]
«Dio è la più comoda delle risposte per spiegare il mistero che ci circonda. È l’invenzione con cui l’uomo spiega quello che la scienza non chiarisce. Siccome dispiace morire, fa piacere credere in un aldilà. Nell’antichità non si conosceva nulla dell’universo e lo si popolava di dei. Ora che la scienza ha scoperto grandissime verità, lo spazio di Dio si restringe. Com’è possibile che una zuppa di particelle elementari si sviluppi fino a diventare un organo come il cervello umano, più complesso di qualsiasi galassia? Non lo so, ne resto meravigliata ma non voglio spiegarmelo con la scorciatoia di un dio. Io non credo perché non ne ho ragioni scientifiche. Mi sembra un’idea assurda».
> La vulnerabilita puo consentire l'esecuzione di codice in modalita remota se un utente apre un contenuto reso con carattere EOT (Embedded OpenType) appositamente predisposto in applicazioni client che eseguono il rendering dei caratteri EOT, come Microsoft Internet Explorer, Microsoft Office PowerPoint o Microsoft Office Word.
> Sfruttando questa vulnerabilita, un utente malintenzionato potrebbe assumere il pieno controllo del sistema interessato.
> Potrebbe quindi installare programmi e visualizzare, modificare o eliminare dati oppure creare nuovi account con diritti utente completi.
> Pertanto, gli utenti con account configurati in modo da disporre solo di diritti limitati sono esposti all'attacco in misura inferiore rispetto a quelli che operano con privilegi di amministrazione.
> Questo aggiornamento per la protezione e considerato di livello critico per Microsoft Windows 2000 , Windows XP, Windows Server 2003, Windows Vista, Windows Server 2008, Windows 7 e Windows Server 2008 R2.


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La prima battaglia è vinta: il processo breve è passato al Senato. Per vincere la guerra, per far sì cioè che il provvedimento diventi definitivamente legge dello stato, manca solo l'approvazione della Camera, che, visto l'andazzo, dovrebbe comunque essere una formalità. Tuttavia, forse, è ancora presto per stappare le bottiglie; certo, le speranze non sono molte, ma Napolitano deve ancora dire la sua. Intendiamoci, nessuno si fa grosse illusioni in proposito, ma, come segnalava ieri mattina Repubblica, gli esperti giuridici del Quirinale stanno spulciando per benino il testo e qualche sorpresa è sempre da mettere in conto, anche perché i profili di incostituzionalità secondo molti sono palesi. Vedremo.Il processo breve approvato oggi non cancellerà solo i dibattimenti ma anche «almeno 500 milioni di euro» che sindaci, parlamentari, ministri e sottosegretari hanno rubato allo Stato truffando e sprecando. Soldi che devono essere restituiti in base alle sentenze della Corte dei Conti. Ma che il ddl 1880 Gasparri-Quagliariello, più noto come «processo breve», nella sua versione corretta e allargata anche ai procedimenti contabili e societari cancella in un colpo solo.

Riguardo alla questione della casa editrice filo-fascista alla manifestazione Più libri Più liberi, non so bene cosa pensare. Da un lato la...