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Visualizzazione dei post da maggio, 2021

Måneskin

Lo so, sarò impopolare, ma a me i Måneskin non dispiacciono. Non ne sono un cultore né un fan sfegatato come potevo esserlo da giovane di gruppi come gli Iron Maiden o i Led Zeppelin o i Deep Purple, ma i loro pezzi che ho ascoltato finora mi piacciono. Li apprezzo anche per il fatto che sono ormai uno dei pochi gruppi mainstream a fare rock, e a me il rock è sempre piaciuto.  Ok, adesso massacratemi pure. :-)

Curiosità storiche medievali

Segnalo qui di seguito alcune delle curiosità storiche a mio parere più interessanti che ho trovato nel libro Donne, madonne, mercanti e cavalieri , di Alessandro Barbero. I sei personaggi descritti dall'autore (nell'ordine: fra' Salimbene da Parma; Dino Compagni, mercante di Firenze; Jean de Joinville, nobile cavaliere crociato; Caterina da Siena, mistica toscana; Christine de Pizan, prima donna scrittrice della storia e prima femminista; Giovanna d'Arco, eroina e rivoluzionaria francese) vivono nel periodo compreso tra il 1200 e il 1400, e le loro vicissitudini sono interessanti perché permettono di aprire delle "finestre" da cui è possibile capire come era fatta la società medievale dell'epoca. Una di queste curiosità l'avevo già menzionata qui e riguarda l'origine del termine penitenziàgite, quindi non sto a tornarci sopra.  Altra curiosità: la locuzione "Roma ladrona" non è stata inventata dalla Lega di bossiana memoria (quella Roma

Vietato dimagrire

Da qualche tempo sono dimagrito. Non che prima fossi eccessivamente in sovrappeso (da giovane lo sono stato, poi mi sono rimesso in riga), ma avevo comunque alcuni chili di troppo che mi davano qualche problema. In genere io sono uno che quando si pone un obiettivo lo persegue con una certa costanza, anche a costo di qualche sacrificio, e chi, come lo scrivente, è amante della buona tavola sa benissimo che i sacrifici culinari sono più sacrifici degli altri. Insomma, com'è e come non è, da qualche tempo ho raggiunto quello che si usa comunemente definire peso forma, che nel mio caso corrisponde più o meno a 71 chili. Ciò mi ha permesso di smettere di russare (sono sempre stato un buon concertista notturno) e di affrontare meglio i turni lavorativi di otto/nove ore in piedi. C'è però un problema: mia madre, la quale, ogni volta che mi vede, mi rimprovera di essere troppo magro e mi chiede reiteratamente se stia bene. Per lei il fatto che io sia dimagrito non è semplicemente una

Si poteva evitare

Trovo abbastanza stucchevole tutta la retorica all'insegna del "si poteva evitare". Di per sé è una specie di tautologia che non significa nulla. È logico che si poteva evitare. Anche la Seconda guerra mondiale si poteva evitare se alle prime intemperanze territoriali di Hitler in Europa per ricostituire la grande Germania si fossero messi subito i paletti, invece di lasciare fare. Dire "si poteva evitare" dopo una qualsiasi tragedia non ha alcuna utilità, se non, forse, a livello emotivo. E neppure si può contare su una sua valenza consolatoria o lenitiva, presente semmai di fronte all'ineluttabilità di una tragedia, non alla sua evitabilità. Ma a noi la retorica sempre un po' fine a sé stessa piace, via.

Valori

Se, come sembra, sarà confermata l'ipotesi del "forchettone", la tragedia della funivia del Mottarone si inserirà nel solco delle molte tragedie che regolarmente riempiono le cronache nostrane, che è quello del tutti sapevano e nessuno ha fatto niente. I responsabili dell'impianto di risalita sapevano che i freni di emergenza erano stati disabilitati perché creavano problemi; i responsabili della manutenzione del ponte Morandi sapevano perfettamente che i tiranti erano da anni ridotti a grissini; i responsabili dello stabilimento in cui lavorara Luana sapevano benissimo che la protezione all'orditoio era stata tolta per farlo andare più veloce e aumentare la produzione, e si potrebbe continuare. Cosa accomuna queste e tutte le tragedie che hanno riempito le cronache degli ultimi lustri? Il fatto che il profitto viene prima della vita umana. È stato così per i freni della funivia (davano problemi, quindi bisognava spesso tenere fermo l'impianto per la manutenzi

Penitenziàgite

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Sto leggendo questo gustosissimo saggio di Alessandro Barbero. Nel capitolo dove si parla di fra' Salimbene da Parma ci sono alcuni cenni relativi a Gherardino Segalelli. Costui fu il frate che nel tardo 1200 fondò il movimento degli Apostolici, denominazione nata dalla volontà dei suoi seguaci di essere in tutto e per tutto uguali ai dodici apostoli.  Il movimento fu bollato come eretico dalla Chiesa perché, tra le altre cose, teorizzava un rapporto diretto tra il fedele e Dio, un po' come i protestanti, per intenderci, e da ciò ne conseguiva una sostanziale inutilità di una struttura di mediazione come la Chiesa. Cosa gravissima e imperdonabile, naturalmente, tanto che Segalelli fu mandato al rogo senza tanti complimenti e il suo movimento ferocemente perseguitato. Ma l'aspetto curioso della faccenda è che Segalelli era un povero ignorante e da questa ignoranza nacque, quasi casualmente, il termine penitenziàgite, notissimo a chi ha letto Il nome della rosa, di Umberto Ec

Vecchiaia e società

"L'uso di trucchi e stratagemmi per contrastare l'avanzare del tempo è quindi una pratica antichissima, ma la nostra civiltà ne ha fatto un'ossessione. Su di essa prospera un'industria molto fiorente; non solo ospedali e aziende farmaceutiche che si occupano della salute, ma una vera e propria fabbrica dell'eterna giovinezza che costruisce profitti sull'illusione di fermare il tempo solo per sé, lasciando tutti i non-provilegiati in balìa del dominio di Chrónos. Il sogno di rimanere giovani in eterno non obnubila solo miliardari o stelle del cinema. La follia si è ormai insinuata in molti strati della società. Ogni sacrificio è ben accetto pur di ridare a volti e corpi ormai consunti un'eterna freschezza e cancellare qualsiasi segno che ci ricordi il nostro destino ineluttabile. Vorrebbero, all'opposto di quello che ha fatto Rembrandt coi suoi autoritratti, vedere nello specchio, via via che passano gli anni, un'immagine di sé sempre più giovane

La "patrimoniale" di Letta

Discussioni serie e ragionate su temi come la proposta di Enrico Letta di innalzare le tasse di successione, non si potranno mai fare, qui da noi. Non si potranno mai fare perché il livello generale di discussione si ferma, da sempre, al piano ideologico e raramente entra in quello del merito, e il piano ideologico si riassume nella semplice e nota equazione patrimoniale = sinistra. Ne consegue che i pareri relativi alla proposta di Letta non si formano sulla base di una sua analisi nel merito ma sulla base di ciò che si fa nella cabina elettorale. Personalmente, non ci trovo nulla di scandaloso, indecente o sovversivo in quella che, impropriamente, viene definita "patrimoniale soft". Se infatti ci si prendesse la briga di analizzarne i punti principali, si scoprirebbe che, sostanzialmente, prevede un aumento delle tasse di successione degli immobili per i patrimoni sopra i cinque milioni di euro, che nel nostro paese riguarda l'uno per cento dei contribuenti. Si trattere

Dell'umanissima paura

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(da Tempo. Il sogno di uccidere Chrónos . Guido Tonelli)

Il fascismo fa audience

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Qualche tempo fa lo storico Paolo Mieli, intervistato da Andrea Purgatori, si interrogava sul successo che ancora riscuote il fascismo ai giorni nostri. Successo anche televisivo, nel senso che quando vengono trasmessi documentari sul fascismo o su Mussolini (ma anche su Hitler) gli ascolti si impennano. Questo interesse per il fascismo è certificato, oltre che dalla televisione, dalla marea di pubblicazioni che escono nelle edicole relativamente a questi temi (qui sopra ne vedete due delle tante che circolano). Mieli ipotizzava ( qui , dal min. 4:30 circa) che ciò sia dovuto alla sensazione generalizzata che su Mussolini e il fascismo non si sia raccontato tutto, che ci siano non detti e cose tenute nascoste, che ci sia una verità ufficiale e, accanto questa, un'altra verità non ufficiale. Non so se sia così. Si tratta di una ipotesi che può avere una sua plausibilità, ma io penso che il successo che ancora oggi riscuote il fascismo in certi settori della società sia dovuto ad alm

Omaggio

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Un mio piccolo e insignificante omaggio a uno dei più grandi cantautori italiani.

Franco Battiato

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Difficile scrivere qualcosa quando se ne va uno dei miti della tua vita, perché è come se se ne andasse un pezzo di te. Grazie di tutto, "maestro", e io ho un milione di motivi per ringraziarti.

Possiamo fidarci della storia?

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Broad sunlit uplands

  Credo di averlo già scritto altre volte. Ogni tanto mi frulla nella mente una melodia che non se ne va per nessun motivo; rimane lì, nella testa, ossessivamente, tenacemente. Forse capita anche a voi, ogni tanto, di fischiettare o canticchiate ossessivamente un motivo senza alcuna ragione. Se sì, avete capito a cosa alludo.  Ho scoperto, col tempo, che l'unico modo per neutralizzare l'ossessività del motivo è suonarlo. Una volta suonato, è come se la mente riuscisse ad aprire la porta che lo tiene imprigionato e gli permettesse di andarsene. Il motivo che mi ossessiona da questa mattina è Broad sunlit uplands , una vecchia composizione di Mike Oldfield, un compositore che amo da quando ero ragazzo. Ne ho accennato qui sopra un breve estratto di un paio di minuti, sufficienti comunque a liberarmi dalla ossessione. E, naturalmente, anche questa volta ha funzionato.

Negozi di dischi d'altri tempi

Cercavo da giorni il nuovo CD dei Nomadi e non riuscivo a trovarlo da nessuna parte, o almeno non lo trovavo nei vari Media World, Euronics e simili, solitamente presenti nei grandi centri commerciali. Così, ieri, ho cercato su Google l'elenco dei negozi di dischi presenti a Rimini e provincia. Il primo risultato trovato è stato Zona Disco. Ho telefonato e chiesto al titolare se avesse il CD in questione. Ce l'aveva. Stamattina sono andato a comprarlo.  Zona Disco è un piccolo negozietto in via Sigismondo, a Rimini, in pieno centro storico, a due passi dalla centralissima piazza Malatesta. Entrare lì dentro e vedere sugli scaffali e sui banchi dischi in vinile accatastati in ogni dove mi ha fatto una certa impressione. Mi ha riportato alla memoria i tempi in cui da ragazzino andavo alla mitica Dimar di corso d'Augusto con gli amici e mi perdevo in quell'immenso labirinto musicale (oggi la Dimar, purtroppo, non esiste più, come raccontai anni fa qui ).  Mi sono presentat

Perché vengono?

Ieri notte, a fine turno, chiacchieravo con alcuni colleghi (sì, sì, lo so, devo smettere di farlo) e si parlava della notevole ripresa degli sbarchi di persone di questo ultimo periodo. Uno di questi colleghi, che abita in un piccolo paesino in collina qua attorno, si lamentava del fatto che da qualche tempo queste persone hanno cominciato a spuntare anche lì dove abita lui, dove fino ad ora non si erano mai viste, e si chiedeva quale potrebbe essere la soluzione per arginare il fenomeno, visto che tutte quelle messe in campo finora (comprese le pagliacciate delle navi bloccate al largo da Salvini) non hanno funzionato. Nel mio piccolo, ho provato a spiegargli che il problema, ammesso che di problema si tratti, non ha soluzione. Semplicemente, non ha soluzione. Perché la storia insegna che da che mondo è mondo la gente si è sempre spostata per tutto il globo terracqueo (e noi italiani in questo non abbiamo niente da imparare da nessuno, nemmeno oggi), e quando questi spostamenti avven

Wojtyla e la pallottola deviata

Ieri ricorrevano i quarant'anni dall'attentato a Karol Wojtyla, attentato su cui sono stati scritti libri su libri e sono stati versati fiumi di inchiostro relativamente ai tanti, presunti misteri che avvolgerebbero la vicenda, misteri che lascio a chi è interessato. A me, di tutta la faccenda, da inguaribile razionalista quale sono interessa ciò che ebbe a dichiarare Wojtyla molti anni dopo i fatti, e cioè che la traiettoria della pallottola fu deviata grazie all'intervento di Maria, il che consentì che non colpisse organi vitali e permise al papa di salvare la pelle. Sì, lo so, conosco l'obiezione principale (e unica) a quanto scrivo: siamo nel campo della fede e gli avvenimenti di fede non si possono analizzare col faro della ragione. Verissimo, ma tantissimi pensatori cristiani hanno tentato di analizzare fatti di fede anche alla luce della ragione (sant'Agostino, giusto per citarne uno, di cui tra l'altro ho appena letto Le confessioni ), e se l'hanno

Vaccino

Da oggi, gli anzianotti come lo scrivente possono prenotare il vaccino anti-covid. La regione Emilia-Romagna, viste le vibranti proteste dei medici di base, investiti anche di questa incombenza, ha messo a disposizione un'apposita pagina web per poter effettuare la prenotazione. Naturalmente la pagina dà già problemi, probabilmente a causa dell'eccessivo numero di accessi, quindi andrà a finire che, dopo aver fatto ancora qualche tentativo, farò due passi a piedi fino alla farmacia e farò la prenotazione direttamente da lì, come del resto hanno già fatto i miei genitori.  Ieri parlavo della mia intenzione di fare il vaccino con alcuni colleghi e, tranne poche eccezioni, mi sono scontrato con mugugni e perplessità corredati dai soliti ritornelli: "Non sono sicuri", "va' a capire cosa ti iniettano", "si tratta di un gigantesco esperimento di massa fatto alle nostre spalle" (il complottismo latente che è in ognuno di noi ogni tanto fa capolino, sp

Le Confessioni

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Ho terminato di leggere il celeberrimo Le Confessioni , di Agostino d'Ippona. L'ho terminato anche con una certa sorpresa, nel senso che avevo messo in conto un suo possibile accantonamento prima di arrivare alla fine. Invece non è stato così, e devo ammettere che a tratti mi è pure piaciuto, specie nelle parti in cui non mi sono perso tentando di seguire i contorti ragionamenti e le funamboliche peripezie intellettuali dell'autore. La prima impressione che ho avuto, già dopo poche pagine, è che sant'Agostino era un invasato di quelli da ricovero (invasato, qui, va inteso come eufemismo). Tuttavia, allo stesso tempo, gli va innegabilmente riconosciuta una grande capacità di pensare e filosofare, e una altrettanto grande curiosità e bisogno di capire, non solo in relazione alle cose di Dio e alla infinità di insanabili contraddizioni insite nei tanti dogmi cristiani (solo le sue riflessioni su come si possa conciliare l'esistenza del male in un mondo creato da Dio si

Approcciarsi alla disabilità

Il grande Roberto Mercadini ha pubblicato un video, qualche ora fa, in cui parla di Alzheimer. Più che di Alzheimer, parla della necessità di imparare ad approcciarsi alle persone con qualche disabilità. Credo sia capitato a tutti - a me spesso - di avere a che fare con persone colpite da qualche disabilità, sia essa fisica o mentale, e di trovare difficoltà a interagire e a rapportarsi con esse. Si prova magari un po' di imbarazzo, non si sa come comportarsi, si ha timore di urtare la loro sensibilità e via di questo passo.  Il modo sicuro per non sbagliare? Usare la gentilezza, ma anche altro. Il video è qui e dura poco più di dieci minuti, quindi non porta via troppo tempo - lo so, viviamo nell'era della velocizzazione del tempo e quindi anche dieci minuti possono sembrare una perdita di tempo troppo grande. Comunque, a me questo video ha commosso. Piccolo consiglio non richiesto: se avete voglia di ascoltare interventi e monologhi intelligenti che fanno pensare, riflettere

L'omosessualità fa paura?

Stamattina ascoltavo cinque o sei persone che parlavano della faccenda Fedez, col discorso che inevitabilmente è poi caduto sul famoso ddl Zan. Ho sentito cose come "non ho niente contro i gay, però...", "per me possono fare quello che vogliono, basta che...", "c'è dietro un complotto della lobby gay per..." Poi battutine stupide e infantili, condite con moine e atteggiamenti all'insegna del dileggio sui gay, sui "froci" ecc.  A quel punto ho pensato una cosa: quelle persone avevano paura, e utilizzavano l'arma del dileggio e della strafottenza proprio per esorcizzare questa paura. Non c'entrava la discriminazione dettata dalla repulsione per orientamenti sessuali differenti da quello canonico, c'entrava proprio la paura. Un po' come le paure naturali che hanno i bambini nella prima età evolutiva e che i genitori cercano, con vari espedienti, di aiutare a gestire.  La differenza sta solo nel fatto che queste persone sono

Il feticismo del mercato

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Duecentotre anni fa nasceva Marx e mi è venuto in mente che giusto qualche giorno fa ascoltavo un interessante intervento di Umberto Galimberti che tratta di economia, denaro, mercato e società, intervento con dei richiami a molte cose che il filosofo ed economista tedesco aveva previsto e che puntualmente si sono avverate. Se avete una quarantina di minuti liberi, magari dateci un'occhiata, io l'ho trovato molto interessante.

Fedez e la censura

L'aspetto pregnante della vicenda Fedez di ieri non è tanto l'intervento in sé letto sul palco del concerto del Primo maggio, comunque coraggioso. Sappiamo benissimo tutti, infatti, qual è la visione dell'omosessualità e dei diritti civili da parte del partito di Salvini e, in generale, della parte politica che a quel partito fa riferimento. L'aspetto pregnante, e grave, sta nei palesi tentativi di censura, da parte dei dirigenti Rai, di ciò che Fedez voleva dire, inesorabilmente documentati qui . Di tutto il corollario (reazioni, distinguo, discussioni sul fatto che queste cose le debba dire Fedez piuttosto che una sinistra ormai morta e sepolta e altro) non mi importa granché, mi importa che sia stato reso pubblico il fatto che in un paese cosiddetto civile e democraticamente avanzato, la libera espressione di un'opinione o di un pensiero debba ancora sottostare al vaglio di una autorità che dica cosa si può dire e cosa no, cosa è meglio edulcorare e cosa no, cosa

Ex terroristi

Su quella che venne chiamata Dottrina Mitterand si possono avere opinioni diverse, come è giusto che sia. Per quanto riguarda la consegna da parte della Francia di ex terroristi che qua da noi, negli anni Settanta e Ottanta, si sono resi responsabili di gravi fatti di sangue, personalmente tendo a non identificarmi col filone giustizialista che sembra andare per la maggiore in rete e anche fuori.  Lo so, l'argomento è delicato e conosco l'obiezione principale a questa posizione: Se fosse stato ucciso tuo padre/fratello/moglie/figlio, penseresti ancora che queste persone andrebbero perdonate o che comunque, ormai, su tutta la faccenda si potrebbe mettere una pietra sopra e guardare avanti? Non lo so, non posso rispondere a questa domanda appunto perché non sono coinvolto direttamente in quei fatti, e non ho difficoltà ad ammettere che in quel caso la mia posizione potrebbe anche essere differente.  Tuttavia mi riconosco nel pensiero di Mario Calabresi, attuale direttore di Repub