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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

Prendere il mare

Sto leggendo Storia di Gordon Pym , di Edgar Allan Poe. Mi colpisce il desiderio insopprimibile del giovane protagonista di prendere il mare. Una desiderio che è in realtà un richiamo irresistibile, generato dal desiderio di cambiare la propria vita, abbandonare lo status quo per qualcosa di nuovo. Forse questo aspetto del libro mi colpisce perché mi ricorda tutte le volte che avrei potuto imboccare una direzione diversa, magari rischiando, senza che l'abbia mai imboccata.

26.4.1986

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  Nel 1986 avevo 16 anni e ricordo perfettamente la tragedia di Chernobyl. O meglio, ricordo i telegiornali che ne hanno parlato incessantemente per giorni e giorni; ricordo il timore dei miei genitori, dei miei amici, dei miei insegnanti. Si creò una specie di psicosi collettiva riguardo agli effetti che ne sarebbero potuti derivare (la nube radioattiva arrivò in Italia nella notte tra il 29 e il 30 aprile, ma il suo potenziale radioattivo era già quasi completamente esaurito. Si registrò solamente un lieve aumento della radioattività in Lombardia ma con valori sempre sotto la soglia di pericolo).  Mi è capitato per caso tra le mani questo libro e, preso dalla curiosità, ho voluto leggerlo per conoscere nei particolari l'intera vicenda.   È una vicenda che lascia allibiti. Non tanto e non solo per la sua immane tragicità e per le conseguenze civili e politiche che ne derivarono, ma per il fatto che a causarla fu una incredibile sequenza di errori umani. Niente può essere addebitat

Phil Collins

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A me che Phil Collins non faccia più concerti dal vivo a causa dei suoi gravi problemi di salute dispiace un sacco. Sono molto legato a lui perché un lungo pezzo della mia vita l'ho trascorso in compagnia della sua musica, come batterista e poi cantante dei Genesis prima, e come autore solista poi. In più è molto amato anche dalle mie figlie, che hanno cominciato a conoscerlo dopo che scrisse la bellissima colonna sonora del film di animazione Tarzan , della Disney. Partendo da lì hanno cominciato ad avvicinarsi anche loro alla sua musica del periodo solista, e sul mio canale YouTube c'è ancora un video di parecchi anni fa in cui io, al pianoforte, accompagno mia figlia più grande, Michela, mentre canta Against all odds . Insomma, qua Phil è uno di noi.

La cancellazione dell'uomo

Quando papa Bergoglio dice di smetterla di fare la guerra prima che la guerra cancelli l'uomo dalla storia, come si fa non essere d'accordo? Tra l'altro la cancellazione dell'uomo dalla storia, intesa come effetto ultimo dell'eventuale dispiegamento dell'intero suo arsenale distruttivo, non è un'ipotesi astratta e improbabile. Tutt'altro. Quello a cui però generalmente non si pensa è che se anche l'uomo si autocancellasse dalla storia il mondo mica finirebbe.  Il nostro pianeta ha 4,5 miliardi di anni e i nostri più antichi progenitori sono comparsi due milioni e mezzo di anni fa. Ciò significa che la casa che ci ospita se n'è stata tranquillamente in beata pace per quasi tutto il lunghissimo corso della sua vita, poi siamo arrivati noi, abbastanza accidentalmente, abbiamo combinato un po' di casini e tra un po' ci estingueremo. Dopodiché la suddetta casa continuerà a esistere e a fare il suo corso come ha sempre fatto e come se niente f

Tra batteria e chitarra

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Una svista ci sta, può capitare. Magari uno è sopra pensiero, un attimo distratto e zac, ecco l'errore. Ma, nel caso specifico, se si ha l'accortezza di guardare un attimo la foto si capisce bene che Taylor Hawkins non sta suonando una chitarra. E ci si arriva anche senza essere musicisti.  Una svista, dicevo, ci sta, il problema è che i giornali e i siti informativi traboccano di errori/sviste simili. Il buon Paolo Attivissimo ci ha quasi costruito un blog intero raccogliendo queste perle , in cui si trovano errori di ortografia, obbrobri linguistici, inesattezze storiche, strafalcioni geografici, scientifici e chi più ne ha più ne metta. E allora, forse, il problema è un po' più grave di una svista e riguarda la qualità del giornalismo di oggi (sistema di lavoro, criteri con cui vengono assunti i giornalisti nelle redazioni, competenze ecc.). A margine, stavo pensando che, in fondo, sotto alcuni aspetti non è neppure una svista così grave, ed è perfino palusibile che, err

La stanza segreta di Auschwitz

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Un paio di giorni fa Michela, mia figlia maggiore, mi aveva suggerito la lettura di questo libro, che lei aveva appena terminato trovandolo bellissimo e terribile (bellissimo per la trama e lo stile narrativo e terribile per il contenuto). Così sollecitato, ho cominciato a leggerlo senza però nutrire grosse aspettative, immaginando che fosse niente più di uno degli innumerevoli romanzi in circolazione che hanno sullo sfondo le atrocità commesse dai tedeschi nei campi di sterminio dell'Europa orientale durante la Seconda guerra mondiale.  Mi sono dovuto ricredere. L'autore, fino a un paio di giorni fa a me totalmente sconosciuto, è stato capace di riunire ottimamente in un unico libro, dopo essersi documentato per anni relativamente alla storia e al funzionamento dei campi di concentramento, il romanzo storico e una storia avvincente, tra l'altro basata su una vicenda realmente accaduta.  Molto brevemente, il romanzo racconta le vicende di due sorelle nella Polon

Di nuovo su Orsini

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Siccome il mio post di ieri su Alessandro Orsini ha messo in mostra nei commenti una certa divergenza di opinioni, ci torno un attimo sopra per evidenziare brevemente alcuni concetti e alcune cose che mi sembra di avere capito su di lui. Per farlo, mi sono sobbarcato la visione della intera puntata di Piazza Pulita dello scorso 13 marzo, puntata in cui è intervenuto il personaggio che ha creato lo scompiglio mediatico che sappiamo e che, a causa delle sue posizioni sul conflitto in corso in Ucraina, si è visto negare la definizione di un contratto con la Rai che prevedeva la partecipazione ad alcune trasmissioni di approfondimento.  La visione della intera puntata ha richiesto da parte mia una buone dose di pazienza e di stoica rassegnazione a fare qualcosa che non faccio più da anni: guardare la tv, e nello specifico i talk-show. Siccome, però, l'origine delle polemiche sta proprio in ciò che Orsini ha detto in quella trasmissione, l'ho guardata e l'ho ascoltato, bypassan

Microplastiche (nel sangue)

Uno studio olandese ha per la prima volta dimostrato che le microplastiche possono essere assorbite dal sangue ed entrare in circolazione nel corpo umano. In particolare, nel sangue dei soggetti analizzati sono state trovate tracce di vari polimeri (le molecole di cui è costituita la plastica), la cui parte del leone la fa il famoso/famigerato Pet (polietilene teraftalato), ossia il costituente delle normali bottiglie di plastica.  Ricordo una conferenza di qualche tempo fa di Telmo Pievani in cui il grande biologo documentava come le microplastiche, ossia le piccole parti di plastica inferiori a un terzo di millimetro, siano ormai da tempo presenti all'interno della maggior parte delle specie di pesci marini, e avvertiva che se non si modificherà il trend attuale, nel 2050 la massa totale della plastica presente nei mari avrà superato la massa totale di tutta la fauna ittica, giungendo alla conclusione che noi Sapiens siamo la prima specie di questo pianeta a cibarsi dei rifiuti

Sul professor Orsini

Per come la vedo io, in linea generale non è mai buona cosa censurare chi esprime opinioni, come è accaduto al professor Orsini, allontanato dalla Rai per le sue posizioni - si dice in giro, personalmente non l'ho mai ascoltato - filo-russe. Ma credo occorra fare un distinguo relativo al merito della questione su cui si dibatte. Personalmente sono convinto che le ragioni che hanno spinto Putin a invadere l'Ucraina non abbiano alcuna sostenibilità e siano da rigettare in toto. Ma non credo che questo sia un motivo valido per non ascoltare chi la pensa diversamente. Perché? Perché una differenza di visioni e di idee non ha alcun impatto pratico sullo svolgersi delle vicende. Questo spiega perché non vedo il motivo di censurare Orsini. A me, tanto per fare un esempio, non dà alcun fastidio che in televisione si inviti un terrapiattista o un teorico del complotto undicisettembrino, perché tali interventi non hanno il potere di influire concretamente su niente e, al massimo, posson

Sogni

Di solito non ricordo i sogni. Quello di stanotte sì.  Camminavo su un ponte, un ponte antico, di quelli fatti ad arco. I parapetti erano di pietra, alti, e non potevo vedere cosa ci fosse al di là. Il passaggio era ricoperto di ghiaino, con ciuffi d'erba che crescevano ai lati. A un certo punto, improvvisamente, mi sono buttato oltre il parapetto. Ma non è stato un gesto volontario, è come se qualcuno mi avesse spinto, anche se ero completamente solo. Sotto c'era il vuoto, uno spazio immenso e altissimo, e intravedevo a malapena una striscia di terra in fondo. Mentre precipitavo mi rendevo conto che per me era finita, una volta arrivato in fondo mi sarei sfracellato al suolo senza speranza.  Qui, però, è accaduta una cosa strana: non mi sono lasciato andare alla disperazione, non mi sono agitato, non ho urlato dimenandomi scompostamente mentre precipitavo, ma - incredibile! - ho posizionato le braccia a mo' di ali. Ricordo di aver pensato: Ok, per me è finita, ma questo vo

Ambivalenti

Lo so, è una banalità, ma magari non sempre ci si pensa: gran parte delle tragedie e dei disastri a cui assistiamo non accadono per sfortuna o per caso, ma accadono perché siamo noi a farle accadere. È stato così per la guerra ed è stato così per la pandemia, le ultime due grandi catastrofi che ci hanno colpito. La follia dell'uomo ha cominciato la guerra e sempre l'uomo ha creato le condizioni affinché il Sars-CoV-2 facesse il salto di specie.   Noi Sapiens Sapiens siamo quella strana specie di animali capaci di fare cose grandissime e stupefacenti, che nessuna altra specie è in grado di eguagliare. Allo stesso tempo, siamo quella strana specie di animali in grado di farsi del male come nessun'altra specie è in grado di fare. Siamo grottescamente ambivalenti.

Della gentilezza e del coraggio

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  Il Gianrico Carofiglio romanziere lo conoscevo già da tempo. Il Gianrico Carofiglio saggista no, e devo dire che è stata una bellissima scoperta. Della gentilezza e del coraggio non è un saggio in senso stretto, diciamo che è più un insieme di riflessioni e di "regole" (meglio: suggerimenti) da adottare per permettere a ogni cittadino di utilizzare al meglio il suo potere nascosto, quello che nasce dalla capacità di porre e porsi buone domande e di esercitare sempre l'esercizio del dubbio. Scrive l'autore: "Porre domande - vere domande - è né più né meno che un'attività sovversiva contro ogni tipo di autoritarismo, palese o mascherato che sia. La democrazia e la pacifica convivenza si fondano anche, se non soprattutto, sulla controllabilità delle asserzioni di chi esercita il potere. In altri termini: sulla visibilità del potere stesso, concetto su cui si è soffermato Norberto Bobbio, per il quale il principio fondamentale dello stato democratico è appunt

Profughi di serie A e di serie B

C'è da giorni una generale mobilitazione per aiutare concretamente i profughi ucraini che arrivano in Italia. Succede anche qui nei posti dove abito io: si organizzano tramite passaparola sui social punti di raccolta di beni di prima necessità, si fanno collette, si individuano famiglie che abbiano possibilità di fornire alloggi. Sono iniziative lodevoli e degne della massima considerazione e stima, naturalmente.  Mi chiedo però - senza intenti polemici, sia chiaro - perché una simile mobilitazione non si verifichi per tutti i profughi indipendentemente dalla loro provenienza. I rapporti sui flussi migratori dicono che, pur nell'indifferenza generale, continua ad arrivare nel nostro paese un elevato numero di persone tramite la rotta mediterranea e balcanica, ma verso queste non c'è lo stesso attivismo solidale che si vede nei confronti dei profughi ucraini. Perché questa distinzione? Mi sono fatto alcune idee.  La prima è che i flussi migratori via mare non sono più consi

50 minuti

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50 minuti di un gigantesco Galimberti. Per sentire qualcosa di diverso, non necessariamente giusto e corretto, ma alternativo e originale, non conformato alla lettura unica imperante della nostra società che ci viene inculcata ogni giorno. E anche per mettere un po' in crisi qualche nostro pregiudizio. Perché noi siamo pieni di pregiudizi, anche se pensiamo il contrario. E non è una cosa sbagliata avere pregiudizi, basta saperci stare dentro nel modo giusto.

Matrimoni finti

Le finte nozze di Berlusconi con la sua ultima fiamma mi sembrano la perfetta metafora di cosa è la società di oggi: pura apparenza. Il matrimonio è finto, simbolico, né religioso né civile, non produce alcun effetto pratico. Però c'è la scenografia: gli invitati, la musica, la (finta) cerimonia. Ma è solo apparenza. Niente, meglio di questa patetica sceneggiata, è l'emblema di cosa siamo diventati oggi.

Wojtyla Segreto

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Storicamente sono esistiti due Karol Wojtyla. Uno è il Giovanni Paolo II trascinatore di folle, carismatico, osannato fino all'idolatria da milioni di fedeli nel mondo. L'altro è il Giovanni Paolo II meno conosciuto, che assomma in sé atteggiamenti, visioni, comportamenti e azioni che definire controversi può risultare quanto meno eufemistico. Come si premurano di precisare i due autori di questo saggio, il vaticanista Giacomo Galeazzi e il giornalista Ferruccio Pinotti, questo non è un libro "contro" Giovanni Paolo II ma un libro "su" Giovanni Paolo II, scritto nella convinzione che compito dell'informazione è quello di scavare per poter offrire tutti gli elementi utili per potere farsi l'idea più precisa e obiettiva possibile su un avvenimento o un personaggio, e papa Wojtyla, nel bene o nel male, è stato uno dei grandi personaggi storici del Novecento, senza il quale probabilmente molte cose sarebbero andate diversamente, in Europa ma anche fuori

Solidarność e ricordi

Nel libro su Wojtyla che sto leggendo in questi giorni, un capitolo è naturalmente dedicato a Solidarność, un sindacato polacco di matrice cattolica e anticomunista nato in Polonia nel 1980 e lautamente (e più o meno legalmente) finanziato dallo IOR, la famosa (e famigerata) banca vaticana. Mentre leggevo mi è tornato alla memoria un episodio che risale a quand'ero bambino e frequentavo la parrocchia. Un giorno, mentre mi trovavo assieme ad altri nello studio di don Natale, il parroco di allora, vidi su un mobile, assieme a libri e altri oggetti, una targhetta piccola, di legno chiaro, con su impressa in rosso la scritta "Solidarność". Ricordo che mi chiesi cosa significasse quella parola a me totalmente oscura e facevo molte congetture in proposito. Immaginavo che, vista l'assonanza, avesse a che fare con solidarietà (come effettivamente è), ma da bambino ero talmente timido che non osai mai chiederne il significato a don Natale. Comunque la curiosità svaniva subito

Armamenti

Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina la Germania ha deciso di investire 100 miliardi di euro nella corsa agli armamenti perché, dice il neocancelliere Scholz, "il mondo non è più quello di prima" (ma va'?) e quindi "dobbiamo investire di più nella sicurezza del nostro paese". Si muove in questo senso anche la Francia, con Macron che appena pochi giorni prima dell'invasione, in occasione di un comizio elettorale in vista delle presidenziali di aprile, ha spiegato che la Francia aumenterà le spese per la difesa perché non è più preparata ad affrontare eventuali conflitti di lunga durata. Potevamo noi restare impassibili di fronte a cotanta entusiastica mobilitazione guerresca? No di certo. Ed ecco infatti Draghi annunciare alla Camera, qualche giorno fa, un ordine del giorno nel quale si prevede un aumento delle spese militari fino al 2% del Pil. In pratica, fino a oggi il nostro paese spendeva 68 milioni di euro al giorno in armi, adesso questa cifra sa

I segreti d'Italia

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Ho terminato poco fa questo bellissimo saggio storico di Corrado Augias. In realtà, come specifica lo stesso autore nella prefazione, "segreti" è una parola impegnativa, con tutto quello che è successo nel nostro paese in tanti secoli (per raccontarli tutti non basterebbe una biblioteca intera). L'unico segreto da svelare, che li riassume tutti, è questo: perché le cose sono andate come sono andate? Perché la storia della nostra penisola ha conosciuto così numerosi contorcimenti e passioni e sventure e occasioni mancate? E perché, al contrario, questo lembo di terra gettato di sghembo in mezzo al Mediterraneo lungo un confine pericoloso e ambiguo tra Balcani, Nordafrica, Europa, è stato popolato come pochi da una tale quantità di geni?  Scrive Augias: "I primi responsabili di queste incertezze sono gli italiani stessi che non sempre hanno ben chiaro il loro possibile ruolo. Chi sono gli italiani? Gli emigranti che sbarcarono in terre lontane con un sacco di stracci s

Dad

Stamattina mia figlia maggiore, educatrice in una scuola media, ha fatto lezione da casa in dad perché uno dei due bambini che segue è positivo al covid. Ogni tanto, dalla cucina, ascoltavo quello che si dicevano. A un certo punto ho sentito il bambino che diceva: "Maestra, ti vedo, ma sei lontana..."  Boh, non so, sicuramente la dad avrà avuto una qualche utilità nel cercare di lenire gli effetti di questa pandemia, non lo discuto, ma non c'è niente di naturale e di umano in tutto ciò.

Perfetto Maggiore

Da un paio di settimane mi è comparso un acufene nell'orecchio destro e stamattina sono andato a fare una visita di controllo da una otorinolaringoiatra. Terminato il test audiometrico faccio notare alla dottoressa che gli ultimi tre suoni dei cinque che mi ha fatto ascoltare tramite l'orecchio destro sono disposti in una successione di toni che forma un accordo di perfetto Maggiore. La dottoressa rimane perplessa.  "Davvero? E lei come lo sa?"  "Sono musicista per hobby."  "Ah, non lo sapevo, ho imparato una cosa nuova."  "Eh," faccio io, "si impara sempre qualcosa, nella vita." :-)

La posizione del pacifista

Non ho una idea chiara sul fatto se sia giusto o no che si inviino armamenti all'Ucraina per aiutarla a contrastare l'invasione militare russa, invio di armi che, senza troppo clamore, è stato deliberato  dal consiglio dei ministri di qualche giorno fa e nel cui solco si sta muovendo anche l'Europa. Ma tendo a pensare che sia sbagliato. Un po' perché sono di idee pacifiste, riconducibili a quel pacifismo se vogliamo un po' idealista e ingenuo alla John Lennon oggi così dileggiato da tutti, e un po' perché vedo un grosso controsenso in tutto ciò. Ok, in teoria l'Ucraina ha tutto il diritto di difendersi, ma forse è sul modo di farlo che ci sarebbe qualcosa da dire. L'Italia e l'Europa vendono armamenti sia all'Ucraina che alla Russia da decenni, e in misura molto maggiore a quest'ultima. Dal 1998 al 2020 l'Unione europea (Italia compresa) ha venduto armi all'Ucraina per 509 milioni di euro e alla federazione russa per 1,9 miliardi di e

Due quasi ottuagenari

Leggo che il 21 giugno i Rolling Stones saranno a San Siro, per una data del loro tour mondiale che celebra i sessant'anni di attività della band. Mick Jagger e Keith Richards hanno entrambi 79 anni e non è un mistero che nella loro vita si siano concessi ogni eccesso immaginabile. Eppure ancora oggi, a un passo dagli 80 anni, sul palco saltano e ballano come ragazzi di venti. Comincio a pensare che la famosa "Sympathy for the devil" abbia portato a loro bene e che quella simpatia sia stata in qualche modo ricambiata :-)

E anche se l'avessimo saputo?

Non parlo dei motivi che hanno generato il conflitto tra Russia e Ucraina perché non ho le competenze per farlo. Potrei documentarmi, è vero, cosa che nel mio piccolo sto cercando di fare, ma dovrei comunque operare una scelta tra le molteplici, diverse e spesso contraddittorie teorie che sono sul tavolo e - siamo sempre lì - non ho le competenze per farlo. Lascio questo compito a chi è più titolato di me.  Dicono i bene informati che si sapeva da diversi anni che questo conflitto covava sotto la cenere e che prima o poi sarebbe esploso, perché era evidente che l'allargamento della Nato verso est stava diventando sempre più ingombrante, e poi c'era già stata l'invasione della Crimea da parte dei russi qualche anno fa, e poi tutta l'annosa questione delle angherie perpetrate dal governo ucraino verso i separatisti filo-russi delle regioni del Donbass. Insomma, i prodromi che facevano presagire ciò che oggi è in atto ci sarebbero stati, e chi lo sostiene ammanta questa af

Un Pasolini a metà

Ho abbandonato a metà Ragazzi di strada , il primo romanzo di Pasolini, pubblicato a metà degli anni Cinquanta. Mi capita rarissimamente di abbandonare un libro e la cosa mi ha sorpreso, considerando che Scritti corsari , che ho letto recentemente, mi è piaciuto tantissimo. Evidentemente preferisco il Pasolini saggista al Pasolini romanziere.

Galimberti a Cesena

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    Uno dei momenti più emozionanti di ieri: Umberto Galimberti che mi autografa I miti del nostro tempo , uno dei suoi saggi più belli sulle distorsioni e le contraddizioni della società contemporanea.  Come avevo scritto in un post precedente, ieri ho assistito a una sua conferenza, a Cesena, nella chiesa di sant'Agostino, sui temi della scuola, dell'istruzione e dell'educazione. Con me c'erano mia moglie, mia figlia maggiore, che riguardo a questi temi è molto sensibile essendo educatrice in una scuola media, e il fidanzato di lei.  Purtroppo l'intervento di Galimberti è stato abbastanza breve, poco più di un'oretta, probabilmente anche a causa del gelo che regnava nella chiesa in cui si è tenuta la conferenza, totalmente priva di riscaldamento. (Capisco che le chiese siano generalmente luoghi freddi, visto che anche Nietzsche le definiva "le fosse e i sepolcri di Dio", ma gli organizzatori avrebbero potuto attivarsi in qualche modo per riscaldare u

Destra e sinistra

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Non fatevi ingannare dal titolo: non c'entra la politica. C'entrano le neuroscienze. Vi siete mai chiesti perché la stragrande maggioranza delle persone scrive e fa la maggior parte delle cose con la mano destra invece che con la sinistra? In teoria nulla impedirebbe che la percentuale di persone che scrive con la destra fosse il 50% del totale e l'altro 50% scrivesse con la sinistra. Ma sarebbe stato plausibile anche che il 100% delle persone scrivesse con la destra, oppure con la sinistra. Invece no: la maggior parte degli esseri umani sul pianeta scrive con la destra, in una percentuale che grosso modo è attorno all'80%. Perché? Beh, c'entra l'evoluzione e c'entra, in qualche misura, anche la gallina e, più in generale, tutti i pennuti con gli occhi posizionati ai lati del capo. Lo spiega Giorgio Vallortigara, uno dei più noti neuroscienziati italiani, nei quindici minuti di lezione del video qui sotto.

Letta che asfalta (la Le Pen)

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Tramite questo post di Gwendalyne mi sono imbattuto nel video che ripubblico qui sotto. Si vede, e soprattutto si ascolta, un battagliero Enrico Letta che asfalta la Le Pen avvalendosi di una perfetta padronanza del francese ed esternando concetti più che condivisibili. Non nutro particolari simpatie per Letta, e anzi giusto qualche giorno fa non gliele ho mandate a dire riguardo alla questione del reddito minimo, ma trovo che sia un politico garbato, intelligente e serio, attributi ormai abbastanza rari nel panorama politico odierno. E comunque mi sta particolarmente simpatico da quando l'altra macchietta del panorama politico italiano, Renzi, lo fece fuori col famoso "Enrico stai sereno" di sette anni fa. Ma la cosa interessante del video è la differenza che corre tra un dibattito televisivo in Francia e qua da noi in Italia. Se ci fate caso, Letta parla senza essere mai, eccetto in un paio di punti, interrotto dalla Le Pen. Conoscendo il suo garbo, presumo che anche

Viaggio al confine

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Breve storia triste: Salvini va Przemysl, città polacca a pochi chilometri dal confine con l'Ucraina, per una non meglio precisata missione di pace (sempre a favore di telecamere e social, ça va sans dire). Viene salutato dal sindaco della cittadina, il quale inizialmente ringrazia l'Italia per l'appoggio e la solidarietà dati all'Ucraina, poi, abbastanza inaspettatamente, tira fuori una maglietta con su l'effigie di Putin, esattamente identica a quella indossata da Salvini nella sua visita a Mosca di qualche anno fa, con la quale il leghista si faceva i selfie e dimostrava il suo apprezzamento per il leader russo. Il sindaco di Przemysl dice quindi a Salvini di non essere disposto a riceverlo e lo invita, tra gli sberleffi dei presenti, a recarsi al confine per condannare Putin e l'invasione militare dell'Ucraina. Probabilmente la patetica macchietta nostrana pensava che in Polonia fossero più smemorati degli italiani e avessero dimenticato dieci anni di pr

Us and them

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Alla stazione radio che ascoltiamo ogni mattina qui in azienda c'è un programma che si chiama "Mi metti un disco?" Gli ascoltatori mandano un SMS o un messaggio su WhatsApp, chiedono una canzone e il conduttore la trasmette. A un certo punto arriva il vocale WhatsApp di un tipo che dice: "Buongiorno, vorrei ascoltare la canzone Us and them , dei Pink Floyd. Grazie." Il conduttore tergiversa un po'. "Ah, sì, gran bel pezzo, e poi i Pink Floyd, cavolo, dei genî della musica mondiale. Solo che, come dire?, è un pezzo che dura quasi otto minuti... insomma è un po' inusuale mandare in radio un pezzo così lungo. I tempi della radio sono diversi. In genere le canzoni, oggi, durano tre o quattro minuti..."  Dentro di me pensavo: Non la trasmetterà mai! Anche se sotto sotto ci speravo. E invece - sorpresa! - sento che alla fine dice: "Va bene, via, per stavolta facciamo un'eccezione" e la trasmette. Ok, alla fine ha tagliato un paio di min

Commuoversi

Mi è piaciuto questo post di Galatea. Commuoversi per fatti tragici che non ci toccano da vicino (per ora) non è così scontato, specie in una società come la nostra dove il metro dell'utilità (serve, non serve) viene spesso applicato anche ai sentimenti. Commuoversi davanti a un telegiornale non fa finire una guerra, certo, ma autorizza a immaginare che nella naturale ambivalenza male/bene (capacità di fare il male e capacità di provare dolore per il male inflitto da uomini ad altri uomini) sia prevalente la seconda. 

Galimberti a Cesena

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Venerdì prossimo qua a Cesena ci sarà una conferenza di Umberto Galimberti, uno dei filosofi e pensatori contemporanei che leggo e seguo di più, anche se sovente non concordo con le cose che dice. Se non interverranno impedimenti dell'ultimo momento, credo che farò un salto ad ascoltarlo, sperando che non crolli la chiesa. (È una vecchia battuta che mi rivolgono spesso amici e familiari, i quali, conoscendomi, pensano che il solo avvicinarmi a una chiesa possa essere sufficiente a farla crollare.) :-)

Cosa dobbiamo fare con la cultura russa?

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Credo che la cosa ci stia un po' sfuggendo di mano. Dopo la vicenda di Paolo Nori e della lezione su Dostoevskij saltata alla Bicocca, a Firenze qualcuno ha pensato bene di mobilitarsi per gettare nell'Arno la statua dell'autore de I fratelli Karamazov e altre immortali opere, statua che fu donata l'anno scorso al comune dall'ambasciata russa in occasione dei 200 anni dalla nascita di Dostoevskij. Il sindaco Nardella ha ovviamente respinto questa idiozia. Dostoevskij a parte, sta prendendo piede una sorta di "maccartismo" generalizzato e insensato nei confronti della cultura russa. A Reggio Emilia è stata ad esempio cancellata la mostra di un fotografo russo, Alexander Gronsky, che era in programma al Festival fotografia europea 2022; a Macerata è stato sospeso un concerto che doveva essere diretto dal direttore d'orchestra Valery Gergiev, il quale deve scontare la gravissima colpa di essere amico di Putin. Se si spulciano un po' l

Pier Paolo Pasolini

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Cento anni fa, oggi, nasceva Pier Paolo Pasolini, poeta, scrittore, saggista, regista, uno degli intellettuali più importanti del secondo dopoguerra. Di lui avevo già scritto qui e qui . Questo breve post solo per segnalare che, in occasione del centenario della nascita, a partire da questa mattina escono, allegate ogni sabato al Corriere della Sera, le sue opere letterarie. Oggi è in edicola Ragazzi di vita , romanzo controverso che gli costò un processo per oltraggio al pudore e che naturalmente ho già portato a casa e leggerò a breve. Mi piacciono queste iniziative editoriali. Mi piace vedere che c'è ancora in giro una certa circolazione della cultura, di libri che fanno pensare, che stimolano il pensiero critico, che cercano di emanciparsi ed emancipare dalla sciatteria e superficialità dilaganti in ogni dove. Forse non c'è mai stato, come in questo particolare periodo storico, bisogno di queste cose.

Dieci anni senza Lucio

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Il primo marzo di dieci anni fa ci lasciava il grande Lucio Dalla. Mi sono seduto al pianoforte e ho accennato qualcosa.

Il niente

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Seguo la politica da almeno un trentennio, pur con alterni periodi di interesse, ma non ricordo in tutti questi anni un politico con le caratteristiche di Salvini. Certo, che la politica sia oggi soprattutto ricerca di consenso e visibilità e poco altro è noto, ma non ricordo nessun altro politico in cui la totale assenza di un'idea coerente, di un progetto, di una visione, fosse così palese come nel tipo in questione.  Un "politico" capace, in totale sprezzo di ogni pudore e dignità, di cambiare idea ogni due ore, di riuscire a dire e fare tutto e il contrario di tutto da un giorno all'altro. Di cavalcare strumentalmente, avendo come unico faro la visibilità, qualsiasi situazione contingente, fosse pure la più delicata e dolorosa.  Pure Berlusconi, che ha prosperato per vent'anni dicendo continuamente tutto e il contrario di tutto, e mentendo spudoratamente su qualsiasi cosa, aveva una visione e un progetto, fossero anche solo quelli di sfangare il gabbio e salva

Negoziati

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"Le grandi manovre di pochi potenti decidono la vita di uomini stanchi  Di generazioni costrette a sparare per credo, per noia, ma spesso per fame..." Mi è venuta in mente questa canzone mentre leggevo dei negoziati in corso per tentare di arrivare a un cessate il fuoco, che appare sempre più lontano. E pensavo che all'elenco delle motivazioni che costringono le generazioni a sparare manca la lucida follia di pochi potenti.

Fiabe

Nel libro Le ossa parlano , di Antonio Manzini, a un certo punto viene citata e riassunta  Il soldatino di stagno , una delle fiabe più tristi dell'universo, e a me, improvvisamente, è tornato in mente il ricordo dolce e bellissimo di quando mia madre la leggeva a me e a mio fratello.  I libri fanno anche questo.

Dostoevskij, Paolo Nori e la Bicocca

Da qualsiasi parte la si guardi, la decisione della Bicocca, ora ritrattata , di non affidare a Paolo Nori una serie di lezioni su Dostoevskij "per evitare polemiche in questo momento di grande tensione", non sta in piedi da qualsiasi parte la si guardi. Tra l'altro, questa cosa puzza di "cancel culture" lontano un chilometro. Però tutta questa polemica un merito l'ha avuto: mi ha fatto venire voglia di rileggere Delitto e castigo , che lessi per la prima volta qualche anno fa (ne avevo accennato qui ). Per quanto riguarda questa assurda e a mio parere stupida moda della cosiddetta "cancel culture", su cui ho già scritto e non ci torno su, vale sempre ciò che in proposito disse qualche tempo fa il grande Alessandro Barbero ( qui ).

Altre pandemie

Giorgio Palù, presidente dell'Aifa, uno che in televisione si è visto molto poco, ha dichiarato che ci saranno altre pandemie. Detta così, sembra una delle tante frasi che ogni tanto fanno capolino nel mare magnum delle cose, più o meno credibili, che si dicono da due anni e mezzo in qua. Ma non è da prendere sottogamba. Anthony Fauci, forse il maggiore virologo vivente, già due anni fa definiva il periodo storico in cui viviamo l'"era pandemica". Con questa espressione ha voluto dire che, a differenza di quanto avveniva in passato, oggi le probabilità che si verifichino pandemie, anche a distanza ravvicinata tra loro, sono molto più alte. La differenza con quanto accadeva in passato è che oggi lo sappiamo. Sappiamo di essere in questa situazione di pericolo ma non facciamo niente per evitare che si verifichi di nuovo. La pandemia che ci ha colpiti oggi si sapeva che sarebbe arrivata. Chi ha letto Spillover , di David Quammen, lo sa, perché Quammen, dieci anni fa, a