domenica 28 aprile 2024

Gatti assassini

Il gatto di mia figlia maggiore, Peste, ieri sera ha ucciso un piccione (a Santarcangelo i piccioni abbondano) nel giardino di casa sua, gli ha staccato il collo e poi, con la carcassa del volatile in bocca, si è avvicinato alla porta per entrare.

Ovviamente mia figlia, schifata, e il suo compagno non l'hanno fatto entrare. 

Stamattina, del povero piccione era rimasto solo un nugolo di piume: durante la notte Peste l'aveva divorato. Michela è rimasta un po' sconcertata da questa cosa. Sa benissimo che i gatti sono predatori, ma credeva che il fatto di essere un gatto casalingo avesse un po' attenuato i suoi istinti. Evidentemente non è stato così.

Tornato a casa, le ho linkato su whatsapp questo video di Giacomo Mauretto in cui si spiega come i gatti siano, dopo Homo Sapiens, la specie più invasiva e distruttiva di biodiversità del pianeta. 

Credo che adesso Michela non guarderà più il suo Peste con gli stessi occhi di prima.




Morale di oggi e di ieri

In una sua conferenza Telmo Pievani, parlando di paleoantropologia, raccontava di certi ritrovamenti che hanno un po' ribaltato alcune convinzioni riguardo ai nostri antichi progenitori. 

Una di tali convinzioni voleva che questi nostri lontani antenati, che avevano come occupazione fondamentale quella di procacciarsi cibo per sopravvivere, abbandonassero al loro destino coloro che per qualsiasi motivo non erano più in grado di provvedere al mantenimento di se stessi o del gruppo: individui ormai troppo anziani, oppure infortunati, o malati. 

Ciò che ha ribaltato questa convinzione è stato il ritrovamento di resti umani risalenti ad alcune decine di migliaia di anni fa, sia di Sapiens che di Neanderthal, con certe particolari caratteristiche, come ad esempio scheletri in ottimo stato di conservazione di persone molto anziane e prive di dentatura. Oppure parti di scheletri in cui si vedevano chiaramente fratture che avrebbero reso impossibile la deambulazione senza aiuto di terzi.

I paleoantropologi che hanno studiato questi reperti sono giunti a una conclusione: qualcuno si era preso cura di queste persone. Macinandogli preventivamente il cibo, oppure costruendo delle "slitte" o qualcosa che assomigliava a barelle su cui caricare gli infortunati e portarli con sé. In altre parole, i più deboli non venivano lasciati indietro e abbandonati, ma venivano assistiti. E tutto questo in contesti sociali dove la vita giocava al lotto ogni sera e ogni energia veniva spesa per cercare di sopravvivere. 

Ma, soprattutto, in contesti sociali in cui la morale e i principi etici ancora non esistevano. In altre parole, nessuno aveva insegnato a queste persone che era giusto prendersi cura dei più deboli e ingiusto abbandonarli a se stessi. Però lo "sentivano" e lo facevano, correndo anche rischi, perché prendersi cura degli altri era un'attività totalmente inutile dal punto di vista dell'economia dell'esistenza del gruppo.

Pensavo a queste cose mentre leggevo del generale Vannacci che invoca l'istituzione di classi differenziate per i ragazzi con più difficoltà. Neppure i nostri antenati di 50.000 anni fa abbandonavano al loro destino i più deboli. Bisognava arrivare in pieno terzo millennio per regredire a un livello morale sconosciuto perfino agli uomini primitivi.

sabato 27 aprile 2024

Il Vannacci che è in me


Parafrasando il grande Giorgio Gaber, a me non spaventa il Vannacci in sé, ma il Vannacci che è in me, in noi, in tutti. 

Quando certe idee e certi personaggi arrivano a occupare posizioni apicali (non ci giriamo attorno: molti di quelli che stanno nelle stanze dei bottoni queste cose le pensano e le condividono), lo fanno in virtù di una legittimazione popolare. Detto in termini mangiabili: andate in qualsiasi bar, piazza, strada, supermercato e ascolterete facilmente le stesse farneticazioni.

Vannacci non è il problema, è il sintomo di un problema che va ben al di là del singolo personaggio e che riguarda la collettività, la società. Questo non significa che la maggioranza delle italiche genti abbracci o condivida il Vannacci pensiero, anzi si tratta sicuramente di una minoranza, ma una minoranza rumorosa che comunque ha un certo peso. 

Quando Salvini, che come politico non vale niente ma come capacità di fiutare gli umori collettivi e trasformarli in voti è imbattibile, candida un personaggio simile a una tornata elettorale, non lo fa solo per una sorta di comunanza ideale con le assurdità propalate dal generale, ma lo fa perché sa che su quel terreno molti lo seguiranno, magari consentendogli di raggranellare un numero di voti sufficiente a fargli dire: Visto? Mi davate per morto e invece sono ancora qua. 

E un certo numero di voti li prenderà, purtroppo. Li prenderà perché appunto il problema non è Salvini, e neppure Vannacci, ma i Salvini e i Vannacci che sono in noi.

venerdì 26 aprile 2024

Manifesti


In alcune città i Pro Vita hanno fatto affiggere manifesti come questo per supportare le loro campagne antiabortiste. Nei manifesti è ritratto un bambino, affetto da sindrome di Down, che sorride. 

Il messaggio psicologico-mediatico che veicola questa campagna è chiaro: anche un bambino con disabilità può essere felice e quindi non ha senso interrompere la gravidanza se si scoprono precocemente anomalie del nascituro.

Non entro nel merito del tema dell'interruzione di gravidanza, troppo complesso da affrontare qui e su cui non ho una idea precisa (l'unico punto fermo che ho sta nella convinzione che ogni donna ha il diritto di decidere in merito). Quello che a me interessa è evidenziare la valenza fortemente populista, strumentale ed eccessivamente semplificatrice del messaggio. 

Il tema della disabilità è estremamente complesso. Ci sono diversi tipi di disabilità e diversi gradi di gravità delle stesse. La stessa sindrome di Down può variare da soggetto a soggetto. La presenza di una persona disabile può rivoluzionare la vita di una famiglia e renderla un inferno. Si fa presto a dire "Facciamoli nascere". E poi? Chi ci pensa? Chi si prende la briga di ricorrere a logopedisti, psicologi, psichiatri, fisioterapisti, strutture di riabilitazione e quant'altro? 

Cosi come ci sono famiglie che accettano di occuparsi amorevolmente di una persona disabile e che si annullano per potergli garantire una parvenza di vita "normale", ce ne sono tante che cadono nella disperazione fino ad arrivare al gesto estremo, basta leggere le cronache per rendersene conto. 

Pretendere di affrontare tutto questo con slogan privi di analisi e di ragionamenti retrostanti dà la perfetta misura di cosa è il populismo oggi imperante, e illustra perfettamente la pochezza di chi, come i Pro Vita (sono disposto a scommettere che chi ha ideato quel manifesto non ha mai avuto un disabile in famiglia), usa surrettiziamente la mozione dei sentimenti per supportare i propri scopi.

giovedì 25 aprile 2024

David Gilmour

La notizia di un nuovo album di David Gilmour mi lascia perplesso. On an island, uno dei suoi lavori precedenti, è oggettivamente inascoltabile, un album da cui si evince palesemente come Gilmour non abbia più niente da dire né da dare.

A volte ho come l'impressione che questi grandi musicisti del passato - per me Gilmour è stato, ed è ancora, una leggenda - facciano album non tanto per aggiungere qualcosa di inedito a quanto già si conosce di loro, ma per lanciare messaggi del tipo: Ehi, sono qui, esisto ancora, non dimenticatemi.

Poi magari il nuovo album sarà effettivamente un capolavoro, mica è da escludere. Nel qual caso mi cospargerò il capo di cenere.

25 aprile

Teniamocela stretta, questa festa, e facciamo tesoro del suo significato, oggi più che mai, visto i tempi che corrono.

Buon 25 aprile.

martedì 23 aprile 2024

Perché noi maschi non possiamo parlare di aborto?

Nella discussione sui social e fuori che va avanti da giorni sull'aborto, discussione che ha preso il via dopo la proposta di FdI di insediare i Pro Vita nei consultori, mi è capitato di leggere moltissimi interventi di donne di questo tenore: Tu, uomo, non hai l'utero, quindi non puoi parlare di aborto.

Mi sembra un atteggiamento molto intollerante (volevo dire fascista ma forse è troppo forte) e sostanzialmente privo di giustificazione. Se io, uomo, sono interessato ai temi etici, mi documento, leggo, mi informo, cosa impedisce che possa esprimermi in merito? Quale sarebbe il senso di subordinare l'esternazione di una opinione al possesso o meno di un organo del corpo umano? 

Io credo che ognuno possa e debba, se vuole, parlare di ogni argomento su cui ritiene di avere un'opinione, compresi i piu delicati e spinosi. Con pacatezza ed equilibrio, naturalmente, e soprattutto evitando di assumere l'atteggiamento tipico di chi si fa portatore di verità assolute.

lunedì 22 aprile 2024

Ogni tanto


Mentre noi discutiamo del sesso degli angeli, l'esercito israeliano continua indisturbato il suo genocidio coi 18 minori uccisi ieri a Rafah. Dal 7 ottobre a oggi i bambini palestinesi uccisi sono 14.000, le vittime totali 35.000.

Poi per carità, va bene anche parlare del sesso degli angeli, eh, lo faccio anch'io. Ma magari, ogni tanto, ricordarsi degli orrori che accadono poco lontano da noi (e di cui più o meno direttamente siamo complici) non sarebbe male.

domenica 21 aprile 2024

Pretese eccessive

Che poi vabbe', se ci si pensa un po' le pretese di Scurati per quanto condivisibili sono abbastanza lunari. Come si può pretendere che questa compagine di governo si dissoci dal fascismo e abbracci l'antifascismo? Meloni, La Russa e altri vengono da quell'ambiente lì, sono nati e cresciuti in quel brodo di coltura lì e le loro radici sono lì.

Radici non solo politiche ma anche identitarie. Perché l'appartenenza politica afferisce alla sfera dell'identità. Un po' come la religione. E all'identità non si rinuncia. Sì, si può smussare qualcosa, ma il nocciolo è inscalfibile. Ed è così per tutti, anche per me. Quindi è inutile aspettarsi che Meloni, che in altri tempi definiva Mussolini un grande statista, o La Russa (quest'ultimo tiene in casa i busti del duce: figurarsi) si presentino al 25 aprile pronunciando la parola antifascismo. Non la pronunceranno mai, e da un certo punto di vista è normale che sia così e mi stupirei se accadesse.

Quello che è auspicabile, dal momento che questa classe di governo è di questa pasta, è che se ne vada presto a casa, altro non si può fare, e per mandarla casa serve ben altro che un monologo di Scurati.

L'autogol

Al di là di tutta la tragicomica vicenda, chissà se Meloni e soci si sono resi conto dell'autogol che si sono fatti? 

Se infatti avessero lasciato andare in onda normalmente il monologo di Antonio Scurati, il suddetto monologo sarebbe stato visto dai quattro gatti che seguono la trasmissione di Serena Bortone e la cosa sarebbe finita lì. Così facendo, invece, hanno fatto sì che la bomba deflagrasse facendo conoscere il monologo a tutta Italia e anche fuori (oggi ne parleranno probabilmente anche molti media stranieri), che è esattamente il contrario di ciò che voleva il governo. 

Siamo di fronte a un gigantesco e tafazziano caso di stupidità declinata nel famoso "Effetto Streisand". I signori che hanno tentato di applicare la censura, oltre che poco intelligenti hanno dimostrato di non avere ancora capito che nell'era di internet e dei social censurare qualsiasi cosa è impossibile, e se si prova a farlo si ottiene esattamente l'effetto contrario. 

Fantozzi non avrebbe saputo fare meglio.

sabato 20 aprile 2024

20.000 euro


Mi fa un certo effetto questa immagine di Luciano Canfora mentre esce dal tribunale, un po' piegato sotto il peso dei suoi 82 anni. 

Canfora, uno degli ultimi grandi intellettuali contemporanei, è filologo classico, gregista, storico, saggista, ed è stato trascinato in tribunale dalla signora Meloni per averla definita "neonazista nell'anima" durante un incontro con gli studenti di un liceo. 

Frase forte, indubbiamente, sulla liceità o meno della quale deciderà un giudice. Ma, come ha detto giustamente Corrado Augias: "Quale nobiltà d'animo avrebbe dimostrato Giorgia Meloni se avesse detto: 'Il professor Canfora ha sbagliato, ma io nel frattempo sono diventata presidente del Consiglio [la vicenda risale a due anni fa] e non posso prendermela con un privato cittadino'."

Nobiltà d'animo che si è infranta inesorabilmente contro una richiesta di indennizzo di 20.000, miseri, euro.

venerdì 19 aprile 2024

Priorità

Secondo l'Istat, nel 2023 4,5 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi per mancanza di soldi. A questo si aggiunge la cronica mancanza di medici, infermieri e personale sanitario vario. Le liste d'attesa per sottoporsi anche agli esami più banali sono infinite e probabilmente non è un'iperbole dire che il SSN è ormai allo sfascio, ma la priorità del governo è mettere i Pro Vita nei consultori.

martedì 16 aprile 2024

Anarchici in famiglia

A volte invidio la vita "anarchica" di Francesca, mia figlia minore, anche se spesso non concordo con le sue scelte. Anarchica nel senso che la vive senza fare della pianificazione un'ossessione. Lei non sta mai in un posto, cambia lavoro spesso, va dove le pare, gira, ama conoscere posti nuovi, gente nuova, ma sempre facendo conto solo su se stessa, senza chiedere supporto o aiuto di qualsiasi tipo a nessuno. 

Anche se le sue radici sono saldamente ancorate qui, lo spirito è libero. Mi sarebbe piaciuto, quando avevo la sua età, essere come lei.

Sanzioni

Niente da ridire sulla proposta delle cancellerie occidentali di comminare sanzioni all'Iran. Piccolo problema: l'Iran ha un pacco di sanzioni che arriva al soffitto, che USA ed Europa hanno cominciato a infliggergli a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso dopo la rivoluzione khomeinista, e non sembra, almeno stando a quanto dicono i maggiori analisti, che finora ne abbia sofferto granché. Anzi. 

Detto questo, non si capisce perché, contestualmente, nessuno proponga di comminare sanzioni a Israele per l'attacco al consolato iraniano a Damasco, che tra l'altro per numero di vittime è stato molto più grave della risposta missilistica iraniana (zero vittime e danni risibili).

In aggiunta, sarebbe bello che si spiegasse finalmente perché nessuno ha ancora osato proporre sanzioni a Israele per i quasi 35.000 morti (metà dei quali bambini) fatti a Gaza, mattanza che continua nonostante non se ne parli quasi più. 

Putin, per aver provocato in due anni un decimo delle vittime civili fatte da Netanyahu in sei mesi, è stato raggiunto (giustamente) da un mandato di cattura internazionale e alla Russia sono state inflitte (giustamente) fin da subito pesanti sanzioni. Israele, che ha un procedimento aperto all'Aja per genocidio, non viene disturbato da nessuno e per Netanyahu nessuno spicca mandati di cattura. Perché?

Senza polemica, eh, solo curiosità mia.

sabato 13 aprile 2024

Acquisti libreschi

Oggi e domani qua a Santarcangelo c'è il Campo lavoro. Ovviamente non potevo mancare e per la modica cifra di 6 euro ho portato a casa tutto questo ben di dio.

Il libro di Asimov lo cercavo da un po' perché mi era stato segnalato da Andy nei commenti a un mio post precedente. Oltretutto, del grande Asimov non avevo mai letto niente (colpevolmente!) prima d'ora, quindi trovare quel libro è stato un po' come vincere alla lotteria. 

Di Alicia Giménez-Bartlett avevo letto qualche anno fa Riti di morte, uno splendido thriller/noir (ne avevo scritto qui) che mi aveva inchiodato alle pagine. Ravanando sui banchi mi è capitato per le mani Un bastimento carico di riso: potevo lasciarlo lì?

L. A. Confidential, di James Ellroy, lo conosco per via indiretta. Nella mia cdteca ho una raccolta di musiche di Ennio Morricone e, tra queste composizioni, ce n'è una chiamata appunto L. A. Confidential, che presumo faccia parte della colonna sonora del film tratto dal romanzo. Ecco perché ho preso il libro.

Colui che sussurrava nel buio, di H. P. Lovecraft, l'ho invece preso perché, se non ricordo male, fu inserito da Stephen King, nell'autobiografia On writing, tra i libri che nella vita bisogna assolutamente leggere. 

Il signore degli anelli l'ho preso perché... beh, perché è Il signore degli anelli, e sebbene l'abbia già letto da giovane, una copia da tenere a casa mi mancava. E comunque ho intenzione di rileggerlo a breve.

Soddisfattissimo.







venerdì 12 aprile 2024

Pagine di America

Sto leggendo America. Viaggio alla riscoperta di un Paese, di Federico Rampini. È un libro splendido e utilissimo per capire davvero com'è la cultura di quel grande e controverso Paese. Lascio qui qualche pagina. 


Francobolli

Il fatto che venga emesso un francobollo dedicato a Berlusconi invece che a Piero Angela, oppure Umberto Eco, o ad altri di pari spessore, spiega come meglio non si potrebbe lo stato in cui versa il nostro disgraziato paese.

giovedì 11 aprile 2024

I giovani "anziani"

In 15 minuti Dario Fabbri ha smontato tutto ciò che credevo di sapere sui giovani, spiegando la differenza tra i giovani veramente giovani, che non sono i nostri, e i giovani "anziani". 

Un giovane che si preoccupa del futuro del pianeta (un esempio) non è un giovane. Chi è in punto di morte si preoccupa del mondo che lascerà alle generazioni successive, non un giovane. Su alcune cose ci devo ancora riflettere, ma questa interessantissima lezione mi ha spiazzato. 

Molto interessante anche la spiegazione dei motivi per cui gli americani bandiscono TikTok, che non è quella che credevo io.

Uno degli interventi più interessanti di Dario Fabbri (qui).

martedì 9 aprile 2024

Effetti


Pillon, giustamente (dal suo punto di vista), esulta per la battaglia vinta. Poi, passata l'euforia, magari qualcuno lo illuminerà circa l'esistenza di un fenomeno chiamato Effetto Streisand.

lunedì 8 aprile 2024

Eclissi



C'è una eclissi in corso non visibile dall'Italia. A me le eclissi fanno sempre venire in mente questo libro. È, a mio parere, uno dei romanzi più belli dello scrittore americano. Qui non c'entrano mostri, creature soprannaturali e simili, è un bellissimo thriller psicologico in cui (cito da Wikipedia) "l'unico mostro è il rimorso che siamo costretti a portarci dentro per le azioni che abbiamo commesso nel corso della nostra vita."

Se avete la possibilità leggetelo. Anche se non vi piace King, anche se non avete mai letto un libro. 

Leggetelo, garantisco io.

domenica 7 aprile 2024

La sconfitta

Adesso che anche i media ufficiali non possono più nascondere la realtà, e cioè che l'Ucraina ha perso la guerra, chissà se qualcuno di loro chiederà scusa per come ce l'hanno raccontata in questi due anni? 

(Onde evitare fraintendimenti, ché qua su internet bisogna sempre spiegare tutto, preciso che la cosa mi addolora. Ma il punto che mi preme richiamare non è questo, è, ripeto, come questa guerra ci è stata raccontata dai media.)

Esultanze


L'esultanza del governo per i dati Istat secondo cui negli ultimi mesi sono aumentati gli occupati in Italia, specialmente gli occupati stabili, forse non ha grandi ragioni di essere. Di per sé, infatti, un aumento degli occupati stabili non significa niente, occorre vedere quali tipi di contratto stanno alla base di questo aumento occupazionale. 

In Italia ci sono circa tre milioni di lavoratori esclusi da qualsiasi forma di contrattazione collettiva, i più svantaggiati dal punto di vista salariale. Conta poco che un'attività assuma un lavoratore a tempo indeterminato e poi gli dica: Lo stipendio lo decido io, se ti sta bene ok, altrimenti la porta è quella. Un lavoro da 600 euro al mese a tempo indeterminato è sempre meglio di niente (forse), ma non consente di vivere, al limite consente di sopravvivere.

D'altra parte la stessa Istat, giusto un paio di mesi fa, ha certificato come nel nostro paese la povertà sia galoppante e abbia raggiunto livelli mai visti dal dopoguerra a oggi. Se l'occupazione aumenta (in realtà l'andamento è ondivago), come si spiega il contestuale aumento della povertà? Io due domande me le farei. A questo si aggiunge che l'Istat inserisce nel computo degli occupati anche chi lavora un'ora in regola in un mese. 

Insomma, alla fine i numeri sull'occupazione lasciano il tempo che trovano, se non contestualizzati. 

Una possibile soluzione sarebbe l'introduzione una volta per tutte del famoso salario minimo, che consentirebbe ai milioni di lavoratori esclusi da ogni forma di contrattazione collettiva di emanciparsi dal punto di vista salariale e delle tutele. Ma naturalmente questo governo non ne vuole sentire parlare, preferisce esultare senza motivo, mentre nel frattempo blatera di fumosi rafforzamenti della contrattazione collettiva che ovviamente rimarranno sempre sulla carta.

sabato 6 aprile 2024

L'avversario

 


Finito adesso. Questo romanzo, il primo di Carrère che leggo, mi ha impressionato, soprattutto pensando che si tratta di una vicenda realmente accaduta. Lascia esterrefatti scoprire fino a che punto l'essere umano riesce a mentire a se stesso e agli altri. 

Impressionante.

mercoledì 3 aprile 2024

Le 10 mappe che spiegano il mondo

 


Terminato adesso. Dopo Geopolitica umana, di Dario Fabbri, questo libro di Tim Marshall è il migliore saggio di geopolitica che mi sia capitato di leggere. 

A differenza del libro di Fabbri, che ha un approccio principalmente antropologico-psicologico nella descrizione delle comunità umane, il libro di Marshall le descrive spiegando in che modo la geografia (mari, fiumi, catene montuose, deserti) ha contribuito a crearle e a definirne la storia. 

Un libro imprescindibile per provare a capire il mondo di oggi. Bellissimo.

lunedì 1 aprile 2024

Schiavisti


Ero convinto che la piaga dello schiavismo in Africa fosse nata con noi europei quando cominciammo, nel XVII e XVIII secolo, la tratta degli africani verso le piantagioni americane. 

Scopro invece che iniziò molto prima per mano degli arabi, i quali utilizzavano gli schiavi africani per il trasporto del sale verso l'Anatolia, l'Egitto e altri paesi del mondo arabo. Poi vabbe', arrivammo noi, che notoriamente non ci tiriamo mai indietro quando è ora di imitare e sviluppare le peggiori nefandezze.

(T. Marshall - Le 10 mappe che spiegano il mondo)

Gatti assassini

Il gatto di mia figlia maggiore, Peste, ieri sera ha ucciso un piccione (a Santarcangelo i piccioni abbondano) nel giardino di casa sua, gli...