Dell'Utri contestato. Va bene?
Ho appena dato un'occhiata a come i vari tiggì hanno trattato la notizia della contestazione di ieri a Marcello Dell'Utri, contestazione che ha mandato all'aria l'incontro pubblico, a Como, in cui il senatore del Pdl avrebbe dovuto presentare i discussi diari di Mussolini (diari patacca, secondo molti). In sostanza i giudizi si sono divisi. Da una parte chi ha sottolineato la gravità insita nel negare il diritto di parola a una persona (fosse pure Dell'Utri), dall'altra chi ha ritenuto giusto contestare un personaggio politico che continua tranquillamente a starsene in Parlamento nonostante una condanna in appello a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Io, molto brevemente, penso che la maggior quota di ragione ce l'abbiano i manifestanti. E' vero, negare il diritto di parola è grave, ma contestare non è un reato. E penso che certe forme di protesta rappresentino una sorta di presa di coscienza della società di civile. I primi timidi seg