Quindi, salvo sorprese dell'ultima ora, a presiedere il Senato nella legislatura che sta per iniziare sarà un fascista. Non un fascista così, all'acqua di rose, con alle spalle qualche segnale di ravvedimento o di messa in discussione di un certo passato. No, un fascista vero, a tutt'oggi orgoglioso di esserlo, con una carriera politica iniziata prestissimo, nei primi anni Settanta, nel MSI di Almirante e proseguita fino a oggi in quel solco. Per una beffarda ironia della sorte, a presiedere la seduta inaugurale del Senato, oggi, sarà Liliana Segre, la quale cederà poi lo scranno a La Russa, magari pensando a suo padre Alberto Segre, mai tornato da Auschwitz. Boh, non so, penso che viviamo ormai in un'epoca e una società dove tutto cambia, dove non c'è più alcun punto fermo, una società fatta di simbolici punti di non ritorno, dove limiti che si pensava non valicabili vengono valicati con nonchalance. Una società liquida, ondivaga, senza più riferimenti, senza uno