domenica 31 gennaio 2010

Da Feltri a Boffo passando per il Vaticano

Stanno da qualche giorno circolando, con sempre più insistenza in rete, alcuni interessanti aggiornamenti che riguardano il mai dimenticato caso Boffo-Feltri. Ricordate no? Feltri, dalle colonne del Giornale, si lanciò alla fine della scorsa estate in una furiosa campagna denigratoria nei confronti dell'allora direttore di Avvenire, reo di aver pubblicato sul quotidiano dei vescovi un paio di articoli un po' troppo critici nei confronti del premier nel contesto della vicenda dei festini a base di escort a palazzo Grazioli. Feltri, successivamente, ammise, anche per evitare imminenti azioni legali, quello di cui si erano già accorti tutti: la famosa "informativa" diffamatoria nei confronti di Boffo era falsa; si scusò pubblicamente dalle colonne sempre del Giornale e considerò l'incidente chiuso lì - intanto però Boffo si era dimesso: lo scopo era raggiunto.

La novità, adesso, è che sembra che la regia occulta che si nascondeva dietro tutta l'operazione non sia stata solo di Feltri, ma arrivasse direttamente dall'interno delle mura vaticane. Lo scrive Sandro Magister in questo articolo pubblicato sull'Espresso online, a sua volta rifacendosi a una intervista a Feltri pubblicata sul Foglio. Titolo: Feltri spiega perché non poteva non credere al delatore del Vaticano. Ecco alcune passaggi:

"Tutta la vicenda è nata da un fatto: una personalità della Chiesa della quale ci si deve fidare istituzionalmente mi ha contattato e fatto avere la fotocopia del casello giudiziale dove veniva riportata la condanna di Boffo e, assieme, una nota informativa, che per capirci potremmo chiamare ‘velina’, che aggiungeva particolari alla notizia.
[...]
Avrei voluto vedere chi, al posto mio, non si sarebbe fidato di questa persona". Perché? "Perché ci si doveva fidare istituzionalmente", dice Feltri, calcando parecchio su quell’avverbio: "istituzionalmente". E ancora: "Non ho dubitato neppure per un attimo di questa persona perché non si poteva dubitare di lei. E come se io, che sono direttore del ‘Giornale’, venissi da lei e le facessi due racconti retroscena sul giornale che dirigo: lei ci crede a quanto le dico oppure no? Sono o non sono ai suoi occhi affidabile? Direi assolutamente di sì".
[...]
"Che dentro la Chiesa ci sono più anime lo sanno tutti. E che nel caso Boffo un’anima era interessata a far sì che certe cose uscissero è evidente. Ma l’ho capito dopo. È ovvio: sapevo benissimo che chi mi aveva contattato l’aveva fatto non certo per regalare uno scoop al ‘Giornale’. Ma a me interessava la notizia e la notizia c’era tutta: una condanna per molestie nei confronti di Boffo e il pagamento da parte di Boffo di una pena pecuniaria. Questa è la sostanza della notizia. Il resto sono particolari sui quali, come è giusto che fosse, sono ritornato sul ‘Giornale’ dopo che l’avvocato di Boffo mi ha fatto scoprire la loro inesattezza."

Ricapitolando, quindi, il nocciolo della questione è che Feltri avrebbe ricevuto le famose - e false - informative direttamente da certi ambienti vaticani ("un informatore attendibile, direi insospettabile"), o meglio, dall'emissario della corrente dei vescovi interessata alla capitolazione di Boffo. Voi sapete che il Vaticano, compreso tutto ciò che gli ruota attorno, non è un blocco unico, compatto come ce lo presentano soavemente in televisione, ma, come del resto accade anche all'interno dei partiti politici, ha al suo interno varie "correnti", si muove sotto varie spinte e vari interessi lobbystici. L'operazione Boffo, quindi, sarebbe nata dentro la Chiesa utilizzando Feltri come arma. Nel caso questa vicenda trovasse conferma - pare che Benedetto XVI sia già stato messo al corrente - l'unica a non uscirne bene sarebbe proprio la Chiesa. Non che ci fosse ancora bisogno di prove circa lo stato deplorevole in cui da sempre versa, intendiamoci, ma si tratta senz'altro di un tassello in più che certifica tale stato.

3 commenti:

Sbronzo di Riace ha detto...

Boffo complotto
Berlusconi escort complotto
Marrazzo trans complotto

siamo un paese di complottardi :-)

Andrea Sacchini ha detto...

Già. Mancano solo le scie chimiche, le torri gemelle, il falso allunaggio e siamo a posto. :-)

Sbronzo di Riace ha detto...

ma quella sono americanate :-)

i nostri complotti sono più rustici e/o pruriginosi

mica Bill Clinton ha gridato al complotto quando tutti hanno saputo della Lewinski

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