E va bene, parliamone. D'altra parte com'è possibile sottrarsi? L'opera di santificazione a media unificati è quasi arrivata alla fine del suo iter; il presidente della repubblica ha inviato una accalorata lettera alla vedova; insomma è impossibile restare fuori da questa cosa. Poi basta, però, ok?
Il titolo che leggete qui sopra è un estratto della citata lettera, inviata ieri da Napolitano alla vedova di Craxi in occasione del decennale della scomparsa (versione integrale qui). Ovviamente, com'è prassi diffusa e consolidata, ogni testata ha estrapolato le frasi più confacenti alla "causa" sostenuta e le ha messe in bella mostra. Così, manco a dirlo, il Giornale ha messo in evidenza la "durezza senza eguali" che - sempre secondo il presidente della Repubblica - sarebbe stata usata nei confronti di Craxi, mentre invece l'Unità ha iniziato il suo articolo con "Senza mettere in questione l'esito dei procedimenti che lo riguardarono...". Niente di nuovo sotto il sole insomma.
La lettera, comunque, nel suo complesso, pare più appoggiare la corrente revisionista-riabilitativa piuttosto che quella tesa a enfatizzare maggiormente gli aspetti controversi della figura del politico. E, mi pare, per certi versi, specie dal punto di vista di Napolitano, la cosa può avere una sua logica. Insomma, nel bene o nel male la figura di Craxi ha avuto un suo peso nella vita politica italiana, e quindi Napolitano, tra l'altro per molti anni suo "collega", non poteva esimersi dal ricordare la ricorrenza. Siccome però questa storia ha già suscitato parecchi casini, specialmente per quel che riguarda la questione delle vie, delle piazze, ecc, probabilmente Napolitano ha preferito evitare di aggiungerne altri.
A mio parere la questione è molto più semplice: ammettendo che alcune delle cose fatte dai governi presieduti da Craxi siano state anche buone (penso ad esempio alla sua politica antinucleare, oppure all'abbassamento dell'inflazione), si può fare tutto un minestrone e sorvolare sulle pesantissime vicende giudiziarie in cui è stato coinvolto? A mio parere no. Penso molto semplicemente che se Craxi fosse stato veramente quel grande statista che molti oggi (non ieri) dicono, si sarebbe dovuto assumere le sue responsabilità, presentandosi davanti ai giudici, collaborando, chiarendo i punti oscuri e contribuendo così in maniera ancora più efficace a smantellare il sistema di corruzione imperante. E invece tutto questo non è successo. Craxi ha preferito scappare all'estero a seguito di una presunta pesante persecuzione giudiziaria ai suoi danni - antifona peraltro (casualmente?) molto in voga anche oggi.
Non riesco a disgiungere questo aspetto da tutto il resto. Così come non riesco a pensare che se al posto di Napolitano ci fosse stato ad esempio Pertini, una lettera di questo genere non l'avrebbe mai scritta. O, se anche l'avesse scritta, il tenore sarebbe stato ben diverso.
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(riferito al discorso di Pertini)
RispondiEliminaun po' come accade oggi, o no?! :-)
Dopo aver visto il tg5 di oggi,con servizione di apertura su bottino,mi viene voglia di buttare il tv.
RispondiEliminaNessuno sulle varie tv che dica quello che è.
Che era un ladro morto in esilio!
Maurizio
@Maurizio: in latitanza
RispondiEliminaE' vero mi sono sbagliato,sono stato troppo buono.
RispondiEliminaMaurizio
E' vero mi sono sbagliato,sono stato troppo buono.
RispondiEliminaMaurizio
perché non pubblichi ciò che scrivo? vuoi sfidare il pdl? non te lo consiglio.
RispondiEliminaAllora, in un tuo commento di oggi pomeriggio, che non ho pubblicato ma che è nella mia webmail, tra le altre cose hai scritto:
RispondiEliminain tale contesto la riabilitazione di Craxi è la prima, seguiranno quelle di Previti, Mangano e quindi la santificazione di queste persone.
Ogni insegnante dovra insegnare nelle scuole e portare ad esempio questi personaggi che diventeranno degli eroi.
Anche tu dovrai farlo con i tuoi figli.
Mi dispiace, ma quando avrò del tempo da perdere coi troll te lo farò sapere.