giovedì 31 maggio 2018

Veti

Questa cosa che Di Maio fa il governo con Salvini e poi mette il veto sulla Meloni forse qualcuno, un giorno, me la spiegherà.

Tomi notevoli



Ogni tanto m'imbatto in libri che a vederli incutono un po' di inquietudine, ma è solo il primo momento, poi la voglia di buttarsi prende il sopravvento e si parte.

La prima trilogia de I segreti di Nicholas Flamel me l'ha consigliato Francesca e io ho accettato di buon grado. È un fantasy, un genere letterario che a me non dispiace (ho letto recentemente Il Silmarillion, di Tolkien, e mi è piaciuto molto). E poi, scusate, mica si può leggere solo Roth o Eco, eh.

Botta di fortuna

Botta di fortuna è una locuzione un pelino più elegante della più nota botta di culo, ché qua piace essere eleganti e non volgari, nei limiti del possibile, naturalmente. Nello specifico, la suddetta botta di fortuna è capitata allo scrivente oggi pomeriggio attorno alle tre e mezza, al ritorno dal lavoro, e si è manifestata sotto le sembianze di un violento acquazzone. Sapete quei temporali estivi che si scatenano improvvisamente, senza avvisare, e che spesso e volentieri sono accompagnati da chicchi di grandine? Ecco, quelli.

Voi vi domanderete: ma quale sarebbe la fortuna? Beh, la fortuna sta nel fatto che l'universo si è scatenato nei cinque minuti successivi al mio arrivo a casa dopo essere stato al lavoro. Cioè, io ho infilato la bici nel garage dopo i canonici cinque chilometri e mezzo sotto il sole (già verso oriente il cielo era scuro e in lontananza tuonava), sono entrato in casa e cinque minuti dopo si sono aperte le cateratte del cielo. Magari ai più sembrerà una cosa da poco, ma credo che eventuali patiti di bici presenti tra i miei trentadue lettori capiscano meglio degli altri cosa voglio dire.

Per quanto riguarda il meteo, boh, ormai il suo andazzo assomiglia alle vicende politiche di questi giorni: chi ci capisce qualcosa è bravo.

mercoledì 30 maggio 2018

Commenti sbloccati

Ho trovato casualmente alcuni commenti agli ultimi post fermi da un po' di tempo nella coda di moderazione. Li ho sbloccati adesso. Erano rimasti lì perché, per qualche motivo, non mi era arrivata la relativa notifica sul cellulare via mail.
In caso qualcuno si chieda perché abbia attivato la moderazione, la risposta è che ultimamente mi stanno arrivando tonnellate di spam, e l'unico modo per arginarle è la moderazione.
Abbiate pazienza.

lunedì 28 maggio 2018

L'altra scelta di Mattarella

Per come la vedo io, e per quel che vale, mi pare che la scelta di Mattarella di accanirsi contro Savona sia stata la più avventata e la meno razionale, nel senso che avrebbe potuto dargli il via libera, permettere così la nascita del nuovo governo ed eventualmente intervenire dopo, in occasione delle prime avvisaglie di eventuali progetti no-euro.

Guardate che uscire dall'euro non è cosa semplice come l'hanno strombazzata in campagna elettorale Di Maio e Salvini per intortare i soliti creduloni, quelli su cui del resto campano. Non è che uno si sveglia la mattina e dice: "Cosa facciamo oggi di bello? Usciamo dall'euro, va'!" Ci sono lacci, lacciuoli, trattati europei a cui siamo vincolati e dai quali non si può recedere con la stessa facilità con cui si prende un cappuccino la mattina, e di questi trattati Mattarella è il garante e qualsiasi legge che andasse in questa direzione dovrebbe sempre passare al vaglio della sua firma prima di vedere la luce.

Agendo come ha agito, Mattarella non ha fatto altro che trasformare Salvini da cretino a martire, martire che da oggi in poi avrà buon gioco a fare la parte della vittima, del tradito, impostando così tutta la prossima campagna elettorale su questo vittimismo con cose tipo: "Volete stare con noi o coi traditori della patria?" e riprendendo in barca Berlusconi che, furbamente, non si è mai dissociato da lui e per di più ora ha anche l'agibilità politica.

Sì, un'altra scelta Mattarella ce l'aveva, e sarebbe stata meno indolore.

domenica 27 maggio 2018

80 libri

Ha un bel dire King, il mio adorato Stephen King, che lui si fa fuori con una certa nonchalance un'ottantina di romanzi ogni anno. Grazie, lui mica si fa otto/nove ore al giorno, cinque giorni su sette, chiuso in un magazzino, come è costretto a fare lo scrivente. Date anche me una quantità di tempo libero illimitato e ottanta libri ve li faccio fuori in tre mesi, dal momento che, pur lavorando, già adesso viaggio sui cinquanta/sessanta ogni anno.

Comunque, se avete possibilità e anche se non vi piace King, leggete On writing, è un'autobiografia bellissima.

sabato 26 maggio 2018

Vie d'uscita?

Così, a occhio, le possibili vie d'uscita allo stallo (l'ennesimo) politico di queste ore sono tre:
1) Mattarella cede e dà il via libera al governo giallo-verde con dentro il malefico Savona, mossa che gli varrebbe una figura di palta di dimensioni galattiche;
2) Mattarella non cede, tutto si sfascia con probabilissimo ritorno al voto;
3) Mattarella non cede, tutto si sfascia e su queste macerie si prende la responsabilità di istituire il cosiddetto "Governo del presidente" con conseguente bagno di sangue, neppure troppo metaforico.

Diciamo che, in ogni modo, in queste ore non vorrei essere nei suoi panni.

venerdì 25 maggio 2018

Lolita (fuoco dei miei lombi)

Ho appena letto le prime cento pagine di Lolita, il celeberrimo romanzo di Vladimir Nabokov, pubblicato inizialmente a Parigi a metà degli anni '50 del secolo scorso, e devo dire che non mi stupisce lo scandalo che all'epoca suscitò in tutta Europa e negli Stati Uniti, dove fu rifiutato da ben quattro editori prima di vedere le stampe.

D'altra parte, il tema è quello che è (la passione di un trentasettenne insegnante di lettere per una ragazzina dodicenne). Anche Stanley Kubrick ne fece un celebre adattamento cinematografico.

Oddio, forse oggi non susciterebbe lo stesso scandalo, probabilmente. Giusto Adinolfi e simili potrebbero stracciarsi qualche veste.

Scrivere per contratto

Aggiorno questo blog quando ho voglia - nell'ultimo periodo abbastanza saltuariamente, devo dire. La cosa di per sé è confortante. Penso infatti ai vari Gramellini, Calabresi e soci, che ogni mattina devono per contratto far trovare ai rispettivi lettori un post che sia interessante. Io non ce la farei mai.

mercoledì 23 maggio 2018

Roth

Lessi Pastorale americana, il più celebre romanzo di Roth, qualche anno fa. Lo trovai inizialmente poco entusiasmante ma continuai la lettura, sperando che si riprendesse. E infatti si riprese, lo terminai e alla fine mi piacque pure (se non ricordo male scrissi due righe da qualche parte su queste pagine).

E niente, un altro grande romanziere americano che se ne va e che, tra l'altro, verrà anche ricordato per essere stato l'unico, probabilmente, a litigare con Wikipedia.

lunedì 21 maggio 2018

Conte

Ho letto qualche breve cenno biografico riguardo a Giuseppe Conte e così, di primo acchito, ne sono rimasto favorevolmente impressionato. Poi naturalmente si vedrà, in queste faccende è sempre meglio andarci coi piedi di piombo, e ancora non è neppure detto che a Mattarella vada bene. Diciamo che, tra le altre cose, mi è piaciuto il suo pensiero sul fatto che destra e sinistra sono categorie concettuali novecentesche ormai superate, cosa che condivido.

sabato 19 maggio 2018

Tipo la lista della spesa

Sembrano marito e moglie quando compilano la lista della spesa settimanale. Salvini e Di Maio mentre vergano il loro contratto di governo, dico. Buttano giù l'elenco delle cose da comprare, bello lungo, poi fanno una sommaria botta di conti per vedere se i soldi (le coperture) bastano e dicono tranquillamente che sì, bastano, e anche se non bastano neppure per metà delle cose che vogliono comprare chi se ne frega? Chiederemo al negoziante di venirci incontro in qualche modo, dicono (aumento della spesa a debito, ché già non siamo abbastanza indebitati).

E tra le priorità delle cose da fare per le italiche genti, nel contratto dei due statisti de noantri c'è la chiusura dei campi Rom, questi Rom brutti, sporchi e cattivi, che tra l'altro rubano pure, e agli italiani è noto che non piace essere derubati da questi mascalzoni maleodoranti e vestiti di stracci. Molto meglio farsi derubare da profumati manager in giacchetta e cravatta, tipo quelli che ti passano la fatturazione del cellulare da un mese a ventotto giorni, poi qualcuno s'incazza e te la riportano mensile però te l'aumentano dell'8,6%, ché ai soldi che ti hanno indebitamente sottratto mica rinunciano.

Oppure una mattina si svegliano e ti aumentano la benzina con la scusa che sono costretti dal mercato dei cambi e palle simili, e tu ti ritrovi che alla fine dell'anno hai pagato quasi 500 euro in più senza neppure accorgertene. Però te li hanno appunto rubati spalmando il furto su un anno, che fa meno rumore del Rom che ti entra in casa e ti porta via il forno a microonde. Quindi, castighiamo sonoramente i brutti, sporchi e cattivi, che fa figo e fa contenta la pancia della gente, e quelli in giacchetta e cravatta facciano pure i loro comodi, ché loro profumano, e vuoi mettere quant'è più bello farsi derubare da uno profumato?

venerdì 18 maggio 2018

(...)



Nello stesso momento in cui io chiamavo il direttore del Moulin Rouge e davo la mia disponibilità a fare parte delle Doriss Girls, ché io sono bravo a ballare il Can-can.

mercoledì 16 maggio 2018

Il Giro a Santarcangelo

Domani il carrozzone del Giro d'Italia passerà da Santarcangelo. Io non lo vedrò. In primo luogo perché il ciclismo è uno sport che non ha mai suscitato in me il minimo interesse - se dovessi dire così, su due piedi, il nome di un partecipante di quest'anno non saprei cosa rispondere. In secondo luogo perché il carrozzone passerà attorno alle 14:30 e io sarò al lavoro. Pensavo che del ciclismo inteso come sport non mi frega una ceppa, mentre invece andare in bicicletta mi piace un sacco. Strana 'sta cosa, no?

Comunque, il passaggio del carrozzone qualche beneficio l'ha portato, come ad esempio la rimessa in sesto di ampie porzioni di asfalto nel tratto di via Emilia interessato. Nella zona di Santa Giustina, ad esempio, ma anche altrove, in alcuni tratti c'erano dai tempi delle grande piogge di febbraio delle buche che manco a Roma, che venivano saltuariamente rattoppate alla bell'e meglio e che puntualmente si riaprivano ogni volta che faceva due gocce.

Adesso, invece, è arrivata una bella stesa d'asfalto nuovo di zecca, perché il carrozzone è importante, mica noi poveri cristi che usiamo quella strada per andare al lavoro.

(...)



(da On writing - S. King)

martedì 15 maggio 2018

I razzisti sono una certezza



Non solo hanno sbagliato casa, ma pure il simbolo della svastica, che qui è stata disegnata con braccia ruotanti in senso antiorario, com'è per quella indiana, mentre la svastica nazista ha braccia ruotanti in senso orario. Non c'è niente da fare: i razzisti sono sempre ignoranti. Sempre. È matematico.

lunedì 14 maggio 2018

Blog a rilento

Da qualche tempo, forse qualcuno dei miei 32 lettori l'avrà notato, scrivo qui a intervalli sempre più lunghi. Non c'è una ragione particolare, è solo mancanza di voglia di scrivere unita al fatto che la politica, che è sempre stato l'argomento principe di cui ho scritto in tutti questi anni, mi interessa sempre meno, anzi niente, anzi diciamo pure che mi sta venendo a nausea, quando non arriva a farmi proprio incazzare.

Potrei parlare di altro, ma è anche, come ho già detto, la voglia di scrivere in sé che mi sta venendo meno - ho anche cinque o sei idee buone per buttare giù dei racconti ma mi manca lo sprone per trasformarli da idee in parola scritta. E pensare che il tempo per farlo non mi mancherebbe.

Solo di leggere non mi è passata la voglia, anzi, quella è semmai è aumentata, e infatti la stragrande maggioranza del mio tempo libero lo passo sui libri - inizio oggi Tempi glaciali, di Fred Vargas, il 33° libro di quest'anno.

A volte mi viene pure la tentazione di chiuderlo, questo blog, d'altra parte bloggo ormai da dodici anni e i blog hanno ormai fatto il loro tempo, quindi è forse arrivato ormai il tempo di tirare i remi in barca. Poi desisto, pensando che forse prima o poi mi tornerà la voglia di scrivere coi vecchi ritmi. E poi, a dirla tutta - sentimentalone che non sono altro! - mi spiacerebbe cancellare con un clic dodici anni di post, di pensieri, di racconti e quant'altro.

Vabbe', scriverò quando avrò voglia di farlo. E poi, parafrasando Guccini: "Io canto [scrivo] quando posso e come posso, quando ne ho voglia, senza applausi o fischi, vendere [essere letto] o no non passa fra i miei rischi, non comprate i miei dischi [non leggete il mio blog] e sputatemi addosso."

Beh, magari con quest'ultima cosa andateci piano, eh!

Harry Potter e le figlie

Ho un paio di figlie che sono da oggi e per due o tre giorni (e chi lo sa di preciso?) in giro per Milano per vedere 'sta roba qua. Niente in contrario, naturalmente, e d'altra parte ormai sono grandi, lavorano tutte e due, la loro autonomia è cosa assodata e la voce in capitolo di noi genitori nelle loro cose ha ormai la stessa valenza del famoso due di denari quando comanda bastoni.

Il problema è che a questa cosa, che detta così sembra semplice e naturale, mica è altrettanto semplice e naturale abituarsi.

sabato 12 maggio 2018

Candidabile

Questa sorta di incredibile riabilitazione non faccia dimenticare che esiste una differenza abissale tra candidabilità e presentabilità. Banale, certo, ma visto l'andazzo di questi tempi, sempre meglio sottolinearlo.

lunedì 7 maggio 2018

Non reggo

No, mi spiace, due campagne elettorali in un anno non le reggo. Vi immaginate altri due mesi di balle, di improbabili promesse, di bufale, di inesistenti invasioni di migranti (a proposito: com'è che dal 4 marzo in qua non ne ha più parlato nessuno? Non era un'emergenza, dicevano?), di no-euro, di redditi di cittadinanza o di dignità e di tutto e di più?

No, basta, risparmiateci tutto questo: abbiamo già dato.

venerdì 4 maggio 2018

Sul nulla

Non so se qualcuno dei miei trentadue lettori abbia avuto la voglia (e lo stomaco) di seguire l'evolversi delle vicende politiche da due mesi a questa parte, cioè da quando si è votato a oggi. Chi l'ha fatto si è sicuramente reso conto che, a partire da quel fatidico giorno, a vicende, se con questo termine intendiamo fatti e/o azioni, stiamo ancora a zero, mentre a chiacchiere stiamo a vagoni.

I titoloni con cui ogni giorno ci hanno ammorbato in questo periodo non erano altro, infatti, che riproposizioni di dichiarazioni insulse del Di Maio o del Salvini di turno. Chiacchiere. Aria fritta. Nient'altro. E per due mesi su questo mare di chiacchiere sono stati vergati fior di articoli, di dietrologie, di ipotetici retroscena, di improbabili scoop e relativi fiumi di inchiostro, ingigantendo le cretinate che i due signori partorivano la mattina a seconda di come si svegliavano.

Il nulla come protagonista. Semplicemente.

Chi vota ha sempre ragione

L'uscita di Salvini sull'esito delle elezioni russe non è da rigettare per il suo manifesto apprezzamento per Putin - Salvini è suo...