La positività di Briatore a l covid è, tra le altre cose, la certificazione del fallimento di un modello culturale che continuiamo ostinatamente a voler difendere ma che non è in grado di reggere, né tantomeno di proteggere. Non sto pensando alla discoteca, o almeno non solo a quella, ma all'atteggiamento di strafottenza, presunta superiorità, disprezzo per le regole. Mi riferisco al fottersene, al cinismo spietato, al pensare a se stessi a scapito di chiunque, atteggiamenti che accomunano ogni negazionista, da Salvini a Sgarbi, da Briatore alla Santanché, da Johnson a Bolsonaro a Trump, e si potrebbe continuare. E non sto qui a infierire contro la stupidità e la pochezza intellettuale di Briatore, di cui non mi importa niente - spero anzi che guarisca in fretta e che ciò che gli è accaduto gli serva da lezione. Ciò che mi preme è puntare il dito contro la superficialità dilagante, la tendenza generale a minimizzare, a sottovalutare la pericolosità del virus, sottovalutazione che