Quelli del Pdl vogliono portare in piazza, sabato prossimo, 20.000 persone per protestare contro i giudici politicizzati. Voi capite bene che in questo particolare periodo una delle più grosse preoccupazioni delle italiche genti è appunto la sorte del povero vecchio miliardario, alle prese con giudici cattivi che vogliono metterlo dentro a tutti i costi.
Ovviamente la benzina alle stelle, le tasse idem, il rischio per molti di perdere quello straccio di lavoro che ancora hanno, la pensione che oramai si può vedere solo col binocolo, i salti mortali per riuscire ad arrivare in fondo al mese sono tutte quisquilie rispetto al gravissimo problema dei giudici cattivi alle calcagna del vecchio teleimbonitore.
E quindi, date queste premesse, è altamente probabile che la massa di persone preventivate dai pidiellini si riversi effettivamente in piazza contro la persecuzione anomala al vecchio leader. Poi, si sa, come del resto è già successo altre volte, un panino, una bibita e una ventina di euro a testa potrebbero pure fare il miracolo.
martedì 31 gennaio 2012
Tagli?
Stamattina i titoli dei quotidiani sono tutti per i tagli che si sono autoimposti i deputati al loro stipendio (1300 € lordi, 700 netti). Ovviamente nessuno, spero, pensa che siamo di fronte ai famosi tagli della politica, perché sarebbero ben altre le cose da fare. Ma è comunque un segnale, se vogliamo.
Le uniche due cose che invece mi sembrano degne di nota in questa faccenda, sono il passaggio al sistema contributivo per il calcolo del vitalizio, un privilegio vergognoso che andrebbe comunque abolito tout court, e il tetto che Monti ha imposto (anche se finora è solo sulla carta: staremo a vedere) agli stipendi dei manager pubblici.
Un ottimo Sergio Rizzo, stamattina, sul Corriere, mette comunque molti puntini sulle "i".
Le uniche due cose che invece mi sembrano degne di nota in questa faccenda, sono il passaggio al sistema contributivo per il calcolo del vitalizio, un privilegio vergognoso che andrebbe comunque abolito tout court, e il tetto che Monti ha imposto (anche se finora è solo sulla carta: staremo a vedere) agli stipendi dei manager pubblici.
Un ottimo Sergio Rizzo, stamattina, sul Corriere, mette comunque molti puntini sulle "i".
lunedì 30 gennaio 2012
Via Paolo Sarpi
Mi sarei aspettato Cicchitto o la Santanché a commentare i blitz degli uomini del fisco nella movida milanese del weekend appena passato. E invece è saltato fuori uno spassosissimo Matteo Salvini, lega nord, che in questa altrettanto spassosa intervista, pubblicata stamattina da La Stampa, afferma due cose molto divertenti:
1) La grande evasione che mette in ginocchio l'economia è concentrata in via Paolo Serpi, a Milano (guarda caso in piena zona chinatown).
2) Nella suddetta zona ci sono tantissimi lavoratori in nero senza alcun diritto.
La prima delle due affermazioni si commenta da sola. Sulla seconda, invece, mi permetto di far notare al Salvini che lavoratori in nero e senza alcun diritto (alcuni addirittura clandestini) sono stati trovati anche alle dipendenze dei famosi baristi e ristoratori tanto cari all'esponente leghista.
Comunque sia, al di là di tutto, fa sempre un certo effetto (che poi, ormai, neanche più di tanto) vedere una lega che si ricompatta quando è ora di difendere chi evade.
domenica 29 gennaio 2012
Scalfarate
Il settennato al Quirinale di Scalfaro è stato uno dei più delicati e controversi. Scalfaro assistette allo sgretolamento della Prima Repubblica determinato dall'inchiesta su Tangentopoli, scontrandosi ripetutamente con Silvio Berlusconi dopo la vittoria elettorale del Polo delle Libertà nel 1994. Quando Berlusconi mise mano alla lista dei ministri del suo primo governo, Scalfaro ritenne sgraditi alcuni nomi e si oppose fermamente all'indicazione di Cesare Previti, avvocato del premier, indagato ma non ancora condannato, al ministero della Giustizia. Previti fu "spostato" alla Difesa e sostituito da Alfredo Biondi nel ruolo di Guardasigilli.
(via repubblica.it)
venerdì 27 gennaio 2012
Il quartier generale racconta/79
Quelli del Giornale potevano pure risparmiarsi di fare gli spiritosi, oggi.
Specialmente se si pensa che sotto la dittatura fascista di campi di concentramento ne furono aperti pure da noi. E che qualcuno di nostra conoscenza, tra l'altro molto stimato dalle parti del Giornale, col tanto vituperato Hitler strinse pure alleanza.
giovedì 26 gennaio 2012
Depenalizzazioni
In pratica l'Europa ci fa notare che 20 anni di depenalizzazioni, accorciamenti di prescrizione, scorciatoie e furbate varie, sempre per fare piacere ai soliti noti (e al solito noto), non è che siano proprio il massimo.
mercoledì 25 gennaio 2012
Base per altezza diviso due
Articolo aggiornato.
Sbronzo di Riace mi segnala nei commenti al post precedente questo sondaggio di Radio Padania, emittente ufficiale di quel pittoresco e strampalato partito che risponde al nome di Lega Nord.
Ma non sono gli stessi che un giorno sì e l'altro pure dicono peste e corna di Monti? Non è stato Bossi, domenica scorsa, a dare l'ultimatum a Berlusconi di togliere la spina a Monti altrimenti lui avrebbe fatto cadere la giunta Formigoni?
O forse c'è una spiegazione più semplice: la base va da una parte e la nomenklatura dall'altra, come del resto è ormai prassi non solo nella lega.
Aggiornamento 27/01/2012.
Il sondaggio è sparito dal sito. Non me lo spiego.
Sbronzo di Riace mi segnala nei commenti al post precedente questo sondaggio di Radio Padania, emittente ufficiale di quel pittoresco e strampalato partito che risponde al nome di Lega Nord.
Ma non sono gli stessi che un giorno sì e l'altro pure dicono peste e corna di Monti? Non è stato Bossi, domenica scorsa, a dare l'ultimatum a Berlusconi di togliere la spina a Monti altrimenti lui avrebbe fatto cadere la giunta Formigoni?
O forse c'è una spiegazione più semplice: la base va da una parte e la nomenklatura dall'altra, come del resto è ormai prassi non solo nella lega.
Aggiornamento 27/01/2012.
Il sondaggio è sparito dal sito. Non me lo spiego.
Cruna, cammello e bla bla bla
Cosa succede se un prete, in Vaticano, prova a darsi da fare per cercare di arginare corruzione e malaffare? Viene fatto fuori, è ovvio. Altrimenti che Vaticano sarebbe?
Terremoti mediatici
Il questo momento l'home page di corriere.it è in gran parte dedicata, con titoli leggermente sul catastrofico, alle scosse sismiche che stamattina sono state avvertite nel nord Italia. Certo, si è trattato di scosse di una certa entità che sono state distintamente avvertite da ampie fasce di popolazione.
Però, a pensarci bene, ci sono stati ben pochi danni, nessun ferito e un po' di paura. Non oso pensare a cosa avrebbero fatto quelli del Corriere se per caso ci fosse scappato il morto.
martedì 24 gennaio 2012
L'audio non era sincronizzato
Secondo il trota, i fischi di domenica scorsa all'illustre babbo si sentivano solo perché l'audio non era correttamente sincronizzato al video. Geniale! Se volete ridere (o piangere, dipende), l'intervista è qui.
lunedì 23 gennaio 2012
Privacy fiscale
Lo stato greco ha pubblicato su internet i nomi di oltre 4000 evasori fiscali. Da noi la Guardia di finanza, nell'anno appena passato, ne ha scoperti 7.500. Totali, ossia completamente sconosciuti all'erario.
E se anche lo stato italiano decidesse di fare altrettanto? Chissà se sarebbe un valido deterrente? (tutto questo facendo finta che la Santanché e soci se ne stiano zitti, naturalmente).
E se anche lo stato italiano decidesse di fare altrettanto? Chissà se sarebbe un valido deterrente? (tutto questo facendo finta che la Santanché e soci se ne stiano zitti, naturalmente).
domenica 22 gennaio 2012
Alabarda spaziale
Difficile scegliere, ma penso che l'immagine più divertente della manifestazione leghista a Milano, in corso in questi minuti, sia Borghezio che agita una alabarda celtica di plastica.
Poi, però, la fase divertente passa, specie quando si pensa che questa gente è stata al governo dell'Italia per 10 anni e tutto quello che è riuscita a portare a casa è un trilocale a Monza, come scriveva un po' di tempo fa il buon Gilioli sul suo blog.
(fonte immagine: repubblica.it)
La legittimità elettorale spiegata a Ferrara
Qualcuno spieghi a Ferrara, che continua a piangere e disperarsi perché il suo padrone non è più nella stanza dei bottoni, che "la carta della legittimità elettorale" non è stata scartata e marginalizzata dalle modalità con cui il nuovo esecutivo si è insediato.
La suddetta legittimità elettorale, infatti, è stata uccisa dall'incompetenza e dall'ignavia con cui ha governato per tre anni e mezzo il tipo delle cene eleganti. Ed è stata certificata dalla débâcle del centrodestra alle amministrative dello scorso anno (Pisapia e De Magistris sono solo la punta dell'iceberg) e dai risultati del referendum di giugno, che hanno sepolto senza se e senza ma tutta la politica del teleimbonitore.
Lo so che è dura, ma prima o poi anche Ferrara dovrà farsene una ragione.
La suddetta legittimità elettorale, infatti, è stata uccisa dall'incompetenza e dall'ignavia con cui ha governato per tre anni e mezzo il tipo delle cene eleganti. Ed è stata certificata dalla débâcle del centrodestra alle amministrative dello scorso anno (Pisapia e De Magistris sono solo la punta dell'iceberg) e dai risultati del referendum di giugno, che hanno sepolto senza se e senza ma tutta la politica del teleimbonitore.
Lo so che è dura, ma prima o poi anche Ferrara dovrà farsene una ragione.
sabato 21 gennaio 2012
Libera (buona)uscita
Uno dei pilastri del giornalismo italiano, Emilio Fede, vuole 8 milioni di euro per lasciare il Tg4.
venerdì 20 gennaio 2012
Frutti amari
Ogni tanto si ricorda di essere ancora vivo, e allora spara una cretinata. Così, giusto per non perdere l'abitudine e per ricordare alle italiche genti che lui c'è ancora, anche se se ne sta sottotraccia. Ed ecco quindi la sparata di poco fa, all'uscita dal tribunale (tanto per cambiare): "la cura Monti non dà frutti".
Monti governa da un paio di mesi. Sarebbe interessante sapere quali sono stati invece i suoi frutti dopo 10 anni di governo.
Monti governa da un paio di mesi. Sarebbe interessante sapere quali sono stati invece i suoi frutti dopo 10 anni di governo.
Megaupload chiuso dall'FBI
Confesso candidamente che qualche film in streaming su Megavideo ogni tanto lo guardavo. Ma il problema non è solo questo, quanto semmai la guerra che si sta combattendo in rete (blog, forum e social network) tra i sostenitori dell'operazione e i contrari.
Per quel che mi riguarda, la penso grosso modo come Paolo.
Per quel che mi riguarda, la penso grosso modo come Paolo.
giovedì 19 gennaio 2012
Tanti saluti
Leggo che Rick Perry abbandona la corsa alla Casa Bianca. Conoscendo il tipo (antiabortista, omofobo e fanatico del creazionismo), la cosa non mi dispiace affatto.
mercoledì 18 gennaio 2012
Ci risiamo con la bufala di Riccardo Capriccioli
A giudicare dal numero di accessi a questo blog negli ultimi due giorni, e soprattutto dalla chiave di ricerca che ha condotto qui tanta gente, mi sa che è ripreso a circolare il vecchio appello-bufala su Riccardo Capriccioli. Siccome avevo già scritto un articolo su questa storiella, ormai più di due anni fa, tanto vale che vi rimandi direttamente lì.
martedì 17 gennaio 2012
Riti e mercanteggiamenti
L'arcivescovo di Napoli ha inviato a tutti i parroci una circolare con la quale si invitano i suddetti parroci alla moderazione nella richiesta di offerte ai fedeli. Voi sapete che i vari "servizi" offerti dalla chiesa (comunioni, cresime, matrimoni, funerali, ecc...) non sono gratuiti, ma oggetto di un tariffario, ovviamente non ufficiale, che varia a seconda del tipo di "prestazione" (naturalmente non accade solo a Napoli, ma dappertutto).
Ecco, il cardinale Sepe, venuto a conoscenza di situazioni particolarmente imbrazzanti, tipo - si legge - il parroco che pretendeva 50 euro per ogni macchina parcheggiata, ha deciso di dare una regolata anche a questo mercato.
Perché è anche questo un mercato, in caso non l'aveste ancora capito. E non da oggi.
Ecco, il cardinale Sepe, venuto a conoscenza di situazioni particolarmente imbrazzanti, tipo - si legge - il parroco che pretendeva 50 euro per ogni macchina parcheggiata, ha deciso di dare una regolata anche a questo mercato.
Perché è anche questo un mercato, in caso non l'aveste ancora capito. E non da oggi.
lunedì 16 gennaio 2012
Il quartier generale racconta/78
Oggi il Giornale pubblica un etilico articolo di Magdi Cristiano Allam (un nome una garanzia). In codesto scritto, il giornalista rinfaccia al papa di aver ricevuto un po' troppo amichevolmente l'attuale presidente del Consiglio Monti, colpevole, tra le tante cose, di essere amico dei "poteri forti".
Qualcuno faccia presente al buon Magdi, magari quando gli sarà passata la sbronza, che se ci sono dei poteri forti di cui è amico Monti sono proprio quelli del Vaticano.
Qualcuno faccia presente al buon Magdi, magari quando gli sarà passata la sbronza, che se ci sono dei poteri forti di cui è amico Monti sono proprio quelli del Vaticano.
Costa Favolosa
Mi viene in mente che nel settembre scorso, mentre ero con famiglia e amici in giro per Venezia (nella foto in alto mia figlia Michela col nostro mico Marco), transitò di fronte a Piazza San Marco la Costa Favolosa, gemella della più sfortunata Concordia. E ci fece una notevole impressione.
domenica 15 gennaio 2012
Il quartier generale racconta/77
L'editoriale domenicale di Ferrara è sempre un qualcosa che va gustato con calma; va centellinato; va preso a piccole dosi, perché altrimenti il divertimento e l'ilarità finiscono subito. Tra le numerose chicche di quello odierno si legge, ad esempio: "La Camera ha appena avuto una resipiscenza di dignità, e ha respinto una richiesta d’arresto borbonica motivata con il contesto ambientale del fare politica in Campania".
Quindi, per Ferrara, salvare dal carcere un presunto referente della camorra, il cui arresto è motivato da una montagna di carte dei magistrati, è un atto di dignità della Camera. Da ciò si deduce che Ferrara ha un concetto tutto suo di dignità. Mi permetto, sommessamente, di suggerirgli la lettura di un buon dizionario di italiano. A volte sapere il significato di un termine può essere utile a evitare di dire corbellerie di questo calibro.
Anche l'ammissione che "l’Italia è in mutande" è piuttosto divertente. Se non altro perché il barbuto scribacchino si scorda di dire chi ha governato, e per quanto tempo, l'Italia dell'ultimo ventennio o quasi. Insomma, si dimentica di dire chi è il maggior responsabile della famosa Italia in mutande. Ma sono cose che capitano quando il tipo in questione è anche quello che firma il suo assegno.
La perla in chiusura, però, è quella che spicca su tutte: "La destra liberale italiana incarnata per tanti anni dall’anomalo leader Berlusconi potrebbe diventare una destra di governo per il futuro".
La destra liberale italiana non c'entra assolutamente niente con Berlusconi, e Ferrara lo sa benissimo. In primo luogo perché Berlusconi di liberale non ha (e non ha fatto) niente. Il teleimbonitore ha infatti fondato un partito di cui lui solo è padrone, e con metodi padronali l'ha sempre gestito. Ha promesso per 17 anni una rivoluzione liberale che non c'è mai stata. Anzi, ha sempre legiferato in senso esattamente opposto (a meno che cose come la legge sul fine vita possano essere considerate liberali). Insomma, Berlusconi non ha mai incarnato niente che potesse assomigliare alla destra. Era semplicemente a capo di un comitato d'affari.
E non glielo dite a Ferrara, che tanto lo sa.
Quindi, per Ferrara, salvare dal carcere un presunto referente della camorra, il cui arresto è motivato da una montagna di carte dei magistrati, è un atto di dignità della Camera. Da ciò si deduce che Ferrara ha un concetto tutto suo di dignità. Mi permetto, sommessamente, di suggerirgli la lettura di un buon dizionario di italiano. A volte sapere il significato di un termine può essere utile a evitare di dire corbellerie di questo calibro.
Anche l'ammissione che "l’Italia è in mutande" è piuttosto divertente. Se non altro perché il barbuto scribacchino si scorda di dire chi ha governato, e per quanto tempo, l'Italia dell'ultimo ventennio o quasi. Insomma, si dimentica di dire chi è il maggior responsabile della famosa Italia in mutande. Ma sono cose che capitano quando il tipo in questione è anche quello che firma il suo assegno.
La perla in chiusura, però, è quella che spicca su tutte: "La destra liberale italiana incarnata per tanti anni dall’anomalo leader Berlusconi potrebbe diventare una destra di governo per il futuro".
La destra liberale italiana non c'entra assolutamente niente con Berlusconi, e Ferrara lo sa benissimo. In primo luogo perché Berlusconi di liberale non ha (e non ha fatto) niente. Il teleimbonitore ha infatti fondato un partito di cui lui solo è padrone, e con metodi padronali l'ha sempre gestito. Ha promesso per 17 anni una rivoluzione liberale che non c'è mai stata. Anzi, ha sempre legiferato in senso esattamente opposto (a meno che cose come la legge sul fine vita possano essere considerate liberali). Insomma, Berlusconi non ha mai incarnato niente che potesse assomigliare alla destra. Era semplicemente a capo di un comitato d'affari.
E non glielo dite a Ferrara, che tanto lo sa.
sabato 14 gennaio 2012
Naufragi
E' interessante notare che nel medesimo giorno sono naufragate la Costa Concordia e la lega nord. La prima, probabilmente, a causa di un errore di rotta. La seconda, pure. Un errore di rotta iniziato ormai parecchi anni fa, quando la lega decise di non essere più il partito che avrebbe dovuto difendere gli interessi della gente del nord, quello radicato sul territorio contro la famosa "Roma ladrona", ma si allineò e si integrò perfettamente nella famosa partitocrazia romana fino a quel momento tanto dileggiata e irrisa.
Oggi si è consumata la rottura definitiva, quella tra la base e la "nomenklatura", termine che ricorda altri partiti e altre realtà politiche. Rottura cominciata col famoso patto di ferro tra B. & B., inizialmente accolto favorevolmente dalla lega tutta (base e vertice), e poi, via via, trasformatosi in una specie di cappio sempre più stretto. Bossi, con il divieto imposto a Maroni di non farsi più vedere in giro e partecipare a incontri pubblici, ha dato la definitiva dimostrazione di preferire l'accordo col tipo delle cene eleganti piuttosto che le istanze della base.
Di preferire, insomma, un partito con impostazione "padronale", più attento agli interessi di bottega che a quelli collettivi, e per questo perfettamente in linea col partito del teleimbonitore: padronale e centralista. Buon naufragio.
Oggi si è consumata la rottura definitiva, quella tra la base e la "nomenklatura", termine che ricorda altri partiti e altre realtà politiche. Rottura cominciata col famoso patto di ferro tra B. & B., inizialmente accolto favorevolmente dalla lega tutta (base e vertice), e poi, via via, trasformatosi in una specie di cappio sempre più stretto. Bossi, con il divieto imposto a Maroni di non farsi più vedere in giro e partecipare a incontri pubblici, ha dato la definitiva dimostrazione di preferire l'accordo col tipo delle cene eleganti piuttosto che le istanze della base.
Di preferire, insomma, un partito con impostazione "padronale", più attento agli interessi di bottega che a quelli collettivi, e per questo perfettamente in linea col partito del teleimbonitore: padronale e centralista. Buon naufragio.
venerdì 13 gennaio 2012
Il quartier generale racconta/76
Come da (prevedibile) copione il Feltri di oggi sulla vicenda Cosentino. Secondo il grande editorialista è giusto che il parlamentare pidiellino non vada dentro, dal momento che non può inquinare le prove. E perché non le può inquinare? Ma è semplice: perché non esistono; ci sono solo, sempre secondo Feltri, degli indizi e per giunta piuttosto labili.
A questo punto c'è quasi da augurarsi che il tribunale di Napoli si sbrighi a scusarsi con Feltri e Cosentino per la cantonata presa. E lasci perdere la montagna di carte sulle quali si basava la richiesta di arresto.
In fondo, dico, non vorrete mica che i magistrati che stanno alle calcagna del parlamentare da anni ne sappiano più di Feltri?
A questo punto c'è quasi da augurarsi che il tribunale di Napoli si sbrighi a scusarsi con Feltri e Cosentino per la cantonata presa. E lasci perdere la montagna di carte sulle quali si basava la richiesta di arresto.
In fondo, dico, non vorrete mica che i magistrati che stanno alle calcagna del parlamentare da anni ne sappiano più di Feltri?
giovedì 12 gennaio 2012
Cosentino e Consulta
I due fatti di rilievo della giornata di oggi sono la dichiarazione di inammissibilità dei due quesiti referendari per abrogare il porcellum e il salvataggio di Cosentino dalle "grinfie" della magistratura.
Sul primo non è che ci sia molto da dire. La Corte Costituzionale ha ritenuto inammissibili entrambi i quesiti proposti (restiamo in attesa delle motivazioni): pace e amen. La cosa dispiace, ovviamente, sia perché il porcellum è effettivamente una porcata - lo ammise perfino Calderoli, il suo estensore - e sia perché il numero di firme raccolte (compresa la mia) per abolirlo dimostra che si tratta di un tema molto sentito dall'opinione pubblica. Pazienza. Trovo comunque, a questo proposito, abbastanza irritanti le polemiche posticce di Di Pietro e altri.
E' infatti naturale che la decisione non piaccia a chi quel referendum l'ha promosso. Ma le sentenze vanno rispettate. Non si può plaudire alla Consulta solo quando boccia il lodo Alfano o azzoppa il legittimo impedimento, altrimenti ci si mette, per riflesso, sullo stesso piano del tipo delle cene eleganti.
Anche sulla vicenda Cosentino c'è poco da dire. Il parlamentare è stato salvato dall'arresto, chiesto dalla procura di Napoli perché accusato di collusioni con la camorra, dai suoi degni compari parlamentari. Niente di nuovo sotto il sole: sappiamo ormai benissimo cos'è diventato il parlamento. E anche sulla giravolta della lega, che in giunta vota a favore dell'arresto e in aula vota contro, c'è ben poco da dire. Maroni (favorevole all'arresto) ammette che sarà dura spiegarlo agli elettori leghisti. Non sarà affatto dura, invece; per il semplice fatto che gli elettori leghisti che capiscono qualcosa non votano più lega da un pezzo, mentre a quelli rimasti si può raccontare quello che si vuole.
Sul primo non è che ci sia molto da dire. La Corte Costituzionale ha ritenuto inammissibili entrambi i quesiti proposti (restiamo in attesa delle motivazioni): pace e amen. La cosa dispiace, ovviamente, sia perché il porcellum è effettivamente una porcata - lo ammise perfino Calderoli, il suo estensore - e sia perché il numero di firme raccolte (compresa la mia) per abolirlo dimostra che si tratta di un tema molto sentito dall'opinione pubblica. Pazienza. Trovo comunque, a questo proposito, abbastanza irritanti le polemiche posticce di Di Pietro e altri.
E' infatti naturale che la decisione non piaccia a chi quel referendum l'ha promosso. Ma le sentenze vanno rispettate. Non si può plaudire alla Consulta solo quando boccia il lodo Alfano o azzoppa il legittimo impedimento, altrimenti ci si mette, per riflesso, sullo stesso piano del tipo delle cene eleganti.
Anche sulla vicenda Cosentino c'è poco da dire. Il parlamentare è stato salvato dall'arresto, chiesto dalla procura di Napoli perché accusato di collusioni con la camorra, dai suoi degni compari parlamentari. Niente di nuovo sotto il sole: sappiamo ormai benissimo cos'è diventato il parlamento. E anche sulla giravolta della lega, che in giunta vota a favore dell'arresto e in aula vota contro, c'è ben poco da dire. Maroni (favorevole all'arresto) ammette che sarà dura spiegarlo agli elettori leghisti. Non sarà affatto dura, invece; per il semplice fatto che gli elettori leghisti che capiscono qualcosa non votano più lega da un pezzo, mentre a quelli rimasti si può raccontare quello che si vuole.
mercoledì 11 gennaio 2012
martedì 10 gennaio 2012
Il quartier generale racconta/75
Belpietro si ricorda oggi, improvvisamente, che da 20 anni esiste una legge-porcata, via via modificata nel tempo, che di fatto ha annullato il referendum del '93 sull'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. E chiede a Monti di abolirla.
A volte la memoria gioca degli stranio scherzi, non trovate?
A volte la memoria gioca degli stranio scherzi, non trovate?
Malinconico lascia
Alla fine Malinconico ha rassegnato le sue dimissioni (e Monti ha perso il suo primo pezzo di governo dopo neppure due mesi). Dimissioni sacrosante, dal mio punto di vista - anzi, forse pure un pelino tardive.
Non solo per la vicenda in sé (costose vacanze pagate da personaggi che ti raccomando), ma soprattutto per l'assurda questione del "a mia insaputa", come se non fosse già bastato (e avanzato) Scajola col famoso appartamento vista Colosseo.
Da questo punto di vista, spiace constatare come ci sia un preoccupante filo di continuità con i tipi che hanno governato prima.
Non solo per la vicenda in sé (costose vacanze pagate da personaggi che ti raccomando), ma soprattutto per l'assurda questione del "a mia insaputa", come se non fosse già bastato (e avanzato) Scajola col famoso appartamento vista Colosseo.
Da questo punto di vista, spiace constatare come ci sia un preoccupante filo di continuità con i tipi che hanno governato prima.
lunedì 9 gennaio 2012
Qualcuno avvisi le major
Vi ricordate la montagna di menate delle case discografiche riguardo alla bufala che internet ucciderebbe la musica?
Il canone di Wojtyla
Non capisco tutto il clamore suscitato dallo spot pro-canone Rai in cui compare Wojtyla. Scusate, ma la chiesa non strumentalizza allo stesso modo i sentimenti della gente quando intasa ogni canale televisivo possibile e immaginabile con gli spot dell'8 x 1000?
domenica 8 gennaio 2012
Abbey Road
Vi ricordate la mitica Abbey Road? quella della celeberrima attraversata dei 4 scarafaggi sulle strisce pedonali? Oggi c'è una webcam.
(via mante)
sabato 7 gennaio 2012
Grandi uomini
Fino al 1921 il diabete era una malattia incurabile. Poi arrivarono due medici, Fredrick Banting e Charles Best, che riuscirono a isolare e produrre l'ormone dell'insulina.
Qualcuno spieghi a Bagnasco che sono questi i grandi uomini, non quelli che si inginocchiano davanti a Dio.
Qualcuno spieghi a Bagnasco che sono questi i grandi uomini, non quelli che si inginocchiano davanti a Dio.
Balla con Lupi
Secondo l'acuta Daniela Santanché, quello che è successo a Cortina farà scappare i vacanzieri a St. Moritz. Una domanda mi sorge spontanea (scusate ma non posso farne a meno): siamo sicuri che sia un danno?
Mettiamo infatti, per un attimo, che ciò che dice sia vero. Cosa significa? Che ad andare a St. Moritz non saranno quelli che si comportano bene, ossia quelli che quando escono da un negozio o un ristorante pretendono lo scontrino o la fattura e non temono quindi eventuali controlli, ma saranno gli altri, quelli cioè che se ne fregano. E se questi vanno da un'altra parte dov'è il danno per Cortina?
Non c'è. Perché se io esco da un ristorante senza chiedere la fattura, ingrasso solo il ristoratore, non certo la collettività, dal momento che su quei soldi il ristoratore le tasse non le paga. E allora, a questo punto, tanto vale che il presunto evasore se ne vada a St. Moritz, non vi pare?
Un'altra dichiarazione, a metà via tra il patetico e il comico, è quella dell' on. Lupi, il quale stigmatizza lo "stato di polizia fiscale" che certe operazioni introducono. "La sensazione del Grande Fratello, in cui lo Stato invade tutto è un rischio a cui stare attenti", pontifica l'arguto politico. Dimenticando che lui è tra i principali sostenitori della legge sul testamento biologico, quella che vorrebbe imporre il famoso "sondino di stato". Non trovate che sia comico? Da una parte, infatti, Lupi si lamenta dell'ingerenza dello stato nella vita delle persone quando si tratta di problemi fiscali, però se lo stesso stato ti dice come e quando devi morire, allora va tutto bene.
Certi esempi di coerenza mi lasciano sempre senza parole.
Mettiamo infatti, per un attimo, che ciò che dice sia vero. Cosa significa? Che ad andare a St. Moritz non saranno quelli che si comportano bene, ossia quelli che quando escono da un negozio o un ristorante pretendono lo scontrino o la fattura e non temono quindi eventuali controlli, ma saranno gli altri, quelli cioè che se ne fregano. E se questi vanno da un'altra parte dov'è il danno per Cortina?
Non c'è. Perché se io esco da un ristorante senza chiedere la fattura, ingrasso solo il ristoratore, non certo la collettività, dal momento che su quei soldi il ristoratore le tasse non le paga. E allora, a questo punto, tanto vale che il presunto evasore se ne vada a St. Moritz, non vi pare?
Un'altra dichiarazione, a metà via tra il patetico e il comico, è quella dell' on. Lupi, il quale stigmatizza lo "stato di polizia fiscale" che certe operazioni introducono. "La sensazione del Grande Fratello, in cui lo Stato invade tutto è un rischio a cui stare attenti", pontifica l'arguto politico. Dimenticando che lui è tra i principali sostenitori della legge sul testamento biologico, quella che vorrebbe imporre il famoso "sondino di stato". Non trovate che sia comico? Da una parte, infatti, Lupi si lamenta dell'ingerenza dello stato nella vita delle persone quando si tratta di problemi fiscali, però se lo stesso stato ti dice come e quando devi morire, allora va tutto bene.
Certi esempi di coerenza mi lasciano sempre senza parole.
Feltri e gli scontrini del cotechino
Leggendo gli editoriali di Feltri, si ha a volte qualche strana sensazione. Una, ad esempio, è quella che neppure lui creda a quello che scrive, e che lo faccia più per dovere ossequioso di difendere l'indifendibile che per reale convinzione propria. E' il caso dell'editoriale di ieri, nel quale il noto campione di giravolte si accoda alla lunga lista di politici e uomini di spettacolo (ammesso che ci sia qualche differenza) che hanno preso le difese degli evasori di Cortina anziché dei funzionari del fisco che li hanno perseguiti.
Tra le tante perle contenute nel suo articolo, c'è quella, immancabile, della perplessità riguardo alla scelta di località. "Come mai invece le verifiche si sono concentrate esclusivamente nella cittadina dolomitica, trascurando il resto del Paese?", si chiede il noto editorialista. Il quale, naturalmente, si dà poi anche la risposta: "Probabilmente si è voluto ancora una volta colpire il Nord".
Naturalmente Feltri sa benissimo che il nord non c'entra assolutamente niente ma è solo una questione di rilievo mediatico. Se questi controlli fossero stati fatti a Reggio Calabria o a Canicattì non sarebbero certo finiti sulle prime pagine delle cronache nazionali. Anzi, probabilmente non se ne sarebbe parlato per niente e non si sarebbe verificato il (giusto) cancan che la cosa ha provocato. Ma Feltri ha a che fare con i lettori del Giornale, ai quali ovviamente non può raccontare le cose come stanno, ma le cose che questi vogliono sentirsi dire.
Da incorniciare, poi, la difesa dell'interrogazione parlamentare di Calderoli. Una di quelle vicende per le quali chiunque, tranne ovviamente Calderoli, si sarebbe sotterrato dalla vergogna e sarebbe sparito dalla circolazione per i prossimi 20 anni, viene ritirata fuori da Feltri. Il quale chiede che Monti mostri lo scontrino del cotechino acquistato per capodanno, perché altrimenti mica può mandare quelli del fisco nei bar di Cortina. Ecco, Feltri è riuscito ad arrivare a questo punto. Fortunatamente, per un Feltri che scrive idiozie c'è sempre un Gramellini che tenta di rimettere le cose a posto e di ricordare che qualche giornalista degno di questo nome forse in circolazione c'è ancora.
Tra le tante perle contenute nel suo articolo, c'è quella, immancabile, della perplessità riguardo alla scelta di località. "Come mai invece le verifiche si sono concentrate esclusivamente nella cittadina dolomitica, trascurando il resto del Paese?", si chiede il noto editorialista. Il quale, naturalmente, si dà poi anche la risposta: "Probabilmente si è voluto ancora una volta colpire il Nord".
Naturalmente Feltri sa benissimo che il nord non c'entra assolutamente niente ma è solo una questione di rilievo mediatico. Se questi controlli fossero stati fatti a Reggio Calabria o a Canicattì non sarebbero certo finiti sulle prime pagine delle cronache nazionali. Anzi, probabilmente non se ne sarebbe parlato per niente e non si sarebbe verificato il (giusto) cancan che la cosa ha provocato. Ma Feltri ha a che fare con i lettori del Giornale, ai quali ovviamente non può raccontare le cose come stanno, ma le cose che questi vogliono sentirsi dire.
Da incorniciare, poi, la difesa dell'interrogazione parlamentare di Calderoli. Una di quelle vicende per le quali chiunque, tranne ovviamente Calderoli, si sarebbe sotterrato dalla vergogna e sarebbe sparito dalla circolazione per i prossimi 20 anni, viene ritirata fuori da Feltri. Il quale chiede che Monti mostri lo scontrino del cotechino acquistato per capodanno, perché altrimenti mica può mandare quelli del fisco nei bar di Cortina. Ecco, Feltri è riuscito ad arrivare a questo punto. Fortunatamente, per un Feltri che scrive idiozie c'è sempre un Gramellini che tenta di rimettere le cose a posto e di ricordare che qualche giornalista degno di questo nome forse in circolazione c'è ancora.
giovedì 5 gennaio 2012
Belve
Mi permetto di fare sommessamente notare ad Alemanno che nel 2008 divenne sindaco di Roma basando tutta la sua campagna elettorale sulla sicurezza.
mercoledì 4 gennaio 2012
Cortina e la Santanché
Articolo aggiornato.
Non so se avete letto bene quello che è successo a Cortina nei giorni a cavallo di capodanno. Per farla breve, la finanza ha fatto controlli a tappeto (e a sorpresa) tra molti esercizi commerciali della nota località vip. Risultato: gli incassi "sono lievitati rispetto sia al giorno precedente sia allo stesso periodo del 2010", "I ristoranti - sottolinea l'Agenzia delle Entrate - hanno registrato incrementi negli incassi fino al 300% rispetto allo stesso giorno dello scorso anno, i commercianti di beni di lusso fino al 400% rispetto allo stesso giorno dell'anno prima, i bar fino al 40% rispetto allo stesso giorno dello scorso anno (+104% rispetto al giorno prima)".
Ma la notizia non è (solo) questa. Pare infatti che molti personaggi di spicco della politica si siano scagliati contro i controlli. Il leggendario Cicchitto, ad esempio, ha detto che tutta l'operazione è "chiaramente ispirata ad una concezione ideologica del controllo fiscale" (l'interpretazione di questa perla la lascio a voi). Non poteva poi mancare l'altrettanto leggendaria Santanché, la quale ha dichiarato: "Sono assolutamente contraria a questi metodi da polizia fiscale e trovo sbagliato colpire la ricchezza".
Forse al sottosegretario in gonnella sfugge il fatto che la Guardia di Finanza è a tutti gli effetti un corpo di polizia fiscale, cioè si tratta di forze dell'ordine, armate, con specifici compiti di prevenzione e repressione di crimini di natura finanziaria. Ecco, la signora Santanché trova quindi strano che un corpo di polizia fiscale usi metodi da polizia fiscale (pensava forse che sarebbero intervenuti con estintori e autoscale, come i pompieri?). Inutile, a questo punto, fare notare alla ciarliera signora che l'operazione è stata fatta per colpire l'evasione, non la ricchezza.
Qui, se c'è un mistero, non è il metodo usato dalla finanza per fare i controlli, ma semmai come abbia fatto la Santanché a diventare sottosegretario.
Aggiornamento 21:39.
Mi fanno notare su Facebook che i controlli sono stati effettuati non dalla Guardia di Finanza, ma da funzionari dell'Agenzia delle Entrate. Chiedo venia per l'imprecisione, convinto che comunque per la Santanché non faccia molta differenza.
Non so se avete letto bene quello che è successo a Cortina nei giorni a cavallo di capodanno. Per farla breve, la finanza ha fatto controlli a tappeto (e a sorpresa) tra molti esercizi commerciali della nota località vip. Risultato: gli incassi "sono lievitati rispetto sia al giorno precedente sia allo stesso periodo del 2010", "I ristoranti - sottolinea l'Agenzia delle Entrate - hanno registrato incrementi negli incassi fino al 300% rispetto allo stesso giorno dello scorso anno, i commercianti di beni di lusso fino al 400% rispetto allo stesso giorno dell'anno prima, i bar fino al 40% rispetto allo stesso giorno dello scorso anno (+104% rispetto al giorno prima)".
Ma la notizia non è (solo) questa. Pare infatti che molti personaggi di spicco della politica si siano scagliati contro i controlli. Il leggendario Cicchitto, ad esempio, ha detto che tutta l'operazione è "chiaramente ispirata ad una concezione ideologica del controllo fiscale" (l'interpretazione di questa perla la lascio a voi). Non poteva poi mancare l'altrettanto leggendaria Santanché, la quale ha dichiarato: "Sono assolutamente contraria a questi metodi da polizia fiscale e trovo sbagliato colpire la ricchezza".
Forse al sottosegretario in gonnella sfugge il fatto che la Guardia di Finanza è a tutti gli effetti un corpo di polizia fiscale, cioè si tratta di forze dell'ordine, armate, con specifici compiti di prevenzione e repressione di crimini di natura finanziaria. Ecco, la signora Santanché trova quindi strano che un corpo di polizia fiscale usi metodi da polizia fiscale (pensava forse che sarebbero intervenuti con estintori e autoscale, come i pompieri?). Inutile, a questo punto, fare notare alla ciarliera signora che l'operazione è stata fatta per colpire l'evasione, non la ricchezza.
Qui, se c'è un mistero, non è il metodo usato dalla finanza per fare i controlli, ma semmai come abbia fatto la Santanché a diventare sottosegretario.
Aggiornamento 21:39.
Mi fanno notare su Facebook che i controlli sono stati effettuati non dalla Guardia di Finanza, ma da funzionari dell'Agenzia delle Entrate. Chiedo venia per l'imprecisione, convinto che comunque per la Santanché non faccia molta differenza.
Domande e risposte
Nel dare risposta al Senatore Calderoli, il Presidente Monti esprime la propria gratitudine per la richiesta di chiarimenti, poiché anche a suo parere sarebbe “inopportuno e offensivo verso i cittadini organizzare una festa utilizzando strutture e personale pubblici”. Come risulta dalle circostanze di fatto sopra indicate, non si è trattato di “una festa” organizzata “utilizzando strutture e personale pubblici”.
D’altronde il Presidente Monti evita accuratamente di utilizzare mezzi dello Stato se non per ragioni strettamente legate all’esercizio delle sue funzioni, quali gli incontri con rappresentanti istituzionali o con membri di governo stranieri. Pertanto, il Presidente, per raggiungere il proprio domicilio a Milano, utilizza il treno, a meno che non siano previsti la partenza o l’arrivo a Milano da un viaggio ufficiale.
Ridicolizzare Calderoli, che aveva chiesto le dimissioni di Monti per una presunta festa di capodanno a palazzo Chigi, non è impresa che richiede chissà quali doti. Ma Monti si è superato.
D’altronde il Presidente Monti evita accuratamente di utilizzare mezzi dello Stato se non per ragioni strettamente legate all’esercizio delle sue funzioni, quali gli incontri con rappresentanti istituzionali o con membri di governo stranieri. Pertanto, il Presidente, per raggiungere il proprio domicilio a Milano, utilizza il treno, a meno che non siano previsti la partenza o l’arrivo a Milano da un viaggio ufficiale.
Ridicolizzare Calderoli, che aveva chiesto le dimissioni di Monti per una presunta festa di capodanno a palazzo Chigi, non è impresa che richiede chissà quali doti. Ma Monti si è superato.
Il quartier generale racconta/74
Qualcuno spieghi al buon Porro ("Gli imprenditori sono disperati ma nessuno li difende") che gran parte degli ultimi 17 anni li ha governati un imprenditore. E che gli imprenditori non hanno cominciato a suicidarsi "negli ultimi due mesi", ma molto molto prima.
Balzelli leghisti
Quando quelli della lega s'incavolano io in genere godo. E' una regola quasi matematica. Ecco perché non può che farmi piacere l'intenzione del governo di mettere mano alla tassa sul permesso di soggiorno, uno degli ultimi regali del precedente governo.
Per il semplice fatto che si tratta di un balzello che ha come unica ratio il razzismo, come scriveva un paio di giorni fa Gad Lerner sul suo blog.
"Stiamo parlando di cittadini già tenuti a pagare le tasse sui loro redditi e sulle loro abitazioni, soggetti come tutti all’aumento delle bollette e della benzina. Questo 'di più' è accanimento finalizzato a rendere la vita più difficile a chi già spesso si trova in difficoltà. E’ un ulteriore giro di vite della disuguaglianza".
Dispiace che per ora il governo pare intenzionato non ad abolirla, ma solo a metterci mano.
Per il semplice fatto che si tratta di un balzello che ha come unica ratio il razzismo, come scriveva un paio di giorni fa Gad Lerner sul suo blog.
"Stiamo parlando di cittadini già tenuti a pagare le tasse sui loro redditi e sulle loro abitazioni, soggetti come tutti all’aumento delle bollette e della benzina. Questo 'di più' è accanimento finalizzato a rendere la vita più difficile a chi già spesso si trova in difficoltà. E’ un ulteriore giro di vite della disuguaglianza".
Dispiace che per ora il governo pare intenzionato non ad abolirla, ma solo a metterci mano.
martedì 3 gennaio 2012
Almeno tacessero
Non so a voi, ma a me tutta questa diatriba sugli stipendi, le indennità, i paragoni con l'Europa, noi prendiamo di meno, loro prendono di più, ma, però, ecc., sta veramente facendo girare le scatole. Possibile che questa gente non capisca che l'unica cosa che dovrebbe fare è (almeno) tacere?
Chi toccava chi
La teoria di Sgarbi secondo la quale non era don Gelmini che toccava i ragazzini ma erano loro a farsi toccare da lui, è tutto sommato abbastanza interessante. Forse meriterebbe pure un approfondimento (don Gelmini è attualmente sotto processo per questa cosa).
Dopodiché si può chiamare tranquillamente la neuro.
Dopodiché si può chiamare tranquillamente la neuro.
lunedì 2 gennaio 2012
Cose vergognose
Secondo Al Bano, su don Verzé "sono state scritte cose vergognose". Bah, a me non sembra di aver letto cose di questo genere. Anzi, leggo dappertutto che il San Raffaele, fondato proprio dal tipo, è una eccellenza in Italia.
Se poi per "cose vergognose" Al Bano intende quello che hanno scritto molti giornali, e cioè che il prete affarista se n'è andato lasciando un buco di quasi un miliardo di euro, beh, forse un tantino gli posso anche dare ragione.
Se poi per "cose vergognose" Al Bano intende quello che hanno scritto molti giornali, e cioè che il prete affarista se n'è andato lasciando un buco di quasi un miliardo di euro, beh, forse un tantino gli posso anche dare ragione.
domenica 1 gennaio 2012
Suggerimenti alla lega
I primi due nati in Italia, subito dopo lo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre, sono stati una bambina tunisina e una vietnamita. L'italiana è arrivata terza.
Quelli de linkiesta.it suggeriscono ai seminatori di chiacchiere padani di organizzare convegni sulla procreazione.
Quelli de linkiesta.it suggeriscono ai seminatori di chiacchiere padani di organizzare convegni sulla procreazione.
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