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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

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Banalizzazioni

Come scrive Giulio Cavalli, se dovessimo stare al gioco della puerile uscita di Salvini, il quale chiede le dimissioni di Conte e della ministra Lamorgese perché il killer di Nizza era sbarcato a Lampedusa e non era stato rimpatriato, a lui, Salvini, potremmo chiedere spiegazioni sul killer di don Malgesini, dal momento che l'uomo che l'ha ucciso non è stato rimpatriato quando titolare degli Interni era lui. E si potrebbe continuare all'indietro all'infinito, di caso in caso. Ha un senso, tutto ciò? No, se non nell'ottica di una massiccia opera di banalizzazione e di strumentalizzazione di problemi che per essere risolti hanno bisogno di tutto tranne che di banalizzazioni.  Il guaio è che se si plaude a queste cialtronate perché non si hanno gli strumenti intellettuali e culturali che consentono di capire il gioco di Salvini, è finita. È inutile, poi, stare lì a chiedersi perché stiamo declinando, perché la nostra società sta morendo e la nostra democrazia non funzi

Fosse che fosse

Naturalmente non ci si illude eccessivamente che potrà accadere, ma, da quello che si legge in giro, esistono alcune probabilità che la prossima settimana il mondo si svegli senza più Trump alla guida degli USA (ammesso che finora li abbia guidati), cioè senza avere alla Casa Bianca il peggior inquilino della storia degli Stati Uniti. Potrebbe essere, se accadesse, l'unico evento positivo di questo 2020 da dimenticare.

Lo amò?

Si sentiva la necessità di una analisi di Bruno Vespa, qui in veste di storico, sul fascismo? Forse sì, forse no, chissà. In realtà, da quel poco che ho letto, il suo nuovo libro muove i passi dal desiderio del suo autore di paragonare due dittature, quella del ventennio instaurata da Mussolini e quella di questi mesi instaurata dal covid. Magari sarà pure un bel libro, ben fatto; magari Vespa ci svelerà cose che ancora non si sanno del fascismo, certi non detti, può essere benissimo. È il titolo ( Perché l'Italia amò Mussolini) che ha in sé quel certo non so che di... come dire... apologetico, che fa un po' storcere il naso, anche se, trattandosi di Vespa, la cosa in fondo non stupisce. Naturalmente, la necessità di sintesi che giocoforza devono avere i titoli dei libri ci ha messo del suo. È sottinteso, infatti, che qui ci si riferisce a quella parte di Italia che lo amò. Siccome però per rendere questa idea Vespa avrebbe dovuto tirare fuori dal cilindro un titolo tipo Perc

La linea sottile

Certi giorni, quando rientro da certe giornate lavorative, mi viene da pensare a quanto sia sottile la linea che divide il lavorare per vivere dal vivere per lavorare.

Tensioni

Tendenzialmente sono di carattere abbastanza fiducioso e ho sempre considerato la tenuta sociale nel nostro paese abbastanza al riparo da rischi, anche quando nel corso del tempo, in particolari situazioni, sono comparsi segnali, qua e là, che potevano fare nascere qualche timore in questo senso. Lo sono ancora. Tuttavia non posso nascondere una certa preoccupazione per ciò che sta succedendo in queste ore nelle piazze italiane delle maggiori città. È inutile girarci attorno: le restrizioni entrate in vigore ieri per cercare di contenere la diffusione del contagio danneggeranno apparati e categorie economiche già provati da mesi di crisi, e la storia insegna che quando le saracinesche si abbassano e all'orizzonte non si vede più alcuna prospettiva, gli scenari che vengono a crearsi non sono tranquillizzanti.  Se ci sono momenti in cui non si può tergiversare, sono proprio questi. Non sto parlando di repressione, sto parlando di interventi immediati di sostegno economico. Metà nove

Il Gianni Rodari scomunicato

Ieri decorrevano i cento anni della nascita di Gianni Rodari, forse, anzi sicuramente, il più conosciuto autore di favole per bambini. Se avete grosso modo una cinquantina d'anni, come me, e da piccoli non avete avuto qualcuno che vi abbia letto le favole di Rodari, avete perso una delle cose belle dell'infanzia. Eppure c'è una pagina della sua vita generalmente poco conosciuta, e cioè la scomunica inflittagli dal Vaticano alla fine degli anni Quaranta. Com'è possibile, si chiederà qualcuno, che un innocuo autore di fiabe per bambini sia stato scomunicato dalla chiesa?  C'entra un suo libro, Manuale del pioniere , e soprattutto c'entra la sua adesione al partito Comunista verso la metà degli anni Quaranta, come recita questo estratto tratto da Gianni Rodari - Una biografia , di Marcello Argilli: "Proprio sulle pagine di questo settimanale [Il pioniere, nda] prese inconsapevolmente vita il nucleo poetico più originale di Rodari e il suo rapporto speciale c

Di chi è la colpa?

Ora che la situazione pandemica si è aggravata al punto da rendere necessario, a partire da domani, un nuovo lockdown (non lo chiamano così ma di fatto lo è), la domanda generale che tutti si pongono riguarda i motivi per cui ci siamo cascati di nuovo. Nei mesi di marzo e aprile è stata attivata una chiusura generale di attività economiche e scuole, in aggiunta a una reclusione forzata nelle nostre abitazioni, che non ha precedenti storici e che ha fatto (quasi) collassare la nostra economia, che già prima non è che se la passasse benissimo. Ora siamo punto e a capo. Perché? Difficile dare una risposta, anche perché non ne esiste una univoca. E comunque ognuno si sarà fatto una sua idea in proposito. C'è più di una risposta alla domanda qui sopra perché c'è più di una "colpa" da distribuire. Forse, tra tante, la maggiore è quella di aver sottovalutato le reiterate ammonizioni degli esperti che già durante la prima ondata preconizzavano l'arrivo della seconda in au

La Svizzera nega la rianimazione agli anziani? No (per ora)

Ci sono notizie che sembrano fatte apposta per dimostrare il livello di serietà di certo giornalismo. Una di queste è quella che circola in queste ore, ripresa anche qua da noi con titoli sensazionalisti in chiave acchiappaclic, secondo cui la Svizzera, qualora la pandemia si aggravasse e le risorse sanitarie non dovessero bastare, sarebbe pronta ad abbandonare gli anziani al loro destino. Anzi, da come viene presentata la notizia da molti media, sembra che questa pratica sia già in atto. È effettivamente così? No, per ora, ma non è detto che non ci si debba arrivare, e comunque la faccenda è molto più complessa e articolata della faciloneria sensazionalistica con cui viene presentata. La spiega il sempre ottimo Attivissimo qui .

Sciogliere Forza nuova

È fortissimo Calenda. In seguito ai fatti di Napoli e Roma si sveglia un bel mattino e chiede che Forza nuova venga sciolta. Dopo che per decenni i nostalgici del fascismo hanno avuto in parlamento (in parlamento, eh, non come forze extraparlamentari) l'MSI di Almirante, poi diventato Alleanza Nazionale con Fini dopo la svolta (svolta, vabbe') di Fiuggi; dopo che da anni movimenti neofascisti sfilano tranquillamente per le città con braccio alzato, crani rasati (generalmente vuoti), svastiche e simboli del duce, oggi arriva Calenda a chiedere che Forza nuova venga sciolta. Chissà dove è stato, Calenda, fino ad ora. (A titolo di promemoria ricordo a quelli che escono ora da decenni di letargo che la legge Scelba è in vigore dal 1952 e non mi risulta sia mai stata abrogata, mentre la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione è ancora lì saldamente al suo posto.)

Indizi scarni

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I romanzi raccontano storie, si sa. Ma a volte le possono anche suggerire o ispirare. La copia di Se una notte d'inverno un viaggiatore , di Italo Calvino, che ho preso in prestito in biblioteca e sto leggendo in questi giorni, ad esempio, reca vergata nella prima pagina le due date che vedete nell'immagine. Cosa si evince da queste due date? Che una persona ha iniziato a leggere questo libro l'8 luglio 1997 e l'ha terminato due giorni dopo. Chi era questa persona? Non è dato saperlo, dal momento che non ha lasciato scritto il proprio nome ma solo una data. Dal tipo di scrittura, però, si può ipotizzare che fosse una persona di sesso femminile. Non c'è certezza, certo, ma a me pare che questo tipo di calligrafia, bella, ordinata, abbastanza arrotondata, senza "spigoli", possa essere stata vergata da una donna. Generalmente, infatti, gli uomini hanno una scrittura più grezza e anche più banale.  Quanti anni aveva questa donna? La calligrafia qui non aiuta.

Punti

Ho sempre guardato con sospetto chi mette più di un punto esclamativo al termine di una frase. Per non parlare poi di chi semina puntini di sospensione come se fosse Pollicino. In generale, guardo con sospetto ogni forma di sovrabbondanza di segni interpuntivi. Credo sia un retaggio degli insegnamenti della signora Silvana, la mia maestra delle elementari, la quale ricordo che guardava con sospetto addirittura un solo punto esclamativo, e ci intimava di usarlo solo in casi eccezionali nei quali volessimo imprimere una particolare forma di perentorietà alla frase, altrimenti il normale punto andava benissimo.  Boh, non so, sarà che viviamo nella società dell'opulenza, dove c'è sovrabbondanza di tutto, e non vorremo mica lesinare sui segni di interpunzione?

Il papa e le unioni civili

Quando ho letto che papa Bergoglio ha auspicato  la creazione di una legge sulle unioni civili in modo da permettere agli omosessuali di godere di una copertura legale, sono rimasto un po' perplesso, per il semplice motivo che in Italia esiste già dal 2016 una legge che regola le unioni civili, legge che garantisce alle coppie di fatto, sia etero sia gay, la maggior parte dei diritti garantiti dal matrimonio. Fu stralciato un attimo prima dell'approvazione della legge l'articolo che concedeva alla coppia il diritto di adozione del figlio del partner, ma la tutela legale di cui parla Bergoglio, se non mi sono perso qualcosa, mi sembra che rientri tra i diritti della coppia sanciti appunto dalla legge del 2016. Ecco il motivo della mia perplessità. Dettagli legulei a parte, quando ho letto di questa uscita del papa, la prima persona a cui ho pensato è stato don Livio Fanzaga. Non so se ricordate, ma don Fanzaga, attuale direttore di radio Maria, è il tipo che all'indomani

Conte e i Ferragnez (e Elvis Presley)

A me non crea nessun problema il fatto che Conte si sia rivolto a Fedez e consorte per cercare di sensibilizzare i giovani all'uso della mascherina. Nel 1956 Elvis Presley si vaccinò in diretta televisiva  negli studi della CBS per sensibilizzare e promuovere l'utilizzo del vaccino contro la poliomielite, e in dieci anni i casi negli Stati Uniti scesero da 58.000 a 910. Non mi risulta ci siano state polemiche, all'epoca. Piuttosto, sarebbe interessante sapere cosa ne pensa Red Ronnie, di questa mossa di Elvis.

Gli africani siamo noi

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Perché è cosa buona e giusta che esistano scienziati come Guido Barbujani? Perché sono persone che hanno il dono di riuscire a spiegare efficacemente, senza cadere nell'accademismo, tematiche e argomenti complessi anche a chi non ha alcuna competenza di tali argomenti, come lo scrivente. Barbujani è biologo e genetista e studia e si occupa delle origini e della evoluzione della popolazione umana.  Il titolo di questo libro, Gli africani siamo noi , non è stato scelto a mo' di paradosso, magari per impressionare o attirare l'attenzione, è stato scelto perché rispecchia esattamente la realtà. Noi, attuali abitanti dell'Europa, non siamo discendenti da antenati europei ma siamo discendenti da antenati africani, che altri non erano che i primi Sapiens che tra i cinquanta e i sessantamila anni fa sono usciti dal continente africano e hanno colonizzato il continente europeo, rendendosi responsabili dell'estinzione di chi già abitava stabilmente tale continente, e non solo

Perché abbiamo paura del coronavirus

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Stamattina su Il resto del Carlino, quotidiano popolare per menti semplici, ho trovato (stranamente) una bella intervista a Massimo Fini, giornalista, storico e intellettuale che ho sempre apprezzato molto (anni fa lessi il suo Il vizio oscuro dell'Occidente e fu per me un pugno nello stomaco), intervista dove in poche parole Fini spiega da una sorta di punto di vista antropologico perché il Covid ci fa così paura. Sintetizzando brutalmente, perché ci ricorda che siamo mortali, e questo può creare destabilizzazione in una società che ha rimosso la morte, considerandola alla stregua di un fastidioso incidente di percorso invece che parte intrinseca della natura umana. Riguardo al coronavirus, poi, è interessante notare - questo lo aggiungo io - come la sua diffusione a livello planetario sia conseguenza proprio di quell'atteggiamento di arrogante superiorità nei confronti della natura che ci ha autorizzato a pensarci o a crederci immortali. Un atteggiamento che ci ha permesso d

Compleblog dimenticato

Giovedì scorso è stato il compleanno di questo blog (il 15 ottobre 2006 vergai il primo post su queste pagine), e per la prima volta - credo - in quattordici anni di "bloggaggio" (si dice? Boh!) mi sono dimenticato di segnalarlo ai miei 32 lettori, segno evidente della trascuratezza con cui ormai lo gestisco da qualche anno in qua.

Marte e Venere

Ieri sera sono uscito su per la via a buttare l'immondizia e, come accade spesso, ho incontrato il tizio che abita più in su e che conosco di vista. Ci siamo salutati col solito ciao. Questa volta si è fermato e ha guardato un punto in alto nella volta celeste, poi mi ha chiesto: "Secondo te quel punto luminoso è Marte o è Venere?" Non ne avevo la più pallida idea, naturalmente, e ho ammesso umilmente la mia ignoranza con un "ehm, non saprei." "È Marte, sono quasi sicuro," ha proseguito lui continuando a fissare l'oggetto luminoso. "Venere è quella là" e mi ha indicato un punto luminoso più a destra. "Si distingue da Marte perché è meno luminosa. E poi vedi che Marte ha quella colorazione più rossa?" Io ho annuito, mi ricordavo vagamente che Marte appare rossa a causa di una sostanza di cui non ricordo il nome, ma lì per lì non notavo alcuna differenza di colorazione tra i due punti luminosi.  "Sì, dev'essere proprio M

Il secolo sbagliato

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Mi sono imbattuto per caso (chissà perché nei libri più belli ci si imbatte sempre per caso) in un libro di Giorgio Bocca chiamato Il secolo sbagliato , di cui pubblico qui sopra alcuni brevissimi estratti. Bocca scriveva agli inizi del 2000, quando lo pubblicò, che il Novecento è stato un secolo che non siamo ancora riusciti a comprendere pienamente. Oggi chissà se è stato compreso. Non lo so. So solo che la storia del Novecento raccontata da Bocca è forse il modo migliore per capirlo. Si dice che per comprendere il presente sia necessario conoscere il passato, ed è indubbio che sia così, perché certi meccanismi della storia tendono a ripetersi, e se lì si conosce si può tentare di prevedere ciò che succederà. Se avete la possibilità, leggete questo libro (in questo periodo lo trovate anche in edicola), merita veramente.

Libri tramite corriere

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Arrivati adesso tramite corriere.  Di solito non compro libri s u internet, cerco sempre di andare in libreria, ma può capitare che alcuni titoli siano di difficile reperimento e allora li cerco in rete.  Gli africani siamo noi è un saggio del genetista Guido Barbujani, uno  scienziato che a me piace molto (su YouTube ci sono numerose sue conferenze) perché oltre a saperne a pacchi è estremamente simpatico e ha un eloquio che cattura. Salvini se ne faccia una ragione: l'essere umano è nato in Africa da lì si è evoluto e partendo da lì ha conquistato il pianeta. E in questo libro Barbujani spiega come è successo. Il corpo, invece, racconta la storia culturale dell'Occidente attraverso le molteplici entità in cui nel corso del tempo è stato inteso appunto il corpo: da organismo da risanare a forza lavoro da impiegare; da carne da redimere a inconscio da liberare. L'autore è il filosofo (anche psicologo e psicoterapeuta) Umberto Galimberti, che non credo abbia bisogno di prese

Da Crises al revisionismo storiografico

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Come ho scritto più volte, tra le perversioni a cui indulgo più facilmente c'è quella di ascoltare musica o conferenze mentre cammino. Tra ieri e oggi mi sono imbattuto in un paio di cose estremamente interessanti e ho pensato di postarle qui in caso a qualcuno interessino. La prima è una versione a due pianoforti di Crises , forse una delle creazioni più belle del celebre compositore britannico Mike Oldfield. L'altra è una interessantissima conferenza del leggendario Alessandro Barbero con la quale smonta il famosissimo detto secondo cui la storia non si fa coi "se". Sono pigro, come sapete, quindi non mi dilungo in spiegazioni; vi basti la segnalazione :-)

Servizio militare

Siccome il calo di interesse attorno alla sua figura (neppure gli ascolti televisivi ormai salgono più in sua presenza, nonostante sia in video ogni giorno) sembra ormai avviato su una china difficilmente invertibile, per tentare di tenere alta l'attenzione su se stesso è costretto ogni giorno a inventare una sciocchezza diversa. D'altra parte, alle menate sulla sacralità del presepe e sui cattivoni che vogliono cancellare le nostre care tradizioni manca ancora più di un mese e nel frattempo gli tocca inventarsi qualcos'altro. Così un paio di giorni fa ha rispolverato un vecchio arnese propagandistico molto caro alla Lega: il servizio militare. Quando saremo al governo - dice - ripristineremo il servizio militare e civile. Si tratta naturalmente di una delle millemila promesse che puntualmente non si realizzeranno, buona giusto per catturare l'attenzione degli ultimi gonzi in circolazione che ancora abboccano alle sue panzane. Detto questo, a me sinceramente non dispiac

Lennon e il Che

Il nove ottobre del 1940 nasceva John Lennon. Il nove ottobre del 1967 moriva Ernesto Che Guevara. Due personaggi a cui sono molto legato, accomunati dall'essere stati, ognuno nel proprio campo, due rivoluzionari.

Dittatura sanitaria

I negazionisti del covid che in questi giorni organizzano manifestazioni qua e là in giro per lo stivale (il 28 saranno qua a Rimini, mi raccomando non mancate!) dicono di protestare contro quella che definiscono una dittatura sanitaria, dal che si evince che non hanno la più pallida idea di cosa sia una dittatura. In generale, uno dei problemi della contemporaneità è che non si conoscono più i significati delle parole, che vengono quindi usate un po' alla cazzo di cane così come capita, giusto per ammantare di falsa serietà iniziative che se non fossero pericolose potremmo tranquillamente ascrivere alla sfera del ridicolo e del commiserevole. Obbligare una comunità ad adottare precauzioni (mascherine, distanziamento ecc.) per cercare di arginare l'espandersi di una pandemia è una forma di dittatura? No, non lo è. È semplicemente buon senso. Il fascismo in Italia è stata una dittatura, così come il nazismo in Germania, il franchismo in Spagna, lo stalinismo in Russia e via di q

Il calzolaio

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Gironzolando oggi pomeriggio per Santarcangelo ho scoperto che nella parte alta (Santarcangelo vecchia) esiste ancora una bottega di un calzolaio. Presumo che la maggior parte dei miei 32 lettori sappia cos'è e cosa fa un calzolaio, ma siccome c'è la remota possibilità che qualche ventenne passi di qui, lo spiego. Molto brevemente, il calzolaio è un artigiano che ripara scarpe, stivali, ciabatte e quant'altro. Naturalmente l'ipotetico ventenne di passaggio sorriderà nell'apprendere questa cosa, dal momento che è nato e vive in una società che ha come religione il consumismo (le scarpe, una volta rotte, si buttano e se ne comprano di nuove. Che tutto sommato andrebbe anche bene, se non fosse che oggi le scarpe si accantonano dopo sei mesi o un anno ancora perfettamente integre solo perché passate di moda). Ebbene sì, una volta esistevano i calzolai, e io, che pure vecchio vecchio non sono, ricordo perfettamente che quand'ero bambino mia madre, prima di buttare le

Pence

Se a Trump dovesse andare male gli subentrerebbe, almeno provvisoriamente, Mike Pence. Sarebbe un presidente migliore o peggiore di quello attuale? La risposta appare scontata. Tuttavia, leggendo le brevi note che lo riguardano in questo post di formamentis, viene da augurarsi che Trump la sfanghi e rimanga al suo posto, almeno fino a novembre.

Scriveva Umberto Eco, vent'anni fa

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(da Migrazioni e intolleranza , Umberto Eco, 2000)

L'angelo di Monaco

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Se siete appassionati di gialli e di storia, non posso fare altre che consigliarvi la lettura di questo ottimo romanzo di Fabiano Massimi, che è insieme thriller (un ottimo thriller) e romanzo storico: L'angelo di Monaco , la storia in forma romanzata dell'assassinio di Angela Maria Raubal (Geli), l'amata nipote di Adolf Hitler.  Siccome sono pigro, e il sabato più del solito, e siccome ho sempre preferito leggere piuttosto che scrivere (ho una montagna di libri in attesa), non vi sto a fare la sinossi del romanzo, vi dico solo che a me è piaciuto molto. In primo luogo perché, come ho scritto, è un thriller magnificamente congegnato; in secondo luogo perché descrive in maniera dettagliata la Germania degli anni trenta del secolo scorso, in particolare il contesto sociale e politico entro cui è nato e ha preso forma il Nazismo. Assolutamente da leggere, a mio parere.

Salvini a processo

Non ho idea di come finirà il processo a Salvini per il caso Gregoretti. C'è  un giudice a cui spetta giudicare se ciò che ha fatto è conforme alle leggi italiane oppure no; a lui sta pronunciare il verdetto, non a noi che non conosciamo in maniera approfondita né le carte né le leggi e quindi  possiamo solo esprimere impressioni e auspici perlopiù dettati dalla pancia e dall'antipatia o simpatia nei suoi confronti (per inciso, io non l'ho mai potuto soffrire).  Detto questo, c'è una cosa che non posso tollerare, e cioè che lui continui a sbandierare lo slogan secondo cui il suo agire è stato dettato dalla necessità di difendere i confini. Non la tollero perché è una frase che inserita arbitrariamente in questo specifico contesto non ha senso e non ha significato, e siccome le parole hanno invece un senso e un significato, la sua reiterazione non è che una storpiatura semantica messa subdolamente in atto con l'unico scopo di ingannare chi non è in grado di riconosce

Trump e il coronavirus

Volendo fare una battuta da bar, o da social, si potrebbe invitare Trump, ora che è risultato positivo al coronavirus, a iniettarsi del disinfettante per vedere l'effetto che fa. Ma noi siamo persone serie e quindi gli auguriamo che ne esca al più presto e senza danni, così come allo stesso modo ci auguriamo che da novembre non sia più l'inquilino della Casa Bianca e l'America possa così archiviare la brutta parentesi caratterizzata dal peggior presidente che gli USA abbiano mai avuto. Per il resto, che dire? Fino a qualche giorno fa Trump perculava Biden perché indossava sempre la mascherina, ora Trump ha il virus e Biden no. Mi pare non ci sia nulla da aggiungere.