Dopo aver ascoltato questo discorso di Matteo Saudino sulla liberal democrazia ho cominciato a capire perché da un po' non si vede piu in Rai.
mercoledì 29 maggio 2024
Manifestazioni
Mi pare di averlo già scritto in altre occasioni. Non condivido questo modo di manifestare, pur condividendone in questo caso le motivazioni. In generale trovo non accettabile che l'espressione di una propria idea provochi nocumento ad altri. Vale per chi blocca i treni, per chi blocca strade, servizi ecc.
Vuoi manifestare? Sacrosanto che tu lo faccia, ma lo fai in modo da non danneggiare altri. Anche perché la creazione di disagi non porta mai simpatia verso la causa per cui si manifesta, ma ottiene esattamente l'effetto contrario.
Sempre.
I tormentoni
Interessanti queste riflessioni sui tormentoni.
In sostanza Saverio spiega i motivi per cui una volta, e io questa cosa me la ricordo, i cosiddetti tormentoni musicali erano tipici del periodo estivo (chi ha suppergiù la mia età ricorderà ad esempio cose come Vamos a la playa dei Righeira), mentre oggi sono la regola tutto l'anno.
Anche l'equiparazione tormentone = mediocre livello musicale mi sembra fondata.
Il fatto poi che oggi il tormentone sia la forma musicale imperante, o che comunque abbia assunto l'importanza che ha, credo sia perfettamente coerente col decadimento qualitativo generale della nostra società.
martedì 28 maggio 2024
La "frociaggine" del papa
Alla fine sembra che quell'espressione papa Francesco l'abbia usata davvero. Dal Vaticano si affrettano a metterci una pezza dicendo che il papa non conosce benissimo la lingua italiana e quindi, probabilmente, non era a conoscenza della valenza offensiva dell'espressione. Boh, non so, magari sarà anche così; comunque sia, era difficile pensare che l'espressione in questione non avrebbe sollevato un putiferio.
Mi pare di notare un parallelo con quanto accadde a Giorgia Meloni mesi fa, quando cadde vittima dello scherzo telefonico organizzato dai due comici russi. In pratica, uno dei due buontemponi riuscì a ottenere un dialogo telefonico con lei spacciandosi per un politico di alto rango di un paese sudafricano. Nel colloquio, che Meloni credeva sarebbe rimasto privato, la pdc denunciava stanchezza verso il conflitto russo-ucraino e necessità di arrivare al più presto a un negoziato che accontententasse entrambe le parti. In pubblico, invece, la linea era sempre stata, e lo è ancora, quella della belligeranza a oltranza fino alla vittoria finale.
In entrambi i casi (anche il contesto in cui Bergoglio ha pronunciato la frase dello scandalo era privato e privo di giornalisti) si nota la discrepanza tra ciò che si dice in pubblico e ciò che si pensa realmente, con grande rammarico di chi, me compreso, aveva sempre riconosciuto a questo papa una evidente linea progressista, sicuramente più progressista dei suoi due predecessori, nell'approccio a queste tematiche, a cominciare dal celeberrimo "chi sono io per giudicare un gay?" enunciato all'indomani del suo insediamento al soglio di Pietro.
Che il papa fosse a conoscenza o meno della valenza offensiva dell'espressione, espressione che lo mette sullo stesso piano di un Vannacci qualsiasi e provoca i tweet esultanti di Pillon (figurarsi!), credo comunque che a questo punto delle pubbliche scuse sarebbero il minimo, anche se oramai il danno è fatto, un danno anche difficilmente rimarginabile, a mio avviso. In ogni caso, mi pare che l'episodio in questione dimostri inequivocabilmente come l'omosessualità, per la Chiesa, sia ancora un problema apertissimo.
lunedì 27 maggio 2024
Pandemia e veggenti
Che una nuova pandemia arriverà lo dicono da tempo gli scienziati, non serve la veggente. Anche il Sars-CoV-2 era stato annunciato. Chi nel 2012 aveva letto Spillover, di David Quommen, probabilmente non si sarà sorpreso troppo del suo arrivo.
In generale, gli scienziati sono in grado di prevedere con una certa approssimazione la possibilità che si verifichino disastri del genere. Il problema è che non li ascoltiamo, anche perché non viene dato loro spazio nell'informazione (la scienza annoia, si sa, molto più interessante il gossip).
Un allarme che già da qualche anno stanno lanciando gli scienziati, ad esempio, è quello sull'antibiotico-resistenza. In Italia, ma anche nel mondo, sono in continuo aumento i ceppi batterici resistenti agli antibiotici, tanto che molti scienziati prevedono già che il protagonista della prossima pandemia potrebbe essere un batterio, non un virus com'era il Sars-CoV-2.
Ogni anno in Europa muoiono circa 35.000 persone (un terzo in Italia) a causa dell'antibiotico-resistenza, sia perché ne abusiamo come terapia e sia perché presenti in modo massiccio nella carne che mangiamo. Nessuno ne parla e nessuno ci dà peso. Finché la prossima pandemia non busserà alla porta.
mercoledì 22 maggio 2024
Genocidio?
Ho da sempre grande stima della signora Segre, ma questa sua affermazione mi sembra alquanto discutibile. Anche perché, tecnicamente, non è ancora stato acclarato se ciò che sta facendo l'esercito israeliano nei confronti dei civili di Gaza può essere definito genocidio.
Lo scorso dicembre il governo sudafricano ha presentato un'istanza contro Israele alla Corte internazionale di giustizia dell'Aia accusandolo, in base alla documentazione raccolta, di genocidio. L'istanza è ancora all'esame della Corte e quando questa si esprimerà sapremo ufficialmente se i massacri della popolazione civile di Gaza possono essere definiti genocidio. Fino ad allora, qualsiasi giudizio personale lascia il tempo che trova, compreso quello della signora Segre.
Non mi è piaciuta, in aggiunta, l'equiparazione tra genocidio e bestemmia. Perché ipotizzare che l'esercito israeliano stia commettendo un genocidio dovrebbe essere una bestemmia?
Mi pare qui di intravedere un approccio di tipo "fideistico" alla questione. Come se Israele fosse Dio in terra e, in virtù di questo, non passibile di essere accusato di alcunché. Non è così. Io lascerei da parte il fideismo e guarderei i fatti documentati. E i fatti documentati dicono che finora Israele ha ucciso nella striscia di Gaza oltre 35.000 persone, metà delle quali bambini. Ha distrutto campi profughi, ospedali, università, villaggi, infrastrutture; ha impedito che alla popolazione civile arrivasse cibo, medicinali, assistenza.
La Corte di giustizia dell'Aia si pronuncerà e dirà se tutto questo può essere definito genocidio, ma non credo che il responso, quale che sia, tolga o aggiunga qualcosa alla realtà fattuale. E se alla fine si tratterà effettivamente di genocidio, la vera bestemmia non sarà dirlo, ma semmai negarlo.
sabato 18 maggio 2024
Dal 1947 a oggi
Cosa è successo dalla risoluzione ONU del 1947, che prevedeva la divisione del territorio palestinese in due parti, una per gli arabi e una per gli ebrei, all'attentato del 7 ottobre scorso.
Quasi 80 anni di torti e ragioni di entrambi i contendenti.
Una storia di una complessità tale che forse non ha eguali nei conflitti di epoca contemporanea, raccontata da un bravissimo Marco Travaglio. Una delle lezioni più chiare che mi è capitato di ascoltare su questi temi.
giovedì 16 maggio 2024
Food for profit
Alla fine ho guardato Food for profit, il documentario-inchiesta di Giulia Innocenzi e Paolo D'Ambrosi trasmesso da Report qualche giorno fa.
È impressionante.
Avevo già letto molto su cosa sono e come funzionano gli allevamenti intensivi, ma non credevo che si arrivasse a questi abissi.
Consiglio di guardarlo non tanto per fare opera di proselitismo verso il vegetarianesimo - neppure io lo sono, anche se la carne l'ho da tempo quasi totalmente eliminata - ma come forma di responsabilizzazione e di presa di coscienza riguardo a tutto quello che c'è dietro al petto di pollo o alla braciola che arriva nel nostro piatto.
Poi, ognuno, continui pure a mangiare ciò che vuole, come è giusto che sia.
Il documentario integrale è qui.
martedì 14 maggio 2024
Canfora e Sant'Agostino
Gli estratti qui sopra sono tratti dal libro Il fascismo non è mai morto, di Luciano Canfora, libro di cui suggerisco la lettura a chi ancora, superficialmente, pensa al fascismo come a qualcosa che non può più tornare.
Il breve video qui sotto, invece, sempre a proposito di Canfora, documenta un'intervista di Luca Sommi all'anziano intellettuale. Ho sorriso molto quando Sommi gli chiede come si appresta a vivere il processo per diffamazione verso Giorgia Meloni e Canfora risponde: "Leggendo Sant'Agostino" :-)
lunedì 13 maggio 2024
Fanatismo e voto
Credo che la contestazione a Elena Cecchettin al Salone di Torino da parte della donna col rosario sia un ottimo esempio di fanatismo religioso, nella sua variante più degenere che sfocia nella patologia.
Il fenomeno non è da sottovalutare.
Quando vedete i vari Salvini e soci che nei loro comizi sventolano rosari, vangeli, crocifissi, madonne ecc., è a queste persone che si rivolgono. Persone che - è bene tenere a mente - poi votano.
domenica 12 maggio 2024
La denatalità simpatica
A me la denatalità sta diventando simpatica. Viene talmente demonizzata che stanno cominciando a farmela piacere. Non che prima la detestassi o ne avessi la visione drammatico-apocalittica che hanno questi. Diciamo che sostanzialmente è sempre stato un problema sociale a cui non ho mai dato molto peso.
Da un po' di tempo a questa parte, invece, probabilmente a causa della marea di stupidaggini che ogni giorno tirano fuori per tentare di contrastarla, mi sta diventando simpatica.
Che poi, diciamo la verità, il fenomeno sociale del calo delle nascite allarma più che altro per la sua valenza economicistica, non meramente umana. Detto in altre parole, chi amministra la cosa pubblica spinge a fare più figli per timore (fondato) di arrivare al famoso punto di non sostenibilità del sistema previdenziale del nostro paese, non per altro. E ormai molti esponenti politici lo dicono anche chiaramente, senza tante perifrasi.
A questo si aggiunge, specialmente da parte di governi con una impronta cultura come quella dell'attuale, il timore che la denatalità spalanchi definitivamente le porte a masse di giovani stranieri potenzialmente in grado di colmare le nostre strutturali carenze, con tutto ciò che ne può conseguire a livello sociale-demografico.
Aggiungo che, a mio parere, il problema della mancanza di figli non ha solo ragioni economiche, ma anche socio-culturali. Nel senso che non sono convinto che se anche tutti avessero possibilità economiche e infrastrutturali (asili ecc.) valide l'andamento cambierebbe più di tanto.
Non sto dicendo che le suddette condizioni non sono importanti, lo sono eccome, ma secondo me c'è anche altro. C'è, credo, una scala sociale di valori ormai imperante nella quale famiglia e figli sono stati sopravanzati da altre priorità, come il lavoro, lo svago, il successo, il desiderio di non avere noie e impicci, una maggiore refrattarietà al sacrificio (i figli non sono solo gioia, ma anche sacrifici e rinunce). D'altra parte non è un mistero che viviamo ormai da tempo in una società dove il valore pedagogico del sacrificio è stato parecchio ridimensionato rispetto al passato. Per non dire annullato.
Boh, non so, è un'idea mia, prendetela per quello che vale.
venerdì 10 maggio 2024
Il papa e gli anticoncezionali
Non comprendo chi si sorprende per questa uscita del papa sugli anticoncezionali. Il papa fa il papa e la dottrina della chiesa su questi argomenti è chiara. Molto semplicemente, Bergoglio va ascoltato e apprezzato per ciò che dice su migranti, capitalismo, guerre e ignorato quando si abbandona a questi palesi anacronismi.
Ci sarebbe poi da fare notare quello che potrebbe apparire un atteggiamento lievemente schizofrenico, e cioè riuscire nello stesso tempo a lanciare anatemi contro gli anticoncezionali e contro l'aborto, ma immagino che per un cattolico le due cose non siano confliggenti.
giovedì 9 maggio 2024
Sogni
Stanotte ho sognato che guidavo un autobus locale e facevo la linea Massa Lombarda - Jesi (e già qui mi scappa da ridere perché non esiste). Ma era la prima volta che percorrevo quella linea e non conoscevo il percorso. Quindi andavo un po' a spanne, seguendo la strada, che tra l'altro era una strada con molti tornanti e io cercavo di destreggiarmi col mio torpedone come potevo.
A un certo punto sono arrivato a un bivio e non sapevo quale direzione prendere. Ho attivato Google Maps sul cellulare ma funzionava male. Panico. Sono andato a destra ma dopo un po' ho scoperto che si trattava di una strada senza sbocco. Sono riuscito in qualche modo a fare manovra e a tornare indietro. Arrivato di nuovo al bivio precedente ho imboccato l'altra strada e... mi sono svegliato.
Sollievo, immenso sollievo.
mercoledì 8 maggio 2024
Normale e anormale
Ieri sera, da Floris, la biologa Barbara Gallavotti ha cercato di spiegare, con una chiarezza che solo i grandi divulgatori scientifici hanno, perché l'affermazione secondo cui i gay non sono normali, contenuta nel primo libro del noto maître à penser Vannacci, non sta né in cielo né in terra.
Non sta né in cielo né in terra perché, per definizione, tutto ciò che esiste in natura non può essere catalogato secondo parametri di normalità o anormalità. Esiste, punto. Ma, soprattutto, non regge l'assunto secondo cui la normalità sta nella maggioranza. E qui la Gallavotti ha fatto alcuni esempi.
Il gruppo sanguigno preponderante negli esseri umani del pianeta è lo zero. Questo per caso significa che la parte minoritaria di umanità che ha A o B è anormale? No, significa semplicemente che chi ha il gruppo A o B possiede altri gruppi sanguigni, ma ciò non implica che la maggioranza con lo zero sia normale e l'altra anormale. Semplice, no?
Nel nostro paese tre donne su quattro hanno i capelli castani. Se seguissimo il Vannacci pensiero, il 25% di donne con capelli biondi o di altro colore non sarebbe normale.
Per gli orientamenti sessuali vale lo stesso identico discorso. Se l'eterossesualità è la forma di interazione sessuale preponderante tra gli esseri umani, non significa che la minoranza che pratica l'omosessualità è anormale. Significa semplicemente che ha un altro orientamento sessuale rispetto a quello della maggioranza.
Non sono concetti difficili, se ci si pensa. Con un po' di sforzo potrebbe arrivare a comprenderli anche il lettore medio dei libri di Vannacci.
martedì 7 maggio 2024
Valditara e i dinosauri
Per come la vedo io, un ministro dell'istruzione degno di questo nome non dovrebbe porre una tale domanda, cioè a cosa serve studiare questo o quello, ma dovrebbe essere lui il primo a spiegare perché è bene conoscere i dinosauri. Così come è bene conoscere il sacco di Roma, le guerre puniche, Leopardi che ammira l'infinito, la fotosintesi clorofilliana, il ciclo del carbonio o qualsiasi altro argomento dello scibile umano.
(A proposito di dinosauri, conoscere la loro storia è un buon modo per evitare di fare figure come quella che fece Al Bano durante la pandemia, quando disse che l'uomo è stato capace di sconfiggere i dinosauri, quindi avrebbe avuto ragione anche del Sars-CoV-2.)
Studiare senza chiedersi a cosa serva permette di acquisire una certa cultura generale, di ampliare gli orizzonti, di affinare la capacità di critica, di provare a capire la complessità del presente raffrontando ciò che succede oggi con ciò che è successo in passato; permette anche di poter acquisire gli strumenti per capire che certi ministri dell'istruzione forse sarebbe stato meglio che nella vita avessero fatto altro.
C'è poi il discorso utilitaristico che tale frase sottende. Quel "a cosa serve?". A niente. È proprio il verbo "servire" nella sua accezione utilitaristica che non c'entra una cippa con la scuola, nonostante ciò che tutti pensano. A scuola, almeno fino ai 18 anni, si dovrebbe andare per formare l'uomo, non un bravo funzionario. Le competenze da spendere sul mercato del lavoro, dopo. Prima l'uomo, pena il rischio di trovarsi con funzionari perfettamente formati ma disumani.
Ma è proprio la valenza mercantile che il ministro dà alla scuola che fa orrore. Abbiamo già una civiltà e una società dove tutto è mercimonio, mercato. Vogliamo almeno conservare un'isola franca, la scuola appunto, da cui il concetto di mercato resti fuori? O vogliamo sacrificare anche quella su quell'altare?
lunedì 6 maggio 2024
San Gennaro
Si è ripetuto il "miracolo" di San Gennaro, come forse avrete letto. Una volta di fronte a queste cose la mia reazione istintiva era una risata mista a un po' di commiserazione verso chi ci crede.
Poi mi è capitato di ascoltare questa interessante riflessione di Umberto Galimberti e ho un po' modificato ciò che pensavo. In fondo non ha tutti i torti. Se uno per stare bene e trovare un po' di sollievo ha bisogno di queste cose, perché no?
Elly Schlein e il Jobs Act
Cito pari pari, qui di seguito, quanto scritto da Alessandro Gilioli su facebook.
Con qualche imbarazzo, i cosiddetti "riformisti" del Pd hanno liquidato la scelta di Schlein - firmare per l'abrogazione del Jobs Act - dicendo che "non bisogna guardare al passato, ma al futuro".
Già: il passato è tuttavia abbastanza recente (meno di dieci anni); e soprattutto quel passato è ciò che ha distrutto la credibilità del Pd come partito che difende gli strati più bassi della piramide sociale.
Non ha fatto tutto il Jobs Act, certo: dal "pacchetto Treu" al "decreto Poletti", è stata una deriva con molti colpevoli; una deriva che poi Renzi ha portato a pieno compimento - e con lui, al tempo, tutto il partito o quasi, compresi quelli che oggi sono ancora esponenti dem di primo piano.
Ecco: emanciparsi da quel passato - cioè dall'emulazione della destra economica - è la fatica di Sisifo della segreteria Schlein. Per far ritrovare al Pd identità, senso, dignità. Una fatica di Sisifo frenata, tra l'altro, dai mille liberisti e dai mille cacicchi che nel Pd purtroppo ancora contano parecchio.
Coraggiosa quindi è (finalmente) stata Schlein nel firmare, nel segnare un passaggio che è di fatto storico per il Pd. Insomma a segnare la differenza radicale con quel recente passato.
Che poi ci riesca, nel tempo, a far recuperare reputazione e credibilità a un partito che per anni ha fatto di tutto per perderla, è tutt'altra questione, e davvero nessuno lo sa.
sabato 4 maggio 2024
Veganesimo ed evoluzione
Tempo fa ebbi una discussione con un amico vegano il quale tentava di giustificare, come in genere fanno i vegani, il suo regime alimentare anche adducendo motivazioni di tipo evoluzionistico. In sostanza, diceva lui, i nostri antenati erano erbivori, quindi noi siamo antropologicamente programmati per mangiare vegetali.
Ovviamente non è così, dal momento che è noto (e documentato) che i nostri antichi antenati erano cacciatori-raccoglitori, ossia per campare cacciavano (animali) e raccoglievano bacche e frutti (dalle piante).
Mi è venuta in mente questa cosa dopo essermi imbattuto in un breve video di Giacomo Mauretto, il quale fa notare come non abbia alcun senso giustificare un tipo di dieta su presupposti evoluzionistici. Anche perché noi, umani di oggi, biologicamente non siamo gli stessi di un nostro antenato cacciatore-raccoglitore, ma abbiamo sviluppato adattamenti anche in virtù del modo in cui ci siamo nutriti nel tempo.
In sostanza, un vegano che volesse giustificare e diffondere il suo tipo di dieta avrebbe molte più chance adducendo argomentazioni di tipo scientifico, dicendo semplicemente che la scienza ha oggi incontrovertibilmente dimostrato che una dieta vegetale è molto più salutare di una dieta basata sul consumo di carne.
Il breve intervento di Giacomo è qui.
Paola Cortellesi
Mi hanno fatto piacere i numerosi riconoscimenti a Paola Cortellesi. Non so se il suo film sia un capolavoro, non sono un critico cinematografico, ma a me è piaciuto molto specialmente perché, tra le altre cose, racconta benissimo la condizione sociale della donna in un passato che tutto sommato non è lontanissimo. Sarebbe cosa buona che lo guardassero soprattutto i giovanissimi.
Sono contento anche per Matteo Garrone. Io capitano, però, non l'ho ancora visto, quindi non do giudizi, per ora.
giovedì 2 maggio 2024
Votare?
Tra le mie perversioni c'è quella di interessarmi di politica. Stavo pensando che, allo stato attuale, non riesco a trovare una sola motivazione che l'8 giugno mi spinga a uscire di casa per andare a votare. A cominciare dalla truffa delle finte candidature - una presa per il culo immane - in giù.
mercoledì 1 maggio 2024
Primo maggio
Faccio sommessamente notare a chi si scandalizza per i centri commerciali aperti il primo maggio, che non c'è nulla di cui scandalizzarsi. Ci sarebbe da storcere il naso, semmai, se il lavoro, oggi, avesse valenze di tipo sociale, ideale, valoriale; se fosse cioè inquadrato e ascritto ad ambiti che esulano da quello meramente consumistico, e quindi capitalistico.
Non lo è, o almeno a me non sembra.
Quindi, perché scandalizzarsi? I centri commerciali aperti il primo maggio sono perfettamente in linea con questa tendenza.
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