martedì 31 gennaio 2017
I veri dittatori
lunedì 30 gennaio 2017
Scarafaggi
domenica 29 gennaio 2017
La lingua batte dove il dente duole
A dire il vero ho preso in mano questo libro senza troppa convinzione, immaginando che l'avrei trovato a tratti parecchio palloso. Mi sono ricreduto dopo le prime dieci pagine, e mi è piaciuto talmente che è probabile che in futuro lo rileggerò di nuovo. Molto brevemente, si tratta di un dialogo tra Andrea Camilleri e Tullio De Mauro, purtroppo recentemente scomparso, incentrato sulla lingua italiana: come è nata, come è cambiata, come sta cambiando, l'influenza dei dialetti sulla sua nascita, il tutto abbracciando un arco temporale che va dal Trecento ad oggi, passando attraverso Dante e Boccaccio e arrivando fino a noi. Cito dal retro di copertina: "Cos'è la lingua, e cos'è il dialetto? Cosa esprimiamo con l'una e cosa con l'altro? In un susseguirsi di riflessioni, aneddoti, memorie, in cui trovano posto Manzoni e Gassman, Pasolini e il commissario Montalbano, oscuri maestri elementari e professori di educazione fisica, poesia, romanzo e teatro, i due autori raccontano come la lingua esprima chi siamo veramente."
È un libro che consiglio a chi ama la lingua italiana e desidera saperne di più su di essa. Io l'ho trovato bellissimo.
Lo può fare?
Lo può fare? Sì, lo può fare. È democratico? Sì, è democratico. Trump sta eseguendo alla lettera quanto promesso in campagna elettorale, e la maggioranza che lo ha messo su quella sedia ce lo ha messo sulla base di quel programma. È inutile protestare adesso, ormai è tardi, c'è da chiedersi semmai come sia stato possibile arrivare a questo punto, e le risposte sono tante, ognuno ha la sua, probabilmente anche le legioni di progressisti sulla carta che non sono riusciti a impedire questo scempio hanno la loro.
Personalmente, ho i conati quando vedo i ghigni di soddisfatta approvazione per l'operato di Trump da parte di certi politicanti nostrani, quelli che un posto al sole ce l'hanno sempre e le chiappe al caldo pure.
sabato 28 gennaio 2017
In Russia picchiare moglie e figli non sarà più reato?
giovedì 26 gennaio 2017
Tempo che non basta mai
Italicum
mercoledì 25 gennaio 2017
E anche il secondo Harry Potter è andato
p.s.
Ah, mi sono ricordato che in un passato lontano anche io sono stato per una notte Harry Potter :-)
Renzi ritorna, con un blog
Chi ha letto il post in questione sperando di trovarvi qualche novità rispetto a tutto ciò che ci ha propinato nei due sciagurati anni del suo governo, è sicuramente rimasto deluso, dal momento che non è niente di più che una riproposizione delle stessa pappardella con cui ha ammorbato web, giornali e televisione nell'ultimo biennio. "Oggi l’Italia ha qualche diritto in più e qualche tassa in meno", scrive ad esempio il nostro (una frase pescata a caso). Come no? Si vada a vedere l'andamento della pressione fiscale durante i suoi due anni, e qualche diritto in più lo vada a dire a chi subisce oggi le conseguenze dell'istituzionalizzazione del precariato e dell'abolizione dell' articolo 18, due dei meravigliosi doni del suo famigerato Jobs Act.
Comunque sia, il (suo) futuro a volte ritorna, una minaccia che, al confronto, quella contenuta nel celeberrimo romanzo di Stephen King è una dolce caramella, e che dà piena idea del valore che aveva quel "Se perdo il referendum, non è soltanto che vado a casa, ma smetto di far politica" (12.1.2016), e cioè zero.
martedì 24 gennaio 2017
Società malata
domenica 22 gennaio 2017
Via Craxi
Che questa benedetta via gli sia dedicata e la faccenda sia chiusa lì. Con tutto quello che succede nel nostro paese, il paese dei facili e disinvolti revisionismi storici e delle spericolate riabilitazioni postume, la cui proliferazione è da sempre agevolata dalla spessa coltre di ignoranza storica riguardo al nostro passato recente - su quello più remoto stendiamo un velo pietoso -, con tutto quello che succede, dicevo, non sarà aggiunta di maggior nocumento alle già agonizzanti credibilità e autorevolezza nazionali l'intitolazione di una via al grande statista socialista. Si faccia, ordunque, e si prenda ogni accorgimento affinché la scelta cada su una via di periferia, poco conosciuta e poco frequentata, possibilmente isolata. Si faccia e ci si tolga così una volta per tutte il doloroso dente, onde poter di nuovo convogliare le tonnellate di discussioni al riguardo verso argomenti più nobili, tipo ad esempio la De Filippi a Sanremo.
sabato 21 gennaio 2017
L'artista dal cappotto scuro
Charlie Hebdo e Rigopiano
Aggiornamento.
Devo dire che l'interpretazione di Natalino Balasso è sicuramente più corretta della mia.
mercoledì 18 gennaio 2017
Terremoto, Salvini e tutti gli immancabili altri
E non è mai un bello spettacolo.
martedì 17 gennaio 2017
Al cinema
Clandestini al caldo
E quindi niente, siamo davanti a uno dei più grandi drammi dell'epoca contemporanea, quello delle migrazioni, masse immense di persone che si spostano da un punto all'altro del pianeta con l'unico scopo di sopravvivere, un dramma che addirittura nel medio o breve termine potrebbe avere effetti devastanti sugli equilibri sociali di interi paesi europei, compreso il nostro, e che appunto per questo motivo andrebbe affrontato utilizzando mille cautele e in maniera seria, prudente, intelligente, ponderata, mettendosi tutti a tavolino per cercare di gestire questo particolarissimo periodo storico nel migliore dei modi. C'è chi lo fa, o almeno prova a farlo, pur tra mille difficoltà. E poi ci sono quelli come lui, che imboniscono la massa di decerebrati che gli danno credito riproponendo sempre le stesse balle, come un disco rotto, ogni ora, ogni giorno, sempre. D'inverno i clandestini stanno negli hotel, al caldo, d'estate sempre negli hotel, con l'aria condizionata, un martellamento incessante di stronzate, e tra l'altro stronzate estremamente pericolose, in quanto moltiplicatrici di quella paura e tensione xenofoba che ha sempre trovato terreno estremamente fertile nell'ignoranza e nella superficialità dilaganti. Questo è, Salvini: un pericoloso fomentatore di odio sociale in un periodo storico in cui c'è bisogno di tutto tranne che di questo, e tutto per mero calcolo politico, esclusivo tornaconto personale e bisogno assoluto di conservare i privilegi faticosamente conquistati sulla pelle di chi ha avuto la sfortuna di nascere nella parte sbagliata del mondo.
Durerà ancora un po', ma non per sempre. Anche la merda che esce fuori dai tombini di una strada allagata, una volta smesso di piovere ritorna da dove è venuta.
lunedì 16 gennaio 2017
Librerie che chiudono
Chiude un'altra libreria, questa volta a Roma. Notizie come questa si leggono un po' tutti i giorni, magari nascoste in piccoli trafiletti delle cronache locali. Sono notizie che provocano ovviamente dispiacere, specie a chi, come lo scrivente, campa di libri. Tuttavia non mi inserisco tra quelli che si disperano e indicano queste chiusure come segnali di un progressivo impoverimento culturale della società. Negli ultimi vent'anni, infatti, non sono progressivamente sparite solo le librerie, ma anche ad esempio i negozi di dischi. Ciò non significa che la gente ha smesso di ascoltare musica; semplicemente, invece di farlo tramite cd acquistato in negozio lo fa tramite internet sul pc di casa o sul lettore mp3. Non sono quindi calati i fruitori di musica, è semplicemente cambiato il mezzo utilizzato per ascoltarla. Per i libri è probabilmente lo stesso discorso: non sono diminuiti i lettori, cosa che sarebbe drammatica dato che siamo già uno dei paesi al mondo in cui si legge meno, è il libro che da cartaceo si sta via via sempre più spostando sui supporti digitali.
O almeno è quello che spero.
20 anni di botte
domenica 15 gennaio 2017
Interviste
sabato 14 gennaio 2017
Brancicare
giovedì 12 gennaio 2017
La D'Urso e il troppo amore
Nella prossima vita
[Post scazzati mode ON]
Nella prossima vita (cosa a cui non credo, faccio finta solo per stavolta) mi voglio organizzare diversamente, cercando di programmarla fin dai suoi albori in modo che non la debba vivere sempre di corsa. Eh, perché di corsa sul lavoro, di corsa a casa, di corsa per cercare di arrivare in tempo di qua, di là, dappertutto. Dopo dice che uno sbrocca.
Per forza.
[Post scazzati mode OFF]
martedì 10 gennaio 2017
Poletti e i social
Catalogazioni
lunedì 9 gennaio 2017
Bauman
Il Monte Bianco in Sardegna
Cretini in zona
domenica 8 gennaio 2017
La paranza dei bambini
Quando ho preso in mano questo libro, venerdì mattina, uno dei due che mi ha regalato Chiara per Natale, ho messo in conto che avrei anche potuto non terminarlo. Tale supposizione era giustificata dal fatto che Gomorra, uno dei due precedenti libri di Saviano, che lessi qualche anno fa, non mi piacque per niente e lo finii con fatica. In effetti, come avevo già accennato in uno dei post qui sotto, tutta la prima parte del libro l'ho trovata piuttosto pesantina e priva di mordente, solo da metà in poi tutta la storia ha acquistato un certo interesse, generato dalla capacità con cui l'autore ha saputo costruire le vicende relativa ai molti personaggi presenti e al modo in cui è riuscito a legarle tra loro. A generare qualche difficoltà supplementare hanno provveduto i dialoghi diretti tra i personaggi, dialoghi espressi in dialetto napoletano, in una forma comunque abbastanza "edulcorata" in modo da renderlo comprensibile a tutti i lettori, non solo a quelli campani, come spiega l'autore nella postfazione.
La trama è praticamente inesistente ed è limitata unicamente alla narrazione dei vari passaggi che portano un gruppo di amici ancora neppure adolescenti a intraprendere il cammino che li trasformerà in paranza, ossia uno degli innumerevoli bracci armati affiliati alla Camorra.
Non davo molto credito, all'inizio, a questo libro, ma alla fine devo dire che mi è piaciuto.
Ciao, Ukip
sabato 7 gennaio 2017
Tra De Magistris e Saviano
venerdì 6 gennaio 2017
Le foto di quei bambini non servono
giovedì 5 gennaio 2017
I giornalisti non sono colpevoli delle bufale
Tullio De Mauro
Ho provato dispiacere nel leggere della morte di Tullio De Mauro, anche se non ho mai letto alcuna delle sue opere. Ho provato dispiacere perché era un linguista e chi, come lo scrivente, ha tra le sue passioni la lettura e la scrittura prova sempre una specie di stretta quando se ne va chi allo studio della lingua ha dedicato la vita. Apprendo dalla sua pagina su Wikipedia che è stato autore di un numero impressionante di opere, anche se, a giudicare dai titoli, la maggioranza di queste sembrano più pensate per gli addetti ai lavori che per le persone normali.
Comunque sia, inserirò sicuramente qualche suo libro tra quelli che ho in programma di leggere quest'anno.
mercoledì 4 gennaio 2017
Giovanardi e i lunghi silenzi
Commenti chiusi
Dopo Malvino, anche Formamentis chiude i commenti. Credo che questa cosa (ne avevo scritto qui) a certi blogger stia un tantino sfuggendo di mano.
Update
Malvino li ha riaperti. :-)
L'Asl della Regione Toscana e la bufala della meningite portata dai migranti
Posto su facebook l'immagine che vedete qui sopra e la corredo con questo commento: "La meningite arriva coi migranti.
I coglioni, invece, ce li abbiamo già in casa." Mi sembra di essere stato fin troppo buono a limitarmi ad apostrofare come coglioni quelli di Forza Nuova, di solito ci vado giù un pochino più pesante. Ma non è questo il punto. Tra i commenti arriva infatti quello di un tale che inserisce semplicemente un link che rimanda a questo post sul social di Zuckerberg. L'autore del post linkato scrive semplicemente: "Usl della Toscana afferma che la meningite arriva dall'Africa." L'immagine che proverebbe questa affermazione è questa:
Come si può vedere, non contiene alcun riferimento a qualsivoglia Asl, né in alcun punto questa fantomatica Asl afferma che "la meningite arriva dall'Africa." L'immagine in questione, infatti, non è altro che una specie di bugiardino che invita le persone in procinto di partire genericamente per l'Africa a vaccinarsi. A certificare che si tratta di una bufala è, tra i tanti, il sito Bufale.net (qui). E sapete quanto ci ho messo a trovarlo? 30 secondi, forse meno, giusto il tempo di dare in pasto a Google le parole Asl, Toscana, meningite, migranti. Chi invece ha postato quel link tra i commenti su fb, l'ha fatto senza nemmeno prendersi la briga di sprecare 30 secondi per controllare.
Si fa un gran parlare in questi giorni di bufale sul web e sui giornali e sui sistemi più adatti per cercare di contrastarle. Non credo esista sistema. L'unico modo sarebbe quello di mettere in atto una gigantesca forma di consapevolizzazione e di inculcamento di massa di massicce dosi di senso critico condite con un quanto basta di diffidenza. Ma non si può fare. Ragion per cui con le bufale, volenti o nolenti, ci dovremo convivere sempre.
martedì 3 gennaio 2017
La Cassazione ritiene responsabili i blogger dei commenti lasciati dai lettori?
Scilipoti alla Nato
Questo signore qui è stato nominato vicepresidente della commissione scienze, tecnologia e sicurezza della Nato.
Così, per dire.
lunedì 2 gennaio 2017
Paolo Fox non deve mai saltare
domenica 1 gennaio 2017
Odio
Nel segno della continuità
Per quelli di Repubblica il 2017 si apre nel segno della continuità col 2016, ma anche col 2015 e precedenti, dove per continuità si intende la spiccata tendenza a censurare notizie fastidiose per il governo fotocopia di Renzi, cioè quello di Gentiloni. Questo spiega la decisione da parte della redazione del quotidiano di Scalfari di omettere, nel resoconto del discorso di Mattarella di ieri sera, il passaggio (è sottolineato in rosso nello screen qui sopra, catturato dal sito de La Stampa) in cui dice che anche i giovani che lasciano l'Italia hanno diritto di essere rispettati, frase che è ovviamente da intendersi in senso critico nei confronti di ciò che disse qualche giorno fa il ministro Poletti, e cioè che in fondo quelli che se vanno è meglio non averli tra i piedi (le due pagine web salvate qui e qui).
Insomma, per Repubblica si apre un altro anno all'insegna del giornalismo serio e imparziale.
Storture
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