Oggi scrivo un post triste. Triste per me, sicuramente, ma anche per tutti quelli, romagnoli o no, che hanno amato questo negozio, che non era soltanto un semplice negozio di dischi, ma era una sorta di... "filosofia". Eh sì, perché chi si recava qui, di solito non lo faceva solo per comprare l'album dell'artista del momento (quello si trovava senza problemi in tutti i negozi di dischi), ma cercava qualcosa di particolare, difficilmente reperibile altrove. C'è stato un periodo in cui era opinione comune che fosse il negozio di dischi più fornito del mondo. Era possibile trovare di tutto: musica d'importazione, jazz, celtica, rock'n'roll, gospel, classica, blues, etnica. Si trovavano con un certa facilità pure i cosiddetti bootleg , oppure, su ordinazione, dischi ormai fuori catalogo difficilmente reperibili sul mercato. Era méta incessante di appassionati provenienti non solo da ogni parte d'Italia, ma anche dall'estero (molti svizzeri e tedesc