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Visualizzazione dei post da febbraio, 2020

Le considerazioni più intelligenti ascoltate finora riguardo al coronavirus

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In particolare, i due passaggi più interessanti riguardano il modo in cui spiegare il coronavirus ai bambini e, verso la fine del video, le considerazioni su chi siano i veri "untori", se quelli che fisicamente trasmettono il contagio o quelli che invece sfruttano l'epidemia per raccattare miseramente qualche voto in più. Naturalmente è facile capire a chi si riferisce Galimberti.

Perché non riusciamo a stare lontani dal frigorifero

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(da Sapiens, da animali a dèi. Breve storia dell'umanità - Y. N. Harari)

E gli antivaccinisti?

Mi chiedo se gli antivaccinisti nutrono la stessa speranza delle persone normali che venga presto scoperto un vaccino. E, in caso, se hanno intenzione di ricorrervi.

Ci ha lasciato zio Hosni

Se n'è andato, alla veneranda età di 91 primavere e dopo 31 anni ininterrotti di potere, l'ex ultimo faraone d'Egitto, il presidente Hosni Mubarak, che per noi italiani resterà nella memoria collettiva come lo zio di Ruby Rubacuori, parentela mai esistita ma certificata nel 2011 da un vergognoso voto alla Camera , in quella che è ormai passata alla storia come una delle pagine più basse della vita politica di questo paese. Anche se Salvini doveva ancora arrivare.

L'appello per Julian Assange

Quando puntiamo il dito contro quei regimi dittatoriali che spesso balzano alle cronache perché usano imprigionare o uccidere blogger, giornalisti o attivisti - penso ad esempio a molte realtà del Medioriente ma anche alla Russia di Putin, della quale è nota l'avversione verso il giornalismo libero - spesso dimentichiamo che pure noi occidentali democraticamente avanzati non siamo degli stinchi di santo, e verso i giornalisti scomodi spesso ci comportiamo nella stessa maniera. Naturalmente nessuno, nel civile e democratico Occidente, uccide o mette in galera i giornalisti, ma metodi per zittirli o comunque neutralizzarli in maniera più morbida ma ugualmente efficace non mancano. Basta vedere la vicenda di Edward Snowden , ad esempio. (È uscito un paio d'anni fa un bellissimo film che narra la sua storia, per chi fosse interessato.) In questi giorni è iniziato nel Regno Unito il processo in cui si discuterà se concedere l'estradizione di Julian Assange . Assange è un att

Lo sciamano

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Mi sono accorto solo verso metà delle oltre 600 pagine che compongono questo romanzo, che Lo sciamano non è un libro a sé stante ma è il secondo di una trilogia ideata e scritta da Noah Gordon tra il 1986 e il 1996. Tutti e tre i romanzi (Medicus, Lo sciamano, L'eredità dello sciamano) si possono comunque leggere singolarmente perché dal punto di vista narrativo sono indipendenti uno dall'altro e l'unico "filo" che li lega è il "dono", una particolare capacità degli appartenenti alla famiglia Cole di "sentire" quando la vita sta abbandonando una persona. Il romanzo in questione narra le vicende di Robert Judson Cole e Robert Jefferson Cole, rispettivamente padre e figlio, entrambi medici di origini scozzesi, emigrati negli Stati Uniti negli anni '30 del 1800. È principalmente un romanzo d'avventura, e non è difficile, mentre si legge, avvertire richiami che rimandano a Wilbur Smith. Ma non è solo un corposo e avvincente romanzo d&#

Dai terrapiattisti precolombiani a quelli odierni

Chi ha visto 1492, la scoperta del paradiso , con un immenso Gerard Depardieu nei panni di Cristoforo Colombo, ricorda sicuramente una delle scene iniziali del film. Si vedono di spalle Cristoforo Colombo e il figlioletto primogenito Fernando seduti su una spiaggia mentre guardano il mare. Al largo c'è una nave che si sta allontanando. Il padre invita il figlio a guardarla insistentemente e a intervalli regolari gli chiede cosa veda. "La nave intera" gli risponde il figlio. Dopo dieci minuti glielo chiede di nuovo e il figlio risponde: "Adesso vedo solo le vele". Dopo altri dieci minuti: "Adesso è sparita." "Cosa significa, secondo te?" gli chiede quindi il padre. Il bambino rimane pensoso qualche secondo, finché Colombo lo anticipa: "È rotonda." Cinquecento e passa anni dopo Cristoforo Colombo c'è gente, e non poca, che ancora pensa come si pensava prima che arrivasse lui, e pur di tentare di dimostrare questa assurdità ci la

Niente panico

Stamattina i maggiori quotidiani aprono con editoriali che invitano a non farsi sopraffare dal panico per il fatto che il famigerato Covid-19 abbia iniziato a circolare in Italia. Paradossalmente, neanche tanto poi, sono gli stessi quotidiani che negli ultimi due mesi più si sono prodigati coi loro titoloni nella diffusione del suddetto panico, ma tant'è. Per il resto, c'è da essere preoccupati? Un po' di preoccupazione magari è legittima, il panico non credo abbia senso. Certo, riguardo a ciò che sta accadendo in nord Italia, i due o tre punti oscuri attorno al primo contagiato non autorizzano alla tranquillità. Il trentottenne in questione, infatti, non è mai stato in Cina e l'amico manager rientrato dal paese orientale, quello che si pensava fosse l'"untore", è risultato negativo al test. Da qui l'ipotesi degli untori sani, questa sì abbastanza inquietante. È verosimile pensare che, adesso che il virus è in circolazione in Italia, la sua diffusion

Sullo speronamento

Ieri sera, per caso, in una delle rarissime volte in cui a casa mia la televisione era accesa, mi sono imbattuto in Red Ronnie, noto deejay anti-vaccini. Era su Retequattro, ospite di un talkshow di stampo sovranista in cui si parlava della pubblicazione delle motivazioni con cui la Cassazione ha messo la parola fine alla vicenda di Carola Rackete, certificando la piena legittimità del suo operato. Carola Rackete è la ragazza tedesca che, al comando della Sea-Watch 3, nel giugno dell'anno scorso forzò il blocco navale imposto da Salvini e attraccò a Lampedusa consentendo ai naufraghi salvati nel Mediterraneo di sbarcare. Red Ronnie, che oltre a essere esperto di vaccini lo è evidentemente anche di diritto marittimo, tra le altre cose ha detto che se uno sperona una macchina della polizia va in galera, e quello di Carola Rackete, che nella manovra di attracco aveva leggermente urtato una motovedetta della Finanza che si era frapposta tra la nave di cui era al comando e il molo, è s

Livio Fanzaga show (e il Coronavirus)

Non so quanti conoscano Radio Maria. Di sicuro è conosciuta dagli automobilisti, perché quando si passano in rassegna le emittenti in cerca di un po' di musica buona, Radio Maria esce fuori mediamente ogni due stazioni. E non solo in Italia, tra l'altro. Recentemente mi è ad esempio capitato di viaggiare nell'Austria orientale e, in mezzo a una marea di emittenti che naturalmente trasmettevano in lingua tedesca, ogni tanto anche là saltava fuori Radio Maria. Bene. Perché parlo di Radio Maria? Dovete sapere che colonna portante di tale emittente, che si rivolge a un pubblico cattolico tra l'oltranzista e il fanatico, è tale padre Livio Fanzaga, che giornalmente delizia per una mezzoretta i suoi ascoltatori con i suoi ormai leggendari sproloqui interventi teologici. Interventi che, nel corso degli anni, hanno anche sollevato qualche eufemistica polemicuccia. Mi riferisco ad esempio a quando affermò che il terremoto dell'Aquila dell'aprile 2009, che provocò più

Risalite

Ho notato che la risalita del PD nei sondaggi è cominciata con la fuoriuscita di Renzi dal partito. A pensare male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca.

Salvini e l'aborto

Volevo scrivere qualcosa su ciò che ha detto Salvini sull'aborto ma non me la sono sentita, per decenza. Mi limito velocemente a segnalare questo articolo che raccoglie pensieri in merito che condivido, e continuo ostinatamente a pensare che in qualsiasi paese civile a un soggetto simile non sarebbe mai permesso di essere nelle istituzioni.

Scrivo ma non penso

Il meccanismo è sempre il medesimo: scrivono una scempiaggine su facebook e pensano che la cosa sia finita lì. Quando si accorgono che invece la cosa non finisce lì ma ha un seguito che travalica la bolla dei propri contatti e diventa di dominio pubblico, con un certo imbarazzo ritrattano, a volte si scusano, a volte l'una e l'altra cosa assieme. L'unica giustificazione che immancabilmente ricorre, e il caso della maestra di Gubbio è solo l'ultimo esempio degli infiniti che si potrebbero portare, consiste nell'affermare di avere scritto cose che in realtà non si pensano. Il problema è che ammettere di scrivere cose che in realtà non si pensano equivale a mettere la proverbiale pezza peggiore del buco. Io non ho mai scritto su questo blog cose che non penso. I quasi ottomila post che dal 2006 riempiono queste pagine riflettono esclusivamente il mio pensiero. Poi, certo, posso avere scritto stupidaggini, inesattezze, corbellerie, anzi sicuramente ne ho scritte, ma

Mussolini ha fatto anche cose buone

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Ho appena terminato questo agile saggio (appena 120 pagine) con cui lo storico Francesco Filippi analizza e smonta una ad una le principali bufale che circolano, principalmente sui social, attorno alla figura di Benito Mussolini e del fascismo. Bufale che sono residuati storici, sopravvissuti fino ad oggi e purtroppo nel corso degli anni ingigantiti, di ciò che durante il famigerato ventennio produsse la formidabile macchina propagandistica messa in piedi dal regime. Il libro in questione analizza una per una le idiozie che circolano partendo proprio dalle frasi testuali, riportate coi virgolettati, reperite sui social. Il repertorio è più o meno quello noto a tutti: l'invenzione del sistema pensionistico, le famose bonifiche dell'Agro pontino, il prosperare dell'economia sotto il fascismo, i grandi vantaggi dell'autarchia economica, il duce grande condottiero e grande statista, il duce che amava tanto gli italiani e che ha fatto tanto per loro, e solo per nominare

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Matteo Renzi

Ho scritto spesso, in passato, su queste pagine, riguardo a Matteo Renzi, inserendolo nelle mie considerazioni in una forbice di giudizi che va da persona affetta da gravi problemi di egoistico narcisismo, accompagnato da ipertrofia dell'io, a incauto cretino. Maturai questi giudizi, che sostanzialmente non ho cambiato ma semmai corroborato, quando, fatto fuori Enrico Letta dopo che fino a due giorni prima gli aveva raccomandato di stare sereno, una volta preso il suo posto la prima cosa che fece fu incontrare Silvio Berlusconi per siglare il famigerato patto del Nazareno. Da lì in poi, chiunque abbia seguito un po' la sua vicenda politica credo si sia fatto un'idea abbastanza esaustiva del tipo, sia a livello politico che caratteriale. È difficile riuscire a capire, oggi, fin dove voglia spingersi nella sceneggiata ricattatoria tutta pretestuosa e totalmente priva di elementi di principio ingaggiata sulla prescrizione. L'unico dato certo, finora, è l'assist for

Credo che non ci risolleveremo più

A Bellaria, nella zona dell'Isola dei platani, c'è un bar gestito da cinesi, che tra l'altro fa degli ottimi cappuccini e vende delle ottime brioches. L'altro ieri è entrato un tizio, si è avvicinato al bancone e ha cominciato a investire la proprietaria con una serie di fastidiosissime e a mio parere idiote domande, tipo da dove viene il caffè che somministra ai clienti, quale tipo di latte utilizza per i cappuccini e la sua provenienza, se le brioches in vendita sono sicure e cose di questo genere. La proprietaria, mostrando una pazienza fuori dal comune (al suo posto, io avrei intimato al petulante cliente di smammare già alla seconda domanda), ha risposto puntualmente, spiegandogli che è residente in Italia da più di vent'anni e indicandogli anche il nome della pasticceria lì nelle vicinanze che ogni mattina, da anni, le consegna le paste fresche. Il tipo se n'è quindi andato, tra l'altro senza neppure consumare niente. Io ero lì, seduto a un tavolino,

Libri e solitudine

Mi sono imbattuto in questo bellissimo post di Pino, nel quale mi riconosco dalla prima parola all'ultima, compresi gli accenni a una possibile misantropia come conseguenza della lettura.

Marinai perduti

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Marinai perduti è un romanzo drammatico con tinte noir. Come la maggior parte dei libri che leggo, mi è capitato in mano in maniera abbastanza casuale, per la precisione mi è stato regalato, questo assieme ad altri, da una collega di lavoro che aveva bisogno di liberare spazio nella sua libreria di casa. Narra la storia di alcuni marinai, di diverse nazionalità, "imprigionati" su un cargo ancorato nel porto di Marsiglia. La nave in questione è sotto pignoramento a causa del dissesto finanziario dell'armatore e la maggior parte dei marinai viene liquidata e "liberata" tramite un risarcimento elargito da un fondo pubblico. Tre di questi marinai, il libanese Abdul Aziz (capitano), il greco Diamantis (secondo capitano) e il turco Nedim Taskim (marconista) rinunciano al risarcimento e rimangono a bordo del cargo in attesa del dissequestro. Non è tanto per una questione di sentimentalismo che decidono di restare a bordo, ma perché fuori da quella nave non hanno

Le locuste dell'Africa orientale

Qualcuno ha letto qualcosa della catastrofe in corso in questo periodo nell'Africa orientale? Difficile. Sono zone lontane da noi; già ci frega poco di ciò che succede in casa nostra, figurarsi in un altro continente. Eppure dovrebbe fregarci qualcosa, in primo luogo perché noi occidentali abbiamo delle responsabilità non da poco riguardo a tutto ciò; in secondo luogo perché gli effetti di quella catastrofe, apparentemente così lontana, si reverbereranno inevitabilmente su di noi. A chi voglia farsi un'idea in proposito, segnalo questo post del sempre ottimo Gilioli. Occhio. È vero che il mondo è grande, ma non così grande come immaginiamo.

La destra e le donne

Mi sono capitate sott'occhio un paio di notizie che apparentemente sembrano scollegate tra loro, ma ad una lettura più attenta non lo sono affatto. La prima è che Giorgia Meloni ha esultato di gioia su Twitter per il mancato ripristino nel milleproroghe dei fondi alla Casa internazionale delle donne (sito qui ), un'associazione culturale con sede a Roma che ha tra le sue finalità il sostegno alle donne in difficoltà, magari perché vittime di violenze, abusi, oppure alle prese con gravi problemi economici. Associazione attiva da anni anche per il contrasto a razzismo e sessismo, che è ora in grave difficoltà. La Meloni esulta. La seconda notizia è che gli europarlamentari di Lega e Fratelli d'Italia hanno votato contro una risoluzione presentata al Parlamento europeo per chiedere la parità di salario tra uomini e donne. In Europa, a parità di mansioni, le donne percepiscono in media una retribuzione più bassa degli uomini di circa il 16%. Non è ben chiaro se la signora M

Pareggiare con le foibe

"Per non dimenticare neanche le vittime delle foibe", scrive un tizio linkando un articolo in cui si parla di ciò che accadde nell'immediato dopoguerra nelle zone dell'Istria e della Dalmazia, e in quell'invito non si può non leggere una valenza stile par condicio, come se con la Giornata del Ricordo si dovesse riequilibrare la Giornata della Memoria.  Sono le conseguenze della politicizzazione delle ricorrenze storiche e conseguente divisione in fazioni dei rispettivi commemoranti. Uno spettacolo abbastanza triste, a dire il vero. A questo proposito condivido quanto scrive Maurizio Codogno, a cui piacerebbe che fosse istituita una giornata unica in cui commemorare tutti gli eccidi e i massacri del novecento, in modo che nessuno si appropri di questo o quel massacro a seconda dell'area politica di riferimento.

Il post più azzeccato su Sanremo

L'ha scritto il sempre ottimo Leonardo .

Partitini

Renzi si è fatto il suo partitino, che vale quanto? 4%? 5%? Calenda si è fatto il suo partitino, che vale quanto? 3%? 2%? La signora Carfagna si è fatta il suo partitino, che vale quanto? 1%?  Siamo il paese dei partitini personali, parrocchiali, feudali, leaderistici; ogni sedicente Churchill o Adenauer de noantri, convinto di essere in missione per conto di Dio, chiama a raccolta i propri eserciti e si butta, lancia in resta, nell'agone politico. Per nobili e universali motivi, intendiamoci, mica per meri interessi di bottega.  Renzi, ad esempio, dopo Salvini il massimo esponente del cialtronismo politico italiota e arrivista, ha ordinato ai suoi di dissociarsi dall'accordo di governo sulla riforma della prescrizione. Mica perché gli freghi qualcosa della faccenda e dei suoi dettagli: era solo un'occasione come un'altra, questa più appetibile delle altre, per dare la tanto agognata spallata a Conte e riprendere il posto che l'ordine cosmico gli ha assegnato fin da

Salute ed economia

Dice Robetto Speranza, Ministro della salute, che sul blocco dei voli dalla Cina non demorde perché "la salute vale più dell'economia". Naturalmente, che la salute valga più dell'economia e del mercato non è assolutamente vero e Speranza lo sa benissimo, dal momento che ogni aspetto della vita, nel sistema capitalista ormai globalizzato in cui viviamo, è regolato dal denaro, e lo provano quei venti milioni di italiani che hanno smesso di curarsi perché non possono permetterselo. Ma è sempre bello pensare che noi siamo diversi, più etici, e che abbiamo ancora dei valori.

Fine settimana a Graz

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Sono a Graz. Mia figlia maggiore ha terminato i suoi sei mesi di Erasmus e invece di farle fare nove ore di pullman abbiamo fatto un salto qua in macchina per evitarle il ritorno da sola.  È la seconda volta che vengo a Graz e ogni volta ne ricavo delle ottime impressioni. È casinara, quello sì, ed è una città fortemente cosmopolita, una specie di Londra in miniatura, ma è una città a misura d'uomo, soprattutto perché i mezzi pubblici sono efficientissimi e coprono capillarmente ogni metro quadrato di città. È possibile passare agevolmente da autobus a tram e viceversa senza soluzione di continuità in ogni minuto del giorno e la frequenza delle corse è altissima.  Sono molto diffuse anche le biciclette, pure nel periodo invernale. Il traffico veicolare privato è consistente, certo, come del resto in ogni metropoli, ma è rispettosissimo dell'umanità che si muove a piedi. A Santarcangelo le strisce pedonali delimitano il punto in cui i pedoni devono arrestarsi per non essere inve

Il Cantico dei cantici by Benigni

Uno dei vantaggi dell'utilizzo di internet si palesa durante il festival di Sanremo, perché permette ai tanti, me compreso, che non sfangano la fastidiosa noiosità di tutto il carrozzone di andare a rivedere o riascoltare piccole e specifiche cose che possono interessare. È il caso del monologo con cui Roberto Benigni, il grande Roberto Benigni, ha ieri sera descritto e declamato il celeberrimo Cantico dei cantici. L'ho ascoltato per intero poco fa (chi, come me, l'ha perso lo può ascoltare qui ) e mi è piaciuto moltissimo. D'altra parte stiamo parlando di Benigni, il cui carisma e vis recitativa riuscirebbero a rendere interessante ed emozionante anche una canzone di Biagio Antonacci. Quindi, onore al sempre grande Benigni: ce ne fossero. Elogiato doverosamente il grande attore toscano, segnalo a chi sia interessato un breve intervento dell'attore teatrale e scrittore Roberto Mercadini, che conosce bene l'ebraico e ha trovato nel monologo di Benigni alcune co

La rabbia e l'orgoglio

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La prima cosa che si può dire dopo aver letto La rabbia e l'orgoglio è che Oriana Fallaci come profetessa non è granché. A dire il vero quella contenuta nel libro non è neppure una vera e propria profezia ma più un avvertimento, un tentativo di indurre a prendere coscienza di una situazione pericolosa che si sarebbe potuta verificare, e cioè che il nostro paese, e in generale l'Europa, diventasse una sorta di teocrazia islamica con minareti e moschee al posto delle chiese, con tanto di muezzin impegnati a strillare per ricordare le ore in cui ci si sarebbe dovuti rivolgere verso La Mecca e pregare. Non è andata così, come si può facilmente verificare. Perché la signora Fallaci nutriva questa paura? Di preciso non lo so, tendo a pensare a una specie di fisima, un convincimento personale senza solide basi che lo corroborassero. D'altra parte che la profezia non si sia realizzata è sotto gli occhi di tutti. Questo libro, uscito ormai vent'anni fa, è la versione estesa

Tra i libri

Ieri pomeriggio ho terminato La Bibbia non è un libro sacro, del saggista Mauro Biglino, la cui tesi è che il libro sacro per ebrei e cristiani non ha in realtà alcunché di sacro. Se infatti si prendono le originali matrici dell'ebraico masoretico, cioè i testi da cui viene tradotta la Bibbia nelle varie lingue, e si traducono letteralmente senza interpretarli (le Bibbie che abbiamo in casa sono interpretazioni, non traduzioni letterali), viene fuori una storia che è totalmente diversa da quella che viene predicata, una storia molto terrena e circoscritta e poco spirituale ed escatologica. Terminato quello, ho letto La ragazza che guardava l'acqua, un racconto lungo (romanzo breve?) di Giorgio Faletti. L'ho letto in un fiato perché è un racconto che avvinghia il lettore fin dalle prime pagine. Un po' thriller, qualche sfumatura horror, rimandi al fantastico, sono gli ingredienti che condiscono una storia di amore e di riscatto dalle grinfie di un aguzzino di una misteri

Nebbia

C'è nebbia, stamattina. Una nebbia fitta che è scesa su Santarcangelo ieri sera e non si è più alzata. Ogni volta che esco di casa con la nebbia mi viene sempre in mente una vecchia canzone dei Nomadi che si chiama Voglia d'inverno. L'incipit è questo: "Uscire nella nebbia la mattina, la prima sigaretta dopo il caffè, e il confine tra le cose e la luce quasi non c'è..."  In realtà, alle sei scarse è ancora buio pesto; poi c'è da dire che io non fumo (non ho mai fumato in vita mia) e da un paio d'anni ho smesso coi caffè per problemi di ipertensione che adesso ho più o meno risolto. Ma quella canzone mi piace e la ricordo volentieri perché mi riporta alla mente un bel periodo della mia giovinezza. Che poi la nebbia qua in Romagna è nebbia per modo di dire. La nebbia più nebbia che abbia mai visto l'ho incontrata in quei cinque mesi in cui, a diciott'anni, feci il militare a Vigevano. La nebbia della zona della Lomellina non la scorderò più: sali

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Ancora su questa benedetta anima

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Quando vado a camminare mi armo di auricolari e ascolto su Youtube qualche conferenza di vari personaggi: Odifreddi, Barbujani, Eco, Severino, Dionigi, Galimberti ecc. Le persone che mi incrociano presumibilmente immaginano che io stia ascoltando musica, e ogni volta penso che faccia farebbero se sapessero che invece ascolto conferenze di filosofia, genetica, storia. Vabbe', ognuno ha le sue perversioni. Stamattina, ad esempio, ho ascoltato la conferenza di Galimberti che posto qua sotto: un'ora e quaranta di filosofia e storia greca (Socrate, Platone, Aristotele, e poi Nietsche, Heidegger e altri). Bene, più o meno a partire dal minuto 1:10 del video il professor Galimberti fa un bellissimo excursus storico in cui spiega come il cristianesimo si è impossessato del concetto di anima. Questo concetto, su cui poi la teologia ha costruito parte della "fortuna" della chiesa, fino a quasi tutto il V secolo dopo Cristo il cristianesimo non l'ha mai conosciuto, è un

Perché siamo qui?

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Stamattina, mentre passeggiavo in collina, mi sono imbattuto nel germoglio di canna che vedete qui sopra. Non mi intendo assolutamente di vegetali e non so quindi quale sia il nome scientifico di questa pianta, che generalmente cresce ai margini di fossi, pozzanghere, specchi d'acqua ecc., ovunque ci sia acqua o umidità, insomma. Qua da noi queste piante vengono denomitate generalmente canne o cannezze e ci si intende. Ricordo che, quand'ero bambino, crescevano in un angolo del campo della casa vecchia di mia nonna Tina e tra noi ragazzetti si usava sbucciarle e utilizzarle a mo' di spade. Ma non è importante sapere il nome della pianta in questione (se tra i miei trentadue lettori c'è un botanico lo dirà lui). Ciò che mi sono chiesto quando l'ho vista è stato: perché quel germoglio è nato lì, sbucando dal catrame gettato di recente e vicino al coperchio di un tombino fognario? Qual è il senso? In fondo, pochi centimetri più un là ci sono chilometri quadrati di

Come ad Auschwitz

Ogni tanto esce qualche veloce reportage, qualche notizia su testate minori, poi tutto sparisce per non disturbare e perché è sempre bello pensare che il mondo funzioni bene per non impressionarci troppo. Abbiamo in questi giorni celebrato la Giornata della memoria per ricordare cosa succedeva settant'anni fa nei campi di concentramento nazisti in Polonia, ricordo che è cosa buona e giusta mantenere perché tenere viva la memoria su quei drammi è il miglior modo per impedire che si ripetano. Eppure a nessuno sembra fregare niente dei campi di concentramento di oggi, che si trovano a pochi chilometri dalle nostre coste e dove quotidianamente avvengono massacri. Certo, c'è differenza tra le due situazioni: Hitler uccideva in nome di una ideologia, i criminali libici uccidono per denaro. Ma le due situazioni presentano anche diverse analogie distribuite su più piani. Nei campi di concentrento nazisti c'erano ad esempio le camere a gas, in quelli libici c'è la "