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Visualizzazione dei post da febbraio, 2023

Se

Se fosse tuo figlio riempiresti il mare di navi di qualsiasi bandiera. Vorresti che tutte insieme a milioni facessero da ponte per farlo passare. Premuroso, non lo lasceresti mai da solo, faresti ombra per non far bruciare i suoi occhi, lo copriresti per non farlo bagnare dagli schizzi d'acqua salata.  Se fosse tuo figlio ti getteresti in mare, uccideresti il pescatore che non presta la barca, urleresti per chiedere aiuto, busseresti alle porte dei governi per rivendicare la vita.  Se fosse tuo figlio oggi saresti a lutto, odieresti il mondo, odieresti i porti pieni di navi attraccate. Odieresti chi le tiene ferme e lontane da chi, nel frattempo, sostituisce le urla con acqua di mare.  Se fosse tuo figlio li chiameresti vigliacchi disumani, gli sputeresti addosso. Dovrebbero fermarti, tenerti, bloccarti, vorresti spaccargli la faccia, annegarli tutti nello stesso mare.  Ma stai tranquillo, nella tua tiepida casa non è tuo figlio, non è tuo figlio. Puoi dormire tranquillo. E sopratu

Elly Schlein

Non mi aspettavo la vittoria di Elly Schlein, ero convinto che avrebbe vinto largamente Bonaccini, e la cosa mi ha fatto piacere. Non mi aspetto che nel Pd cambino le cose più di tanto, almeno nell'immediato, ma il programma della Schlein , che è di vedute certamente più progressiste rispetto a quelle dello sfidante, lo trovo largamente nelle mie corde.  Se riuscirà a instradare il Pd in questa direzione, a dargli una fisionomia, se riuscirà a ridare alla maggiore espressione del centrosinistra quell'anima svenduta nel corso degli anni al berlusconismo prima e al renzismo poi, magari mi tornerà voglia di votarlo, o quanto meno di votarlo con un poco di convinzione in più, visto che il papa, l'ultima voce mediatica autorevole che ancora dice qualcosa di sinistra, non si può votare.

I minimizzatori

Credo che i minimizzatori sbaglino, ma nel contempo mi auguro che abbiano ragione. Sarei contento se ce l'avessero. Mi riferisco ai fatti del liceo Michelangiolo di cui ho già parlato e ai commenti stile "cosa vuoi che sia!" che si leggono sul giornalame di destra e da esponenti politici di quella parte. Probabilmente noi che ci riconosciamo nell'antifascismo siamo affetti da eccessi di paranoia perché vediamo o crediamo di vedere i prodromi di un suo ritorno ogni volta che leggiamo di pestaggi, violenza, prevaricazione ecc.  Allora sì, forse siamo paranoici, e in fondo in fondo noi per primi sappiamo bene che rispetto a cento anni fa sono cambiate molte cose e quel fascismo là è molto difficile che torni, ma io guardo i tanti libri sulla storia del fascismo che ho letto e che affollano la mia libreria, e su quei libri c'è scritto che, come ha ricordato la preside di quell'istituto, il fascismo è nato così, con le manganellate per le strade, i pestaggi, e sopr

Tempo libero

In questi giorni di ferie riflettevo relativamente al piacere e al benessere che nascono dall'avere tanto tempo libero. Sinceramente non ho mai comprese i tanti - e ne conosco - che una volta arrivati all'agognato riposo, la pensione, dicono di annoiarsi, di non sapere come passare il tempo, di sentire quasi nostalgia per quando timbravano il cartellino. Come si fa - mi chiedo - ad annoiarsi con tutti i libri che ci sono da leggere, tutta la musica che c'è da ascoltare, i racconti che si possono scrivere, le passeggiate in collina che si possono fare? Credo che se si ha tanto tempo libero e ci si annoia - fermo restando che la noia non è sempre negativa, anzi - probabilmente è perché non si hanno passioni, e se non si hanno passioni allora sì, forse è meglio restare al lavoro.

Un anno di invasione

Un anno fa, come oggi, quando le truppe russe entrarono in Ucraina, sull'onda dell'emozione mi sembrava di avere ben chiaro chi fosse il "cattivo" e chi il "buono", dove stessero i torti e dove le ragioni. Poi, nel corso del tempo, contemporaneamente al progressivo sopirsi della inevitabile onda emozionale iniziale, ho letto, ascoltato esperti, tentato di approfondire la storia pregressa di come si è arrivati al tragico epilogo di un anno fa, e sono arrivato a una conclusione che di per sé è banale ma che quando si esterna produce quasi sempre il rischio di venire etichettati come filo-russi. Tutto questo a causa di un meccanismo psicologico - ne avevo parlato qui - che equipara approfondimento e apologia. La conclusione banale, ma pericolosa, cui accennavo è che nessuno dei due contendenti ha completamente ragione e nessuno dei due ha completamente torto. Fermo restando il ripudio e la repulsa per gli orrori seguiti all'invasione russa e detestando Vla

Il quadro della situazione

Il ministro della pubblica istruzione Giuseppe Valditara, che in cinque giorni è riuscito a non dire una parola sull' aggressione e il pestaggio fascista ai danni di due studenti di un liceo fiorentino, ci ha invece messo poche ore a "redarguire" la dirigente scolastica dell'istituto in questione, la quale ha osato divulgare una circolare agli studenti in cui spiega le analogie tra l'episodio e la storia di come ha mosso i primi passi il fascismo. La reprimenda alla dirigente contiene anche, giusto per non fare dimenticare il clima entro cui ci si muove, una neppure troppo velata intimidazione confezionata con queste parole : "Se questo atteggiamento dovesse persistere, valuterò se sarà necessario prendere misure." In attesa di vedere se il solerte (a giorni alterni) ministro darà seguito a quanto promesso, c'è da segnalare un'uscita di un altro ministro di questo fantastico esecutivo, e cioè Matteo Piantendosi, Interni, il quale, per nascondere

Arrivi

Dal 1° gennaio sono sbarcate in Italia 12.372 persone , 7.400 solo nel mese di febbraio in corso. Nello stesso periodo dello scorso anno furono 4.701 mentre l'anno precedente 3.820. Meno del 10 per cento di queste persone sono arrivate tramite navi umanitarie, le famigerate ONG, le restanti tramite navi delle autorità italiane o in maniera autonoma con barconi e barchini, come è sempre stato e sempre sarà. Dalle parti del governo, che ha preso buona parte dei voti da gente che ancora si fa incantare da slogan stupidi tipo stop agli sbarchi, silenzio di tomba. Salvini è impegnato a strillare contro le farine di insetti e la signora Meloni va in Ucraina a cercare di ricucire con Zelensky le voragini aperte da quella scheggia impazzita del suo alleato (almeno formalmente) Berlusconi. Su tutto il resto, sbarchi compresi, silenzio.

Acquisti libreschi

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Per la modica cifra di 16 euro, dalla fiera di Cesena cui accennavo nel post precedente ho portato a casa cinque libri, tra cui un romanzo di Irving e due della Rowling sotto pseudonimo (Il richiamo del cuculo è il primo della saga con protagonista Cormoran Strike).   Ma l'acquisto (fortuito) che più mi ha dato soddisfazione è questo qui sotto.   Per una curiosa coincidenza, proprio qualche giorno fa pensavo che quest'anno avrei voluto leggere Guerra e pace , e camminando tra gli stand di libri usati dei padiglioni della fiera l'ho trovato: una edizione Oscar Mondadori del 1990 in doppio volume (800 pagine ciascuno) del leggendario romanzo del grande scrittore russo. Non è che mi sono messo a scartabellare e a cercare negli scatoloni e negli espositori dei rivenditori, no, i due volumi se ne stavano appollaiati su una pila di libri e ci sono praticamente andato a sbattere contro. Bellissimo. Approfittando del fatto che questa settimana sono in ferie mi ci sono subito tuffat

Libri a Cesena

Oggi e domani, a Cesena c'è la Fiera del libro antico . L'ultima volta che ci andai fu nel 2019, prima che arrivasse la pandemia, e in quell'occasione assistetti anche a una conferenza di Galimberti. Se abitate qua in zona, siete appassionati di libri (in particolare di libri usati) e non sapete cosa fare domani, beh, un'idea ve l'ho data :-)

Tra approfondimento e apologia

Dario Fabbri, qui , rispondendo alla domanda di un ascoltatore tocca un punto che a me è sempre stato molto a cuore, anche perché l'ho vissuto più volte di persona: perché quando si tenta di approfondire si viene quasi sempre accusati di fare apologia? In questo caso il tema toccato riguarda il conflitto in Ucraina, ma vale per qualsiasi altro argomento. In sostanza, nel caso dell'Ucraina il succo del discorso è che chiunque voglia studiare le cause, anche remote, che sono poi sfociate nell'aggressione russa viene, più o meno sottotraccia, accusato di essere filo-putiniano.  È come se nel nostro modo di pensare avessimo una sorta di... come chiamarla... tara cognitiva che in maniera inconscia crea un collegamento tra analisi delle cause del conflitto e adesione alle ragioni di una delle parti in causa. Forse - ipotesi mie, prendetele per quello che valgono - uno dei motivi è che viviamo dentro una narrazione a compartimenti stagni che si limita, semplicisticamente, a indiv

Il vizietto (di forma)

Vivere in una società complessa vuol dire avere a che fare con la complessità (banale, nevvero?), la quale complessità si palesa sotto molteplici forme, comprese le sentenze giudiziarie. Siccome avere a che fare con la complessità costa impegno e fatica, si utilizza la semplificazione, molto più spiccia e facilmente comprensibile, gravata però dall'inconveniente di presentare i fatti in maniera diversa da come sono realmente. La sentenza di ieri sull'ultimo caso della telenovela chiamata Rubygate ne è un esempio. I titoloni di oggi sono eloquenti: Berlusconi assolto. Per i lettori medi di Libero, Giornale, Foglio, Verità e compagnia bella la cosa finisce qui. Che il tipo delle cene eleganti sia stato assolto non nel merito ma per vizio di forma (in sostanza B. ha pagato le ragazze per mentire, ma siccome nessuno si è preso la briga di avvisarle che durante le loro deposizioni da semplici testimoni erano diventate indagate, le suddette deposizioni sono diventate inutilizzabili)

Non chiamatela guerra di Putin

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Credo che questa sia una delle analisi più lucide, interessanti, approfondite ed esaustive che mi sia capitato di seguire finora sul conflitto Russia - Ucraina Nato. Per tanti motivi, tra cui la demolizione del modo in cui ci viene raccontato e la descrizione di come si è arrivati al conflitto prendendo in esame non solo la storia pregressa ma descrivendo la psicologia del popolo russo e di quello ucraino. Notevole veramente.

Il razzismo è naturale

La partecipazione di Paola Egonu al festival ha riportato in luce l'antico dibattito sul razzismo. L'Italia è un paese razzista o no? Autorevoli ministri come Salvini e Calderoli dicono che assolutamente non lo siamo e che quello sul razzismo è un dibattito sul nulla. Salvini è il fine signore che paragonava i napoletani a persone puzzolenti davanti alle quali scappano anche i cani (i video di queste straordinarie performance sono facilmente reperibili su youtube); Calderoli, altro illustre maître à penser nostrano, finì a processo qualche anno fa per aver dato dell'orango alla ministra Cécile Kyenge. Capite anche voi, quindi, l'attendibilità di questi signori nell'assicurarci che quello sul razzismo è un dibattito sul nulla. Detto questo, sì, l'Italia è un paese largamente razzista. Non solo l'Italia, in verità; il razzismo è diffuso dappertutto per una serie di motivi, e il principale di questi è di tipo antropologico. Come ormai la scienza ha definitivame

Due cose belle di oggi

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Una cosa bella è questo spettacolare saggio di Umberto Galimberti che ho letteralmente divorato. Un libro da cui non si esce uguali a come si era quando si è iniziato, perché i libri dei grandi pensatori, siamo essi contemporanei o del passato, cambiano chi legge, aiutano a modificare i propri punti di vista, a scrostare i propri pregiudizi, a leggere e a vedere il mondo e l'uomo da punti di vista differenti, ad ampliare e aggiornare il background culturale del lettore. E questo libro lo fa in maniera esemplare.     La seconda cosa bella di oggi è questa incredibile, seppur breve (dura appena mezzora), lezione di Dario Fabbri , analista geopolitico e giornalista che non conoscevo e che ho scoperto per caso girovagando su Youtube. Mi ha ipnotizzato con la sua competenza e la sua cultura. Da brividi. Se avete mezzoretta di tempo provate a darci un'occhiata, merita veramente.

Tra scuola ed emozioni

"La tendenza all'oggettivazione, che porta i medici a considerare i pazienti solo come organismi, che porta nel mondo del lavoro a considerare gli uomini in base al solo criterio dell'efficienza, risolvendo la loro identità nell'efficacia della loro prestazione, porta i professori a giudicare i loro studenti in base al profitto, termine che il mondo della scuola ha mutuato da quello economico, risolvendo l'educazione in un puro fatto quantitativo dove a sommarsi sono nozioni e voti. Siccome la quantità è misurabile col calcolo, dalla scuola vengono espulse tutte quelle dimensioni che sfuggono alla calcolabilità, quindi: creatività, emozioni, identificazioni, proiezioni, desideri, piaceri, dolori che costellano la crescita giovanile e di cui la scuola non tiene il minimo conto. Ciò spiega perché a scuola vanno bene e prendono bei voti quei ragazzi che hanno un basso livello di creatività, scarsi impianti emozionali, limitate proiezioni fantastiche, perché, libera da

Qualità musicale odierna

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Da anni non seguo Sanremo non per snobismo, ma perché, essendo musicista, trovo che sotto questo aspetto, mi riferisco proprio al lato tecnico/musicale e a quello della qualità e dell'innovazione, Sanremo non abbia più niente da offrire. Ok, va bene, c'è l'orecchiabilità di alcune canzoni, c'è il cantante o il gruppo del cuore, c'è lo show, lo spettacolo televisivo, tutto il corredo mediatico che accompagna la manifestazione e quello che volete, ma se restiamo al mero aspetto della qualità e del livello musicale c'è eufemisticamente ben poco.  Non è un problema del festival - in fondo Sanremo è lo specchio di ciò che gira nella musica mainstream odierna - è un problema generale, che riguarda il costante livellamento verso il basso della qualità musicale di oggi. Prendete le prime trenta canzoni di Spotify, ad esempio. Sono tutte uguali: stessi giri armonici, stesse banali melodie, per non parlare dei testi, collocabili a un livello di originalità e complessità

Bambini e genitori (omosessuali)

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Qualche giorno fa la ministra Eugenia Roccella ha dichiarato che un bambino deve avere una mamma e un papà "perché lo dicono tutti gli psicologi". Su La Stampa di oggi (10.2.2023) risponde alle parole della signora Roccella David Lazzari , docente universitario, psicoterapeuta e presidente del Consiglio nazionale dell'ordine degli psicologi, il quale fa presente alla signora dalla mente arcaica che quarant'anni di studi e ricerche in questo senso hanno inequivocabilmente dimostrato che è la qualità dei rapporti affettivi che incide sul benessere psichico dei bambini, non il sesso di chi li accudisce e li segue.  Lo so, mi ripeto, ho già scritto altre volte di questo argomento, ma un conto sono le chiacchiere da bar, un altro conto è la visibilità mediatica delle parole di un ministro, che in virtù della carica che ricopre dovrebbe accantonare, quando parla, ignoranza e pregiudizi e riportare ciò che dicono gli studi, le ricerche e i dati empirici.  

Giorno del ricordo (in prospettiva)

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Ambivalenze

Stavo pensando che il festival di Sanremo, essendo stato creato dagli uomini, è ambivalente esattamente come chi l'ha creato. Gli uomini hanno per natura questa ambivalenza, sono capaci di creare cose bellissime e allo stesso tempo sono capaci di concepire i peggiori orrori. Per natura essi, gli uomini, non sono né buoni né cattivi, ma sono l'una e l'altra cosa a seconda del contesto in cui si trovano. Questa ambivalenza ce l'ha anche Sanremo, è capace di cose altissime, come Benigni che spiega la Costituzione, e di spettacoli come quello offerto da Blanco.

Perché Benito Mussolini si chiamava così? :-)

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Corpo e soldi

Mi è capitato nel flusso di YouTube questo video e mi ha incuriosito. Ho così scoperto che su internet c'è una cosa chiamata Onlyfans in cui gli utenti sono disposti a pagare per vedere foto e video di parti di ragazze, con un preciso tariffario. La ragazza intervistata da Cruciani nel video, ad esempio, per mostrare seno e piedi, le due parti del corpo più richieste dai suoi fans, guadagna più di 100.000 €/anno.  Riflettevo su questa cosa e pensavo a come oggi non ci sia più niente che non abbia un corrispettivo in denaro, né il corpo né, tanto meno, i sentimenti (trasmissioni come quelle della De Filippi e altri non sono che pura mercificazione dei sentimenti). Non voglio fare il moralista, intendiamoci - credo che ognuno sia libero di usare il proprio corpo come crede, anche per farci soldi - solo non riesco ad abituarmi a questa cosa per cui non esiste più niente di materiale o immateriale che oggi non abbia una contropartita in denaro. Tutto qua.

Let it be

Ieri, mentre strimpellavo al pianoforte Let it be, mi chiedevo se la mother Mary citata nella canzone indicasse la vergine Maria, come l'impostazione del testo lascerebbe supporre. Ho fatto qualche ricerca e ho scoperto che Paul McCartney scrisse questo pezzo quando ormai i Beatles erano definitivamente in rotta. La mother Mary citata nel brano si riferisce a un sogno, fatto da Paul, in cui sua madre, Mary Mohin, gli diceva di lasciare che le cose andassero come dovevano andare, che tutto alla fine sarebbe andato bene. Le cose, poi, sono andate come sappiamo, e solo McCartney sa dire se bene o male. Buona domenica.

Alcune cose dette da Andreoli

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Vittorino Andreoli ha senz'altro il dono della originalità e anche della stravaganza, se così si può dire. I suoi capelli bianchi e lunghi e le ciglia foltissime, che danno la (falsa) impressione di trovarsi davanti a un 83enne un po' trasandato, ne fanno uno di quei personaggi che riconosci subito. Cioè, tu lo vedi e dici: Ma quello è Andreoli! Tra le tante cose che mi hanno colpito di lui, la maggiore è sicuramente la vivacità e la lucidità. Ha tenuto un'ora e mezza di lezione con una verve e una energia che, forse, molti docenti universitari con metà dei suoi anni non hanno più. Come avevo scritto in un post precedente, sabato scorso ho assistito a una sua interessantissima conferenza alla Biblioteca Malatestiana di Cesena. Mentre parlava ho preso un po' di appunti. Impossibile riportare tutto, e comunque gran parte delle cose che ha detto sono allargamenti di concetti che un anonimo lettore di questo blog ha riportato nei commenti qui e qui .   Personal

Seal Driver

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Ieri ero in giro in macchina e ascoltavo i Jethro Tull. Tra le tantissime canzoni che si potrebbero citare come esempi della geniale creatività di Ian Anderson c'è sicuramente Seal Driver , contenuta in quello scrigno di perle che si chiama The broadsword and the beast , pubblicato nel 1982. Ci sono alcune peculiarità che rendono questo pezzo meritevole di entrare nel novero di quelli più rappresentativi della cifra stilistica della band capitanata da Ian Anderson.  Una di queste peculiarità riguarda la parte di basso. In questo pezzo, ma in generale in tutto l'album, questo strumento, generalmente relegato a eseguire parti di sottofondo e di mero accompagnamento, viene elevato quasi al rango di strumento solista, come si evince già dall'incipit del pezzo, dove un pregevolissimo riff si adagia su un bellissimo ed evocativo tappeto sonoro realizzato da sintetizzatori. Ma in tutta la canzone il basso è protagonista, e qua e là fa capolino in maniera evidentissima, accostandos

Le forme del male

Quindi, ricapitolando, una nave umanitaria, la Geo Barents, di Medici senza frontiere, salva dei disperati alla deriva in mezzo al Mediterraneo. Invece di accompagnarli al porto sicuro più vicino, come ogni legge del mare e ogni legge di buon senso prevedono, viene obbligata da direttive governative a dirigersi a La Spezia (avete presente, no, dove si trova La Spezia?). Una volta arrivata qui, dopo giorni di navigazione e inutile sofferenza inferta ai poveretti, cento minori non accompagnati vengono caricati su dei pullman e trasferiti a Foggia (avete presente, no, dove si trova Foggia rispetto a La Spezia?). Ecco, questa è una delle tante dimostrazioni di quante forme può assumere il male.

È rimasto solo Bergoglio

È rimasto solo il papa a denunciare lo sfruttamento economico dell'Africa, altre voci autorevoli non ce ne sono, o almeno io non ne sento. Il colonialismo territoriale nel continente africano è finito già da qualche tempo, è rimasto quello economico. Che poi colonialismo economico è un modo di dire gentile per indicare ruberie e sfruttamento, spesso minorile, come quello dei bambini che in Congo, dove è il papa in questi giorni, scavano sottoterra , in miniere precarie e improvvisate, per estrarre il prezioso cobalto che serve per le batterie dei nostri cellulari; oppure i bambini sfruttati e schiavizzati nella raccolta del cacao  in Costa d'Avorio per la nostra cioccolata.  Ecco, queste cose non le dice nessuno, non sta bene che si sappia che continuiamo imperterriti a depredare quelle terre, che poi come si fa a lamentarsi dei migranti che vengono qua da noi? Per fortuna c'è ancora il papa a dirlo. Almeno di questo gli si renda merito.