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Visualizzazione dei post da luglio, 2021

Iscrizioni a Youtube

Ho da tanti anni un canale YouTube che è da tempo sostanzialmente morto. È stato molto attivo e visitato in passato (alcuni video hanno accumulato decine di migliaia di visualizzazioni), quando, oltre a mie sgangherate performance vocali e strumentali, caricavo video assemblati corredando di immagini canzoni più o meno note di cantautori o gruppi che amo.  Ma, come dicevo, tutto questo accadeva in passato, ora il canale se ne sta lì come una specie di sacrario, vestigia della "gloria" che fu. È per questo che ancora mi provocano un certo stupore, misto a divertimento (sto sorridendo mentre scrivo), le rare mail che mi notificano l'iscrizione di qualcuno.

Cronaca bianca

Un gruppo musicale, anni e anni fa, scrisse una canzone che si chiamava Cronaca bianca, in cui si cercava di immaginare come sarebbero il mondo e la società se i giornali, e i media in generale, anziché sommergere tutto con la cronaca nera sommergessero tutto con la cronaca bianca, raccontassero cioè solo ciò che di positivo e buono accade nella società, lasciando da parte le brutture del mondo contemporaneo. L'assunto di base, metaforico, è che fa più rumore un albero che cade (il male) di una foresta che cresce (il bene).  Al di là del romanticismo leggermente infantile, illusorio e anche un po' provocatorio della cosa, c'è da dire che un giornale che proponesse solo cronaca bianca non avrebbe alcun successo, perché il bene dopo un po' annoia, il male no. Non che la cosa faccia piacere, intendiamoci, ma è un dato di fatto.

Mancanze

Ogni tanto penso a quanto sarebbe bello se a vivere, e soprattutto a commentare, questo tempo assurdo ci fosse ancora Umberto Eco.

L'arrotino

Ho le finestre aperte e ho sentito poco fa, in lontananza, arrivare l'arrotino (ebbene sì, vivo in un paese in cui ancora, ogni tanto, passa l'arrotino). Sono riandato con la mente a quand'ero bambino e l'arrivo dell'arrotino, più o meno a cadenza settimanale, era una cosa normale. Ricordo che mia madre aveva quasi sempre qualche coltello o le forbici da fare affilare. A volte andava lei, altre volte mandava me, quando lui si fermava all'angolo della strada vicino al cancello.  All'epoca l'arrotino arrivava con una vecchia Fiat 128 verde. La mola per affilare le lame la teneva nel bagagliaio della macchina e, sul tetto di questa, aveva installato un altoparlante per annunciare il suo arrivo in paese. Alcune cose sono cambiate, naturalmente, negli ultimi quarant'anni. La vecchia 128 di allora è oggi una moderna Golf e dell'altoparlante, all'epoca fissato in qualche modo sul tetto, non c'è più traccia. Chissà da quale misterioso marchingegn

Quanti sono?

Scriveva ieri Repubblica che il "tesoretto" elettorale rappresentato dai no-vax equivale a circa il 10-11% dell'elettorato, tesoretto che in numeri reali si può quantificare in circa cinque milioni di persone. All'interno di questo contenitore, però, non ci sono solo i no-vax duri e puri ma anche varie "sottocategorie", come gli indecisi, i diffidenti, quelli teoricamente favorevoli a vaccinarsi ma frenati da qualche timore e così via. Facendo il raffronto - per quello che vale, ovviamente - tra la percentuale di no-vax riportata da Repubblica e quella che ricavo dalle mie conoscenze reali, noto che in proporzione più o meno si equivalgono.  Tutto questo per dire che, in generale, ho l'impressione che i contrari per qualsiasi motivo al vaccino e/o al green pass siano molti di meno da come vengono rappresentati dai titoloni che ieri occupavano le prime pagine dei giornali. Tradotto: i no-vax sono relativamente pochi ma i giornali li fanno sembrare un eser

FIL

Ascoltando un intervento di Odifreddi su YouTube ho scoperto che esiste un paese che ha un inusuale paradigma per misurare il proprio standard di vita: il FIL. Il paese in questione si chiama Bhutan e sta in Asia, grosso modo tra India e Cina. A differenza di noi occidentali, che abbiamo come paradigma unico il PIL (Prodotto Interno Lordo), loro hanno appunto il FIL, acronimo di Felicità Interna Lorda . In pratica, la felicità collettiva è ciò che definisce il loro standard di vita. Bella questa cosa, no?

Senza opinioni

Non è obbligatorio avere un'opinione su tutto. Anzi, forse è meglio averne poche ma argomentabili e, possibilmente, epistemologicamente sostenibili. In realtà, al giorno d'oggi è impossibile per chiunque avere opinioni chiare e documentate su ogni argomento che la società mette sul tappeto, perché viviamo in una realtà complessa, che oltretutto viaggia molto velocemente. Un esempio tra i tanti che si potrebbero fare. In parlamento sta per toccare il traguardo una riforma della giustizia sulla quale da tempo si stanno accapigliando, tanto per cambiare, partiti di maggioranza e di opposizione. Per capire bene i termini della vicenda, e farsi quindi un'opinione consapevole e meditata, uno dovrebbe leggere tutto il testo di legge e cercare di capirlo. L'ideale sarebbe essere un avvocato, o comunque un giurista. In mancanza di questi requisiti, l'alternativa è ascoltare il giudizio di persone di cui ci si ha considerazione (un giornalista o un politico di cui si ha stima

La mia firma per l'Eutanasia legale

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Stamattina mi sono fermato al banchetto allestito da questi ragazzi sotto i portici, qui a Santarcangelo, e ho firmato. L'ho fatto perché credo che sia giusto che sul delicato tema dell'Eutanasia legale ci sia un referendum, e anche perché sono profondamente convinto che ognuno debba essere l'unico a decidere per se stesso. Decidere se, quando e come morire, senza ingerenze da parte dello stato, della Chiesa o di chiunque altro. Chi volesse saperne di più, o informarsi dettagliatamente, trova tutte le informazioni qui . 

Bergamo

Sono capitato a Bergamo quasi per caso, mercoledì mattina, e ho scoperto che, oltre alla metropoli moderna, uguale a tante altre grandi città, c'è una Bergamo vecchia, medievale, racchiusa dentro mura antiche, che è bellissima e ricchissima di storia. Le scoperte più belle si fanno quasi sempre per caso.

Bastonate sacrosante

Non amo particolarmente questo governo, ma la bastonata (perché di questo si è trattato) tirata da Draghi a Salvini , e con lui a tutta la galassia no-vax, l'ho apprezzata. D'altra parte, se si gioca stupidamente e pericolosamente sulla salute delle persone per meri motivi elettorali, e le sue uscite anti-vaccini di questo ultimo periodo hanno chiaramente solo questa finalità, una bastonata nei denti è il minimo che ci si possa aspettare. Io avrei bastonato anche più forte, per dire. Salvini e soci credo non abbiano capito, anche se forse lo stanno piano piano imparando a loro spese, che Draghi, a differenza di loro, non ha l'assillo del consenso, non ha una carriera politica da fare brillare, in più può giocare sul fatto di essere perfettamente cosciente che l'alternativa a questo governo è il fallimento del paese. Draghi, piaccia o non piaccia, è un tecnico ed è al governo principalmente per portare a termine due compiti: ottenimento e gestione dei miliardi europei de

Vacanza

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  Un po' di riposo, alla fine, siamo riusciti a prendercelo anche io e mia moglie. Qualche giorno, niente di più, giusto per staccare un po' la spina. Quest'anno il Trentino l'abbiamo tradito in favore dell'alta Lombardia; del resto il Trentino, nel corso degli anni, l'abbiamo girato quasi tutto mentre da queste parti non eravamo mai venuti, quindi trascorreremo qualche giorno qui , nel cuore della Val Seriana. Ciao a tutti, ci si rilegge tra qualche giorno.

Il sesso da dietro

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Il titolo che leggete qui sopra, che di primo acchito può apparire intriso di uno stile collocabile tra il triviale e il pecoreccio, in realtà non ha niente di tutto ciò. Il sesso da dietro è infatti una delle tante posizioni sessuali (quella che oggi è volgarmente chiamata a pecorina) la cui liceità era nel Medioevo oggetto di discussione e regolamentazione da parte della Chiesa. Ma andiamo con ordine. Bazzicando su YouTube mi sono imbattuto nella conferenza di Alessandro Barbero che ripubblico qui di seguito, una istruttiva e a tratti divertentissima lezione che ha per oggetto la questione sessuale nella società medievale. In pratica, Barbero, documentazione storica alla mano, spiega come era considerato il sesso dalla società, dalla Chiesa e dalla medicina dell'epoca.  Avendo tempo e voglia di ascoltarla per intero (dura un'oretta e siamo nel weekend, quindi potrebbe essere fattibile), si scoprirebbero cose molto interessanti, una delle quali, ad esempio, consiste nello smon

La fatica di essere Salvini (ma anche Meloni, Renzi e altri)

Nell'immaginario collettivo la vita dei politici nazionali è poco faticosa e molto ben remunerata. Certo, per certi versi è così. Dal punto di vista fisico, ad esempio, è innegabile che sia ben poco impegnativa. Ma l'impegno non richiesto sul piano fisico è richiesto, decuplicato, per cercare di non perdere il consenso conquistato faticosamente, negli anni, a suon di slogan diretti alla pancia dei rispettivi elettorati. Per riuscire a mantenere il favore del pubblico, di più pubblico possibile, è però obbligatorio essere un po' ondivaghi nelle cose che si dicono; bisogna essere bravi nell'arte di vendere aria fritta, di non sbilanciarsi, di non scegliere chiaramente una posizione, specie su temi sensibili. È questo il giochino retorico che sta alla base delle fumose e ambivalenti dichiarazioni di Salvini in risposta a chi gli fa notare di non essersi ancora vaccinato contro il covid. Non è una cosa semplice, per uno come lui, barcamenarsi in questa scivolosa situazione

(Ri)finanziamenti

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Serate così

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  Stasera, il cielo dalla finestra della sala appare così.  A circa un chilometro in linea d'aria da casa mia c'è una specie di piccolo aereoporto da cui decollano gli ultraleggeri e i biplani. Ogni tanto ne passa qualcuno e il passaggio è anticipato dal ronzio lontano del motore. Dev'essere bello volare, e se il cielo offre questi spettacoli visto da quaggiù, immagino cosa debba essere visto da lassù. Ma ancora più gradevole del cielo è la brezza che spira ed entra dalla finestra, una brezza abbastanza fresca e priva di umidità, effetto non ancora svanito dei temporali di ieri, una brezza che sembra non c'entrare niente con luglio. Oggi pensavo a come sarebbe bello se restasse questo clima fino alla fine dell'estate.

Seconda dose

Stamattina ho preso un permesso dal lavoro e sono andato a fare la seconda dose Pfizer. Non più alla fiera di Rimini, dove un mese fa avevo fatto la prima iniezione, ma al nuovo centro vaccinale sulla Consolare di San Marino. La cosa era stata molto più scorrevole e veloce la prima volta, alla fiera, dove nel giro di un'oretta avevo fatto tutto. Stamattina, invece, ho trovato più ressa e, inevitabilmente, più assembramento all'entrata. Alla fine, mi ci sono volute un paio d'ore per fare tutto. Ma va bene così, due ore sono un "sacrificio" più che accettabile per conseguire l'agognato completamento dell'iter vaccinale. A differenza della prima volta, ho notato molti genitori con figli minorenni al seguito e mi è sembrata una bella cosa. Rientrato al lavoro, ho ripreso le mie normali mansioni senza alcun problema, visto che, esattamente come un mese fa, non ho accusato alcun tipo di effetto collaterale. Mi aspetto, domani, l'usuale lieve indolenzimento a

Si sforano i parametri? Si cambiano i parametri

Mentre l'attenzione generale è sapientemente dirottata dai media su Europei, ddl Zan, Raffaella Carrà e altro, in diciannove regioni italiane i contagi hanno ricominciato a salire, tanto che, di queste diciannove, coi parametri attualmente in vigore cinque rischiano di tornare in zona gialla. Naturalmente i media mainstream non danno troppa visibilità alla faccenda, perché non sta bene disturbare il clima paradisiaco e festante che si è creato nel paese dopo il crollo dei contagi di fine primavera e il tana libera tutti decretato dal governo un mesetto e mezzo fa. Quindi, che si fa? Si cambiano i parametri, naturalmente.  In verità, le Regioni è da tempo che vogliono cambiarli, questi fastidiosi parametri, chiedendo che la determinazione dei colori dei territori sia basata non più sul numero di contagi per centomila abitanti, che coi parametri attuali non deve superare le 50 unità, ma sul numero di quanti, contagiati, finiscono poi ricoverati in ospedale. Dal punto di vista degli e

Insulti razzisti inglesi

Ci sarebbe da evidenziare che gli insulti rivolti ai giocatori di colore inglesi che hanno sbagliato i rigori nella finale degli Europei, sono stati lanciati da una infima minoranza di cretini. Insulti che sarebbero rimasti sepolti nel lerciume che gira sui social, se i giornali non li avessero ripresi e dati in pasto alla totalità dell'opinione pubblica. Prima o poi occorrerà fare una seria riflessione sul fatto che, ormai, l'agenda delle notizie pubblicate dai giornali è dettata da facebook e Twitter, e anche su quanto il grande Umberto Eco avesse ragione.

Funzionari di apparati

Pensavo ai 422 operai della Gnk licenziati dall'oggi al domani con una mail , e mi è venuto in mente che una cosa simile accadde qua dalle mie parti quando, un paio di anni fa, i dipendenti della filiale di Rimini nord della Mercatone Uno si presentarono un lunedì mattina al lavoro e trovarono l'azienda chiusa. Arrivò poi a ognuno un messaggio sul cellulare che li avvisava che l'azienda aveva chiuso e loro erano a casa. Certo, all'atto pratico non sarebbe cambiato granché se in entrambi i casi i titolari avessero convocato i lavoratori e avessero comunicato a voce i licenziamenti, ma almeno ci sarebbe forse stato quel minimo sindacale di umanità che invece è mancato nel mandare una fredda mail o uno sterile messaggio sul cellulare, sistemi, questi, che denotano quanto il lavoro abbia perso la sua componente umana e "familiare" che ancora si poteva vedere fino a trenta o quarant'anni fa. E a giorni, tra l'altro, scadrà l'ultima proroga del blocco de

Le avventure della libertà

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  Ho appena terminato questo interessantissimo saggio, una raccolta di scritti di Giulio Giorello pubblicati su "la Lettura" in un arco di tempo che va dal 2011 all'anno scorso, quando se n'è andato. Del noto filosofo e matematico milanese avevo letto, un paio d'anni fa, Di nessuna chiesa. La libertà del laico , un'opera pubblicata nel 2005 che è un po' il suo manifesto. Non si tratta di un banale pamphlet anticlericale, come potrebbe a una prima lettura sembrare, ma di una pacata difesa del relativismo filosofico e delle acquisizioni scientifiche, all'epoca sotto attacco in nome dei "valori non negoziabili" e del creazionismo antidarwinista camuffato da "disegno intelligente". Scrive a tal proposito Antonio Carioti, curatore del volume: "Lungi dal negare la dimensione spirituale dell'esistenza umana, come dimostra la sua amichevole consonanza con il filosofo cattolico Dario Antiseri e con il cardinale Carlo Maria Martini,

Personalizzazioni

Adesso che Renzi ha promesso il lancio di un referendum per l'abolizione del Reddito di cittadinanza (annunciato, guarda caso, da un convegno di giovani imprenditori di Confindustria), la curiosità principale, a parte quella di vedere in quanti lo seguiranno, sarà vedere se personalizzerà anche questo in stile già visto "se perdo smetto di fare politica". Curiosità mia, eh.

Orgogliosamente fragili e incoscienti

Il vulcanologo Bill McGuire, citato dal filosofo Giulio Giorello in un suo articolo del 2012, scrive che noi che viviamo "su uno dei più attivi corpi del sistema solare, dobbiamo sempre ricordare che esistiamo e prosperiamo solo per un fortuito caso geologico. Studi recenti sul DNA umano hanno rivelato che la nostra specie è arrivata a un pelo dall'estinzione a causa dell'ultima supereruzione 73.500 anni fa, e se fossimo stati in circolazione già 65 milioni di anni fa, quando un asteroide di 10 chilometri di diametro colpì la Terra, saremmo scomparsi insieme con i dinosauri." Il filosofo Telmo Pievani, citato sempre da Giorello, aggiunge che "la fine del mondo c'è già stata, e molte volte, ed è grazie a queste deviazioni della storia che noi siamo qui, ora, a scriverne. Le grandi catastrofi che marcano le ere geologiche sono state come incendi nella foresta che spazzano via il sottobosco vecchio, e liberano spazio per future diversificazioni. E se l'inter

L'omeopatia vista come truffa

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Salvo Di Grazia, medico e divulgatore scientifico noto in rete con lo pseudonimo MedBunker ( qui trovate il suo blog), ha pubblicato un video in cui, in maniera succinta ma efficace, spiega cos'è l'omeopatia, come (non) funziona, quali sono le sue origini ecc. Tutte cose che più o meno sono note (tranne forse a molti di quelli che la utilizzano). L'aspetto che ho trovato interessante e a cui non avevo mai pensato, è l'idea di considerare l'omeopatia come una truffa.  Se ad esempio io compro una scatola di spaghetti convinto che al suo interno ci siano gli spaghetti e poi mi accorgo che al suo interno non c'è niente, la prima cosa che penso è che il negoziante mi abbia truffato. Per i prodotti omeopatici dovrebbe valere lo stesso discorso. Per le leggi della chimica, infatti, se si diluisce una sostanza più di un certo numero di volte in un diluente (acqua, zucchero, alcol ecc.), di quella sostanza non rimane più traccia, neppure una molecola del presunto princi

Riti di morte

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  Questo romanzo di Alicia Giménez-Bartlett, che ho appena terminato, è l'ennesima dimostrazione che i libri più belli sono quelli che capitano in mano per caso, a riprova della veridicità del vecchio detto secondo cui non siamo noi a scegliere i libri che leggiamo ma sono loro che scelgono noi. È un thriller/noir coinvolgente non soltanto per la storia raccontata (una complicata indagine su una sordida vicenda di stupri seriali), ma anche per il modo in cui è raccontata. I due personaggi principali, l'ispettrice Petra Delicado e il suo vice Fermín Garzón, della policía nacional di Barcellona, sono due personaggi assolutamente credibili e realistici. Lei è una donna quarantenne con alle spalle due divorzi e una vita piuttosto incasinata, il suo vice è invece un pacifico e tranquillo poliziotto, divorziato pure lui, ormai alle soglie della pensione. Il rapporto tra i due, perfetti sconosciuti fino al momento in cui viene a loro assegnata l'indagine, è inizialmente freddo, d

Notti magiche

Stamattina il giornale riportava la lunga serie di atti vandalici che hanno costellato la notte della vittoria dell'Italia sulla Spagna. Da Cesenatico a Rimini a Riccione e oltre, pali divelti, risse, ubriacature moleste, danneggiamenti di cose pubbliche. Qua a Rimini un gruppo di giovani ha assaltato e danneggiato un bus pubblico, salendo sul tetto e ballandoci sopra cantando l'inno di Mameli, col rischio oltretutto di venire folgorati dai cavi elettrici soprastanti (che se fosse successo non credo mi sarebbe dispiaciuto più di tanto: lo so, sono una brutta persona).  Non oso pensare a cosa potrebbe succedere domenica sera se vincessimo contro l'Inghilterra.  Boh, non so, non è che io voglia generalizzare o indulgere in stucchevoli moralismi, e poi sicuramente la stragrande maggioranza delle persone ha festeggiato tranquillamente in maniera civile, magari uscendo di casa per andare a mangiarsi un gelato. Il fatto è che non riesco in nessun modo a capire questa cultura impe

Renzi

Ho cominciato a detestare Renzi da qui , anzi forse anche da prima, come i miei lettori di più vecchia data sanno. Non ho mai nascosto questa mia avversione nei suoi confronti. Una avversione che, col passare del tempo, è progressivamente sempre cresciuta fino a raggiungere il parossismo con la patetica sceneggiata, sua e del suo "partito", di questi giorni sul ddl Zan.

Librerie

Ieri mattina sono andato alla libreria The book room, l'unica libreria di Santarcangelo. Cercavo due libri: Il grande terrore, di Robert Conquest, e Stati di negazione, di Stanley Cohen. Il libraio li ha dovuti ordinare perché sono piuttosto datati, arriveranno entro una decina di giorni. Su internet li avrei trovati più velocemente, a prezzi magari più bassi, e la consegna tramite corriere sarebbe stata sicuramente più celere. Tuttavia preferisco spendere qualcosa in più, aspettare qualche giorno in più, ma andare in libreria.  The book room è un negozietto piccolino, ha spazi angusti, le scaffalature piene di libri sembra quasi che da un momento all'altro debbano cadere addosso a chi si avventura in quei meandri. Il profumo dei libri avvolge chi entra. In più, come dicevo, è l'unica e ultima libreria di Santarcangelo. Se dovesse chiudere anche lei non me lo perdonerei.

Carl e Harry

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Dice Umberto Galimberti che i sogni, prima ancora di essere materiale di analisi per psichiatri e psicoterapeuti, sono il teatro della nostra follia. Noi siamo fondamentalmente folli e quando ci abbandoniamo tra le braccia di Morfeo e la coscienza si assopisce, questo teatro apre il sipario in tutta la sua maestosità.  Mi è venuta in mente questa cosa pensando al sogno di questa notte, di cui ricordo alcuni frammenti. Ero seduto a un tavolo e a fianco a me c'era Carl Palmer. Palmer era il batterista degli Asia, una band inglese che faceva dell'ottimo progressive rock e che ebbe il suo momento di massimo splendore negli anni Ottanta. Poco più in là, su un'altra sedia attaccata a un muro, c'era il principe Harry e a fianco a lui, su un'altra sedia ancora, una signora anziana che, presumibilmente, poteva essere la regina Elisabetta, ma di questo non sono sicuro.  Sul tavolo c'era una rivista di enigmistica con uno schema di parole crociate. Palmer mi indicava col d

Benedette guerre

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Ho appena terminato questo ottimo saggio storico di Alessandro Barbero. Il libro si divide fondamentalmente in due parti: nella prima si racconta come e perché nacquero le Crociate, nella seconda il legame tra queste e il Jihad, legame che è più profondo e radicato di quanto comunemente si creda. Cosa sono state le Crociate credo che bene o male si sappia, anche perché il loro studio è compreso nei programmi scolastici, o almeno lo era ai miei tempi, oggi non so. Comunque sia, sono stati eventi del Medioevo (la prima risale alla fine dell'anno mille e fu lanciata da Urbano II) e sono state più di una, tanto che è difficile ricordarsi perfino il loro numero. Sono state eventi sanguinosi che hanno comportato un durissimo conflitto tra l'Occidente cristiano e il mondo islamico. Scrive Barbero: "Eventi che la nostra civiltà ha dapprima celebrato con grandissimo entusiasmo, ai tempi in cui si scrivevano poemi come la Gerusalemme liberata , e di cui più di recente ci siamo vergo

Sulla mia via

Quando ero piccolo, si parla di quaranta e più anni fa, c'erano molti bambini e ragazzini sulla mia via, quella che sale fino a Palazzo Marcosanti. C'eravamo io, mio fratello e tutti loro. Ci si conosceva quasi tutti e si giocava assieme, una volta a casa di uno, una volta a casa di un altro, oppure si correva in bicicletta, o magari ci si infilava di nascosto negli scheletri delle case in costruzione giocando agli esploratori, pur sapendo che i nostri genitori ce lo proibivano tassativamente perché, dicevano loro, era pericoloso. Che poi sì, era effettivamente pericoloso, ma si sa che il concetto di pericolo che hanno i bambini è molto diverso da quello dei grandi. Quei bambini, me e mio fratello compresi, sono poi cresciuti e sono diventati grandi. Qualcuno ha avuto figli, qualcun altro no. Qualche coraggioso è rimasto, la maggior parte di essi è andata via. Oggi di bambini e ragazzini non ce ne sono più, sulla via. E non ci sono più neppure i grandi. La maggior parte di quel

Poca voglia

Da un po' di tempo ho sempre meno voglia di scrivere. Mi avvicino al blog nei ritagli di tempo che ricavo tra il lavoro e i libri, clicco su "Nuovo post", poi magari comincio a scrivere qualcosa ma dopo qualche riga mi fermo, cancello tutto e torno al libro che stavo leggendo. Ogni tanto mi chiedo perché sedici anni fa mi sia impiccato a questo blog, perché non mi decida a chiuderlo una volta per tutte e chiusa lì. Non riesco a capire se questa indolenza, che ogni tanto nel tempo fa capolino, nasca dal fatto di avere poche cose da dire o di averne troppe. Leggo ciò che succede nel mondo e su ogni fatto che accade vorrei dire la mia, poi mi rendo conto che sarebbero pensieri superficiali, dettati dall'impressione di pancia del momento e assolutamente privi di qualunque autorevolezza, e questo perché viviamo in una società complessa, anche se spesso non ce ne accorgiamo e pensiamo che ogni cosa che accade possa essere agevolmente descritta in tutte le sue sfaccettature

Vento

Sono giorni in cui tira vento. Un vento caldo, bollente quasi, che si leva verso metà mattinata e imperversa per tutta la giornata fino alle otto di sera, quando poi si placa improvvisamente e tutto si ferma: le tende della sala, i rami della magnolia in giardino, il cipresso vicino al cancello. Tutto diventa immobile. Questa sera la bonaccia è arrivata prima del solito: adesso - sono quasi le sette meno un quarto. Sono sul divano intento a leggere La disciplina di Penelope , di Gianrico Carofiglio. L'ho iniziato da pochi minuti. A pagina undici la protagonista esce da un appartamento. È mattina presto. Si mette gli auricolari e ascolta Into my arms , di Nick Cave (Carofiglio cita sovente pezzi musicali nei suoi romanzi). Non la conosco, sono curioso, la vado a cercare su YouTube e mi piace subito, al primo ascolto. Credo che dovrò approfondire e conoscere meglio Nick Cave.