E niente. Oramai a Scalfari è venuto il pallino di papa Francesco I e ogni domenica ci ritroviamo, puntuale, un suo pistolotto in merito. Ovviamente questa domenica non fa eccezione, ed ecco che dalle colonne di Repubblica ci spadella il consueto sermone settimanale. Titolo di quello odierno: "Il Dio che affanna e che consola". Niente di male, intendiamoci, ognuno è libero di parlare e discettare di qualunque cosa. Il sospetto, però, è che Scalfari sia stato contagiato da quella malattia che ha colpito molti, in Italia, e che si chiama berlusconismo, nella sua variante più antipatica, il "non l'ho mai detto". Come forse ricorderete se avete seguito un po' la vicenda, Scalfari è stato sbertucciato un po' da tutti per aver affermato, in un suo editoriale di qualche giorno fa, che Bergoglio ha abolito il peccato. Un enunciato di questo genere, come capisce bene anche chi non è molto ferrato in faccende dottrinali, è eufemisticamente azzardato, per non dir