domenica 23 marzo 2025
Il vero sovranista
sabato 22 marzo 2025
Sull'addio ai social
Ieri il buon Mantellini ha pubblicato un lunghissimo post contenente alcune riflessioni a tre anni dal suo addio ai social. Riflessioni interessantissime e condivisibili, per quanto mi riguarda.
Maestre su OnlyFans
La vicenda della maestra di Treviso sospesa dall'insegnamento per i suoi scatti su OnlyFans temo sia un pochino più complessa del semplice ha sbagliato o non ha sbagliato tipico delle riduzioni di complessità delle discussioni sui social. Lo è per il numero di implicazioni che la vicenda genera e che non si possono certo sviscerare integralmente in un post su un blog. Mi limito quindi a un paio di considerazioni.
Innanzitutto credo che sia privo di valore l'assunto secondo cui siccome gli insegnanti sono pagati poco è giusto che arrotondino come meglio credono, ed è un argomento privo di valore perché a questo punto chi vieterebbe a un insegnante poco remunerato di arrotondare mettendosi a commettere furti? Il fatto che ha uno stipendio basso sarebbe una giustificazione? Non mi sembra.
In secondo luogo credo che spesso si dimentichi che l'insegnante non è un mestiere come potrebbero esserlo il medico o l'ingegnere o l'operaio, ma è un mestiere intrinsecamente e inscindibilmente connesso a una funzione educativa e credo sia difficile asserire che c'è compatibilità tra la suddetta funzione e lo sfoggio su un sito pubblico delle proprie nudità.
Guardate, io non sono mai stato né moralista né tanto meno bacchettone, anzi mi ritengo fondamentalmente un libertario, e gli assidui lettori di questo blog lo sanno fin troppo bene, ma credo che l'insegnante in questione abbia sbagliato. Un conto sarebbe se il profilo dell'insegnante fosse privato e accessibile a un numero ristretto e selezionato di utenti, ma mi risulta che il suo profilo su OnlyFans sia pubblico e accessibile a tutti, tra l'altro con decine di migliaia di utenti al seguito.
Per carità, è sacrosanto che ognuno faccia nella propria vita privata ciò che vuole, ma qui non si tratta di vita privata ma pubblica, e se si tratta di pubblico una qualche regola di decoro va osservata. Anche perché presumo che un insegnante di una scuola paritaria di orientamento cattolico all'atto dell'assunzione sia tenuto ad accettare e sottoscrivere certe clausole afferenti al suo modo di comportarsi in pubblico.
Il discorso in generale sulla libertà, sul fatto che viviamo in una società in cui si può fare ciò che si vuole, discorso che molti tirano fuori in queste ore, in questo caso non vale. La libertà non è mai assoluta, altrimenti vivremmo in una giungla, ma è vincolata a certe regole ed esercitata all'interno di queste regole.
venerdì 21 marzo 2025
Tecniche consolidate
giovedì 20 marzo 2025
Attivisti
martedì 18 marzo 2025
Dettagli
Cuoricini
domenica 16 marzo 2025
Abbiamo tutto noi
sabato 15 marzo 2025
Rilevazioni
SSN?
venerdì 14 marzo 2025
Uno scimpanzé a New York
Non so se si riescono a leggere (eventualmente cliccate su ogni immagine per ingrandirla) ma questo è uno dei capitoli più belli di La natura è più grande di noi, di Telmo Pievani, e ho pensato di ripubblicarlo qui.
giovedì 13 marzo 2025
Punti di riferimento
Posizionamenti
mercoledì 12 marzo 2025
Da che parte stare
martedì 11 marzo 2025
Il problema dei saggi
lunedì 10 marzo 2025
Tutti i particolari in cronaca
Impazzimenti
domenica 9 marzo 2025
Perché?
sabato 8 marzo 2025
Per chi si tifa?
Mi sono imbattuto in questa bellissima lezione di storia di Alessandro Barbero interrogato da Marco Travaglio, in cui il grande storico riassume in un'oretta l'enorme mole di vicende complesse che hanno portato alla situazione di oggi e alla guerra tra Russia e Ucraina. Guerra che non è iniziata nel 2022, come molti pensano, e neppure nel 2014, ma molto molto prima.
A partire dal minuto 12, più o meno, c'è una interessante riflessione di Barbero sulla "partigianeria" che da sempre è tratto peculiare dell'essere umano.
Ora, è vero (ce l'hanno ripetuto fino alla nausea) che abbiamo un aggressore e un aggredito ed è altrettanto vero che le menti ordinarie tendono a ragionare su singole vicende isolate e non su schemi complessivi, ma se si guarda la storia nel suo complesso si scopre che non c'è chi abbia completamente ragione e chi completamente torto ma si tratta di una storia lunga e complessa in cui torti e ragioni sono più o meno equamente distribuiti. Come si decide da che parte stare, visto che l'essere umano per sua natura deve comunque parteggiare per qualcuno?
Perché la guerra?
venerdì 7 marzo 2025
Livelli
mercoledì 5 marzo 2025
Pizzul
lunedì 3 marzo 2025
Il porcospino d'acciaio
domenica 2 marzo 2025
sabato 1 marzo 2025
L'arte del defilarsi
venerdì 28 febbraio 2025
Truppe in avanscoperta
Verso la fine della fase di accumulo
giovedì 27 febbraio 2025
Il Trump che è in me
domenica 23 febbraio 2025
L'inverno di Bird
Finito. Interessante e profondo. Non gli davo granché quando sono partito - le spystory non sono mai state il mio genere preferito -. Invece Louise Doughty è riuscita a imbastire una storia molto interessante, a tratti velata di malinconia, costruendo personaggi credibili e dotati di una loro profondità, umanità e complessità.
Sono rimasto piacevolmente sorpreso e le pagine sono praticamente volate. Una bella scoperta, questa autrice.
sabato 22 febbraio 2025
La terribile minaccia (inesistente)
Diceva ieri Macron che per difenderci dalla futura minaccia russa una volta raggiunto un cessate il fuoco l'Ue dovrà investire nell'imminente futuro 250 miliardi di euro l'anno per i prossimi 5-10 anni e organizzarsi per dispiegare 300mila soldati in più. Tutto questo per garantirsi l'autosufficienza difensiva dopo la fine del supporto americano annunciata da Trump. La storia della terribile minaccia russa che incomberebbe alle nostre porte ci viene somministrata con una certa regolarità fin dall'inizio della guerra, quando qualcuno evidentemente in preda ai fumi dell'alcol ipotizzava che le mire espansionistiche di Putin sarebbero potute arrivare fino a Lisbona.
Tutto questo nonostante lo stesso presidente russo abbia più volte ammesso di non avere il potenziale militare per poter fare una cosa simile e nonostante lo stesso ex segretario generale della Nato Stoltenberg abbia più volte dichiarato di non vedere "alcun pericolo di un attacco imminente contro qualsiasi alleato Nato [...] Questa idea che ci sia una sorta di conto alla rovescia verso la prossima guerra è sbagliata."
Si può ipotizzare che la bufala della minaccia russa sia effettivamente una bufala anche da alcuni dati oggettivi: in tre anni di guerra la temibile Russia che dovrebbe nel prossimo futuro arrivare a Lisbona non è riuscita neppure a prendersi l'intero Donbass, mentre il territorio ucraino conquistato non arriva al 20% del totale. In più, la Russia è un paese che ha un Pil equivalente a quello della Corea del sud, che investe in armamenti un decimo di quanto investe la Nato e che ha una popolazione totale che è poco più del doppio di quella italiana e meno di un quarto della popolazione europea, mentre l'intero Paese versa attualmente in una crisi demografica spaventosa. Tutto ciò su un territorio che è per estensione il più grande del pianeta e che possiede infinite quantità di materie prime.
Ecco, secondo Macron (e altri) un Paese del genere avrebbe qualche interesse nel prossimo futuro a occupare l'Europa, quando invece mi sembra molto più plausibile che quella della Russia sia una guerra esistenziale combattuta in chiave di difesa dall'espansionismo della Nato.
Quindi, ricapitolando, nei prossimi anni l'Europa (Italia compresa) dovrà investire un fiume di miliardi di euro nella difesa da una minaccia che definire irrealistica è già stare larghi. Soldi che, ovviamente, verranno tolti al sociale (sanità, istruzione, lavoro ecc.), come documentava già il Rapporto Arming Europe di un anno fa, in cui si legge:
L’aumento della spesa militare da parte dei Paesi europei non è in alcun modo “coperto” dalla crescita economica, ma, avvertono gli autori, è in netto contrasto con l’economia europea caratterizzata da stagnazione e spinte inflattive. In poche parole, il rapporto Arming Europe evidenzia che la corsa agli armamenti dell’Europa non è giustificata sulla base di esigenze di sicurezza, ma potrebbe destabilizzare ulteriormente l’ordine internazionale. L’aumento della spesa militare è avvenuto, infatti, tagliando voci di spesa pubblica necessarie non solo allo sviluppo della società e del benessere, ma fondamentali anche per la sicurezza. Più precisamente nell’ultimo decennio nei Paesi europei che aderiscono alla NATO la spesa pubblica è aumentata del 20%, a fronte di un aumento della spesa militare del 46%: più del doppio. E questo a scapito dell’istruzione, i cui fondi sono aumentati solo del 12%; della protezione ambientale, il cui aumento si arresta al 10%, e della sanità, per la quale in dieci anni ci si aspetterebbe un aumento maggiore del 34%.
A questo punto, forse è un po' più chiaro da dove potrebbe arrivare la vera minaccia per l'Europa.
venerdì 21 febbraio 2025
Dopo 30 anni
giovedì 20 febbraio 2025
Bird of sorrow
Meccanismi che si ripetono
mercoledì 19 febbraio 2025
Le guerre per la lingua
Terminato ora. Un saggio interessantissimo sul linguaggio, la sua struttura, la sua morfologia, le valenze semantiche e il modo in cui si modifica continuamente nel tempo. Il libro apre con una breve ma densa panoramica sull'origine della nostra lingua e anche di altre per poi avventurarsi su alcuni aspetti di cui molto si dibatte negli ultimi tempi.
Uno riguardo il progressivo aumento di termini inglesi all'interno della lingua italiana, fenomeno che nel corso degli ultimi tempi ha dato il via a numerose crociate ideologiche a supporto della purezza dell'italiano, dimenticando o ignorando che il concetto di purezza applicato a una lingua fa ridere. Contrariamente a quanto mi aspettavo, l'autore non ha alcuna pregiudiziale riguardo a questo tema, e con argomentazioni solide e di buon senso ne difende la presenza e l'utilizzo, adducendo tra le tante la motivazione che la lingua non è qualcosa di statico, di granitico, ma cambia e si evolve anche grazie all'acquisizione di lemmi stranieri, alcuni dei quali vengono poi "italianizzati" e inseriti nei nostri vocabolari. In generale, tutte le lingue, inglese compreso, acquisiscono continuamente termini stranieri che poi vengono fatti propri e ne diventano parte.
Un altro tema interessantissimo riguarda l'idea che la lingua italiana sia maschilista/sessista, in particolare per la presenza di alcune forme strutturali come il famoso/famigerato maschile sovraesteso. Qui l'autore si lancia in una convincente serie di argomentazioni con cui dimostra che dire "Giovanni e Laura sono andati a mangiare un gelato" non si può definire maschile sovraesteso, ma è semplicemente una formula per non marcare il genere. Ciò che comunemente viene indicato come maschile sovraesteso è in realtà una struttura grammaticale che si è originata in tempi antichi per ragioni economico-strutturali che niente avevano a che fare con l'ideologia. Accusare la lingua di essere sessista è un non senso perché non è essa in sé a esserlo, ma semmai il sessismo sta nelle intenzioni e nei modi in cui viene usata.
Vabbe', non mi dilungo oltre. Queste poche righe solo per invogliare chi è interessato a questi temi a provare a leggerlo. Tra l'altro si tratta di un saggio piuttosto agile (poco più di 120 pagine) che può essere letto anche da chi ha poca dimestichezza coi libri.
lunedì 17 febbraio 2025
Aggressività
Uno dei capitoli più interessanti di La scimmia nuda, dell'etologo britannico Desmond Morris, riguarda la conflittualità, ossia la principale forma di interazione tra gli essere umani e tra gli animali (anche noi siamo animali, ma per non irritare i tanti convinti che noi siamo qualcosa di diverso e più "elevato" mantengo la distinzione).
È inutile che stiamo a raccontarci illusoriamente che l'essere umano in fondo è buono e bendisposto verso i suoi simili. L'uomo è per istinto, un istinto nato per ragioni evolutive, principalmente aggressivo e conflittuale, aggressività che poi si trasforma anche negli orrori delle guerre. Per una sorta di ironico paradosso i massacri delle guerre sono generati dall'impulso ad aiutare i nostri simili, dove per simili si intendono gli appartenenti al medesimo gruppo.
In realtà, quindi, l'uomo per natura non è né buono né cattivo, ma può essere l'una o l'altra cosa a seconda dell'ambiente in cui si trova.
Per il 99% della nostra storia evolutiva siamo vissuti in contesti sociali dove gli esseri umani formavano gruppi di 50-100 individui. Le grandi aggregazioni umane sono cominciate a esistere a partire più o meno dal neolitico, tra i 10 e i 12.000 anni fa, quando nacquero l'agricoltura e l'allevamento. Ma 10.000 anni sono un battito di ciglia rispetto ai milioni di anni in cui i nostri antenati hanno vissuto in gruppi di poche decine di persone che combattevano altri gruppi per il territorio e la caccia, e l'istinto maturato in milioni di anni non si cancella in 10.000.
Ricordo una bellissima lezione di Dario Fabbri in cui si spiegava che gli istinti da cui nascono i grandi genocidi della storia e le risse tra genitori in tribuna a una partita di calcetto sono i medesimi e vengono tutti da lì.
sabato 15 febbraio 2025
Svarioni
L'equiparazione fatta da Mattarella tra la Russia e il Terzo Reich mi lascia parecchio perplesso, nel senso che mi pare improponibile proprio dal punto di vista storico. In primo luogo perché noi italiani dal '39 al '43 siamo stati alleati della Germania nazista. In secondo luogo perché il contributo dell'Unione Sovietica alla sconfitta di Hitler e del Nazismo in Europa è stato decisivo e determinante. In terzo luogo perché se è vero, come è vero, che la Russia ha invaso l'Ucraina, è altrettanto vero che diversi paesi europei hanno ripetutamente invaso la Russia negli ultimi 200 anni: tre volte l'abbiamo invasa noi italiani (guerra di Crimea, intervento nella guerra civile durante la Rivoluzione d'ottobre, invasione della Federazione russa al fianco di Hitler durante la Seconda guerra mondiale); due volte gli inglesi; una volta gli americani; svariate volte i tedeschi.
Senza dimenticare il tributo pagato dall'Unione Sovietica, 25 milioni di morti, per liberare l'Europa dal Nazismo.
Mattarella queste cose non le sa? Certo che le sa, ci mancherebbe. Così come è certo che Mattarella non improvvisa mai i suoi discorsi e le sue lezioni e ogni volta che dice qualcosa sa perfettamente l'impatto e le reazioni che ciò che dice provocherà. Ecco perché questa uscita mi lascia perplesso e mi impedisce, questa volta, di aggregarmi al coro di solidarietà nei suoi confronti dopo gli attacchi del Cremlino.
martedì 11 febbraio 2025
Ammissioni
lunedì 10 febbraio 2025
domenica 9 febbraio 2025
Per sempre
Una volta lo facevo regolarmente, ma da tempo raramente scrivo impressioni e commenti sui libri che leggo, per lo più per mancanza di voglia. Faccio un'eccezione per questo romanzo perché mi è piaciuto tantissimo e anche perché mi ha consentito di scoprire Richard Ford, uno scrittore che, colpevolmente, non conoscevo.
Il libro narra la storia di Frank Bascombe e Paul Bascombe, rispettivamente padre e figlio. A 47 anni Paul scopre di essere malato di una forma piuttosto aggressiva di SLA che lo porterà velocemente alla fine. Ciò investirà suo padre del compito più ingrato e straziante che un genitore può trovarsi obbligato ad adempiere: assistere e accompagnare il proprio figlio alla morte.
La descrizione del rapporto strettissimo che si instaura tra i due, col padre costretto a seguire il figlio nell'esecuzione dei più banali compiti della vita quotidiana, è caratterizzato da tentativi più o meno riusciti di comprendersi a vicenda (i due sono di indole e carattere diversissimi), ma anche da scambi e riflessioni sulla fragilità della vita, sulla morte, sulla natura dei rapporti umani, il tutto reso con la prosa vivace, a tratti spiazzante per intuizioni ed espedienti narrativi, dell'autore.
Uno dei romanzi più belli letti finora quest'anno.
giovedì 6 febbraio 2025
Trattare con l'orco
martedì 4 febbraio 2025
Guantanamo
sabato 1 febbraio 2025
Tra Fedez, Chiara Ferragni, Dino Campana e Sibilla Aleramo
mercoledì 29 gennaio 2025
Inesattezze (eufemismo)
martedì 28 gennaio 2025
Passi in avanti
lunedì 27 gennaio 2025
La liberazione di Auschwitz
domenica 26 gennaio 2025
Equiparazioni
sabato 25 gennaio 2025
venerdì 24 gennaio 2025
Fuori dall'OMS
Non darei molto peso al ddl presentato dalla Lega per fare uscire l'Italia dall'OMS, dal momento che si tratta di un'iniziativa che non avrà nessun seguito e i primi a saperlo sono Borghi e soci. Come scrive Marcello Sorgi stamattina sulla Stampa, l'iniziativa potrebbe essere chiamata "No-vax di tutto il mondo, unitevi", visto che sembra di assistere a una specie di gara a chi meglio scimmiotta Trump.
A Salvini, il quale propone di usare i cento milioni di euro annui (ammesso che siano effettivamente cento milioni, non sono riuscito a trovare il dato) per finanziare la nostra sanità, si può rispondere che quella cifra si potrebbe facilmente reperire in altri modi, se ci fosse la volontà. E non serve certo che sia qui io a suggerirli.
giovedì 23 gennaio 2025
Sesso e genere
martedì 21 gennaio 2025
Occupy Mars
sabato 18 gennaio 2025
50 tonnellate di aiuti
Crosetto si pavoneggia per la nave italiana con 50 tonnellate di aiuti umanitari diretta a Gaza: "L'Italia anche in questa occasione dimostra di essere al fianco di chi soffre e continuerà a fare tutto il possibile per dare speranza a chi, come a Gaza, vive momenti difficilissimi."
L'Italia al fianco di chi soffre è bellissimo. Il nostro paese è il terzo fornitore di armi a Israele dopo USA e Germania, e con quelle armi l'esercito israeliano sta attuando lo sterminio dei palestinesi. 46.000 morti (70.000 secondo The Lancet) dal 7 ottobre 2023, il 60% dei quali donne e bambini.
Nel mondo capovolto di Crosetto l'Italia è al fianco di chi soffre; nel mondo reale l'Italia è corresponsabile del mare di sofferenza inflitta al popolo palestinese. Però gli mandiamo una nave con un po' di cibo, per lavarci pubblicamente la coscienza e intortare qualche gonzo.
giovedì 16 gennaio 2025
Ritocchini
lunedì 13 gennaio 2025
Di chi è la colpa
domenica 12 gennaio 2025
Curious Ruminant
"Needle matches spark my fires, dissenting voices from steeple spires, ring out across the woody hills..."
Tra le cose belle che possono capitare in una giornata c'è la scoperta di un nuovo album dei Jethro Tull, una delle più grandi band di progressive rock mai comparse sul pianeta. Il brano qui di seguito è il primo estratto di questo album ed è favoloso già al primo ascolto.
L'ho ascoltato e riascoltato più volte. C'è dentro tutto il Ian Anderson che conosciamo: il suo flauto traverso, il suo modo di comporre musica. E poi c'è quella chitarra che tesse la trama di tutto il brano e che a tratti sale in superficie e diventa dirompente assolo. Un assolo che entra dentro e quasi ferisce. Anche il testo è molto bello. Una riflessione sul tempo che passa, sul senso della nostra presenza qui. Nel video a un certo punto compaiono Jung e Freud, e Ian Anderson sa perché ci sono.
I Jethro Tull di Ian Anderson sono ancora esempi di musica vera, autentica, musica con la M maiuscola in mezzo al nulla di oggi. Il cielo ce li preservi ancora per tanti anni, anche se i Tull l'immortalità l'hanno già raggiunta da tempo.
Milano
mercoledì 8 gennaio 2025
Annessioni
sabato 4 gennaio 2025
Profondo inverno
Oggi la temperatura non riesce a salire sopra i 4°, mentre durante la notte è scesa sotto lo zero. È scesa anche la nebbia, che avvolge tutto in una specie di magma indistinto e lattiginoso e che farà sì che il buio arrivi ancora prima del solito. Siamo probabilmente nel punto più profondo dell'inverno.
Io, comunque, alla mia camminata non rinuncio. :-)
Il vero sovranista
Gli strali di ieri di Mattarella contro gli imminenti dazi voluti da Trump sulle nostre eccellenze, dazi che partiranno il due aprile, hann...
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Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
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L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
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Nel racconto Direttissimo , di Dino Buzzati, si narra di un misterioso viaggiatore che sale su un treno, un treno potente, veloce, che scalp...