Tra tutto ciò che ho letto e ascoltato relativamente all'obiezione di coscienza in campo medico, le parole più belle e condivisibili le ho trovate in questi cinque minuti di Umberto Galimberti.
Il blog di Andrea
Un blog pessimista
domenica 26 giugno 2022
Siccità e preghiere
sabato 25 giugno 2022
L'ha voluto Dio
È stata la prima dichiarazione di Trump dopo la sentenza con cui la Corte suprema USA ha eliminato il diritto all'aborto a livello federale, ribaltando la storica decisione del 1973 che garantiva l'accesso volontario all'interruzione di gravidanza su tutto il territorio degli Stati Uniti. Quindi, da oggi, gli americani sono liberi di farsi ammazzare dal primo fuori di testa che vada in giro tranquillamente armato di una pistola o di un mitragliatore ma non possono scegliere di ricorrere all'interruzione di gravidanza. Questo perché la difesa della vita va messa prima di tutto, naturalmente.
La frase di Trump va inquadrata come una sorta di sublimazione del suo smisurato e ridicolo narcisisimo, dal momento che gioca sul doppio senso di Dio inteso come divinità e come colui, Trump appunto, che prima di terminare il suo infausto mandato da presidente ha nominato i giudici conservatori della Corte suprema che hanno emesso la sentenza. Non c'è niente da fare: ovunque, nel mondo, avanzi la destra si ha automaticamente una compressione dei diritti, pure di quelli acquisiti. Nello specifico, quello della donna di scegliere da sé e per sé come gestire la propria gravidanza. No, non lo può più fare, decide qualcun altro per lei.
Trump esulta, naturalmente, anche perché la sua visione del mondo femminile è nota a tutti. Fu lui, infatti, a dire pubblicamente in un comizio che "la donna va presa per la figa". Mi scuso per la crudezza, ma è giusto che si sappia bene chi è l'uomo che per quattro anni ha guidato la nazione più potente del mondo e l'uomo che esulta per la sentenza contro l'aborto.
Per quanto riguarda l'aborto, è ormai provato da ogni studio effettuato che la sua criminalizzazione non ha alcun impatto sulla riduzione delle interruzioni di gravidanza ma serve solo ad aumentare, per motivi facilmente intuibili, la mortalità e l'ospedalizzazione delle donne. Ma, è noto, viviamo ormai in una civiltà dove la realtà e i dati non contano più, valgono solo l'ideologia e le persuasioni personali.
venerdì 24 giugno 2022
Collasso
martedì 21 giugno 2022
Come Trento e Trieste sotto l'Austria
Mi è piaciuto molto questo parallelo con Trento e Trieste all'inizio della Prima guerra mondiale. Credo sia molto efficace nel far capire (attenzione: capire, non giustificare) i motivi dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. D'altra parte sono sempre l'efficacia e la chiarezza a cui Alessandro Barbero ci ha abituati.
lunedì 20 giugno 2022
Il vescovo di Verona e il gender
domenica 19 giugno 2022
Assange (forse) estradato
Alla fine l'Inghilterra ha concesso l'estradizione di Julian Assange, il quale ora, salvo accoglimenti di ricorsi dell'ultimo momento, verrà trasferito negli USA dove marcirà in galera (per usare un linguaggio caro a Salvini) finché vivrà. Là rischia infatti una pena di 175 anni di carcere per aver divulgato tramite l'organizzazione WikiLeaks documenti top secret sulle nefandezze americane compiute nelle guerre in Iraq e Afghanistan. In pratica, Assange verrà incarcerato con l'unica colpa di aver fatto il giornalista, per aver cioè fatto conoscere al mondo notizie vere e che era giusto che la gente conoscesse. A meno che si voglia porre oggetto di discussione il fatto se sia giusto o no che i cittadini di una nazione sappiano ciò che combina il governo della nazione a cui appartengono.
Sono amareggiato. Il democratico e moralista Occidente aveva la possibilità di dimostrarsi diverso dalla Russia di Putin, dove i giornalisti scomodi sono trattati come sappiamo, e invece, alla fine, è fatto della stessa pasta.
I tanti poveretti che "ah, ma lui ha violato la legge" e balle simili, sappiano che negli USA non esiste alcuna legge che proibisce la pubblicazione di documenti segreti, non può esistere a causa del Primo Emendamento della costituzione americana. Oltrettutto, Assange è cittadino australiano e, al limite, non sarebbe neppure tenuto a rispettare leggi americane che non esistono. Restando alla questione segretezza, poi, sempre i poveretti di cui sopra devono sapere che ogni anno i media americani vincono un Pulitzer per aver pubblicato scoop nel settore "National Security Journalism", scoop che prevedono la pubblicazione di documenti di interesse pubblico classificati top secret. Che è esattamente ciò che ha fatto Assange.
Non c'è molto da aggiungere. Gli USA che faranno marcire Assange in carcere sono gli stessi che si prodigarono in ogni modo per offrire protezione internazionale ad Augusto Pinochet, uno dei più sanguinari dittatori del Novecento. Ma va bene così, in fondo, come scrivono quegli schifosi (non mi viene altro aggettivo) del Foglio, gli USA sono la patria del giusto processo, no? Quindi Assange di cosa ha paura?
Sarebbe interessante che ci fosse fornito qualche esempio di giusto processo americano. Sacco & Vanzetti? Silvia Baraldini? Rodney King? Oppure quali altri? Così, per curiosità. E con quale faccia il fogliaccio di Cerasa blatera di giusto processo quando è dal 2010 che gli USA vogliono mettere le mani su Assange e ci sono prove documentate che la CIA ha tentato più volte di farlo fuori (ovviamente alla sua maniera)?
sabato 18 giugno 2022
Io non disprezzo Brunetta
Al contrario di Brunetta, che disprezza chi lavora, io non disprezzo Brunetta, perché se lo disprezzassi per ciò che pensa e ciò che è mi posizionerei al suo livello. Il sentimento principale che provo nei suoi confronti è un misto di compassione e pena, perché capisco che se si nasce e si cresce in un certo contesto sociale, politico e culturale, poi è naturale che si ragioni in questo modo.
Io sono un lavoratore dipendente da 32 anni, esattamente come il signore deriso da Brunetta ("torna a fare il tappezziere, dipendente") nel suo comizio con quattro gatti ad ascoltarlo. Lasciando da parte tutta la componente arrogante e fascista della sua uscita ("tu non parli, il microfono ce l'ho io e comando io"), c'è da rimarcare come questo atteggiamento sia figlio di una cultura largamente dominante improntata al disprezzo verso chi fa lavori ritenuti umili.
Questo disprezzo, platealmente ostentato da Brunetta, che annulla il concetto elementare che vede ogni lavoro e ogni lavoratore (indipendentemente dal fatto di essere imprenditore o dipendente o altro) avere pari dignità e valore, è largamente dominante nella società anche perché retaggio del berlusconismo, la deleteria subcultura sociale che per almeno cinque lustri ha propagandato e idealizzato il successo nel lavoro e nella vita, lasciando intendere che chi non riesce a raggiungerli è come se avesse una sorta di vita a metà. D'altra parte non è un mistero che milioni di persone l'abbiano votato perché affascinate dall'idea che votando un imprenditore di successo ci sarebbero state buone probabilità di uguagliarlo.
Brunetta è una delle espressioni più palesi di questa sorta di inconscio collettivo: se ti emancipi e hai successo, allora vali; se rimani per tutta la vita un semplice dipendente, puoi fare il tuo lavoro con tutto l'impegno e la passione del mondo, ma resterai sempre un dipendente, con in più l'aggravante di esserti guadagnato il disprezzo di Brunetta.
mercoledì 15 giugno 2022
Madri che odiano i figli
martedì 14 giugno 2022
Democrazia?
Obiezione di coscienza
Tra tutto ciò che ho letto e ascoltato relativamente all'obiezione di coscienza in campo medico, le parole più belle e condivisibili le ...
-
L'estate scorsa ho comprato una macchina nuova, una normale utilitaria senza pretese, pagata per metà a rate perché qua non si nuota nel...
-
La modifica genetica che fa sì che le capre raglino deve essere diretta conseguenza degli effetti che hanno le scie chimiche sugli animali....
-
La Commissione Attività produttive della Camera ha approvato la norma che istituisce l'Agenzia per la sicurezza nucleare. (via casaecl...