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Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

Il libro oscuro

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L'ultimo post di quest'anno non poteva che essere dedicato a un libro, e precisamente a Il libro oscuro, di Gordon Dalhquist, che ho terminato giusto poco fa. Si tratta di un romanzo ambientato agli inizi del secolo scorso contraddistinto da una vena di inquietudine, mistero e atmosfere oscure, dove non mancano omicidi, case misteriose e palazzi a ridosso di scogliere che dànno sul mare dell'Europa del nord. A condire il tutto, una cabalistica congiura perpetrata da tetri personaggi e basata sull'utilizzo di un misterioso libro oscuro. Non male, nel complesso, unico neo una certa intrinseca lentezza a cui forse si poteva ovviare riducendo il numero di pagine, magari dilungandosi un po' meno in certe prolisse descrizioni di luoghi e personaggi. Ma va bene così. È stato il 53° libro letto quest'anno, un numero più o meno in linea col numero di libri letti gli anni precedenti. E niente, il miglior augurio di buon anno a chi passerà di qui, è che il 2018 sia per t

22.11.63

Tanto bello, avvincente, appassionante il libro, tanto brutta, sciatta, pallosa la relativa mini serie televisiva , che ho terminato solo grazie a notevoli dosi di pazienza e vincendo la reiterata tentazione di mollarla lì e mettermi a rileggere il libro, per rifarmi un po' la bocca. Peccato.

Siamo tutti più poveri? Colpa della Bonino

Camillo Langone è da sempre turbato dal problema della denatalità. Non un vero e proprio turbamento, a dire il vero, ma una ossessione. Lui non può capacitarsi del fatto che qua da noi non si facciano più figli, e qualcuno a cui dare la colpa di questa gravissima tragedia bisogna trovarlo. Due anni fa ci era riuscito: la laurea . Come sapete, da un certo numero di anni le ragazze non vogliono più saperne di restare ignoranti e addirittura rifuggono come la peste l'idea di accasarsi in giovanissima età e di cominciare a figliare come conigli, quindi si iscrivono all'università, 'ste disgraziate, buttando nel cesso dell'istruzione anni preziosi, che invece potrebbero essere impiegati in maniera molto più proficua dietro a tegami, pentole e pannolini. Poi si sa come vanno 'ste cose: il tempo passa, dopo la laurea magari si comincia a trovare qualcosa da fare, e il tempo e la voglia di fare figli perde vigore. Insomma, la laurea come causa prima della denatalità dilag

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(da Il libro oscuro , G. Dalhquist)

Il medico e WhatsApp

Ieri, mentre via WhatsApp mandavo in azienda il numero di protocollo del certificato di malattia telematico, a mia volta ricevuto dal mio medico sempre tramite la nota app di messaggistica, pensavo a come era diversa questa trafila di comunicazione di dati quando iniziai a lavorare io, ormai trent'anni fa. Prima dell'avvento di WhatApp e del certificato telematico, infatti, era tutto molto più "cartaceo" e molto meno comodo. Uno si alzava la mattina con l'influenza, poniamo. Come prima cosa telefonava subito in azienda per comunicare la sua assenza. In linea strettamente formale questo passaggio non sarebbe stato neppure necessaria, ma si faceva per una questione di, come dire?, galateo lavorativo. Espletata questa formalità l'ammalato si recava quindi dal proprio medico per farsi visitare, pratica rimasta a tutt'oggi invariata nonostante il progresso delle tecnologie di comunicazione - quando si arriverà alla possibilità che il medico visiti il paziente

Cosa si legge

L'Istat certifica che ogni anno in Italia diminuisce il numero di quelli che aprono almeno un libro all'anno. Fin qui niente di nuovo. Credo però che basarsi solo sul numero di lettori per trarre qualche conclusione sia fuorviante, senza tenere conto almeno un po' anche della qualità di ciò che si legge. Uno può leggere anche cinquanta libri all'anno, ad esempio, ma se la metà di questi sono libri di Socci o di Vespa... Non per dire che leggere Socci o Vespa equivalga a non leggere niente, o che al limite sia più istruttivo andare a raccogliere funghi, ci mancherebbe, ma solo per rimarcare come per avere un quadro generale più esaustivo occorra anche vedere cosa si legge.

Cinque ore prima

L'ultima e poi non ci torno più sopra, ché tanto ormai è andata e non ci si fa più niente. Solo per far notare al piemontese senatore Esposito che giustificare l'assenza dal Senato perché comunque il numero legale non si sarebbe raggiunto è una cosa abbastanza patetica. E anche dire "ho preferito tornare dai miei figli cinque ore prima" non ha alcun senso. Mica te l'ha ordinato il dottore di sacrificarti per fare il senatore, e il tuo mestiere di senatore è essere in aula alla bisogna. I contribuenti ti pagano (lautamente, tra l'altro) per quello. Se il 23 dicembre il Senato è aperto, tu in Senato ci devi stare. Anche io il 23 ho lavorato, e anche a me sarebbe piaciuto andarmene cinque ore prima, ma non l'ho potuto fare perché qua tra noi umani l'abbandono del posto di lavoro è causa più che sufficiente per essere licenziati. Quindi va bene, avete disertato, avevate fretta perché Natale era alle porte, va tutto bene, ma almeno state zitti.

Gliel'ha scritta Soros

Il giornalame di destra è in fibrillazione, dopo l'omelia pro-migranti fatta ieri da Bergoglio. Il più scatenato è Libero ma anche il Giornale non scherza. Dalle parti di Feltri, ad esempio, si dà oggi ampio risalto a un delirio di Diego Fusaro secondo il quale dietro la predica di Natale di Bergoglio ci sarebbe L'Open Society di Soros. Vi immaginate la scena? George che telefona a papa Ciccio e gli chiede: "Senti, Francesco, ti posso suggerire alcune cose da dire nella messa di Natale, eh? Sai com'è, ci tengo molto e ho pensato che non ci sia niente di male. Ovviamente mi sdebiterò, sta' tranquillo." E che dire del grande sondaggio odierno? "È peggio la Boldrini o Papa Francesco?" E niente, i grandi cultori e difensori del presepe e della tradizione cristiana non riescono a concepire che il papa spieghi loro cosa significa essere cristiani. Perché il loro concetto di cristianesimo è abbastanza personalizzato e forgiato in modo che non cozzi contro

La giustificazione di Scalfarotto

Credo che Scalfarotto avrebbe fatto più bella figura a restare in un dignitoso silenzio. Dire infatti che se anche tutti i senatori del PD fossero stati presenti il numero legale per avviare la discussione sullo Ius soli non si sarebbe raggiunto, è una giustificazione abbastanza puerile. Vera, intendiamoci, ma oltre alla matematica c'è anche altro, non si può ridurre tutto ai numeri, specie su questioni così delicate e importanti che riguardano diritti uguali per tutti. Se tutti i senatori del PD fossero stati presenti in aula il numero legale non si sarebbe raggiunto comunque, è vero, ma avrebbero dimostrato che a quella legge ci tenevano, la consideravano importante, e sarebbero usciti senza nulla da rimproverarsi. La defezione di un terzo di essi, invece, dimostra che una parte del PD si è appiattita sulle posizioni della Lega, dei centristi e della destra - da notare che la totale defezione dei Cinque stelle si giustifica solo col timore di perdere consensi a destra, subordi

Buon Natale

Non mi sottraggo all'usuale rito di rivolgere gli auguri di buone feste ai miei 32 lettori. In fondo nella vita abbiamo bisogno anche di ritualità, di certezze, e lo scambio degli auguri nel giorno di Natale rientra in entrambe queste categorie. I miei auguri arrivano mentre già da un paio di giorni faccio la spola tra il letto e il divano con febbre e tosse, ché qua se non ci si ammala sotto le feste che gusto c'è? Un Natale quindi in compagnia di VivinC, Tachipirina e compagnia bella. Ma non mi lamento assolutamente, dal momento che in giro per lo stivale c'è chi è alle prese con problemi ben più gravi. Buone feste, di cuore!

"Morto e sepolto"

Le espressioni di giubilo di Calderoli, seguite all'affossamento definitivo, almeno per questa legislatura, dello Ius soli, dànno la misura dello spessore intellettuale e umano del signore in questione, che comunque conoscevamo già da anni, spessore analogo a quello dell'esercito di chi in queste ore gongola alla stessa maniera. Gioire, dall'alto di una posizione di forza e privilegio, del fatto che a persone di fatto svantaggiate venga negata per legge la possibilità di colmare questo svantaggio e di equipararsi a tutti gli altri dà appunto la misura di questa pochezza. Forti coi deboli, quindi, e cioè con quegli 800000 ragazzi di fatto italiani ma che la legge continua a inquadrare come stranieri, pur essendo nati qui come i vari Calderoli, Gasparri, Minniti ecc., con tutti gli svantaggi per loro che questo comporta. Dovete avere una vita ben grama e misera, signori, per ricavare motivi di gioia e soddisfazione dall'infierire su chi è più debole.

L'armata perduta di Cambise

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La godibilità di questo corposo thriller storico non deriva solo dalla trama avvincente e dai molteplici colpi di scena, compresi quelli numerosi del finale, ma dal fatto che l'autore, Paul Sussman, oltre ad avere la passione per la scrittura, ha anche quella per l'archeologia e la storia, ed ha quindi infarcito la narrazione di numerose e interessanti escursioni storiche riguardanti gli antichi Egizi e gli antichi Persiani. L'armata perduta di Cambise citata nel titolo, non è frutto di fantasia, ma si riferisce a un tragico avvenimento storico realmente accaduto attorno al 500 a.C. e arrivato fino a noi grazie agli scritti di Erodoto. Era l'epoca in cui l'impero persiano muoveva alla conquista dell'Egitto. Durante una spedizione militare, l'armata in questione, composta da circa 50000 soldati persiani agli ordini del re achemenide Cambise II, fu sorpresa da una immensa tempesta di sabbia nel deserto occidentale egiziano. L'intera armata fu spazzata v

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(Dal libro L'armata perduta di Cambise - P. Sussman)

Il tracollo dei Bitcoin

Mai investito in borsa in vita mia. In primo luogo perché non ho mai capito un accidente riguardo ai meccanismi di funzionamento di tutta la giostra - né, per la verità, mi è mai interessato conoscerli. In secondo luogo perché data la modestissima entità del giro economico familiare, da sempre all'insegna del tanti presi e tanti spesi, anche se la faccenda mi fosse in qualche modo interessata, avrei dovuto soprassedere per mancanza di materia prima. Leggo del tracollo in borsa dei Bitcoin, la famosa moneta virtuale, com'è stata definita, e penso che già questo aggettivo avrebbe dovuto fare pensare. Virtuale dà l'idea di qualcosa di fittizio, irreale, aleatorio, evanescente. Gli investitori hanno preso quindi parte dei loro risparmi veri e li hanno messi in 'sta cosa virtuale, evanescente, e alla fine, guarda un po', a diventare evanescenti, anzi a svanire proprio, sono stati i loro soldi veri investiti lì.

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Fedeli agli errori

Un errore può capitare, per la fretta, la distrazione o quello che volete voi. Due scivoloni grammaticali consecutivi nell'arco di tre giorni cominciano invece a dare un po' da pensare. Si dirà che in fondo non è così grave avere una ministra che ogni tanto inciampa nella grammatica, e sotto un certo punto di vista potrebbe anche essere vero - la nostra storia recente ha visto sedersi su quello scranno ministre come la Gelmini, per dire. Però, insomma, un ministro, specie se dell'Istruzione, l'italiano lo deve sapere. Eddai, su, è il minimo sindacale.

Adesso, per Salvini, terroni, moneta unica e 80 euro vanno bene

Della sua giravolta sul meridione siamo bene o male tutti al corrente. Fino a qualche tempo fa il sud era la causa di tutti i mali del paese, i terroni gentaccia e i napoletani erano colerosi che puzzavano talmente che scappavano anche i cani (su Youtube ci sono ampi e dettagliati contributi in merito). Poi si è accorto che anche al sud votano e che, tutto sommato, quei voti lì saranno pure un po' colerosi ma alla fine mica fanno schifo, e quindi la secessione della Padania è andata in soffitta e sono cominciati i comizi elettorali al sud. Passiamo all'euro. Ha rotto le appendici pendule per anni in tv, sui social, nei comizi con la storia dell'euro, perché l'euro ci ha rovinato, perché dobbiamo riprenderci la nostra sovranità monetaria e blablabla. "Siamo consapevoli che l’euro è un esperimento fallito. Quindi [...] dobbiamo prepararci per per il dopo" ( 22.1.2017 ). Oggi dice che il referendum per uscire dall'euro è una sciocchezza (e questo si sapeva

Il sindaco di Como

I signori in ghingheri e le signore impellicciate e ingioiellate possono da un paio di giorni girare per il centro di Como tranquillamente, senza correre più il rischio di incappare in qualche sgraditissimo mendicante accovacciato lungo i muri con la mano tesa, ché è roba brutta da vedere. E poi, via, il centro è il centro, ci sono gli addobbi, le lucine lungo le vie, i salami in vetrina, e che c'entrano gli straccioni con tutto ciò? Ecco quindi una bella ordinanza del sindaco che autorizza i solerti vigili ad appioppare multe a chi osi tendere la mano, ché il decoro è il decoro, eccheccavolo. E poi Natale è alle porte, il tempo stringe, e il 25 la gente (presumo anche il sindaco) potrà così uscire dalla chiesa, dopo la santa messa, senza rischiare di incontrare il mendicante di turno. Perché la messa di Natale è importante. Lì si va per rendere omaggio al bambinello appena nato, con grande deferenza e massicce dosi di spirito votivo; quel bambinello che, narra la leggenda, Dio

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(L'armata perduta di Cambise - P. Sussman)

Ammissioni

Non liquiderei con leggerezza l'ammissione della sua perdita di consensi. Non è cosa da poco per uno con un ego delle dimensioni del suo. Certo, non è arrivato ad ammettere di stare sulle scatole praticamente a tutto lo stivale, come effettivamente è, questo non lo ammetterà mai, ma apprezziamo lo sforzo.

Non era incitamento all'odio religioso

Maurizio Belpietro è stato assolto dall'accusa di offese a una confessione religiosa mediante vilipendio di persone. Il fatto non sussiste. Il fatto sarebbe quel "Bastardi islamici" con cui Libero titolò la prima pagina il giorno dopo la strage del Bataclan. Quindi, per colpa di un manipolo di criminali si apostrofano come bastardi tutti gli islamici del pianeta, indistintamente, e per il giudice in tutto ciò non c'è niente di offensivo. Eccezion fatta per l'intelligenza e il buon senso, forse.

Il congiuntivo della ministra e la vittima sacrificale

Ancora più interessante del famigerato congiuntivo sbagliato dalla ministra Fedeli, è la lettera con cui il suo portavoce, attraverso una articolata spiegazione in perfetto stile cercare di vendere aria fritta, prova a salvare la ministra dalla figuraccia addossandosi ogni responsabilità.

La rivoluzione del presepe (e dell'ipocrisia)

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Non so se sia vero che nessuno fa più il presepe, né so quanto ci sia di vero nel fatto che in molte scuole non si faccia più per non offendere altre culture. Certo, qualche caso ogni tanto fa capolino da qualche cronaca locale, ma da qui ad assumere che ciò sia la regola, come vuole capziosamente fare intendere la Meloni , ce ne passa. Per quel che può valere la mia testimonianza, ho alcuni colleghi di lavoro musulmani con figli che vanno regolarmente a scuola, e a costoro non dà alcun fastidio che in queste scuole si allestisca il presepe, anzi, tutt'altro. La Meloni, nel suo rivoluzionario video, appena un pelino velato di ipocrisia ma appena appena, si chiede: "Come fa a offenderti una famiglia che scappa per difendere quel bambino?" Gliel'ha spiegato come meglio non si potrebbe fare il buon Zoro.

Famiglia Cristiana in crisi

Mi spiace che Famiglia Cristiana se la passi male , anche se linea editoriale e contenuti sono da tempo quanto ci sia di più lontano da me. Mi spiace perché con quel settimanale lì ci sono cresciuto, e quindi se dovesse chiudere sarebbe un po' come se un pezzo della mia giovinezza se ne andasse con lei. Dovete sapere - non sono sicuro che di questa cosa ai miei trentadue lettori freghi qualcosa, ma pazienza - che da bambino, essendo cresciuto in una famiglia gravemente cattolica, per lo meno da parte di madre e madre di madre, la domenica si andava a messa, e in fondo alla chiesa, accanto alla cassetta per le offerte, c'era un tavolino su cui erano impilate le copie di Famiglia Cristiana, che chi voleva poteva tranquillamente prendere e portare a casa. Naturalmente mia madre ne prendeva sempre una copia. Siccome in casa era considerato una sorta di settimanale sacro, una volta letto non è che poi si buttasse via, scherziamo?, sarebbe stato un gesto sacrilego, e quindi le sud

15 dicembre

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Travaglio vs Boschi

Non entro nel merito della questione sul tavolo, e cioè le presunte illecite ingerenze della signora Boschi nella vicenda Banca Etruria, ma la suddetta signora è uscita malissimo dalla discussione con Travaglio di ieri sera dalla Gruber. In particolare quando ha accusato il giornalista di riservarle un tale trattamento (che poi sarebbe fare domande, quello che fa ogni giornalista che non sia Fazio) perché donna, ché se fosse stata uomo sarebbe stato diverso, facendo finta di dimenticare che Travaglio ha massacrato Berlusconi (e altri) per vent'anni. Buttarla sul sessismo (inesistente) è tipico di quando non si hanno argomenti.

Il biotestamento è legge

Ci sono voluti anni, lustri addirittura, perché è noto che nel nostro paese le leggi di civiltà e libertà incontrano da sempre più ostacoli che altrove, ma alla fine abbiamo portato a casa la legge sul biotestamento , grazie alla quale, finalmente, ognuno potrà decidere come gestire l'ultima parte della propria vita. Una legge avversata da chi storicamente si è sempre opposto all'affermazione dei diritti e delle libertà, e cioè la destra e la Chiesa. Fa paura, la libertà, l'ha sempre fatta, e se non fosse chiaro, tutte le rimostranze di chi in questi anni si è speso pateticamente contro l'affermazione di questo sacrosanto diritto, rimostranze che hanno sempre avuto come pretestuosa motivazione la difesa della vita e/o della persona, erano in realtà volte a impedire l'affermazione di una libertà, perché appunto la libertà ha sempre incusso timore. Da oggi possiamo dire di essere tutti un pochino più liberi, alla faccia di chi ci vuole lì, sempre con le catene ai

L'intelligenza di Satana

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Non è che ci voglia poi molto, eh. (Invito eventuali lettori cattolici che dovessero passare di qui a non prendersela e considerare la frase qui sopra per quello che è: una battuta. D'altra parte, di fronte a certi assist, come resistere?)

Colpa di Grasso

Pietro Grasso dovrà armarsi di tanta pazienza da qui alle prossime elezioni politiche, perché per quelli del PD lui e il suo movimento sono diventati una specie di nemico pubblico numero uno e i bastoni che cercheranno di mettergli tra le ruote non saranno pochi. Il bello è che, nella foga di ostacolarlo, i piddini si produrranno inevitabilmente in tragicomiche pantomime tipo quella di oggi sui vitalizi, della cui abolizione si parla da un certo numero di lustri senza che ovviamente si sia mai cavato un ragno dal buco. I motivi sono notoriamente abbastanza intuibili: pubblicamente tutti li vogliono abolire, privatamente tutti se li vogliono tenere. Oggi, di fronte all'ennesimo affossamento del provvedimento, quelli del PD cosa hanno pensato di fare per cercare di salvare un po' la faccia, ammesso che ci sia ancora qualcosa da salvare? Dare la colpa a Grasso . Un governo che è in carica praticamente da cinque anni e che è ormai arrivato al compimento di una legislatur

Gelicidio

Nella mia immensa ignoranza, pensavo che il termine gelicidio fosse un neologismo, una sorta di petaloso in ambito meteorologico. E invece è un termine che esiste da sempre - oddio, da sempre non so ma comunque già noto - nella lingua italiana. E niente, siamo su questa terra anche per imparare, no?

Grasso (a pelle)

Così, a pelle, e sempre ammesso che alle urne ci vada, il che non è affatto scontato, non mi dispiacerebbe al prossimo giro di giostra elettorale dare il voto a Liberi e uguali. Lo so, in quel mucchio lì c'è anche D'Alema, uno che mi sta sulle balle da quando ho cominciato un po' a interessarmi di politica, ma che alternative ci sono, dal momento che il panorama generale è desolante? Però, cari Grasso e soci, almeno l'ABC: uno straccio di sito internet con uno straccio di programma metteteli online, giusto per capire bene chi siete e cosa volete fare, eh.

Parlando

Negli ultimi giorni mi è capitato di parlare con persone diverse. Alcune sostenevano queste tesi: - La cura del cancro è stata scoperta già da tempo, la tengono nascosta perché se no la gente vivrebbe troppo e porterebbe il sistema previdenziale e sanitario al collasso. - Con Trump è finalmente arrivata un'amministrazione che riporterà gli USA agli antichi fasti. - Nella bolletta della luce c'è una voce più o meno occulta tramite cui lo Stato finanzia lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici. Una volta mi sarei messo con pazienza a discutere e argomentare, ora lascio correre, non me ne frega più niente, credo dipenda dal fatto che invecchio e non ne ho più voglia. (Per quanto riguarda i pannelli fotovoltaici, non è totalmente infondata la storia che sostiene il tipo, è solo imprecisa, nel senso che esiste effettivamente una specie di sottovoce, chiamata A3, attraverso la quale viene prelevata una quota destinata a finanziare le agevolazioni di chi acquista e installa panne

Como

Ciò che preoccupa di più, almeno a chi scrive, è che nel 2017 ci sia ancora bisogno di manifestazioni di condanna dei numerosissimi rigurgiti neofascisti di cui ogni giorno veniamo a conoscenza. Sono passati più di settant'anni da quei fatti; un paese normale avrebbe già da tempo metabolizzato, fatto i conti con quell'antica vergogna. Noi non solo non li abbiamo fatti, ma vivendo prigionieri in un paese in cui la memoria storica si ferma a cosa si è mangiato la sera prima, un paese che considera i libri alla stregua di soprammobili e in cui leader neofascisti vengono addirittura invitati in prima serata nel talk-show, ecco, finché vivremo in un paese così quei conti non li faremo mai.

Stamattina

Stamattina, poco dopo le otto, ho pensato: Che faccio? Vado a fare la mia passeggiata giornaliera o rinuncio? La mia titubanza era dettata dal fatto che dalla finestra vedevo certi nuvoloni avanzare che non promettevano niente di buono. E anche l'app meteo sul cellulare mi consigliava di stare a casa al calduccio. Prendere su un ombrello? Scomodissimo. Quando si cammina, l'ombrello chiuso da portare appresso è uno degli impicci più fastidiosi che si possano immaginare, senza contare che durante la marcia si impiglia regolarmente nei fili degli auricolari. Comunque, alla fine, ho rischiato. Auricolari nelle orecchie, giacchetto pesante e via: o la va o la spacca. È andata. Quarantacinque minuti di camminata completamente all'asciutto, con le prime gocce che hanno cominciato a cadere non appena ho messo piede sotto il portico di casa. Adesso piove a dirotto e sembra pioverà fino a stasera, ma ormai io sono al sicuro, faccia quello che vuole.

Spettacolo

(via Attivissimo )

Tre giorni

A casa, finalmente, dopo una giornata lavorativa di quelle che mi fanno pensare che in una vita precedente devo averla fatta grossa. E adesso tre giorni di relax e cazzeggio libero. Tre giorni per leggere, scrivere, andare a camminare. Anzi, a camminare mi sa di no, ché le previsioni per i prossimi giorni non sono belle. Vorrà dire che mi butterò sui libri. Qua ci si accontenta con poco.

Un uomo sulla soglia

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A Samson Green, 36 anni, stimato professore di letteratura del Novecento alla Columbia University, viene diagnosticato un cancro benigno al cervello che necessita di essere immediatamente rimosso. L'operazione riesce, ma assieme al cancro se ne va parte del bagaglio di memorie che l'uomo ha accumulato nella sua vita, e precisamente il "buco" abbraccia l'arco di tempo che va dai dodici anni alla data dell'operazione. Al risveglio, Samson si ritrova con una moglie diventata da un giorno all'altro una sconosciuta e una casa e degli amici che non sa più riconoscere. Pure il suo mestiere, che amava tanto, diventa un perfetto sconosciuto. Anna, sua moglie, prova in tutti i modi di sollecitare la sua memoria ma invano. Alla fine lei si arrende e lui se ne va di casa, non sapendo come gestire la convivenza con una donna che non conosce. È un romanzo toccante e amaro che racchiude, e suggerisce al lettore, più di una riflessione: sulla vita, sulla memoria, sul t

I blog che seguo

I blog di cui Blogger mi invia le notifiche ogni volta che vengono aggiornati, alcuni di questi li vedete nel blogroll qui a destra se visualizzate questo post da pc, sono poco più di quaranta. Quarantadue, mi pare, non ricordo bene. Dovrei andare a controllare ma non ho voglia, e poi in questo momento sto scrivendo col cellulare e accedere alla bacheca di Blogger con Chrome da device mobile non è agevole. Alcuni di questi blog li seguo da quando ho aperto il mio, undici anni fa circa, altri li ho aggiunti man mano che li ho scoperti. Gli argomenti che trattano i blog che seguo sono i più diversi: informatica, tecnologia, economia, giornalismo, media, attualità, politica, libri, riflessioni personali ecc. Anche la frequenza con cui vengono aggiornati è diversissima. Si va da quelli che vengono aggiornati con cadenza giornaliera a quelli aggiornati con cadenza grosso modo settimanale o anche maggiore. Alcuni blog sono lì fermi da mesi, altri da anni, come soprammobili pieni di polvere

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Il Salvini minacciato

Il post che ha scritto quell'idiota è da stigmatizzare e da condannare senza appello, naturalmente. Una volta chiarito questo, Salvini non è che può strillare più di tanto, né tanto meno vestire i panni della vittima, per il semplicissimo motivo che se si passa una vita a seminare odio, poi è quello, l'odio, che si raccoglie. Talmente banale che forse ci può arrivare anche lui.

4 dicembre, e siamo ancora tutti vivi

È passato un anno da quando il terrorismo mediatico di stampo renziano aveva pronosticato, in caso di vittoria del No, ogni sciagura possibile e immaginabile, ma le tanto temute cavallette non sono arrivate, gli investitori esteri bene o male osano ancora avventurarsi al di qua delle Alpi, lo spread è buono lì nei suoi parametri di sempre, mentre il PIL - qui Confindustria aveva preconizzato cadute tipo i gravi che Galileo si narra lanciò dalla Torre di Pisa - pare sia addirittura in risalita. Erano tutte balle, insomma, tipo quella che lui e il suo entourage si sarebbero tolti di torno in caso di sconfitta. Sono ancora tutti lì, come se niente fosse successo, una disgrazia, questa sì, che assomma in sé tutte quelle che non si sono verificate.

Bibliomania patologica?

Tranquilli, la bibliomania non è ancora stata inserita nel novero dei comportamenti che creano dipendenza. Cioè, rettifico, leggere può creare dipendenza, e chi scrive ne sa qualcosa, ma l'esperto dice che la lettura "non è imputabile di nessun crimine", almeno finché non sarà dimostrato il contrario. E qua si tira un sospiro di sollievo.

La riforma fiscale (già vista) di Trump

La riforma fiscale voluta da Trump che sta per entrare in vigore, che riassumendo brutalmente prevede sostanziosi tagli di tasse ad aziende e persone ricche, è un film già visto durante le amministrazioni Reagan e Bush e ripropone una vecchia ricetta da sempre cara alla destra americana: tagliare le tasse ai ceti più abbienti nella speranza che ciò porti a una crescita dell'economia i cui benefici vadano poi anche a vantaggio dei meno abbienti. È andata così le volte precedenti? No, questa ricetta ha sempre portato a un vertiginoso aumento delle sperequazioni e della forbice che divide le fasce ricche da quelle povere (la classe media nel frattempo è evaporata). I ricchi diventano numericamente e progressivamente sempre meno ma sempre più ricchi; i poveri diventano sempre di più e sempre più poveri. È sufficiente leggere qualche libro, tipo ad esempio La grande frattura di Joseph Stiglitz, dove queste cose sono spiegate in dettaglio, per rendersene conto. Trump evidentemente no

Non è un paese per vecchi

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Si potrebbe definire un romanzo sulla decadenza della società, morale, di valori, di ideali, di punti di riferimento, una decadenza generale raccontata partendo dalle vicende criminali e di violenza che vedono contrapposti gruppi di narcotrafficanti a cavallo del confine tra Texas e Messico. Molto belle le riflessioni dello sceriffo Ed Tom Bell che anticipano ogni capitolo, e molto gradevole anche il tipo di prosa utilizzato da McCarthy: asciutto, immediato, privo di fronzoli e costellato di frasi lapidarie ma ricche di significato e interpretabili in più sensi. Un libro all'apparenza semplice ma che, una volta terminato, lascia parecchi spunti di riflessione su cui indugiare.

Lasciatelo nell'oblio

So che è difficile, ma almeno provateci. So che dare a risalto a ogni sua stronzata, mostrando oltretutto una finta indignazione, porta clic, ma provate una volta per tutte ad avere un sussulto di serietà. Invece di titolare "Salvini shock" ad ogni suo peto orale, parlate d'altro, e riservategli semmai questo titolo in caso dovesse capitare che dica una cosa intelligente.