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Visualizzazione dei post da 2023

Lingua e religione

Il cancan alzato dalla destra contro il direttore del museo egizio di Torino, credo vada a buon titolo inserito nel novero delle polemiche più stupide apparse in questi tempi infausti.  In primo luogo perché l'agevolazione alle persone di lingua araba, oltretutto di durata temporale limitata, non è stata l'unica iniziativa promozionale del museo ma ce ne sono state tante altre , alcune ancora in vigore tra l'altro. In secondo luogo perché non esiste alcun automatismo tra lingua parlata e religione professata, anche se è verosimile immaginare che la maggior parte delle persone che parla arabo professi la religione musulmana. Giova ricordare al vicesegretario delle lega Crippa che in Egitto circa quindici milioni di persone sono cristiani copti, cioè cristiani che parlano arabo. Ma noi siamo sicuri che il Crippa non può non saperlo, eh. Per mia natura non sono complottista, non ragiono in quel modo lì, ma non posso ignorare quella vocina che continua a suggerirmi che il profl

La sintesi

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Riconosco a Luca Sofri il merito di essere riuscito a condensare in un tweet il concetto che a me ha richiesto più di un post su queste pagine.

Chi difende chi

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Non per polemizzare con Bergoglio, che anzi mi sta pure simpatico e col quale concordo spesso, ma mi sembra difficile non vedere come terrorismo e strumentalizzazione della religione 2000 anni di minacce di essere gettati all'inferno se non si riga dritto. Poi per carità, è vero che ormai da anni l'inferno è stato ridimensionato, edulcorato, ammorbidito, sia da Bergoglio che dai suoi predecessori, ma storicamente (si veda tutto il medioevo fino a buona parte dell'età moderna), mi sembra che la paura dell'inferno abbia rappresentato il maggior meccanismo di controllo di massa mai inventato dagli umani.

Holly

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Terminato. Divorato. Non ricordo chi abbia detto che non bisogna leggere libri per diventare migliori, ché quelle sono tutte bubbole, ma bisogna leggere libri per lasciarsi rapire da storie che ti incollano alle pagine. E King lo fa da sempre. Sei un grande, zio Steve! ❤️

La prevalenza del cretino

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A cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta, Carlo Fruttero e Franco Lucentini hanno tenuto una rubrica fissa su La Stampa chiamata Agenda di F. & L. , una serie di cronache dell'epoca su società, attualità, politica, costume, cultura, sport e altro.  Soprattutto, in quegli articoli si parlava di vizi e virtù delle italiche genti. Nel 1985 molti di quegli articoli sono stati raccolti nel libro che vedete qui sopra, che offre uno spaccato dell'Italia e degli italiani di quei tempi raccontato con l'arguzia, la sagacia, l'ironia e lo spessore culturale dei due autori. Rileggendo quelle cronache oggi, a distanza di 50 anni dal periodo raccontato, che era il periodo della mia fanciullezza, duole constatare come sostanzialmente nulla sia cambiato da allora, né nell'Italia né negli italiani. Un popolo con qualche pregio e molti difetti che è rimasto un popolo con qualche pregio e molti difetti.

Neanderthal e covid

La notizia della correlazione tra una forma grave di covid e tre geni che noi Sapiens abbiamo ereditato dai Neanderthal è molto interessante. In realtà non si tratta di una novità ma di una conferma, nel senso che i sospetti su questa correlazione c'erano già (Telmo Pievani e altri ne parlano nelle loro conferenze da anni), adesso uno studio ne ha certificato la veridicità. Ma a mio avviso la notizia è interessante per un altro motivo, e cioè che sulle prime pagine dei giornali e in TV sia menzionata la parola Neanderthal, quindi che all'attenzione generale delle italiche genti, di solito più inclini a interessarsi a cosa succede nella casa del grande fratello o al campionato di calcio, sia portato un argomento scientifico generalmente relegato all'ambito accademico. Chi si interessa solo di grande fratello potrebbe così scoprire che su questo pianeta non ci siamo stati solo noi, Homo Sapiens, ma fino a circa 40.000 anni fa ci facevano compagnia almeno altre cinque specie

Tg1

Per curiosità stasera ho acceso un attimo il PC e ho dato un'occhiata al Tg1, il più meloniano tra i telegiornali della Rai. L'ordine delle prime quattro notizie: 1) I nuovi vaccini per il covid 2) Il nuovo aumento dei tassi d'interesse deciso dalla BCE 3) I morti sul lavoro di oggi 4) Il dramma di Lampedusa  Ecco, la notizia che è da giorni su ogni prima pagina e ogni apertura di telegiornale, il Tg1 la mette più o meno a metà, con un servizio anche abbastanza frettoloso. Niente di nuovo, intendiamoci; è ormai antica, esecrabile prassi che i telegiornali di mamma Rai siano "gestiti" dal governo di turno. Fa solo un po' specie vedere fino a che punto lo sono, ma vabbe'. Tornando a ciò che sta succedendo a Lampedusa, se non fosse per l'entità della tragedia in corso, sarebbe da andare a chiedere conto a chi di dovere di certe grottesche promesse elettorali. Ma la signora che per prima dovrebbe rispondere, al momento è assente. Che sia andata a Lampedusa

Faccialibro

Da qualche tempo ho attivato un profilo su Facebook, social da cui mi ero cancellato anni fa. Sì, lo so, in molte pagine di questo blog ho scritto che fb è il male, che è un social che come tutti i social fa perdere tempo, cosa che peraltro è vera, e quindi qualcuno si chiederà: perché ci sei tornato?  Beh, in primo luogo perché la coerenza non è mai stata la mia principale virtù (e poco consola il fatto che l'essere umano è per sua natura tendenzialmente incoerente), in secondo luogo perché avevo voglia di ritrovare alcune vecchie conoscenze perse di vista in tutti questi anni. Non passo tantissimo tempo sul social di Zuckerberg, e comunque prima vengono sempre i libri, ma qualche chiacchiera ogni tanto la faccio. Se qualcuno vuole aggregarsi, sono qui .

Naturale vs artificiale

Questa cosa che tutto ciò che è naturale è buono e fa bene mentre ciò che è artificiale è dannoso (vedi il 90% della pubblicità che circola) non la capirò mai.  Anche la belladonna è naturale, ma se esageri con le dosi ti uccide per arresto respiratorio. Anche l'Amanita Phalloides è naturale, ma se provi a mangiarla ti uccide in cinque minuti. Viceversa, tanti prodotti artificiali, come ad esempio i farmaci, curano e salvano la vita. Ma noi siamo animali strani, molto inclini a farci persuadere dalle balle, meno inclini a ragionare su ciò che ci viene raccontato.

Il modo classico

Volevo provare a commentare quel "i figli si fanno nel modo classico" della signora Roccella . Poi mi è preso un impeto di tenerezza verso questa signora e ho deciso di lasciar stare.

Cosa rispondere a un razzista

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Uno dei saggi più belli che ho letto negli ultimi anni su questi temi.

Oppenheimer

Non metto piede in un cinema da una vita, ma domani è probabile che vada a vedere Oppenheimer, di cui in questo periodo parlano tutti. Nel frattempo è andato a vederlo per tre volte il grande Roberto Mercadini, che su queste tematiche tempo fa ci aveva scritto anche un libro molto bello, e ne ha parlato (a modo suo) qui , descrivendo i grandi pregi del film ma anche i suoi grandi difetti. Se prima di vedere il video avevo qualche dubbio sul fatto se valesse o meno la pena andarci, adesso non ne ho più :-)

Quale vita vale di più

Il presidente della provincia di Trento, uno che gli orsi li ama ( a tavola ), ha autorizzato l'uccisione dell'orsa F36 che un mesetto fa aveva aggredito una coppia di turisti su un sentiero di montagna. Tra le motivazioni addotte c'è quella secondo cui la vita di una persona vale più di quella di un orso. Il ragionamento ha una sua apparente legittimità, chi di noi non dà per scontato che la vita di una persona vale più di quella di un animale? D'altra parte noi umani apparteniamo all'unica specie del pianeta dotata di immaginazione e di capacità di pensare, cose queste che ci hanno convinto di essere superiori a ogni altra specie. E a furia di raccontarcelo, questo pensiero si è trasformato in inconscio collettivo in cui tutti siamo immersi dall'istante esatto in cui veniamo al mondo (ci sarebbe un discorso da fare sulla questione del dominio introdotta dal cristianesimo ma lasciamo stare). È verosimile pensare che se anche altre specie viventi avessero avuto

Reprimere non funziona

Il Dl criminalità che è in via di definizione da parte del governo non avrà alcun effetto, per il semplice motivo che è il concetto stesso di repressione/punizione a essere fallace. Una società che ha rinunciato a educare e pensa di risolvere il problema della violenza giovanile inasprendo le pene non ha nessuna chance. Poi, per carità, tentare non nuoce, può anche darsi che qualcosa si ottenga, ma ne dubito. Non perché lo dico io, ma perché lo dimostra la storia, i dati empirici. Non esiste un solo luogo al mondo dove la repressione sia servita o serva a qualcosa. Nei paesi in cui ancora esiste la pena di morte non si verificano meno reati rispetto agli altri. L'introduzione qui da noi del reato di omicidio stradale non ha diminuito il numero di morti sulle strade né il numero di incidenti. Annunciare a reti unificate inasprimenti di sanzioni, minacciare punizioni esemplari, introdurre pene pecuniarie per i genitori di figli che delinquono serve solo a fare scena. Mandare polizia

Domani...

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Ho letto ininterrottamente dal primo pomeriggio fino ad ora. Ci sono libri che non possono essere interrotti, che impongono di essere terminati, e questo è uno di quelli. Lo eleggo già come romanzo più bello letto quest'anno. Splendido.

Joe Formaggio e la pelle

Vabbe', già uno che si chiama Joe Formaggio... ma lasciamo stare.  Se il valente esponente di FdI avesse non dico aperto un libro, ché immagino sia chiedere troppo, ma anche solo letto qualcosa su questi argomenti, in cui sembra così ferrato, saprebbe che fino a circa 7-8000 anni fa (che nei parametri dei tempi evolutivi sono meno di niente) l'Europa, Inghilterra compresa, era popolata da individui di pelle scura, in una curiosa combinazione con occhi azzurri. Ebbene sì: la popolazione europea aveva la pelle scura a causa di una migrazione di individui partita dall'Africa orientale tra i 50.000 e i 60.000 anni fa. Pelle scura che poi si è schiarita per l'arrivo più recente di un'ondata migratoria dal medio oriente, costituita di individui con la pelle chiara. Per uno di quegli incredibili paradossi che potrebbero mettere a serio rischio la tenuta delle coronarie del povero Joe Formaggio, quindi, noi europei (veronesi compresi) abbiamo la pelle chiara, quella pelle c

Regressioni

Detesto profondamente la persona che ha ucciso a sangue freddo quella povera orsa e spero che questa venga punita secondo quanto prevede la legge, ma non mi piace che le autorità abbiano dovuto istituire un servizio di sorveglianza della sua abitazione da parte delle forze dell'ordine a causa delle minacce ricevute.  Indignazione, rabbia e odio sono sentimenti che fanno parte della natura umana e che hanno una loro legittimità di esistere, così come il desiderio di vendetta, ma devono restare relegati all'ambito dei sentimenti, non tradursi in azioni. Dal codice di Hammurabi a noi sono passati alcuni millenni e in tutto questo tempo siamo bene o male riusciti, anche se a volte non sembra, a emanciparci da quella cultura. Ma occhio, è un attimo tornare indietro.

La ragazza di Bube

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Terminato adesso. L'avevo già letto anni fa ma non ricordavo fosse così bello. In più mi ero dimenticato che i due protagonisti della storia, Mara e Bube, sono realmente esistiti.  Il romanzo è ambientato in Toscana, alla fine della guerra. Bube è un ex partigiano e Mara la donna che si innamora di lui. La fine della guerra non corrisponde alla fine degli odi tra ex partigiani ed ex fascisti e Bube, soprannominato "Il vendicatore" durante gli anni della lotta, continuerà a sentirsi tale anche al ritorno alla vita civile. Un giorno, trascinato in una rissa, si renderà responsabile della morte di un uomo, subendo una lunga e dura condanna. È un romanzo che affronta molti temi: gli orrori della guerra (qualsiasi guerra) e il modo in cui questi orrori modellano il carattere, la psiche e la visione del mondo delle persone; la fallacia di una giustizia e di un sistema punitivo che tengono conto esclusivamente di ciò che dice il codice, non del contesto educativo, so

Ex complottisti

Mi sono imbattuto in questo bellissimo video di Giacomo Mauretto, biologo e divulgatore, in cui lo scienziato confessa il suo passato di complottista. Può sembrare strano che uno scienziato possa essere complottista, ma Mauretto, in gioventù, dai 16 ai 20 anni circa, lo è stato e credeva a tutti i complotti che ancora oggi vanno per la maggiore: quello dell'11 settembre, quello sull'energia (sarebbero state da tempo scoperte forme di energia nuove che però ci vengono tenute nascoste dai signori del petrolio), oppure, in ambito farmaceutico, quello sulla disponibilità segreta di farmaci contro il cancro (o altre malattie letali a scelta) che però non vengono rivelate perché se no come fanno le aziende a guadagnare con le terapie? E via di questo passo. Ognuno può pensare a qualsiasi complotto in qualsiasi ambito gli venga in mente. Per restare al nostro periodo, ad esempio, è abbastanza in voga il complotto secondo cui la cura del covid sarebbe da tempo disponibile ma ci viene

L'imponderabile

Boh, non so, magari dico una sciocchezza, ma credo che il problema delle morti sul lavoro non si possa risolvere. Appartenga cioè al novero dei problemi senza soluzione. Lo so che, per mentalità e cultura, siamo abituati a pensare che ogni problema abbia una soluzione, ma non è così, esistono anche problemi che non hanno soluzione, e questo è uno di quelli. Se si guardano le statistiche , infatti, si scopre che, pur con fisiologiche variazioni, quello delle cosiddette morti bianche è un fenomeno che riguarda tutti i paesi d'Europa, e alcuni, come ad esempio la Francia, hanno un bilancio perfino peggiore del nostro.  Investendo di più in sicurezza, magari si potrebbero migliorare le cose, avere bilanci meno tragici, ma non si eradicherebbe il problema, per il semplice motivo che nelle dinamiche del lavoro le variabili in gioco sono tantissime e non è possibile prevederle tutte, ci sarà sempre quella che sfugge a ogni previsione, a ogni regola di sicurezza. Credo sia un po' come

La strada di casa

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Divorato in due giorni. In genere non amo i finali aperti, ma a Haruf si perdona tutto. Bellissima la storia e come è raccontata; significative le varie declinazioni del concetto di giustizia: inadeguata dei tribunali, sommaria delle persone, sacrificale di Jessie, che si condanna a una vita durissima pur di risarcire i suoi concittadini.  E niente, per me è un capolavoro.

Colpe equamente distribuite

E niente, in questo paese non riusciamo a uscire dalla convinzione che se una donna viene stuprata, un po' (tanto o poco, a seconda dei casi) in fondo se l'è cercata . O comunque, se anche non se l'è cercata, un po' di colpa (tanta o poca, a seconda dei casi) non può non averla anche lei. Non ce la facciamo proprio a interiorizzare il fatto che se un uomo (uomo, vabbe'...) non riesce a tenere il suo arnese nei calzoni la responsabilità è sua e basta.

Granchi blu

Seguo Giacomo Mauretto già da un po'. È un biologo e divulgatore molto bravo che ha un canale YouTube e una pagina facebook, Entropy for Life, molto seguiti.  Ha pubblicato qualche ora fa un video interessantissimo in cui parla del famoso/famigerato granchio blu, una specie aliena e invasiva che sta mettendo in ginocchio l'economia dell'alto Adriatico e a rischio la biodiversità dell'ambiente marino. Il video è interessante non solo perché Mauretto spiega come questa specie è arrivata qui e perché si è ambientata benissimo (fin troppo bene), ma anche le implicazioni etiche relative ai sistemi che occorre mettere in campo per cercare di limitarne la diffusione.  Se avete una ventina di minuti e l'argomento vi interessa,  dateci un'occhiata , io l'ho trovato interessantissimo.

Fukushima e noi

La vicenda dello sversamento in mare delle acque della centrale di Fukushima è emblematica di un atteggiamento tipico della nostra epoca: l'irrazionalità che prevale sulla razionalità. Un atteggiamento magari non imperante ma sicuramente molto diffuso. Parte della responsabilità sta nella cavalcata allarmistica in chiave acchiappa-clic (più clic = più visualizzazioni, più visualizzazioni = più money) della notizia da parte di molti media. A questo si aggiunge una certa refrattarietà generale ad andare oltre i titoloni e approfondire. Nel caso specifico bastava davvero poco per trovare con un paio di clic come stanno effettivamente le cose: il rilascio controllato dell'acqua "ripulita" dalla sua radioattività è assolutamente sicuro e non esiste alcun rischio né per l'ambiente marino né per l'uomo. Non esiste attualmente nessuno scienziato e nessun organismo di controllo che abbiano esaminato la questione che avanzino dubbi di qualche tipo in questo senso. Eppu

Buon senso

Alla fine, per poter sentire qualche parola intelligente, sensata e umana, in mezzo a questo deserto dilagante, bisogna andare da chi sta in alto .

Figli, perché?

Il ministro Giorgetti ha dichiarato l'altro ieri al Meeting: "Il tema della natalità è un tema fondamentale: non c'è nessuna riforma previdenziale che tiene nel medio-lungo periodo con i numeri della natalità che abbiamo oggi in questo paese. Il sistema si tiene se le generazioni hanno una continuità, se c'è una solidarietà intergenerazionale." Il medesimo concetto è stato ribadito ieri dal suo vice, Maurizio Leo, sempre al Meeting. Da qui l'impegno congiunto di mettere in campo ogni misura possibile, ogni incentivo affinché si torni a fare figli (in Europa siamo da almeno vent'anni il paese che fa di meno). C'è qualcosa che stona in tutto questo? Sì: la strettissima correlazione tra natalità e stabilità economica dell'Italia. In altre parole, tra vita ed economia. Non ho ancora sentito nessuno dire che bisogna fare figli per la gioia che dà fare figli, per l'arricchimento interiore che deriva dall'essere genitori e prendersi cura dei sudde

Il libro dell'inquietudine

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Ho ripreso in mano Il libro dell'inquietudine , di Pessoa, dopo che l'avevo accantonato per altre letture. E niente, a tratti è geniale, pungente, rivoluzionario, a modo suo sovversivo. Se avete voglia di un libro che dopo ogni pagina vi obblighi a fermarvi e a pensare a ciò che avete letto, questo è imprescindibile.

Castrazione chimica

A ogni violenza sessuale, specie se raggiunge una grossa visibilità mediatica, puntualmente salta fuori qualcuno da destra che invoca la castrazione chimica. Salvini è da sempre particolarmente attivo in questo senso.  Lo slogan della castrazione chimica viene ripetuto continuamente da Salvini perché lo stesso Salvini sa che è efficace a livello appunto di slogan, in quanto fa leva sulla valenza inconscia del termine "castrazione". Gran parte dell'elettorato leghista non ha la più pallida idea di cosa sia tecnicamente la castrazione chimica, ma apprezza la valenza semantica del termine castrazione perché la associa all'atto dell'evirazione, non certo del trattamento farmacologico.  Anzi, gran parte dell'elettorato di cui sopra probabilmente neppure ha idea che la castrazione chimica è un trattamento di tipo farmacologico, ma l'idea che ne ha soddisfa la propria pancia e per Salvini basta questo. Il suo risultato l'ha raggiunto. Per chi ha voglia di app

Anche la Nato, però...

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Premessa: c'è un aggressore cattivo e un aggredito buono. È una banalità, lo so, ma è una premessa che oggi è indispensabile anteporre ad ogni ragionamento che si fa sulla guerra in Ucraina, pena venire bollati come filoputiniani. D'altra parte viviamo nell'epoca del bianco o nero, del di qua o di là manicheo, le gradazioni intermedie e i ragionamenti un pochino più articolati e complessi non vengono generalmente compresi, quindi la premessa di cui sopra è obbligatoria. Tutto questo per cercare di contestualizzare un pochino i dieci minuti di Alessandro Barbero che pubblico qui di seguito, in cui il noto storico e divulgatore dice alcune cose sul conflitto che deviano un pochino dal sentire comune, in particolare modo quando afferma che tentare di ridurre un conflitto così complesso e lungo (esiste almeno dal 2014) all'aggressore cattivo e all'aggredito buono è una banalizzazione piuttosto puerile, così come si pecca di eccesso di semplificazione quando si afferma c

Non sarebbe proprio così

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In realtà non sarebbe proprio così. L'articolo 21 della Costituzione non è un paravento dietro al quale nascondersi per poter scrivere e dire indiscriminatamente qualsiasi cosa frulli nella testa.  La libertà di poter dire ciò che si pensa è vero che è un diritto sancito dalla nostra Carta, ed è sacrosanto che ci sia, ma è un diritto equivalente a quello di chiunque di non vedere calpestata la propria dignità, e mi pare che alcuni dei contenuti del libro in questione non siano esattamente rispondenti a questa regola.

It

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Ho approfittato di qualche giorno di ferie per rileggere It , che lessi per la prima volta esattamente trent'anni fa, quando ne avevo 23, e ho ritrovato lo stesso romanzo infinito, oceanico, a tratti perfino eccessivo nella sua bulimia letteraria di allora, ma sempre un grande romanzo.  Quando si rilegge un libro dopo tanti anni non si legge più lo stesso libro, e anche il lettore non è più lo stesso. La rilettura serve anche a capire i cambiamenti che ci sono stati sia nel libro che nel lettore. Per quanto riguarda il romanzo, è risaputo che Stephen King non è l'unico scrittore la cui produzione letteraria è per larga parte dedicata a raccontare l'infanzia e adolescenza, ma a mio avviso è sicuramente uno dei migliori in questo ambito.

Mazzone

Non sono appassionato di calcio e diciamo pure che non ci capisco praticamente niente, ma mi spiace che sia morto Carletto Mazzone. Ogni tanto lo vedevo passare in TV, quando ancora ce l'avevo in casa, e ho sempre avuto l'impressione che fosse una persona vera, schietta, sanguigna, diretta; una di quelle persone che non le manda a dire e bada alla sostanza delle cose piuttosto che alla forma (caratteristica rara, oggi).  E niente, mi spiace.

Il generale e i titoli di studio

Il generale Vannacci è la classica dimostrazione che i titoli di studio a volte non indicano niente. Si possono avere anche tre lauree ma non sapere le basi. E una delle basi ignorate dal valente e pluridecorato militare, e qui siamo proprio all'abc, è che applicare criteri morali/culturali umani a ciò che succede in natura non sta né in cielo né in terra. Mi riferisco, tra le altre cose ( l'elenco di corbellerie presenti nel libro è piuttosto corposo), alla trita e ritrita solfa secondo cui l'omosessualità non è normale, e qui viene subito da chiedersi come faccia un orientamento sessuale tra i tanti che esistono in natura a non essere normale, specie se si considera che è praticato da tutte le specie animali tranne il riccio di mare e dopo l'eterosessualità riproduttiva è l'orientamento sessuale più diffuso. Curioso come uno con tre lauree non sia al corrente di ciò: viene immediatamente da pensare al Cepu. Su tutto il resto, lobby gay, immigrati, femministe, am

Aiuto

Tutto iniziò (si era ancora in campagna elettorale) con la signora Meloni che strillava e farneticava di blocchi navali, e sarebbe interessante avere un'idea del numero di voti che portò quella irrealizzabile promessa (non occorreva essere in possesso di intelletti particolarmente brillanti per capire che era una boutade buona per irretire i soliti gonzi). Poi la signora urlante andò al governo e, tra un urgentissimo decreto anti-rave e un condono fiscale, trovò il tempo di rendere in vari modi la vita difficile alle Ong: fermi amministrativi, divieto di effettuare più di un soccorso per volta, obbligo di sbarco dei naufraghi in porti lontanissimi ecc. Memorabile, a tal proposito, lo sbarco a La Spezia, un annetto fa, di un gruppo di naufraghi salvati nel Mediterraneo, i quali, una volta sbarcati nel porto ligure, furono poi caricati su pullman e trasferiti in centri di accoglienza in Puglia. Ci sarebbe da ridere, se in mezzo non ci fosse la sofferenza inutile inflitta per puro sad

Il problema

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Credo che se un paese ha un ministro che giustifica la realizzazione di una grande opera aggrappandosi a Topolino, il problema non è il ministro e neppure Topolino, il problema è il paese.

Birba

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In dicembre se n'era andata sua sorella gemella, Sissi. Stanotte se n'è andata anche lei, che era malata già da tempo. Addio Birba, e grazie per tutto l'affetto e la compagnia che ci hai donato in questi 16 anni.

Fisso e variabile

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Interessante analisi di una economista della Luiss su Il resto del Carlino di stamattina. Il governo ha deciso di tassare gli extraprofitti delle banche per aiutare - dice Salvini - chi oggi è in difficoltà a causa dei rincari dei mutui a tasso variabile. Il che è giusto, se vogliamo, è una embrionale forma di equità sociale. Ma chi in passato ha scelto di sottoscrivere un mutuo a tasso variabile era consapevole di accollarsi un rischio, altrimenti avrebbe optato per il tasso fisso. Per anni, a chi ha scelto il tasso variabile è andata bene, ha risparmiato; chi ha scelto di non rischiare ha invece sempre pagato rate più alte. Oggi le parti sono invertite e chi è titolare di un mutuo a tasso variabile è in difficoltà. Giusto aiutarlo, quindi. Ma, sulla stessa falsa riga, si sarebbe dovuto compensare chi da subito ha scelto il fisso pagando molto più degli altri. Il che, dal mio punto di vista, non fa una piega.

I Buddenbrook

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Approfittando di questa settimana di ferie mi sono buttato sul monumentale  I Buddenbrook , uno dei romanzi più universalmente noti di Mann. In passato avevo letto altre opere sue: La montagna incantata , Morte a Venezia e Tonio Kröger , quindi avevo già un'idea di cosa aspettarmi.  Devo dire che questo libro è andato oltre ogni aspettativa. Se si escludono le prime 80-100 pagine, in cui sostanzialmente si descrivono i personaggi principali e si raccontano fatterelli senza grande importanza, poi il racconto cattura e avvince, tanto che mi è capitato anche di ritardare o addirittura saltare qualche pasto pur di non staccarmi dalla lettura.  Il romanzo, pubblicato nel 1901, narra l'ascesa e il declino, attraverso quattro generazioni, dei Buddenbrook, una famiglia alto borghese di Lubecca proprietaria di una prospera azienda cerealicola fondata nella seconda metà del 1700. Il prestigio e la rilevanza sociale di tale famiglia sono imperniati sul conseguimento del profi

Extraprofitti (e polli)

Non mi intendo granché di economia ed è noto che su ciò che non si conosce è bene tacere. Ho idea, però, che chi dice che gli elevati extra profitti delle banche sono causati dagli interessi irrisori che le banche stesse pagano ai correntisti a fronte degli interessi molto più alti che viceversa si fanno pagare, non abbia tutti i torti.  Così come non credo abbia tutti i torti chi prevede che, sempre le signore banche, si rivarranno poi sui clienti (leggi spenneranno ancora di più noi polli) per compensare l'aumento di tassazione a loro carico.

Travis Scott

Al telegiornale danno l'importantissima notizia dell'approdo a Roma, al Circo Massimo, di tale Travis Scott, e il servizio del tiggì elargisce a piene mani immagini del fiume in piena della meglio gioventù che si dirige verso il luogo dove si terrà il grande concerto. Compare anche un papà, a un certo punto, coi suoi due giovinetti per mano, il quale dice che 'sto Travis ai suoi pargoletti piace tanto e in fondo non dispiace neppure a lui. Io, che sono anziano, non ho la più pallida idea di chi sia l'idolo di questa sterminata marea di giovinetti festanti, quindi faccio un salto sul tubo e provo ad ascoltare qualcosa per farmi un'idea. Scopro che il tipo è un rapper e che scrive canzoni (il concetto di scrivere canzoni, in questo caso, mi sembra leggermente fuori posto ma facciamo finta che) dove il suddetto rapper si limita a parlare sopra una base campionata, elaborata da sintetizzatori, fatta da cinque (forse anche sei) note ripetute ossessivamente senza variazio

Matrimoni

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Questa splendida pagina de I Buddenbrook , in cui Thomas Mann racconta del matrimonio forzato tra Antoine e il giovane Grünlich, mi ha fatto venire in mente che l'istituto del matrimonio nasce storicamente come contratto economico e per grandissima parte della sua storia si è retto esclusivamente su ragioni economiche, di casata, di prestigio sociale, di scambio di manodopera, interessi commerciali e quant'altro.  Il matrimonio come lo intendiamo oggi, ossia una libera unione tra due persone basata sull'amore, è recentissimo e data più o meno a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso. E tra l'altro quasi esclusivamente qua in Occidente, in gran parte del resto del mondo si svolge ancora per imposizione e per motivi economico-sociali. In Turchia, ad esempio, buona parte dei matrimoni vengono decisi dalle famiglie e i due sposi si conoscono il giorno delle nozze. Tutto questo per dire che quando ci scandalizziamo (giustamente, eh) nel leggere nelle cron

Queen

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Ieri sera sono andato ad ascoltare un gruppo che fa musica dei Queen, stamattina mi sono svegliato con in testa musica dei Queen.   Buona domenica.

Dio e la transessualità

Papa Bergoglio ha detto ieri che anche i transessuali sono figli di Dio. Al che mi è venuto da chiedermi perché abbia sentito il bisogno di specificarlo. Se non sbaglio (mi muovo su un terreno a me non molto congeniale), la religione cattolica dice che siamo tutti figli di Dio. Se uno di questi figli si accorge che la sua "spiritualità sessuale" non corrisponde al corredo biologico di cui è fornito e decide di cambiare quest'ultimo, non vedo perché Dio non dovrebbe più riconoscerlo come figlio. Tra l'altro, il buon Bergoglio credo sappia benissimo che la transessualità è praticata in natura da moltissime specie (avete mai visto Alla ricerca di Nemo? Bene, il pesce pagliaccio che si vede nel film, in natura cambia sesso a seconda della situazione in cui si trova). Ma se è vero che la natura è stata creata da Dio, anche le sue specificità lo sono, compresa la transessualità. E allora che bisogno c'è di specificare che anche un transessuale è figlio di Dio? (Troppo e

Numeri

Quando ogni altro tentativo di giustificare la soppressione di un provvedimento va a vuoto, l'ultima carta che si gioca è sempre quella della quantificazione economica degli abusi che quel provvedimento ha generato, perché è noto che il popolo quando sente parlare di abusi e sprechi tende a indignarsi e l'indignazione è per antonomasia il sentimento che maggiormente fa collassare la razionalità e la capacità di ragionare, quest'ultima già abbondantemente latitante in buona parte delle italiche genti. Così, ieri, la ministra Calderone ha giocato questa carta dicendo: "...risultano dai controlli svolti dalla Guarda di Finanza a decorrere dall'introduzione del Reddito e fino al primo semestre del 2023 i contributi indebitamente percepiti o indebitamente richiesti per un ammontare di 506 milioni." Ora, letta così è certamente una cifra importante. Uno dice: Cavoli, 500 milioni di euro percepiti da chi non ne aveva diritto. Che schifo! Ed è un ragionamento giustiss

Considerazioni sul perdono che condivido

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(Lettera a un adolescente - Vittorino Andreoli)

Percezioni

Il problema che ha Fassino, e che riguarda gran parte dei signori che stanno là dentro, è la mancata percezione di come funziona il mondo reale.  Di per sé, dire che 4.718 euro netti non sono uno stipendio d'oro non significa niente, se non si indica a quali parametri li si rapporta. Se si prende come parametro lo stipendio di un Bonolis o di un Ronaldo, certo che non sono uno stipendio d'oro; se si prende come metro di paragone lo stipendio medio di un operaio o di un magazziniere con contratto co.co.co., lo sono eccome. Il problema è che gli stipendi medi della stragrande maggioranza di chi lavora non sono quelli di Bonolis. Ecco perché Fassino, che ha un evidente problema di percezione della realtà, ha perso una buona occasione per osservare un salutare silenzio.

2 agosto

Avevo dieci anni. Ricordo vagamente mio nonno Gino che guardava esterrefatto e muto scorrere le immagini in TV. E a un certo punto sibilò: "Bastardi!"

Notizie

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Stamattina, sfogliando La Stampa, mi hanno colpito tre notizie. La prima è che due terzi delle regioni italiane sono praticamente in default per quanto riguarda la sanità. Non ci sono risorse per assumere personale sanitario e mano a mano che quello in esercizio va a riposo non viene rimpiazzato, col risultato che chi rimane sul campo è costretto ad aumentare sforzi e impegni per sopperire alle carenze. Il sovraccarico di lavoro per chi rimane si traduce quindi in un aumento dell'affaticamento e dello stress. Sono stimati in circa 100.000 all'anno gli errori nelle diagnosi e nelle terapie imputabili a questi motivi. Inutili aggiungere che i bilanci si tenterà di appianarli con tagli alle prestazioni sanitarie e aumento dei costi di queste ultime per i cittadini. L'altra notizia che mi ha impressionato è che più o meno nella stessa situazione versa la giustizia. Il nostro paese soffre una atavica carenza di giudici, cancellieri, personale amministrativo di vario genere, col

Angélique

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Tempo fa lessi Central park , sempre di Musso, e lo trovai molto interessante, per cui avevo buone aspettative su questo romanzo. Aspettative per buona parte deluse. La trama è abbastanza scontata e prevedibile e ai (pochi) colpi di scena fanno da contraltare la poca credibilità di alcuni personaggi come Mathias Taillefer, un ex poliziotto con parecchi problemi esistenziali. Un aspetto divertente merita di essere però menzionato: il perculamento dei novax con pagine come questa qui sotto. Il romanzo, infatti, eccetto alcuni flash-back, è ambientato nel 2021 e vicende legate alla pandemia entrano qua e là nel racconto.  Un libro tutto sommato dimenticabile, diciamo.

Strette di mano mancate

La mancata stretta di mano tra l'atleta russa e quella ucraina ai mondiali di scherma di Milano ha provocato, come ormai è consuetudine, polarizzazioni manichee tra i sostenitori del "ha fatto bene a non stringergliela" e del "ha sbagliato". Mi chiedo come si possano avere sicurezze così granitiche in un senso o nell'altro.  Io, pur con molti dubbi, penso che l'atleta ucraina abbia sbagliato a non stringere la mano all'avversaria russa. La valenza simbolica del gesto è chiara, intendiamoci: voi siete gli invasori, siete quelli che stanno procurando sofferenze e perpetrando atrocità contro il mio popolo e io la mano a voi non la stringo. Ragionamento apparentemente legittimo, ma a una più attenta lettura mi pare la classica semplificazione di tematiche complesse tanto in voga nella nostra epoca storica, e a me ricorda un po' il puerile e un po' sciocco ostracismo verso esponenti della cultura russa da parte di noi occidentali, di cui da mesi

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(da  Il libro dell'inquietudine  - Fernando Pessoa)

Direzioni

Negli stessi giorni hanno tolto il RdC a 156.000 famiglie con un SMS (altre 88.000 lo perderanno in agosto); reintrodotto i vitalizi agli ex senatori; tolto il penale ai grandi evasori (quelli che nascondono al fisco più di 100.000 €/anno).  È chiara la direzione, no? (Che il Reddito di cittadinanza avesse mille storture era noto fin da subito, ma aveva comunque permesso a 1.000.000 di persone di affrancarsi dalla povertà. Dati Istat .)

Battaglie

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Ci sono battaglie che vanno combattute ad ogni costo. Battaglie che sono fondamentali per questo paese. Una di queste battaglie fondamentali, da cui dipende la vita o la morte di tanti, l'ha appena inaugurata la Lega, partito sempre in prima fila quando bisogna gettare il cuore oltre l'ostacolo: cambiare il nome agli hamburger vegani. Capite, no, l'importanza strategica, la valenza simbolica e semantica di questa battaglia? Il ragionamento che sta alla base di questa nuova e fondamentale crociata è che il sostantivo (a proposito, un leghista saprà cos'è un sostantivo? Mah...) hamburger si riferisce per definizione a un panino fatto generalmente con fette di pane che racchiudono al loro interno una succulenta bistecca di carne bovina. Se però al posto della carne si mette un prodotto vegetale, ecco che chiamarlo hamburger non va più bene, diventa quasi un sacrilegio, quindi il sostantivo in questione va assolutamente cambiato. Una volta terminata questa fonda

Il crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza

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Sono sincero, a me la teoria della mente bicamerale non convince del tutto, anche se l'autore, lo psicologo statunitense Julian Jaynes, in questo interessantissimo saggio la argomenta in maniera solida e convincente.  Ma, teoria della mente bicamerale a parte, questo libro, pubblicato originariamente negli anni Settanta e aggiornato nel 1990, è un viaggio grandioso nella mente umana e nella storia di come noi esseri umani, nel tardo Pleistocene, siamo passati dai gesti ai suoni, imparando via via ad articolarli e a modularli fino a inventare il linguaggio; poi, a cascata, il pensiero, la coscienza, le interazioni sociali e le interazioni con la nostra immaginazione.  La teoria del passaggio dalla mente bicamerale alla coscienza, secondo Jaynes avvenuto nel millennio che precede la nascita di Cristo nel contesto della civiltà greca, è descritta in maniera estremamente esaustiva e argomentata, facendo ricorso all'analisi della moltitudine di testi antichi arrivati fi

Arriverà uno

Salvini che dà addosso a don Ciotti mi fa venire in mente quel passo del vangelo in cui Giovanni (mi pare) dice che arriverà uno a cui lui non è degno neppure di sciogliere i legacci dei sandali. Nel caso specifico don Ciotti, rispetto a Salvini, è quell'uno che deve arrivare.

Non scegliere

Ennesimo messaggio diseducativo di questa politica: se sei ricco/imprenditore/ministro puoi fare quello che ti pare , che se ci si pensa è uno dei tanti lasciti avvelenati del berlusconismo.  Ma io non ce l'ho tanto con quelli che hanno votato e si sono espressi a favore o contro la mozione di sfiducia (cioè, con quelli che hanno votato contro, sì, ovviamente), ce l'ho con chi non ha partecipato al voto. Sì, dico a voi, Italia Viva e Azione.  Astenersi, non prendere parte, non scegliere, non sbilanciarsi (o scegliere a caso secondo i tiramenti del momento) è dei vili, dei pavidi, degli ipocriti, degli opportunisti, di chi ama tenere i piedi in due staffe, di chi è complice, di quelli che sanno benissimo il significato del loro (non) agire. Sono i Pilato della politica del terzo millennio. I peggiori.

Vertici

La signora Meloni ha partecipato, ieri, all'ennesimo vertice della FAO, simposio dal titolo promettente e leggermente - mi pare - troppo ambizioso: "Fame Zero" entro il 2030. Che io ricordi, vertici di questo tipo, rigorosamente a base di fois gras e altre prelibatezze, si organizzano regolarmente da svariati decenni (la FAO esiste dal 1945).  Naturalmente, dati alla mano , immaginare che nel 2030 la fame scompaia dalla faccia della terra è pura utopia, visto che da almeno vent'anni invece di migliorare la situazione peggiora costantemente. Però i vertici si continuano a fare, vedi mai che a forza di parlare (e mangiare fois gras) col tempo si risolva qualcosa. A dire il vero, un modo per risolvere il problema della fame nel mondo ci sarebbe (ce ne sono parecchi, a dire il vero). Circa metà delle terre coltivate del pianeta, percentuale che in Europa raggiunge il 70% , sono destinate alla produzione di foraggio per gli animali degli allevamenti intensivi (in particola

Su Gardini

Usare strumentalmente la ricorrenza della morte di Gardini per supportare la propria visione ultra-liberista del mercato del lavoro, quella che è ai perfetti antipodi di una cultura di stampo più "socialista" che mira alla redistribuzione del reddito e all'aiuto a chi non ce la fa, è un'operazione che si avvicina a quelle di altri "politici" di destra noti già da tempo al pubblico per uscite di questo stampo. Non si può non notare, a questo proposito, la perfetta assonanza tra l' uscita di Renzi e quella di Musumeci , ministro dell'attuale esecutivo, relative a una supposta "cultura dell'assistenzialismo" che non c'entra assolutamente niente col salario minimo e altre misure di contrasto allo sfruttamento di chi lavora e alla povertà dilagante. C'è da notare, en passant, come non passi giorno in cui non si noti la sempre più collimante visione del mondo di Renzi con quella di Meloni e soci. Prendiamo atto, anche se i più attent

Zaki e Regeni

Non so dire se la liberazione di Patrick Zaki abbia come contropartita il mettersi una volta per tutte il cuore in pace sulla vicenda di Giulio Regeni. Sono speculazioni e ipotesi su cui non si hanno né prove né certezze, quindi mi pare abbia poco senso tirarle in ballo, se non per il mero gusto del pettegolezzo vagamente complottista, arte in cui noi umani eccelliamo da sempre. Quello che mi sembra di poter dire con una certa sicurezza è che, se anche la vicenda Zaki non avesse avuto questo felice esito, per Giulio Regeni non sarebbe cambiato niente. Fin da subito il regime egiziano non ha mostrato verso questa vicenda nessuna apertura né alcuna volontà di collaborazione, né ci sono segnali che autorizzino una qualche forma di ottimismo per il futuro. Temo quindi che Giulio Regeni non avrà mai giustizia né mai si saprà veramente cosa è accaduto. Per quanto riguarda tutta la polemica di queste ore attorno a Zaki, mi limito a osservare che adesso è un uomo libero, sarà padrone di fare q

Risvegli

Cioè, uno si sveglia e trova i Nomadi da Mattarella . E ripensa a quando, da ragazzetto, cominciò ad andare ai loro concerti, grosso modo a metà degli anni Ottanta del secolo scorso. Nel frattempo il ragazzetto imberbe di allora è cresciuto e oggi è un barbuto 53enne che ancora va ai loro concerti, spesso accompagnato dalle figlie (l'ultimo a Riccione, un mesetto fa). Grandi Nomadi! :-)

Coscienza, apprendimento ed esecuzione

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Il capitolo del libro che sto leggendo in cui si spiega che la coscienza ha un ruolo nell'apprendimento di una attività complessa (es. suonare il pianoforte) ma non nella sua esecuzione è interessantissimo. L'esempio del pianoforte è il più calzante.  Un pianista che sta suonando non pensa ai singoli tasti che preme ma alla melodia complessiva, o a singole parti di essa. Se pensasse ai tasti che corrispondono a ogni singola nota della partitura che sta leggendo (ogni diesis, ogni bemolle, ogni nota naturale, ogni pausa ecc.) non riuscirebbe a suonare. Allo stesso modo in cui un velocista in gara non pensa a ogni passo che mette davanti all'altro e una persona che parla non si preoccupa più di tanto della struttura sintattica e grammaticale di ogni frase che pronuncia ma al significato complessivo che vuole comunicare. Nello screenshot è spiegato meglio. Ah, sto leggendo Il crollo della mente bicamerale e l'origine delle coscienza , dello psicologo statunitense Julian Ja

Perculiamoli

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In questi giorni di caldo torrido si fanno vivi, più agguerriti che mai, i No Caldo, denominazione coniata da Alessandro Gilioli per indicare i negazionisti del riscaldamento globale (o, in subordine, il riscaldamento globale c'è ma l'uomo non c'entra niente). Siccome con queste persone dati e numeri non contano niente, rimane il perculamento, e Mario Tozzi in questo campo se l'è sempre cavata discretamente :-) C'è da segnalare, a margine, che i No Caldo hanno da qualche giorno un nuovo guru, il meteorologo di La7 Paolo Sottocorona, che secondo loro si sarebbe espresso avallando le loro tesi. Ovviamente non è vero niente (i No Caldo non hanno ancora imparato la differenza che corre tra meteo e clima), ma a loro figurarsi se importa.

Unione Sovietica

Antonio Tajani è di destra ma è persona intelligente e anche colta. Ogni tanto succede. Quindi quando dice che il salario minimo non serve perché non siamo in Unione Sovietica sa benissimo, da persona colta quale è, di avere detto una stupidaggine. Perché se fosse vero quanto afferma vorrebbe dire che USA, Germania, Francia, Spagna, Inghilterra ecc. sarebbero tutte cloni dell'Unione Sovietica.  Il salario minimo, infatti, non solo esiste in tutti i paesi del G7, ma molti di questi paesi (Spagna e Germania lo hanno fatto recentemente) lo stanno addirittura irrobustendo e integrando. In aggiunta a questo, non si capisce (o almeno io, che sono persona semplice, non lo capisco) perché ogni volta viene contrapposto alla contrattazione collettiva. C'è qualcosa che impedisce di poter fare entrambe le cose: potenziare la contrattazione collettiva e nello stesso tempo introdurre il salario minimo? Chiedo, eh.  Oppure, una volta per tutte si esca dalle ipocrisie, dai sofismi e dagli esca

Ancora con lo speronamento

Carola Rackete decide di candidarsi per le sinistra tedesca alle europee del prossimo anno. Immancabile il commento del solito noto: "Dallo speronare motovedette italiane della Guardia di Finanza alla candidatura per Bruxelles con la sinistra tedesca, è un attimo. Auguri, viva la democrazia." Il tweet in questione è ovviamente indirizzato a quelli (ormai pochi) che ancora lo seguono e danno credito alle corbellerie che dice. Una platea che, lentamente ma inesorabilmente, si sta sempre più assottigliando, segno evidente che anche il più ottuso dei seguaci se si tira troppo la corda prima o poi mangia la foglia. Sulla vicenda dello speronamento (che non è stato uno speronamento) avevo già scritto e non ci torno su. Mi limito solo a ribadire che, se le parole hanno ancora un significato, la manovra con cui Carola Rackete entrò con la Sea Watch III nel porto di Lampedusa non fu uno speronamento. Questa cosa è stata certificata inequivocabilmente dalla sentenza di un tribunale, e