venerdì 29 marzo 2024

Ritrovamenti

 



Ho trovato, semisepolto nella libreria di mia mamma, questo libro. Non ho la più pallida idea di chi sia Gaspare Gozzi. Gliel'ho mostrato e ho chiesto spiegazioni. Lei, stupita: "Boh, forse era del nonno Walter, lui amava i libri."

In effetti ricordo che il padre di mia mamma, scomparso quando io ero molto piccolo, era un grande amante dei libri. 

Bello :-)

giovedì 28 marzo 2024

"Se nelle scuole si insegni"


"Se nelle scuole si insegni". Ma a parte gli svarioni grammaticali, questo post è di difficile interpretazione anche dal punto di vista della sintassi: sconclusionato, raffazzonato, poco chiaro, buttato giù male. 

Sono allibito.

E questo è il ministro della pubblica istruzione, quello che esige che gli stranieri sappiano la lingua italiana.

Citando Battiato: "Povera patria..."

mercoledì 27 marzo 2024

La querela


Luciano Canfora querelato da Giorgia Meloni. Un gigante del pensiero e un intellettuale dalla cultura sconfinata, conosciuto in tutto il mondo, querelato da una piccola e insignificante signora che il giro del mondo l'ha fatto sulle copertine che riportavano le sue moine in parlamento. 

Pazzesco.

Poi magari la signora vincerà la causa, eh, può essere benissimo. Ma lui resterà sempre un gigante e lei sempre una nana.

lunedì 25 marzo 2024

Libri abbandonati

E niente, alla fine ho mollato a pag. 420 L'idiota, di Dostoevskij. Nella mia lunga carriera di lettore credo sia il terzo o quarto libro che abbandono. Peccato, perché qua e là ci sono riflessioni molto interessanti su vari temi, ma la prolissità e un'intricatissima sequenza di avvenimenti hanno vinto.

Magari proverò a recuperarlo in futuro.

martedì 19 marzo 2024

La scuola e il Ramadan

Le scuole chiudono due settimane a Natale, una a Pasqua e pure per carnevale. Un mio contatto su facebook mi diceva che in provincia di Prato chiudono le scuole di ogni ordine e grado addirittura in occasione del capodanno cinese. Non si capisce quindi dove sia il problema per Valditara se un singolo istituto (se non sbaglio gli istituti hanno facoltà di autodeterminarsi in questo senso) decide di sospendere le lezioni l'ultimo giorno di Ramadan.

lunedì 18 marzo 2024

Chi vota ha sempre ragione

L'uscita di Salvini sull'esito delle elezioni russe non è da rigettare per il suo manifesto apprezzamento per Putin - Salvini è suo fan da sempre, nulla di cui stupirsi - ma è da rigettare per la fallacia insita nell'assunto secondo cui chi vota ha sempre ragione. Non è così. 

Hitler, prima di prendere il potere, ha goduto di un vasto consenso, anche se non generalizzato; Mussolini idem. Affermare che chi vota ha sempre ragione significa ammettere che le folle oceaniche che si radunavano sotto il balcone di piazza Venezia erano dalla parte giusta. Non lo erano. E gli esempi che si potrebbero fare sono tanti. 

È vero, come diceva anche De Gregori, che è la gente che fa la storia, ma il fatto che sia la gente che fa la storia non implica automaticamente la bontà della direzione che viene ad essa impressa.

domenica 17 marzo 2024

Elezioni russe

Le elezioni russe viste con occhi non occidentali. Vedere le vicende del mondo come sono realmente e non come vorremmo che fossero è uno degli esercizi che in assoluto ci riesce più difficile fare.

Prova a spiegarlo qui Dario Fabbri.

sabato 16 marzo 2024

Molinari e noi

Non condivido granché del pensiero di Molinari riguardo al conflitto mediorientale, ma mai mi sarei permesso di impedirgli di parlare. Non è questione tanto del luogo, una università (potrebbe trattarsi anche di un bar o una piazza), è questione che ancora molti non riescono a porsi in atteggiamento filosofico nei confronti di chi la pensa diversamente, atteggiamento che implica l'accettazione dell'eventualità che l'interlocutore di fronte a noi abbia un gradiente di verità superiore al nostro. 

Ancora non ce la facciamo a superare questo gradino.

Riflessioni che condivido sulla cultura imperante del corpo

(Da A pugni chiusi, Massimo Recalcati)

venerdì 15 marzo 2024

Follia pura

Secondo me Macron è impazzito e sta giocando col fuoco senza rendersene conto. Forse soffre di una forma di dissociazione cognitiva, altrimenti non si spiega l'idea di mandare soldati francesi direttamente al fronte ucraino. Vuole giocare ai soldatini col rischio di innescare conseguenze imprevedibili? E come si fa a dire che "la nostra forza nucleare ci dà sicurezza"? La nostra forza nucleare? La Russia ha 6200 testate ed è il paese che ne ha il maggior numero al mondo, superiore addirittura a quello degli USA; la Francia ne conta meno di 300. 

Ma numeri a parte, come si può pensare di giocare a fare il bulletto col pazzo che sta al Cremlino che appena ieri ha minacciato di fare ricorso al suo arsenale nucleare? 

Io boh. Questi forse non si rendono conto di cosa dicono e del rischio a cui si espongono. Anzi, ci espongono, perché non è una diatriba tra loro, ma riguarda tutti.

mercoledì 13 marzo 2024

Scienziati che mi cadono

Durante la pandemia c'erano scienziati che ho stimato e apprezzato molto. Poi, col tempo, alcuni di questi ho cominciato ad apprezzarli meno, finchè sono arrivati quasi a cadermi sotto i piedi. Diciamo che Burioni è uno di questi.

Ora, intendiamoci, se stiamo sui social un po' narcisi, chi più e chi meno, lo siamo tutti, ma quando questo narcisismo e questa pienezza di sé sfociano nell'arroganza, vuol dire che si è passato il segno.

Strette di mano

Boh, non so, io se fossi stato in quel Jorit non avrei mai stretto la mano a Putin. Mai. Allo stesso tempo mi chiedo come possano i leader occidentali stringere la mano a Netanyahu. Cioè, mi chiedo proprio come riescano a farlo.

domenica 10 marzo 2024

Complessità

La complessità e il fascino delle vicende del mondo non sarà mai possibile comprenderli per intero. Ma lezioni come questa possono almeno darci un'idea di questa complessità, autorizzandoci a sorridere (amaramente) quando realizziamo come tale complessità ci viene raccontata dai telegiornali.

Cose intelligenti

Chissa se papa Francesco aveva messo in conto la cascata di accuse di filoputinismo e insulti che gli sono piovuti addosso per avere detto una cosa intelligente? Probabilmente sì, ma l'ha detta lo stesso, conscio che nella civiltà del manicheismo acritico dire cose intelligenti comporta un costo da pagare.

venerdì 8 marzo 2024

Passaggi

Il passaggio all'auto elettrica, e in generale a questo tipo di mobilità, è normale che sia difficoltoso e abbia problemi ad affermarsi. Tutti i grandi passaggi, in ogni campo e in ogni epoca, sono stati difficoltosi. 

Quando agli inizi del Novecento le macchine a motore soppiantarono carrozze e cavalli incontrarono le medesime difficoltà che oggi ha l'elettrico nei confronti del termico: erano costosissime (se le potevano permettere solo nobili e persone agiate) ed era difficoltoso reperire il carburante. 

A queste si aggiungeva una serie di altri problemi: le macchine andavano più veloci delle carrozze e di conseguenza gli incidenti erano più gravi; contadini e possessori di animali si lamentavano per il numero di animali che finivano investiti (cani, galline, pecore ecc.). In più, agli inizi del Novecento le strade non erano asfaltate e quindi c'era il problema della polvere. Insomma, ai suoi esordi l'automobile venne vista più come un problema piuttosto che un'opportunità.

C'è poi da aggiungere che la transizione dalla carrozza all'auto fu graduale e lenta, nell'ordine dei decenni, e la cosiddetta motorizzazione di massa cominciò a dilagare solo a cavallo degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso. 

Per l'elettrico sarà la stessa cosa: la transizione richiederà tempo e i problemi da superare saranno molti. Poi, alla fine, questo nuovo tipo di mobilità farà piazza pulita di tutto il resto e i nostri figli e nipoti guarderanno le immagini sbiadite di quelle auto a motore inquinanti e puzzolenti, esattamente come noi oggi guardiamo le foto in bianco e nero delle carrozze trainate da cavalli che circolavano più di un secolo fa.

martedì 5 marzo 2024

Il ragazzotto

Esco dal lavoro e faccio un salto in biblioteca prima di tornare a casa. Dietro il banco, all'entrata, c'è un ragazzotto stravaccato in qualche modo sulla sedia girevole, intento a muovere lentamente e svogliatamente il mouse del PC. 

Gli riconsegno il libro di Jonathan Franzen e chiedo lumi su un romanzo di Carrère che mi interessa. Il ragazzotto non fa una piega, continua a muovere il suo mouse e poi mi dice, senza scomporsi troppo, che il libro che cerco è fuori e rientrerà fra qualche giorno. Saluto, ringrazio e me ne vado, mentre il ragazzotto continua come se niente fosse a profondersi nella nobile arte di non fare una piega. 

Ma porca miseria, dico io, sei in paradiso (io non credo, ma se credessi immaginerei il paradiso come una immensa biblioteca) e te ne stai lì a cazzeggiare col mouse? Ma prendi un libro e leggi! Niente, lui sta lì a cazzeggiare col mouse, io vado a casa col nervoso.

lunedì 4 marzo 2024

Gli USA sono schizofrenici?

Non so, magari è tutto normale e solo a me sembra una contraddizione. Può essere benissimo. Ma mi chiedo come sia possibile che gli Stati Uniti lancino pacchi di aiuti alimentari dal cielo a Gaza per cercare di aiutare le migliaia di palestinesi che stanno letteralmente morendo di fame, e nello stesso tempo finanzino chi sta provocando questa tragedia umanitaria.

Se non è schizofrenia questa, cos'è? Gli Stati Uniti finanziano da sempre Israele e gli forniscono supporto logistico, armamenti, tecnologie, uomini. La pulizia etnica in corso a Gaza da mesi è supportata dagli USA, i quali, oltretutto, hanno sempre posto il veto su ogni risoluzione dell'ONU che chiedesse il cessate il fuoco (l'ultima in ordine di tempo è quella proposta dall'Algeria).

Quindi, da una parte sei corresponsabile di una tragedia umanitaria che vede migliaia di persone morire letteralmente di fame, dall'altra ti adoperi per cercare di salvarne qualcuna. Io non so a casa vostra come si chiami questo comportamento, da me si chiama schizofrenia.

Promesse d'Abruzzo

L'imperativo è categorico: in Abruzzo bisogna vincere. Ma siccome dopo ciò che è successo in Sardegna il timore dell'effetto traino è fortissimo, ecco che la signora Meloni ha ordinato ai suoi ministri di battere palmo a palmo la regione, tipo re magi col loro carico di doni. Quindi fino a domenica prossima i cittadini abruzzesi avranno grosse probabilità di imbattersi in Salvini, Santanchè, Piantedosi, Lollobrigida, Valditara, Nordio, Urso, Crosetto e compagnia bella, in pellegrinaggio per la regione col loro carico di doni.

E infatti il lato comico (si fa per dire) della faccenda è proprio questo: la gigantesca mole di promesse buttate in fretta e furia in pasto agli elettori nella speranza di strappare il loro voto. Roba da fare girare la testa: sblocco improvviso di fondi incagliati da decenni, opere pubbliche monumentali, apertura di centinaia di cantieri, riqualificazione di tribunali, di ferrovie, di ospedali, addirittura ottimizzazione e accelerazione delle pratiche per ottenere o rinnovare il passaporto. Insomma, quanto basta per trasformare l'Abruzzo in una specie di Svizzera.

Perché l'imperativo è categorico: in Abruzzo bisogna vincere. E se per ottenere la vittoria bisogna prendere in giro qualche elettore, beh, pazienza.

Mentalità di guerra

Dice il neo segretario della Nato che dobbiamo passare a una mentalità di guerra, che vuol dire dedicare una quota maggiore delle nostre sp...