sabato 26 marzo 2011

E' saltato il "moltiplica-poltrone"?

Mentre le prime pagine sono tutte per la Libia, quasi nessuno parla di un certo decreto approvato dal governo il 23 marzo, decreto contente alcune misure che ristabiliscono un po' di fondi alla cultura. Siccome, come è noto, nei decreti legge viene da sempre infilato di tutto un po', spesso e volentieri niente che sia giustificato da qualche urgenza, in quello in questione era stata infilata una norma che moltiplicava poltrone e assessorati per i comuni sopra il milione di abitanti.

Guarda caso, di questa norma, fortemente voluta da Alemanno, avrebbero beneficiato Roma e Milano (casualmente amministrate dal centrodestra). In particolare, il decreto, lo stesso che contiene l'aumento delle famose accise sulla benzina, "consentirà alle giunte comunali di Roma e Milano di creare tre poltrone in più da assessore (diventeranno 15 più il sindaco) e altre dodici da consigliere comunale (dovevano ridursi a 48, sono tornati 60)". Ma perché tutta questa urgenza di aumentare poltrone? Le versioni sono ovviamente contrastanti.

Alemanno dice che questa norma permette "una adeguata rappresentatività per una città grande e importante come Roma". Dalle parti del Pd, invece, si sostiene che la norma permette "ad Alemanno di accontentare le sue fameliche correnti". Sia come sia, comunque, per adesso il pericolo pare scampato. Napolitano, quello che sui decreti legge deve mettere la firma finale, aveva infatti manifestato fin da subito la sua contrarietà a inserire questa norma, proprio perché non ravvisava neppure lui l'urgenza di aumentare poltrone (e costi). E quindi, alla fine, il governo ha preferito rinunciare.

C'è da notare che nello stesso momento in cui si vuole per decreto aumentare poltrone e assessori per i grandi comuni, qualcosa di simile accade anche in parlamento col famoso rimpasto, voluto da Berlusconi per cercare di puntellare la sua traballante maggioranza. Il tipo di Arcore, infatti, ha appena annunciato la presentazione di un nuovo disegno di legge (ovviamente con corsia preferenziale) per la creazione di 12 nuovi posti da sottosegretario con cui ricompensare di cui beneficeranno i parlamentari appartenenti al gruppo dei "responsabili". D'altra parte questi devono tenere su il governo: un'impegno non da poco, come potete facilmente intuire.

Tutto questo per dire a cosa è ridotta la politica oggi.

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