Guarda caso, di questa norma, fortemente voluta da Alemanno, avrebbero beneficiato Roma e Milano (casualmente amministrate dal centrodestra). In particolare, il decreto, lo stesso che contiene l'aumento delle famose accise sulla benzina, "consentirà alle giunte comunali di Roma e Milano di creare tre poltrone in più da assessore (diventeranno 15 più il sindaco) e altre dodici da consigliere comunale (dovevano ridursi a 48, sono tornati 60)". Ma perché tutta questa urgenza di aumentare poltrone? Le versioni sono ovviamente contrastanti.
Alemanno dice che questa norma permette "una adeguata rappresentatività per una città grande e importante come Roma". Dalle parti del Pd, invece, si sostiene che la norma permette "ad Alemanno di accontentare le sue fameliche correnti". Sia come sia, comunque, per adesso il pericolo pare scampato. Napolitano, quello che sui decreti legge deve mettere la firma finale, aveva infatti manifestato fin da subito la sua contrarietà a inserire questa norma, proprio perché non ravvisava neppure lui l'urgenza di aumentare poltrone (e costi). E quindi, alla fine, il governo ha preferito rinunciare.
C'è da notare che nello stesso momento in cui si vuole per decreto aumentare poltrone e assessori per i grandi comuni, qualcosa di simile accade anche in parlamento col famoso rimpasto, voluto da Berlusconi per cercare di puntellare la sua traballante maggioranza. Il tipo di Arcore, infatti, ha appena annunciato la presentazione di un nuovo disegno di legge (ovviamente con corsia preferenziale) per la creazione di 12 nuovi posti da sottosegretario
Tutto questo per dire a cosa è ridotta la politica oggi.
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