domenica 13 marzo 2011

"La politica farebbe meglio a stare zitta" (sul nucleare)

“Le centrali nucleari giapponesi – spiega Tozzi – sono state costruite per sopportare un terremoto di 8,5 gradi della scala Richter. Poi cos’è successo? E’ arrivato un sisma di 8,9 e le strutture non hanno retto”. Le centrali italiane saranno costruite per resistere a delle scosse di circa 7,1 gradi, ma, come sostiene Tozzi, “chi ci assicura che un giorno non arriverà un sisma più potente?”. Nessuno, appunto. Perché i terremoti sono fenomeni che non si possono prevedere. Inoltre il disastro giapponese è avvenuto nel paese tecnologicamente più avanzato del mondo. A Tokio infatti è radicata una seria cultura del rischio che è frutto di una profonda conoscenza di questi fenomeni. “Con quale faccia di tolla i vari Cicchitto ci vengono a vendere l’idea che in Italia, in caso di terremoto, le cose possano andare meglio che in Giappone? Il terremoto dell’Aquila se si fosse verificato in Giappone non avrebbe provocato neanche la caduta di un cornicione. Da noi ha causato 300 morti. Chi può credere alle farneticazioni sulla sicurezza del nucleare italiano?”, chiede sarcasticamente Tozzi. E’ vero che l’incidente nucleare è più raro, ma è altrettanto vero che è mille volte più pericoloso. E il caso giapponese, secondo Tozzi, è da manuale: “Se a una centrale gli si rompe il sistema di raffreddamento diventa esattamente come un’enorme bomba atomica. Forse è questa la prova del nove di cui parla Giannino”.

La differenza tra uno scienziato e un politico è che lo scienziato sa di cosa sta parlando, e parla esclusivamente in base alla sua conoscenza. Il politico, invece, spesso è un ignorante su determinate questioni e parla solo per interesse suo o di una lobby a cui ha promesso qualcosa. Lo sputtanamento di un politico da parte di uno scienziato è sempre uno spettacolo che mette una triste allegria (specialmente quando, non avendo più argomenti, arriva a cose tipo "ti spacco la faccia").

4 commenti:

lucy ha detto...

"con i combustibili fossili, abbiamo i problemi ambientali che minacciano di farci gran brutti scherzi. E dall'altro, se guardiamo al nucleare, ci accorgiamo che siamo di fronte alle stesse difficoltà irrisolte di un quarto di secolo fa. La strada promettente è piuttosto il solare, che sta crescendo al ritmo del 40% ogni anno nel mondo e dimostra di saper superare gli ostacoli tecnici che gli capitano davanti."

Carlo Rubbia - Nobel per la Fisica -

se in Italia vogliamo ancora fidarci degli esperti "politici"..

lucy ha detto...

ah scusa dimenticavo

sempre Rubbia

""Si sa dove costruire gli impianti? Come smaltire le scorie? Si è consapevoli del fatto che per realizzare una centrale occorrono almeno dieci anni? Ci si rende conto che quattro o otto centrali sono come una rondine in primavera e non risolvono il problema, perché la Francia per esempio va avanti con più di cinquanta impianti? E che gli stessi francesi stanno rivedendo i loro programmi sulla tecnologia delle centrali Epr, tanto che si preferisce ristrutturare i reattori vecchi piuttosto che costruirne di nuovi? Se non c'è risposta a queste domande, diventa difficile anche solo discutere del nucleare italiano"."

non so perché ma tendo più a fidarmi di un Nobel per la Fisica che di un politico che difende il nucleare (come ha fatto Gasparri)

CosmicMummy ha detto...

sui politici sono d'accordo, ma fino ad ora non ho ancora sentito un discorso serio sul nucleare, solo ideologie. Tozzi è un geologo non certo esperto di energia nucleare o radiazioni. mi sembra che fino ad ora il dibattito pro o contro il nucleare non sia mai stato fatto in maniera sera, da veri esperti del settore: ci vorrebbero economisti, fisici nucleari, esperti di radioprotezione, ingegneri nucleari, ma persone esperte proprio di quel campo, e uno per ciascuna corrente di pensiero. non è un discorso che si esaurisce a poche parole qualunquistiche senza dati, è un discorso molto più complesso di quello che vogliono farci credere.
io non credo che il governo giapponese si sia pentito di aver costruito quelle centrali. intanto l'emergenza nucleare che ne è risultata è niente rispetto alla catastrofe indotta dallo tsunami, ci sono stati 5mila morti e qui da noi si pensa solo alle centrali esplose?!? e all'energia che per decenni hanno prodotto queste centrali - quindi ai benefici che i giapponesi ne hanno ottenuto - non pensa nessuno? e poi vorrei sottolineare che le centrali esplose sono di seconda generazione, quelle di terza generazione hanno risposto benissimo dimostrando la loro sicurezza.
e vorrei anche ricordare a Tozzi, che fra l'altro dovrebbe anche imparare meglio l'italiano perchè la frase “Se a una centrale gli si rompe" è sgrammaticata, che uno tsunami nel mar mediterraneo è molto improbabile (eppure lui dovrebbe saperlo, è il suo campo).
se poi vogliamo portare come scusa che il nucleare possono farlo i giapponesi ma non gli italiani, perchè gli italiani sono inaffidabili... allora non dovremmo neanche andar ein ospedale per farci curare, visto che ci sono molti casi d malasanità, no?

Andrea Sacchini ha detto...

Se Tozzi non ti convince, un premio Nobel per la fisica può andare?

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