"Nelle prossime 48-60 ore l'isola sarà abitata solo dai lampedusani", ha dichiarato allungando i tempi di un bel po', visto che in prima battuta Maroni aveva buttato là un "questa sera". Vabbè.
Ma non è finita qui, perché poi arrivano nell'ordine: "il Nobel per la Pace per l'isola, una moratoria fiscale, previdenziale e bancaria perché Lampedusa diventi zona franca, un piano per il turismo". Ma a suggellare il tutto e a dare a questa fila di promesse un timbro di serietà, l'annuncio finale: "Anche io diventerò lampedusano, sono andato su Internet e ho comprato una casa a Cala Francese, si chiama Le Due Palme". Non è ben chiaro come abbia fatto ad andare su internet, dal momento che per sua stessa ammissione non ci capisce un tubo, ma fa niente. Prendiamo per buona anche questa.
Ma che garanzie hanno i lampedusani che le promesse si avvereranno? Ma la sua parola, no? "Il vostro premier - ha detto nel discorso a braccio appena sbarcato sull'isola - ha il vezzo e l'abitudine di risolvere i problemi". Poi uno pensa a Napoli o a L'Aquila e capisce subito cosa intende. Ma c'è un'altra perla, che ho lasciato per ultima per chiudere in bellezza.
Quanto al controllo delle coste, il capo del governo ammette anche di aver adottato misure «anche variopinte» per non consentire nuovi sbarchi. «Ve ne dico una - ha specificato - : abbiamo comprato pescherecci affinché non possano essere utilizzati per le traversate. Così quando sarò fuori dalla politica li userò io per mettere in piedi un'attività per il pesce fresco».
Penso che per oggi possa bastare, no?
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