domenica 10 gennaio 2010

Del Turco assolto?

A leggere l'articolo odierno de Il Giornale, a firma nientepopodimeno che Vittorio Sgarbi, parrebbe di sì, visto che si dice addirittura che "Quel pm dovrebbe pagare". Della vicenda del presunto crollo delle accuse rivolte dalla procura di Pescara a Del Turco avevo già accennato qualcosa nelle mie "pillole" di ieri. Ma occorre forse, a questo punto, approfondire un pochino, perché pare che della cosa abbiano già parlato, ovviamente a modo loro, anche alcuni telegiornali.

L'idea che giornali e tiggì compiacenti vogliono trasmettere all'opinione pubblica è sostanzialmente quella che la procura di Pescara ha preso un grosso granchio. Teoria sostenuta chiaramente anche da Sgarbi in un paio di passaggi dell'articolo che ho linkato sopra.

"...Del Turco dimentica che, all’indomani dell’arresto, il primo a manifestare l’assoluta convinzione sulla sua onestà, per prova ontologica, e a rilevare la grossolana infondatezza delle accuse, fui io [Sgarbi, ndr], su questo giornale. Nonostante questa distrazione, ho goduto con lui alla prima avvisaglia della eccezionale bufala della magistratura di Pescara, riportata dal Giornale."

Alcune obiezioni che nel mio piccolo mi sento di fare. Chi ha detto che le accuse a Del Turco sono infondate? E come fa Sgarbi a essere assolutamente convinto della sua onestà? Forse dovrebbe essere il processo a stabilirlo, non Sgarbi. Il problema è che il processo non è ancora iniziato; siamo infatti nella fase delle indagini preliminari, al termine delle quali il giudice deciderà se rinviare a giudizio Del Turco e tutti gli altri o archiviare la loro posizione. Poi, certo, se alla fine del processo verrà fuori che Del Turco non c'entrava niente in tutta questa storia, qualcuno dovrà dare qualche spiegazione sui 28 giorni di custodia cautelare che si è fatto nel carcere di Sulmona. Ma questo si vedrà al termine dell'eventuale processo.

Invece no. Il Giornale e la politica tutta hanno già decretato che il castello accusatorio è crollato. Non solo prima che sia stata emessa una qualche sentenza, ma addirittura prima che il processo sia iniziato. Evidentemente al Giornale hanno il dono della preveggenza. Ovviamente, nonostante tutto questo, le felicitazioni di colleghi e compari giungono a pioggia dalle file del Pdl. Capezzone, ad esempio, si chiede già, giusto per restare in tema, chi risarcirà il povero Del Turco dal momento che - scrive Tgcom - "crolla il castello accusatorio della procura di Pescara". In realtà, tutta la gioia che sprizza bipartisan dopo aver appreso del (non) crollo delle accuse, è da ricondurre a questo articolo de La Stampa di qualche giorno fa, in cui vengono pubblicati atti dell'inchiesta. Tra le altre cose si legge:

"...dal giorno degli arresti - era il 14 luglio 2008 - la Procura si è avvalsa per due volte della facoltà di chiedere una proroga delle indagini. In un anno e mezzo sono state disposte circa un centinaio di rogatorie internazionali alla ricerca di conti esteri o di società off-shore. Ma non un soldo è stato trovato e il pilastro dell’accusa resta, essenzialmente, la parola del «collaboratore» Vincenzo Angelini, il patron delle cliniche abruzzesi che dopo aver goduto per anni di trasferimenti miliardari da parte della Regione, ad un certo punto raccontò ai magistrati di essersi stancato dei ricatti dei politici".

Dagli atti dell'inchiesta, racconta sempre La Stampa, emergerebbero anche tre rapporti, depositati e messi a conoscenza delle parti, prodotti da Carabinieri, Finanza e Banca d'Italia. Rapporti che andrebbero a favore della difesa e citati da Sgarbi nel suo articolo.

"...la Procura - nel richiedere il rinvio a giudizio degli imputati per reati gravi come la concussione e l’associazione per delinquere - contestualmente ha dovuto depositare gli atti via via acquisiti. E sono emersi tre rapporti - uno dei Carabinieri, uno della Guardia di Finanza e due della Banca d’Italia - che fino ad oggi non potevano essere conosciuti dalle parti e che sembrano andare in una direzione diversa da quella dell’accusa".

Ecco qua: rapporti che sembrano andare nella direzione inversa a quella dell'accusa, non che ci vanno sicuramente - come abbiamo detto a chiarire questo punto sarà il processo. Nel frattempo il procuratore Trifuoggi, tirato in ballo da Sgarbi nel suo articolo, ha pensato bene di replicare a quanto detto e scritto da tiggì e stampa. Scrive questa mattina inabruzzo.it:

"L’onda di piena che sta montando nel tentativo di sminuire le responsabilità dell’ex presidente della Regione Del Turco e l’intera inchiesta denominata Sanitopoli ha qualcosa di sospetto e di inquietante, perchè monta nell’imminenza degli atti conclusi della fase istruttoria. Le richieste di rinvio a giudizio e, quindi, il processo forse spaventano qualcuno e sicuramente sono una tigre che la politica vuole cavalcare per trarne profitti. Anche voci autorevoli si fanno sentire e c’è un armamentario di interventi e di dichiarazioni che non contribuiscono alla chiarezza, ma insinuano viceversa dubbi e perplessità nell’opinione pubblica. Invece, dice il capo della Procura di Pescara avvicinato questa mattina dalla giornalista Daniela Senepa, i processi si fanno in tribunale. C’è da dedurne che essi non si possono celebrare nelle segreterie politiche, sui giornali, sulle labbra di chi diffonde dichiarazioni di vario tenore. La politica, infatti, in questo caso come in altri, tenta di sollevare polveroni e di inquinare tutto a proprio favore. Cose ovvie, ma non in un paese come l’Italia.
[...]
E’ vero che ci sono rapporti di forze dell’ordine e di banche secondo i quali Del Turco e la sua giunta stavano riportando a posto i conti nella sanità, ma esistono anche altri documenti e un’inchiesta che partì, si ricordi, con una richiesta di arresto anche per Enzo Angelini, il padrone della sanità privata abruzzese. Sono tutti fatti noti e valutati, e ci sono accuse di tangenti per 6 milioni. Le tesi difensive sostengono fatti acquisti agli atti, ma non figurano nelle memorie: come mai? Dunque, ci sarà un processo e lì si scopriranno delle verità giudiziarie".

Uno si potrebbe domandare: ma perché aspettare il processo quando c'è già Il Giornale e i vari tromboni interessati che hanno acclarato oltre ogni ragionevole dubbio che il castello accusatorio è caduto? Lo so, sembra strano, una seccatura, ma il nostro ordinamento giuridico prevede che debba essere un processo a farlo, almeno finché non ci sarà una legge che stabilisce che a decidere chi è colpevole e chi no saranno i giornali. Ancora per fortuna non ci siamo arrivati.

Naturalmente Sgarbi, già che c'era e visto che si parla ormai da tempo di riforma della giustizia, ha preso la palla al balzo:

"Riflettano Bersani e gli uomini del Pd, a partire da Marini (che oggi, tardivamente, difende Del Turco), dovendo procedere alla riforma della giustizia. Inizino con il restituire l’onore agli onesti".

Ecco qua, riflettano i vari Bersani e pidini vari invece di continuare a tentennare sulle clamorose e rivoluzionarie riforme della giustizia che Berlusconi vuole a tutti i costi. Restituiscano l'onore agli onesti. Magari col processo breve, il legittimo impedimento, l'immunità parlamentare o il lodo Alfano costituzionale (perché le uniche riforme della giustizia che interessano a Berlusconi sono queste, cosa credete?).

Link per approfondire:

http://abruzzo.indymedia.org/article/7223

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Un altro loro sogno è introdurre la responsabilità civile per i magistrati.. Prima o poi arriverà anche quella.

Andrea Sacchini ha detto...

Sulla responsabilità civile dei magistrati gli italiani si sono già espressi col referendum abrogativo del 1987, e la volontà popolare all'epoca è stata piuttosto chiara. Poi, l'anno dopo, venne varata la cosiddetta legge Vassalli, che recepiva, anche se solo parzialmente e in maniera molto blanda, quanto deciso dal referendum.

Non lo so, la materia è molto delicata. Sostanzialmente, comunque, io sono contro la reintroduzione tout court di tale normativa.

Anonimo ha detto...

Sono passati 18 mesi dall'arresto e non si sa ancora quando si farà il processo.
Sono emersi 3 rapporti fatti da Banca d'Italia Carabinieri e GdF, se ne può prendere atto o no!
La condanna di Del Turco è già stata emessa dai mass-media: se domandi in giro se Del Turco è colpevole o meno la gente ti dice di aspettare il processo?

Andrea Sacchini ha detto...

e non si sa ancora quando si farà il processo

La chiusura della fase istruttoria e i probabili rinvii a giudizio sono imminenti. Lo ha detto il procuratore Trifuoggi nell'articolo che ho linkato nel post.


Sono emersi 3 rapporti fatti da Banca d'Italia Carabinieri e GdF, se ne può prendere atto o no!

Certo che se ne può prendere atto. C'è solo un piccolo particolare: il rapporto dei Nas è antecedente alla richiesta di arresto di Del Turco, è stato commissionato dagli stessi pm e, cosa molto strana, pur essendo perfettamente conosciuto dagli avvocati della difesa, questi ultimi non l'hanno mai preso in considerazione come prova favorevole. Quindi?


se domandi in giro se Del Turco è colpevole o meno la gente ti dice di aspettare il processo?

Beh, visto il bombardamento mediatico che ne ha già decretato l'assoluzione, non penso siano molti quelli ancora convinti che occorra aspettare il processo. Sai com'è, alla gente bastano i titoloni per farsi un'idea...

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