martedì 6 ottobre 2009

"Totolodo" (Alfano)

Scommettiamo? Sto leggendo un po' qua e là cosa succede alla Consulta, e azzardo una previsione: il lodo Alfano passerà. Non lo deduco da segnali particolari, si tratta di una sensazione. A meno che la Corte non decida per una bocciatura con un "ma", con qualche postilla cioè che magari giudichi la legge incostituzionale nei suoi fondamenti, ma che consenta di non far precipitare la situazione del governo (e del paese) in un baratro ancora peggiore di quello in cui è già. E questo perché se invece i giudici del massimo organo giuridico italiano dovessero decidere per la bocciatura tout court, gli scenari che si aprirebbero sarebbero più di uno, ma tutti avrebbero la caratteristica di contribuire ad aumentare le crepe nel già pericolante muro dell'edificio Italia.

Ecco perchè, a mio avviso, non è da escludere che la sentenza, alla fine, possa in parte abbracciare i rilievi in cui si è avventurato Niccolò Ghedini, avvocato del premier e parlamentare del Pdl, il quale, nella sua arringa difensiva, ha sostanzialmente detto: è vero che la legge è uguale per tutti, come recita quel ferrovecchio chiamato Costituzione, ma non la sua applicazione. Ecco, se tra i miei lettori c'è qualcuno che ci capisce di giurisprudenza, potrebbe farmi la gentilezza di spiegare? magari con un esempio?

No, perché quelli come me, che notoriamente di queste questioni ci capiscono poco, potrebbero pensare che se due ladri diversi per esempio rapinassero la stessa banca, si potrebbe applicare ad essi la stessa legge ma in maniera diversa, magari per il solo fatto che uno è un medico e uno un netturbino - due esempi a caso, ovviamente (non me ne vogliano i netturbini). Se le cose stessero così, il famoso art. 3 del ferrovecchio andrebbe comunque a farsi benedire. Non lo so; come ho già detto e ripetuto, non sono esperto di queste cose e quindi il mio è un ragionamento fatto un po' a naso. Quello che parzialmente consola, quale che sia alla fine la decisione della Corte, è che per buona parte degli italiani il lodo Alfano rimarrà comunque un'aberrazione e un insulto alla Costituzione.

7 commenti:

andynaz ha detto...

lo sai che è pure questa la mia paura?? speriamo bene... :-(

Romina ha detto...

A mio parere le ultime parole di Bossi sulla questione sono gravissime perché costituiscono un'intimidazione. Inaccettabile in democrazia.

Saluti

Romina ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Andrea Sacchini ha detto...

>A mio parere le ultime parole di Bossi sulla questione sono gravissime perché costituiscono un'intimidazione

Sì, è vero, anche se sono convinto che la maggior parte degli italiani abbia ormai capito che le "sparate" del senatùr vanno prese per quello che sono.

Ci sono stati, semmai, velati tentativi di intimidazione da parte di personaggi ben più qualificati e istituzionalmente importanti di Bossi. Ricordo ad esempio quanto ha detto qualche giorno fa Glauco Nori, rappresentante dell'avvocatura dello stato, che ha definito il lodo Alfano il danno minore per il nostro sistema giuridico. Successivamente, quando ha capito di averla detta forse un po' troppo grossa, ha fatto delle precisazioni aggiuntive, ma ormai il danno era fatto.

Insomma, da qualsiasi parte la si guardi, la decisione della Consulta non è semplice per niente.

Ciao.

Anonimo ha detto...

il lodo alfano è stato bocciato per incostituzionalità.

ecco l'articolo dell'ansa

La Consulta - secondo quanto appreso dall'ANSA - ha bocciato il 'lodo Alfano' per violazione dell'art.138 della Costituzione, vale a dire l'obbligo di far ricorso a una legge costituzionale (e non ordinaria come quella usata dal 'lodo' per sospendere i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato). Il 'lodo' è stato bocciato anche per violazione dell'art.3 (principio di uguaglianza). L'effetto della decisione della Consulta sarà la riapertura di due processi a carico del premier Berlusconi: per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset.

La decisione della Corte Costituzionale di dichiarare l'illegittimità del 'lodo Alfano' é stata presa a maggioranza, secondo quanto apprende l'ANSA da fonti qualificate. Il 'verdetto' della Corte costituzionale sarà ufficializzato a breve dalla Consulta con un comunicato.

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, evidentemente la Costituzione italiana vale ancora qualcosa. Scusate, sono le 19, devo andare a vedere Fede... :-)

Anonimo ha detto...

ecco la dichiarazione della Corte costituzionale:

"La Corte costituzionale, giudicando sulle questioni di legittimità costituzionale poste con le ordinanze n. 397/08 e n. 398/08 del Tribunale di Milano e n. 9/09 del GIP del Tribunale di Roma ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge 23 luglio 2008, n. 124 per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione. Ha altresì dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale della stessa disposizione proposte dal GIP del Tribunale di Roma"

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