sabato 24 ottobre 2009

Notizie in pillole (33)

Analogie/divergenze tra Marrazzo e Berlusconi. Pare che Piero Marrazzo, attuale presidente della regione Lazio in quota Pd, sia incappato in una disavventura piuttosto spiacevole, sempre ammesso che esistano disavventure piacevoli. Brevemente, stando a quanto scrive l'Ansa, quattro Carabinieri, ora agli arresti, avrebbero ricattato e chiesto soldi a Marrazzo per non diffondere un video, girato sembra con un telefonino, che lo riprenderebbe in atteggiamenti intimi con alcune persone, tra cui, riferisce sempre l'Ansa, anche un transessuale. Non so ovviamente quali saranno gli sviluppi della vicenda, ma se dovesse venire fuori una storia simile a quella del nostro presdelcons, non so come si potrà giustificare l'uno rispetto all'altro.

Disconnessione? No, truffa. Paolo Attivissimo segnala una truffa telefonica che al momento è piuttosto in voga nel Regno Unito, ma che non è da escludere possa prendere piede anche altrove.

...il truffatore telefona alla vittima spacciandosi per un operatore del call center della compagnia telefonica e avvisa la vittima che è in arretrato con i pagamenti e che quindi se non paga subito gli verrà staccata la linea.

Se la vittima è riluttante, il truffatore avvisa che la linea verrà staccata subito. E in effetti quando la vittima riaggancia e poi prova a chiamare, il suo telefono è muto.

Qualche minuto dopo, il truffatore richiama e la vittima, ormai in crisi, di solito accetta di pagare e quindi comunica al malvivente i dati della propria carta di credito. Ed è questo lo scopo del truffatore. Magicamente la linea torna a funzionare, ma il danno arriverà dopo, quando la vittima si troverà la carta di credito spolpata. (articolo integrale qui)


Mastella: "Mani pulite"! Sono sincero: non ho mai capito il senso delle conferenze stampa a reti unificate quando si viene a conoscenza di essere indagati dalla magistratura. L'ultima è stata quella di Mastella dell'altro ieri, in cui l'attuale parlamentare europeo nelle file del Pdl ha proclamato davanti all'universo mondo la sua totale estraneità ai fatti di corruzione e raccomandazioni varie contestati a lui e a sua moglie. A cosa serve strepitare in tv per dichiarare la propria innocenza, visto che il tribunale se ne fregherà altamente di tali dichiarazioni e andrà avanti, giustamente, per la sua strada? Mah...

Idioti a scuola. Sarà forse per il fatto che ho due figlie alle medie, non lo so; fatto sta che quando leggo queste storie non riesco a passarci sopra. Mi girano le scatole e penso a come siamo messi.

"Uccidiamo Berlusconi?" Per Facebook è tutto a posto (tranne il nome). Gli strali e le minacce di chiusura della pagina paventata da Maroni e Alfano hanno avuto la risposta di Facebook direttamente dagli USA: "Il gruppo rispetta le regole previste per l'utilizzo di Facebook. Solo il nome è improprio e gli amministratiori sono stati invitati a cambiare nome". Tutto questo casino per cosa, quindi? Da segnalare nella sezione "comiche", poi, le dichiarazioni di Maroni: "Non credo che esista un paese al mondo dove qualcuno può scrivere su un sito “Uccidiamo il premier”. È apologia di reato, anzi peggio. È un problema di cultura: se passa il concetto che uno può scrivere impunemente queste cose, c'è il rischio che poi a qualcuno venga in mente di metterle in atto”. Beh, o Maroni è male informato o ci fa. Gordon Brown, Sarkozy e Obama sono solo quelli trovati da Gilioli. La differenza è che all'estero hanno capito la goliardata - discutibile quanto si vuole, ma sempre goliardata è - da noi, dove notoriamente di internet non ci capisce niente nessuno, è scattato l'allarme. Sarebbe interessante, poi, chiedere a Maroni come mai tutto questo allarme per Berlusconi, che tra l'altro ha pure la scorta, e totale indifferenza per altri personaggi pubblici, anche di una certa notorietà, presi di mira da gruppi analoghi. Mah...

Contrattiamo Vespa? E' in corso una querelle in Rai sul rinnovo del contratto di Vespa, che attualmente - scrive Repubblica - viaggia sul milione e 600.000 euro ogni 100 puntate (gli extra a parte). Il cda della tv di stato avrebbe fatto capire con qualche giro di parole che il nuovo esborso, vista l'aria che tira, sarebbe un po' troppo elevato. Vespa non si scompone, ma rimprovera con aria un po' stizzita il fatto che si parli solo del suo contratto e non di altri, compreso quello del compianto Enzo Biagi. Ora, non so che differenza ci sia tra i compensi di Biagi e quelli di Vespa, è l'accostamento dei due che mi lascia perplesso.

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Il post sentenza

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