giovedì 8 ottobre 2009
Lodo Alfano, considerazioni brevi
Riuscire a stare dietro al fiume in piena di dichiarazioni, più o meno pertinenti, più o meno sensate e con più o meno fondamento (queste ultime la maggior parte) seguite alla sentenza della Consulta, è impossibile. Tra le più divertenti, a parte quelle della pletora di giullari al seguito del premier, ci sono proprio le sue, pronunciate a caldo poco dopo la sentenza. Dichiarazioni che si richiamano all'ormai noto e arcinoto - e anche un po' stantìo - ritornello col quale è riuscito a imbambolare milioni di italiani: la sinistra onnipresente e i giudici comunisti. Ecco quindi che anche in questo caso abbiamo una Consulta di sinistra, composta da giudici di sinistra, e anche Napolitano - dice sempre il premier - "sapete da che parte sta". Poco importa, a tal proposito, che Napolitano finora abbia firmato praticamente tutto quello che uscito da questo governo (scudo fiscale, reato di immigrazione clandestina, lodo Alfano, ecc...), secondo lui sappiamo da che parte sta.
Ma quello che più o meno tutti, intendo i commentatori-zerbino, hanno dimenticato di dire, è la cosa più ovvia, è cioè che ogni cittadino, compresi i "fantastici quattro", è sottoposto alla legge, alla stessa legge, senza sospensioni, congelamenti e rinvii vari. E' il famoso art. 3 della nostra Costituzione. Ed è quello che la Consulta ha voluto far capire chiaro e tondo. Intendiamoci, nessuno è nato ieri, e quindi si sa benissimo che spesso nella realtà le cose non stanno così (chi ha più potere e più soldi in genere è avvantaggiato rispetto al disgraziato), ma il concetto rimane comunque sacrosanto, nonostante le patetiche acrobazie interpretative da parte del fido Ghedini (la legge è uguale per tutti ma la sua applicazione no). E in un paese normale queste cose si capiscono e si sanno senza che le debba certificare una Corte Costituzionale dopo due giorni di discussioni.
Abbiate pazienza, siamo in Italia. Meglio tardi che mai
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Con questi commenti siamo di fronte, ancora una volta, alla totale mancanza del senso dello Stato, fatto gravissimo perché la democrazia rappresentativa si fonda sulla divisione dei tre poteri e sull'autonomia di ciascuno nel proprio ambito. Quando salta questo fragile equilibrio, significa che la democrazia non è più davvero tale.
RispondiEliminaD'altra parte, anni e anni di spazzatura mediatica, ossia di propaganda indiretta, hanno inciso negativamente sul senso critico di una parte dei cittadini, che quindi accetta di buon grado questa degenerazione della politica.
Quando salta questo fragile equilibrio, significa che la democrazia non è più davvero tale.
RispondiEliminaEquilibrio, tra l'altro, che non sembra destinato a ricomporsi, almeno nel breve termine.
Questa è una piccola vittoria della legalità nei confronti della mala politica.
RispondiEliminaDico piccola perchè so già che una scappatoia, per alcuni noti personaggi, ci sarà sempre. Ma sono comunque felice perchè almeno questa volta il nostro paese ha dimostrato di non essere passivo e menefreghista. Il Lodo Alfano faceva inorridire molte persone, e alla fine non è passato.!!!
E oggi fa quasi piacere leggere articoli come questo,
che sostiene quanto segue:"la Consulta...ha emesso una sentenza di condanna personale e mirata che fa inorridire i difensori dello stato di diritto."
...
Dico piccola perchè so già che una scappatoia, per alcuni noti personaggi, ci sarà sempre.
RispondiEliminaSì, indubbiamente, anche perché, svanita la possibilità di avvalersi dello "scudo spaziale", si sta già lavorando per qualcosa di alternativo.
Ma questo, bene o male, era da mettere in conto. Quello che è importante, comunque, è che la Consulta abbia messo un punto fermo del quale c'era assolutamente bisogno.
non avete proprio il valore della gerarchia. è una cosa che vi manca proprio. Forse non avete fatto il militare o non conoscete totò.
RispondiEliminaci sono uomini e caporali diceva totò in un suo film.
e la nostra società è divisa in uomini e caporali.
o se preferisci sottoposti e padroni.
da un punto di vista miliare gli ordini non si discutono e la politica non si discute.
tra noi e il politico c'è un abisso.
ho letto di quei commenti di questa gloria e sono daccordo su tutto ciò che ha scritto lei. il politico va rispettato e venerato egli è molto sopra di noi, un po' come i poliziotti.
io ho un parente poliziotto e mi ha sempre detto che se un giorno gli venisse voglia di sparare ad un passante nessun giudice di questo Paese lo condannerebbe mai.
e io sono daccordo. parliamo di persone al di sopra del comune sentire e al di sopra di noi e berlusconi è uno di questi.
abituatevi
Silvio Minorini
non avete proprio il valore della gerarchia. è una cosa che vi manca proprio.
RispondiEliminaLa gerarchia è un valore? Nell'esercito, forse, non nella società, perlomeno in quelle cosiddette civili.
ci sono uomini e caporali diceva totò in un suo film.
Appunto, in un film. Ah già, dimenticavo, negli ultimi 15 anni siamo rimasti ingabbiati in una fiction, è vero...
e la nostra società è divisa in uomini e caporali.
o se preferisci sottoposti e padroni.
La tua, forse, non certo la mia. La mia visione di società la vede come un insieme di persone con la stessa dignità e parità sociale.
Io non so se questa tua convinzione sia maturata in seguito agli insegnamenti religiosi che hai avuto, ma se così fosse sarebbe la dimostrazione, come dicevo nei commenti all'altro mio post, dei danni che la chiesa ha fatto e fa alla società.
il politico va rispettato e venerato egli è molto sopra di noi, un po' come i poliziotti.
Il politico va rispettato nella misura in cui questo rispetto si manifesta in maniera reciproca. Cosa dalla quale, allo stato attuale, siamo ben lontani. Sulla questione della venerazione, poi, non commento, non vorrei diventare maleducato.
egli è molto sopra di noi, un po' come i poliziotti.
I poliziotti non sono sopra di noi, sono semplicemente persone dello stato deputate a garantire l'ordine, la legalità e il rispetto della legge. Quella legge che dice - guarda un po' - che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Ti suona un campanello?
io ho un parente poliziotto e mi ha sempre detto che se un giorno gli venisse voglia di sparare ad un passante nessun giudice di questo Paese lo condannerebbe mai.
Io ho un fratello nella Guardia di Finanza, e ti assicuro che nella migliore delle ipotesi si metterebbe a ridere di fronte a una scemenza simile.
parliamo di persone al di sopra del comune sentire e al di sopra di noi e berlusconi è uno di questi.
Mi pare che la Consulta abbia appena stabilito l'esatto opposto. A te risulta?
abituatevi
Sì qualcuno ci sta provando da anni con televisioni e giornali al seguito, ma evidentemente non riesce nel suo intento, almeno non completamente. Qualcuno, come te, ogni tanto ci casca e si fa abbindolare. Ovviamente, poi, non è che quel qualcuno si può lamentare se qualcun altro (di quelli che non si fanno fregare) gli risponde magari un po' in malomodo.