Una inchiesta condotta da un giornalista di Libération, assieme alla tv francese Arté, ha scoperto che la Francia ha stoccato in maniera abusiva elevati quantitativi di scorie nucleari in Siberia. Scrive in proposito internazionale.it:
La Francia avrebbe stoccato il 13 per cento dei rifiuti radioattivi che provengono dalla sua filiera nucleare in un remoto villaggio della Siberia, chiuso alla stampa. Secondo questa inchiesta, dal 1990 sono stati trasportati in questo parcheggio nucleare a cielo aperto 108 tonnellate di uranio provenienti dalle centrali francesi.
[...]
I container vengono imbarcati a Le Havre fino a San Pietroburgo, poi sono caricati a bordo di un treno che li porta fino al complesso atomico di Tomsk-7, in Siberia. In questo impianto l’uranio viene sottoposto a un processo di arricchimento, il 10 per cento dell’uranio trattato viene rispedito in Francia e reintrodotto nel processo di produzione di energia. Il resto, il 90 per cento del materiale che arriva in Siberia, non è riutilizzabile, diventa di proprietà dell’impresa russa Tenex e rimane stoccato a cielo aperto.
Anche peacelink scrive della vicenda:
Fortissimo l'imbarazzo di Edf che ha affermato che «I rifiuti radioattivi
prodotti dal trattamento dei combustibili restano in Francia dove sono
custoditi in depositi in tutta sicurezza nel sito di La Hague». Eppure le
immagini dell'inchiesta condotta dai giornalisti di Liberation Eric Guéret e
Laure Noualhat mostrano in maniera inequivocabile e dettagliata contenitori con
combustibile nucleare usato stoccati accanto ad una ferrovia in Siberia senza
nessuna precauzione.
[...]
In effetti, è ingiustificabile che l'industria nucleare francese si
sbarazzi all'estero dei suoi rifiuti radioattivi. L'argomentazione ingannevole
di Edf che pretende che non si tratti di scorie ma di "materiabile
valorizzabile", non può essere posta: non è proprio più giustificabile lasciare
in Russia sia "materiali valorizzabili" che rifiuti. Bisogna che la Francia
nucleare si assuma le conseguenze delle sue attività e ne renda finalmente
conto davanti all'opinione pubblica. I cittadini francesi devono in questa
occasione prendere coscienza dell'accumulazione drammatica di diverse categorie
di rifiuti e residui radioattivi prodotti dall'industria nucleare e
dell'assenza di soluzioni per queste scorie.
Quanto accaduto in Francia è l'ennesima dimostrazione di quello che è ormai stranoto a tutti, specialmente a quei paesi che dal nucleare ci sono passati: non esiste una soluzione al problema delle scorie. E i primi ad accorgersene, a loro spese, sono stati gli americani con Yucca Mountain. Ecco perché è difficilmente tollerabile la superficialità con cui Berlusconi parla di rilancio del nucleare. Un rilancio che in Italia ci sarebbe nello stesso momento in cui in tutto il resto del mondo si sta progressivamente abbandonando questa soluzione, sia per i costi, difficilmente recuperasbili da un fantomatico abbassamento del costo dell'energia, sia appunto per la presa di coscienza che non esiste una soluzione definitiva per le scorie.
Avete per caso mai sentito Scajola, nei suoi pomposi annunci di nuove centrali nucleari previste nel nostro paese, parlare di come verranno smaltiti i rifiuti radioattivi? No. Perché? Perché siamo ancora in attesa di soluzioni definitive per i rifiuti "normali" di Napoli e Palermo. Una cosa per volta.
complimenti post molto interessante !
RispondiEliminaIl tuo approfondimento sulle scorie ribadisce una volta in più come il nucleare sia un'idiozia! Riguardo questo tema Greenpeace è molto attiva! questa è la realtà russa:
http://www.greenpeace.it/mayak/
Fa venire i brividi !
Lo so. E il problema è che i nostri governanti non si rendono minimamente conto di cosa parlano quando fanno questi proclami.
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