sabato 31 ottobre 2009

Martellando il silenzio

Perchè in questo Paese può andarsene in giro libera e bella gente come Corona, possono girare indisturbati ladri, assassini, camorristi, pirati della strada e uno che ha spacciato un po' di fumo non esce vivo dalla galera? Perchè il suo cadavere viene restituito alla famiglia pelle e ossa, 37 chili come in lager, con un occhio rientrato nell'orbita, la mandibola sfondata, le costole fracassate, i buchi nella schiena? Perchè tutti fanno a scaricabarile e così si tutelano gli uni con gli altri? Perchè nessuno, proprio nessuno, vuole parlare? È ragionevole, per un massacro del genere, ipotizzare l'omicidio preterintenzionale e non la precisa volontà di annientare, di ammazzare? E perchè questa volontà, perchè tanta furia con un giovane sbandato, un nessuno che non faceva del male a nessuno, uno che per gli standard attuali della società era innocuo come una zanzara? Per quante mani è passato Stefano Cucchi prima di lasciarci la pelle? Voleranno gli stracci? Pagherà mai qualcuno? E quando? Non c'è differenza tra l'assurdo di un piccolo spacciatore massacrato in carcere e l'assurdo di un camorrista freddato in strada da altri camorristi: nel finisterre senza diritti, l'idea stessa della giustizia e del castigo è avulsa, è rimossa. Da un obbrorio ne discende un altro, e un altro, e mille altri in una catena infernale. Noi abbiamo smesso da un pezzo di credere alla giustizia, non ci sentiamo al sicuro in noi stessi, nel nostro Paese, nelle nostre istituzioni. Possiamo solo sperare di non cadere preda di queste istituzioni, che possono fare di noi carne di porco. Ma una cosa vorremmo fosse fatta, da tutti quelli che in un modo o nell'altro hanno possibilità di comunicare, di fare informazione, da un giornale, un microfono, un blog: continuare a martellarle, queste domande, ossessivamente, senza stancarsi, fino a ricevere almeno una risposta che non sia indecente. E se invece otterremo solo silenzio, anche quella sarà una risposta. Un silenzio non d'oro, ma di schiuma.

Massimo Del Papa.

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