Non so quanto la cosa possa interessare, ma quello che finora, sondaggi alla mano, è sempre stato considerato il terzo incomodo nella competizione per l'elezione del segretario nazionale del Pd, e cioè Ignazio Marino, ha vinto la sfida del web. Dal sito di youdem.tv, da repubblica.it, da Twitter, da Facebook, il responso è stato univoco. Ora, intendiamoci, non ci sono grosse speranze che una eventuale incoronazione del chirurgo di Genova possa risollevare di colpo le sorti o la credibilità ormai irrimediabilmente compromessa del partito, specie dopo l'episodio dell'altro giorno della Binetti. Però...
Sono sincero, non mi dispiacerebbe se diventasse lui il nuovo segretario. Rappresenterebbe almeno un barlume di nuovo, un qualcosa che si discosta un pochino dalla vecchia nomenklatura rappresentata dagli altri due, Bersani e Franceschini. Mi è sempre piaciuto anche per le sue posizioni su una questione che sento molto, quella sul testamento biologico, posizioni espresse molto chiaramente durante i giorni della vicenda Englaro e in fase di discussione in parlamento della relativa legge.
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Non in mio nome.
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