venerdì 2 ottobre 2009

Funziona il reato di clandestinità?

Come sapete - ne avevo già parlato qui - alcuni procuratori, alle prese con la nuova legge sulla sicurezza (?) fortemente voluta dal governo, hanno sollevato davanti alla Consulta eccezione di incostituzionalità riguardo al famoso provvedimento chiamato reato di clandestinità. Ma, al di là della questione se tale provvedimento sia o meno rispettoso dei dettami costituzionali, quanti sono quelli che si sono chiesti se questa benedetta legge, fortemente voluta da Maroni e già in vigore da agosto, funziona oppure no? In sostanza, questa legge serve per contrastare il fenomeno clandestini per combattere il quale è stata concepita?

C'è un cronista del Corriere che ha seguito alcune delle prime udienze di processi (processi, insomma...) nati in seguito all'applicazione della norma. Ecco qui sotto alcuni stralci di quanto racconta dalle pagine del quotidiano.

Il debutto si chiama Abid Elhach, assente in aula. Seguono altri nove nomi, da Vladyslav Chvikov a Sergio Parfeh (sospetto alias, annota la Polizia municipale). L' indirizzo è la fabbrica dell' Idrolitina, tutti la chiamano ancora così, pochi sanno che da qualche anno ha cambiato destinazione d' uso diventando l' ufficio dei giudici di pace. Quartiere Cirenaica, all' incrocio con la via Paolo Fabbri che deve la sua fama all' ex residente Francesco Guccini.
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Imputati presenti, uno su dieci. La prima udienza interamente dedicata al nuovo reato di clandestinità può cominciare. E subito finisce. Al posto del del Vpo, vice procuratore onorario delegato a trattare i piccoli reati che non prevedono l' arresto, sulla seggiola dell' accusa - il banco non c' è - siede il procuratore reggente Massimo Serpi, ovvero il più alto in grado di un ufficio che attende la nomina di un capo soltanto da un anno e mezzo.
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Il magistrato, che va di fretta per altri impegni, chiede e ottiene la parola. «Nel confrontarsi con questo tipo di nuovo reato, l' Ufficio da me rappresentato ritiene vi siano ipotesi di censurabilità della legge così come è stata modellata». L' esposizione dei presunti profili di incostituzionalità dell' articolo 10 bis non prende più di cinquanta minuti. Riassumendo: violazione del principio di uguaglianza, di ragionevolezza della legge, del diritto alla difesa e di quello per cui la pena deve tendere alla rieducazione del condannato.
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L' unico imputato che invece doveva rispondere solo del reato di clandestinità non si è presentato. Al suo avvocato è stato chiesto di notificare al cliente il rinvio dell' udienza. Risposta: «E dove lo trovo?»
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Anche a Genova nessuna sentenza, a causa di un gesto in controtendenza. L' unico imputato di giornata, un cittadino equadoriano denunciato a piede libero, infatti si è presentato. E subito ha esibito la domanda di regolarizzazione fatta dalla sua datrice di lavoro, che ha chiesto di assumerlo come badante approfittando della sanatoria in corso. Attimi di incertezza, sguardi smarriti. «Che si fa?» chiede l' avvocato di fiducia. «Aspettiamo di vedere come va la sanatoria» ribatte rassegnato il giudice di pace Maria Grazia Tavella. Se ne riparla tra un mese, come minimo.

Marco Travaglio, sul blog voglioscendere.it, fa alcune considerazioni aggiuntive:

La legge Maroni, che punisce gli immigrati per il sol fatto di essere immigrati, funziona o no? Serve allo scopo dichiarato di ridurre il numero dei clandestini? La risposta dei pochi esperti che l’hanno letta e capita (esclusi dunque i suoi autori) è: no, non serve a nulla. Non c’è bisogno che i giudici la boicottino: si boicotta da sé.

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