sabato 3 ottobre 2009

Mal comune mezzo gaudio...

Come è ormai noto, lo scudo fiscale è passato anche grazie al decisivo apporto dell'opposizione, o comunque di quella cosa informe, comunque la si voglia chiamare, che dovrebbe averne almeno le sembianze. Eppure anche all'interno della maggioranza qualche mea culpa, qualche incazzatura malumore, qualche "ma come è possibile?" comincia a farsi strada. Soprattutto dopo che, conteggi alla mano, 56 parlamentari del Pdl risultavano latitanti - la legge è infatti passata per una ventina appena di voti.

La rabbia di La Russa. Nulla è andato come doveva, nè da una parte, nè dall’altra. E adesso, sui tre portoni di accesso all’aula si formano i capannelli. I primi conti sono facili: nel centrodestra è crollato il Pdl, falcidiato da tanti deputati “doppiolavoristi”, che hanno preso l’abitudine di disertare le sedute più importanti. Il Pdl ha visto sottrarsi al voto ben 56 dei suoi deputati, ed è stato salvato dal fatto che 51 leghisti su 60 hanno garantito la tenuta della maggioranza. Ecco perchè Ignazio La Russa non tratteneva il suo sconcerto: “Ma siamo impazziti? Trenta deputati in meno? Questo è un fatto grave”. Subito dopo il ministro della Difesa puntava il dito sui presunti colpevoli, rompendo ogni diplomatismo: “Dovremo fare bene i conti con tutti. Anche con chi si rifugia nelle missioni per giustificare l’assenza grazie ai suoi incarichi istituzionali...”. (fonte)

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