venerdì 9 ottobre 2009

Sette anni di spionaggio?

Tra le notizie passate in sordina a causa dei fatti politici di questi giorni, ce n'è una che forse meriterebbe di essere ripresa e magari riproposta per cercare di valutarne appieno la portata. Mi riferisco a questo articolo di Vittorio Zambardino apparso l'altro ieri su Repubblica, nel quale, tra l'altro, si legge:

Chiunque tra il 2001 e l'inizio del 2008 abbia usato la rete internet deve sapere che tre tra i maggiori fornitori di accesso del paese (Telecom Italia, Vodafone e H3g) tre compagnie di telecomunicazione, hanno registrato tutto il traffico di quegli anni.

Anche se - prosegue poi Zambardino - non si può essere assolutamente sicuri che questa opera di monitoraggio sia sempre avvenuta in modo continuativo dal primo all'ultimo giorno, è comunque certo che sia avvenuta - i motivi sarebbero da ricondurre al fatto che bisognava tenersi pronti per rispondere alle richieste dell'autorità giudiziaria (?). Il giornalista, che su Repubblica si occupa di tecnologia e internet, cita come fonte le dichiarazioni fatte a un seminario tenuto a Roma da tale Cosimo Comella, ingegnere e dirigente dell'Autorità per la protezione dei dati personali.

Secondo tali dichiarazioni, ancora mi pare non smentite, tutto ciò che ognuno di noi ha digitato sulla tastiera del proprio pc in questo lasso di tempo, è finito in una sorta di mega-archivio che oggi dovrebbe non esistere più. Fare l'elenco di ciò che è finito in questo database è ovviamente superfluo: password, e-mail, url (ah, le nostre seratine su youporn...^_^), chat, keywords utilizzate sui motori di ricerca, cronologie, ecc... Perché ho scritto "oggi non dovrebbe esistere più"? Perché - sempre secondo quanto racconta Repubblica - tale archivio dovrebbe essere stato cancellato definitivamente il 24 gennaio 2008. Lo scrive la stessa autorità garante in un comunicato (questo) apparso in quella data sul suo sito internet. Tutto bene quindi?

Apparentemente sì. L'unico punto interrogativo, non da poco, sta nel fatto che ad oggi non si è completamente sicuri che tale archivio sia stato effettivamente distrutto. E, d'altra parte, lo stesso dirigente dell'authority non pare prodigarsi più di tanto per sciogliere questo dubbio - si limita a dire, in sostanza, che non ha motivo di ritenere che tali informazioni non siano state cancellate.

Ecco, se il Garante per la Privacy volesse farsi vivo per chiarire la cosa...

14 commenti:

Jay Marsh ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

continuate a non capire.
in un'ottica militare le intercettazioni civili solo la norma. in un'ottica democratica un po' meno, tuttavia occorre tutelare l'integrità dello Stato e per farlo occorre monitorare internet.
quindi non ci vedo nulla di strano. L'unica cosa bizzarra è il tuo modo ottocentesco di concepire la democrazia cioè come una sorta di politici servili al servizio del cittadino. è vero il contrario. sono i cittadini che devono essere al servizio del politico il quale deve godere di ampi privilegi per poter così rappresentare la distanza dall'uomo comune.

Silvio Minorini

Andrea Sacchini ha detto...

Silvio, ti dispiace se disabilito i commenti anonimi? Comincio a pensare che tu sia un troll, e sono curioso di vedere il tuo nick. (poi, eventualmente, continuiamo a discutere se sia il caso o meno di essere servili verso i politici).

Il cattivo Otto ha detto...

"tutto ciò che ognuno di noi ha digitato sulla tastiera del proprio pc in questo lasso di tempo"

è impreciso.

Loro al massimo hanno archiviato il traffico internet, non hanno installato un keylogger, che sarebbe un programma che registra tutto quello che digiti sulla tastiera.

Poì memorizzare tutto il traffico mi sembra necessiti di una quantità spaventosa di memoria.
Forse hanno solo salvato le url contattate.

Andrea Sacchini ha detto...

Loro al massimo hanno archiviato il traffico internet, non hanno installato un keylogger.

Beh, stando a quanto racconta Zambardino, invece, pare che abbiano proprio utilizzato uno di questi software ("Insomma, cari utenti di internet di quegli anni, siete avvertiti: da qualche parte esisteva (e "dovrebbe" non esistere più) un complesso sistema di grossi hard disk sui quali c'erano gli indirizzi (URL) di tutte le nostre pagine internet visitate. "Tutte, ma proprio tutte". Più le password che immettevate per entrare nella vostra mail, i codici di accesso alla banca (se il sistema non era protetto) e anche sì, la password di quel sito un po' scollacciato che ogni tanto allieta una vostra serata un po' uggiosa. Per non parlare di chat e messaggi posta. Tutto era "captivato" e tutto era leggibile.").

Mi pare, sempre se non intendo male, che la frase si presti a ben poche ambiguità.

Il cattivo Otto ha detto...

Scusa Andrea, ma il keylogger è un altra cosa. Vedi Wikipedia, se non ne sei convinto. Loro hanno solo controllato il traffico tra l'utente e la rete, non quello che c'era sul computer dell'utente.

Andrea Sacchini ha detto...

Come la mettiamo allora con "Per non parlare di chat e messaggi posta. Tutto era "captivato" e tutto era leggibile"?

Se io, poniamo Telecom (uno dei provider coinvolti secondo Repubblica), sono un tuo fornitore di casella e-mail, che bisogno ho di rilevare il tuo indirizzo e-mail visto che ce l'ho già? Da quello che ho capito io leggendo l'articolo, non solo i dati tipo url digitati o cronologia di navigazione sono stati rilevati, ma anche i contenuti come il testo delle mail.

Ripeto, questo è quello che ho capito io, ma ovviamente potrei anche sbagliarmi.

Anonimo ha detto...

se mi chiamo Silvio Minorini non è che il mio nick possa essere napoleone bonaparte.. cmq

allora mi presento così almeno non ci sono problemi.

Mi chiamo Silvio abito a Roma ho 39 anni, lavoro in campo editoriale e ho fatto politica a livello locale quando abitavo in un Paese vicino Roma dove comunque ho una casa in cui mi reco molto frequentemente.
Ho militato tra i gruppi giovanili di FI locali e quindi mi sono iscritto al Pdl ma ho smesso la militanza politica. Sono un tenace fans di Berlusconi e questo mi da qualche problemino con quelli di strette vedute e di sinistra.

credo di aver detto tutto.

Andrea Sacchini ha detto...

se mi chiamo Silvio Minorini non è che il mio nick possa essere napoleone bonaparte

Silvio, nei commenti anonimi ognuno può firmarsi in calce come vuole, e io non ho la possibilità di sapere se tu sei effettivamente Silvio Minorini. Quello che a me interessa è avere la certezza di interloquire sempre con la medesima persona ed evitare confusione, come è già successo altre volte in precedenza. Poi, che tu faccia il login su blogger come Silvio Minorini o Fracchia la belva umana è totalmente indifferente.

Ho militato tra i gruppi giovanili di FI locali e quindi mi sono iscritto al Pdl ma ho smesso la militanza politica.

La "militanza", in politica, è una cosa che non concepisco. O almeno non del tutto. La vedo più in assonanza con il calcio, ad esempio.

Sono un tenace fans di Berlusconi

Questo, più o meno, mi pare di averlo intuito... :-)

e questo mi da qualche problemino con quelli di strette vedute e di sinistra

Beh, se ti riferisci a me, mi sa che hai preso un granchio. Piccolo scoop: non ci crederai, ma non ho mai votato a sinistra! Le critiche che rivolgo a Berlusconi - critiche, non attacchi - sono dettate semplicemente dal fatto che di lui, del suo atteggiamento, della sua visione della politica, del suo modo di intendere la vita e delle sue leggi non condivido quasi niente. E quindi lo scrivo. Tutto qua.

Anonimo ha detto...

non mi riferisco a te ma ad altri blog decisamente di sinistra. questo lo considero un blog di polemica a berlusconi, non mi pare di riscontrare quel tono da centro sociale che ho trovato in altri blog.

la militanza è la base della formazione politica dei giovani e nel pdl è strettamente connessa con un certo modo gestionale aziendale ma di questo ne parlerò più tardi se lo riterrai opportuno.
non mi va di andare fuori tema.

Andrea Sacchini ha detto...

questo lo considero un blog di polemica a berlusconi

Non proprio, diciamo di critica, quella che garantisce l'art. 21 della Costituzione.

non mi pare di riscontrare quel tono da centro sociale che ho trovato in altri blog.

Mmh, non saprei, non ho esperienza di centri sociali. Questo è un blog dove ognuno può liberamente dire la sua e dove io, spero mi sia consentito, altrettanto liberamente dico la mia.

la militanza è la base della formazione politica dei giovani e nel pdl è strettamente connessa con un certo modo gestionale aziendale

Ah, ecco, il famoso partito-azienda col quale spesso viene bollato il Pdl. Confermi, dunque... :-)

Sarebbe interessante sviluppare una discussione su questo. Vederemo. Magari in qualche prossimo post...

Il cattivo Otto ha detto...

Caro Silvio, non bisogna certo essere di sinistra per non condividere molto di quello che hai detto.

Il cattivo Otto ha detto...

Caro Andrea, e ovvio che chi ti fornisce il servizio email ha accesso a quelle email che ti ha fornito. Non è una novità.
Ma anche parlando in termini di posta vecchio stile, le Poste italiane hanno materialmente per le mani quello che spedisci o ricevi, e quindi potrebbero sempre controllare cosa fai. Infatti molti anni fa non c'era il segreto postale e le autorita controllavano quando volevano.

Cio' che volevo dire e che la frase
"tutto ciò che ognuno di noi ha digitato sulla tastiera del proprio pc in questo lasso di tempo"
è inesatta.
Sarebbe più vicino alla realta:
"tutto le comunicazioni non criptate che avete avuto nella rete sono stati monitorati"
se è vero quello che il giornalista dice.
Che il monitoraggio consista in memorizzazione dei indirizzi/url oppure del contenuto stesso, questo mi sembra che non sia stato chiarito. Io propendo per la prima, altrimenti la Telecom avrebbe il più grande archivio p$rno del mondo ;-)

Buon fine settimana.

Andrea Sacchini ha detto...

Buon weekend anche a te. Per fortuna che Silvio c'è. (non c'entra niente, ovviamente, mi è scappata fuori così... ^_^).

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