venerdì 23 ottobre 2009

Quattromila internauti querelati tutti in una volta

Questo articolo è stato aggiornato e ampliato dopo la pubblicazione iniziale.



Come sapete - ormai non è più necessario che ve lo dica io - internet è da tempo nel mirino di chi si trova ai "piani alti", per così dire. E il caso Facebook-Berlusconi è solo l'ultimo di vari pretesti con cui, anche attraverso l'uso di appositi disegni di legge, si cerca a mio avviso di mettere un po' la mordacchia alla rete. Sull'ultima vicenda, Maroni ha dichiarato ieri che la magistratura valuterà eventuali illeciti e, nel caso, si provvederà a chiudere la pagina che ospita il gruppo "Uccidiamo Berlusconi" - sempre ammesso che i resposabili del server, che si trova in California, siano d'accordo.

Il video che ho postato qui sopra, invece, è molto interessante, oltre che per il suo contenuto, anche per il fatto che il protagonista, un giovane Cuffaro che interviene animatamente al Maurizio Costanzo Show, ha deciso di querelare in massa tutti i 4000 e passa commentatori che hanno scritto i loro pensieri in calce al video stesso. Beh, certo - si dirà -, se i commenti sono offensivi e diffamatori è giusto che l'abbia fatto. Il problema è che Cuffaro non ha dato mandato al suo legale di fare una selezione tra chi ha effettivamente diffamato e chi si è limitato a scrivere tranquillamente la sua opinione. Lui, per non sbagliare, ha querelato tutti indistintamente.

Ora, a me questa cosa dà un po' da pensare. Più che altro perché ho l'impressione che non si abbia l'interesse a difendersi da eventuali diffamazioni, quanto a difendersi dal "mezzo" (in questo caso YouTube e ciò che rappresenta). La stessa impressione che mi ha fatto la campagna del tg4 contro Facebook, ad esempio. Si cerca in maniera pretestuosa di dare evidenza a singoli episodi, sicuramente discutibili, nessuno lo mette in dubbio, per poi allargarsi cercando di criminalizzare il contesto, il mezzo appunto in cui si verificano.

Segnalo, per la cronaca, l'iniziativa di Antonio Di Pietro di fornire assistenza legale ai querelati da Cuffaro.


Aggiornamento 25/10/2009.

Sono stato contattato dall'avvocato Salvatore Ferrara, legale di Salvatore Cuffaro, il quale mi ha inviato via e-mail alcune precisazioni importanti riguardo alla vicenda. Precisazioni che gran parte della stampa ha omesso, oppure ha riportato in maniera non sempre chiara e completa. Pubblico molto volentieri qui di seguito le precisazioni che l'avvocato di Cuffaro, che ringrazio, mi ha molto gentilmente inviato.

Gentile Sig. Sacchini,
con riferimento al video in oggetto desideravo rappresentarLe che la querela promossa da Salvatore Cuffaro ha come destinatari google che, pur avvertita non ha rimosso i commenti dal contenuto illecito, e coloro i quali hanno utilizzato internet per indirizzare nei confronti del mio assistito messaggi di morte, istigazione a delinquere, inviti ad uccidere, epiteti quali mafioso, pezzo di m.. etc. Non chi ha liberamente espresso il suo pensiero.
Altro particolare significativo omesso purtroppo dalla grande stampa che per prima ha divulgato la notizia dell'indagine è che il titolo del video in questione è falso in quanto in quell'occasione Cuffaro non attaccò affatto Giovanni Falcone ma un singolo magistrato che aveva condotto un'inchiesta nei confornti di un esponente dc, poi successivamente assolto dopo una lunghissima odissea gudiziaria. Diffondere questo video così titolato significa diffondere notizie false e inquinare il processo di formazione dell'opinione pubblica.
La critica è il sale della democrazia ma le menzogne e le minacce di morte non credo che possano essere considerate libera manifestazione del pensiero.
Quanto all'iniziativa di Di Pietro, il cui amore per la legalità e l'etica è noto a tutti, desta sorpresa che egli abbia sposato senza riserve i latori di minacce di morte.
Forse non conosce bene i fatti. Non appena si informerà si renderà conto di avere espresso un giudizio affrettato e che ad attaccare Giovanni Falcone in quella trasmissione non fu affatto Cuffaro ma altri soggetti che oggi ne difendono la memoria.
Cordialmente
Salvatore Ferrara

8 commenti:

Anonimo ha detto...

come ho già scritto: non ha senso querelare 4000 persone. il giudice viene obbligato a controllare tutti i messaggi e a mettere nel cestino dei rifiuti le denunce tecnicamente e giuridicamente "fuori da ogni logica".
se io scrivo "secondo me siete dei bambini cretini a scrivere ste cose" e vengo infilato nel fascio di denunce, il giudice verificherà il messaggio, imprecherà qualche santo e metterà la denuncia a mio carico nel cestino o la getterà nel cesso tirando la catena.
sprecherà un sacco di tempo a verificare tutti i messaggi e magari alla fine aprirà un fascicolo solo per 30 o 40 casi.

non è possibile in alcun modo denunciare tutti indistintamente. ma occorrerà operare una cernita tra messaggi passibili di denuncia e messaggi non passibili di denuncia per non aver violato un fico secco!

Anonimo ha detto...

mi correggo..
più che il giudice è l'inquirente che dovrà verificare i vari messaggi e dubito lo faccia passando l'intero incartamento al giudice che dovrà verificare caso per caso, onde evitare ricorsi da parte di ignari utenti che non hanno violato nulla.

un bel lavoro non c'è che dire!

Andrea Sacchini ha detto...

Bah, non so, in ogni caso vale la pena ricordare un precedente: Gigi Moncalvo.

Anonimo ha detto...

si ma in quel caso si è proceduto a denunce per diffamazioni e ad archiviazioni per ogni singolo blogger.

la denuncia collettiva non è prevista (per fortuna) in Italia.
E' un po' come se io denunciassi un milione di persone in piazza perché tra di loro alcuni hanno gridato ingiurie!
un po' assurdo non trovi?

Andrea Sacchini ha detto...

la denuncia collettiva non è prevista (per fortuna) in Italia

Non lo so. In ogni caso, se non fosse prevista, dubito che i legali di Cuffaro l'avrebbero presentata. Ti pare?

Anonimo ha detto...

i legali hanno presentato denuncia a 150 utenti.

nel link che hai citato c'è scritto chiaramente

"Moncalvo ha querelato per diffamazione circa 150[2] titolari e commentatori di blog ritenendo formulate in modo offensivo delle critiche al suo programma[3].
In un caso la querela ha dato luogo ad un'archiviazione per "lecita critica" [4].
Un caso più complesso è stato quello della querela presentata da Gigi Moncalvo contro il blogger ferrarese Mirko Morini che aveva scritto in un post la frase "Gigi Moncalvo, ex idiota, ora riabilitato dai più, famosa la sua faccia da rimprovero". In questo caso c'è stata l'emissione di un decreto di condanna[5] al quale Morini ha presentato opposizione per poi essere assolto con formula piena il 7 maggio 2009

qui si parla di querele verso singole persone.
Nel nostro ordinamento giuridico le querele e le denuncie in genere vanno fatte nei confronti di singole persone.
quindi presumo che siano state elevate 150 querele a 150 persone varie. il giudice poi ha accertato che alcuni dei querelati sono innocenti per il fatto non costituisce reato.

riguardo agli avvocati ti assicuro che sono disposti a fare qualsiasi cosa gli chieda il cliente.
se il cliente è un ladro e gli chiede di denunciare il proprietario dell'auto cui ha rotto il vetro per danni lo fanno.
la mia vicina di casa ha subito dei danni e ha ricevuto una querela per danneggiamento da chi gli ha fatto il danno! sembra assurdo ma è così.

ti faccio un esempio molto semplice: se io sto ad una riunione di condominio diciamo insieme a 50 persone ed una di queste mi insulta io posso anche denunciare tutte e 50 le persone e non chi mi ha insultato, ne ho diritto ma ovviamente il giudice procederà caso per caso e assolverà tutti fino a condannare quell'unica persona che mi ha insultato.
nel caso del blog si procederà utente per utente, scagionando quelli che non hanno fatto niente.
la denuncia collettiva in ordinamenti democratici non è prevista è un controsenso giuridico.
te la sentiresti di condannare un milione di persone che protestano in una piazza perché una di queste ti ha dato del buffone?
la denuncia collettiva venne usata solo in alcuni regimi ma in Italia non era mai prevista neanche ai tempi del fascismo.

Andrea Sacchini ha detto...

Adal, probabilmente stiamo dicendo la stessa cosa ma con termini diversi.

Nel caso di Moncalvo c'è stata la denuncia di 150 soggetti, in parte blogger e in parte semplici commentatori. Nel caso Cuffaro c'è stata la denuncia verso 4000 e passa commentatori.

Nel caso Moncalvo, per la stragrande maggioranza dei soggetti querelati c'è stato il non luogo a procedere in quanto il giudice ha stabilito che non si trattava di diffamazione. Nel caso Cuffaro, probabilmente, andrà a finire nella stessa maniera in quanto molti dei commentatori non hanno diffamato nessuno, ma hanno legittimamente e civilmente espresso la loro opinione.

Cioè, il nodo della questione non mi sembra che sia denuncia collettiva sì, denuncia collettiva no, ma semmai il fatto che entrambe le azioni - Moncalvo e Cuffaro - potrebbero, sotto certi aspetti, essere interpretate da qualcuno in chiave intimidatoria. Tutto qua.

Anonimo ha detto...

si siamo d'accordo forse mi sono espresso male io.
la cosa che mi da fastidio in tutta questa vicenda è il tentativo di mettere il bavaglio alla rete e i soldi dei contribuenti che verranno spesi intraprendendo simili azioni giudiziarie.
Mio padre è avvocato, per una causa verso una persona il fascicolo era di circa 100 pagine con una spesa di alcune migliaia di euro.
nel caso di denuncie a tantissime persone si tratta di tenere occupata la polizia postale per mesi, decine di migliaia di pagine di dossier ecc ecc. un lavoro eccezionale per qualsiasi giudice.
un sacco di soldi buttati in bolli e pratiche.
e ieri ho sentito che uno dei soliti politici ha detto che andrebbe intrapresa una denuncia verso gli utenti di yahoo che scrivono su answers: circa 400.000 persone come minimo. senza tener conto che molti iscritti sono iscritti su yahoo.fr, yahoo.es, yahoo.com ecc ecc.
un mio amico si è iscritto ad answers con account su yahoo.fr, io su yahoo.com.
occorrerebbe ricercare tutti i nominativi iscritti non solo su yahoo.it ma su yahoo.com..
centinaia di milioni di utenti!
siamo alla follia.
volendo fare una querela gigantesca a tutte queste persone ci vorrebbero anni di indagini e almeno un decennio per esaminare ogni singolo caso..come minimo, per non parlare dei permessi internazionali per esaminare i server stranieri inglesi, francesi, americani, russi ecc ecc.

tutto ciò secondo me è follia pura!

"Se nelle scuole si insegni"

"Se nelle scuole si insegni". Ma a parte gli svarioni grammaticali, questo post è di difficile interpretazione anche d...