lunedì 3 maggio 2010

Roma dopo 2 anni di Alemanno

Il 28 aprile di due anni fa Alemanno diventava sindaco di Roma e prendeva il posto di Veltroni, sindaco dimissionario in seguito alla sua candidatura a segretario del Pd. Alemanno diventava sindaco facendo della sicurezza un punto fondamentale del suo programma. Si usciva infatti dalla tristemente nota vicenda di Giovanna Reggiani, la signora rapita, violentata e uccisa di un romeno nella zona di Tor di Quinto, episodio in seguito al quale l'allora governo Prodi varò in fretta e furia il famoso decreto sulle "espulsioni facili".

Oggi, dopo appunto due anni di giunta Alemanno, il Corriere della Sera si è preso la briga di fare un po' il punto della situazione. L'articolo integrale lo trovate qui, e l'opinione di oltre 14.000 cittadini (immagine in alto) la trovate qui.

3 commenti:

  1. dentro Roma, non lontano dall'altare della patria si trova un parcheggio coperto enorme. grande la metà di quello di villa borghese.
    fu costuito alla fine degli anni '60, doveva entrare in funzione intorno al 1975.
    Ora è chiuso. è sempre stato chiuso, vi entrano i tossici e qualche barbone.
    non sarà aperto.
    dal 1975 i vari sindaci e politici promettono che se ne faranno carico e intanto rimane chiuso e con la fame di posti che c'è a Roma farebbero comodo 800 posti auto (circa).

    la gente vota dei contapalle..
    sono coscienti di votarli ma tanto va bene così.

    la nostra è una città curiosa. se la Lazio perde tutti a parlare di campionato falsato.
    tutto l'anno a creare stornelli sui giocatori della ROma e a parlare degli stessi come se fossero santi...
    se usassero la stessa veemenza per occuparsi di come viene gestita la città forse sarebbe bene per tutti e le cose cambierebbero molto.

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  2. fu costuito alla fine degli anni '60, doveva entrare in funzione intorno al 1975

    Conosco la vicenda. Se non ricordo male mi pare che quelli di Striscia se ne siano occupati più di una volta.

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  3. Il problema è che non se ne deve occupare striscia ma la magistratura.

    Poteri della telecrazia.
    Maurizio
    San Leo

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