Il permesso di soggiorno a punti
Ho una proposta: sdoganare il termine "vaffanculo"! Per la verità lo ha già fatto Beppe Grillo ai tempi del Vaffaday, ma si tratta di un termine ancora considerato scurrile, un po' da maleducati. Ecco, io propongo di fare una sorta di "depenalizzazione" (d'altra parte se l'hanno fatto per il falso in bilancio...), in modo che si possa usare correntemente senza essere tacciati di maleducazione.
Perché questo preambolo? Leggo sul Giornale dell'introduzione di una genialata chiamata permesso di soggiorno a punti. In pratica, per ottenere tale documento sono richiesti alcuni adempimenti che nel loro insieme formano un punteggio (un po' come la patente, per intenderci). In base all'entità di questo punteggio si ha il diritto di ottenere il famoso documento oppure no. L'idea è di Maroni (e questo in parte spiega tutto). E' però interessante notare alcune cose circa i requisiti necessari per l'agognato documento.
"Conoscere la lingua italiana e la Costituzione". Conoscere la lingua italiana e la Costituzione? Scusate, mi permetto sommessamente di far notare che, fino a prova contraria, il permesso di soggiorno è un documento amministrativo a tempo, che ha una durata predefinita. Non stiamo parlando di una richiesta di cittadinanza italiana, sulla quale si può essere anche d'accordo sulla conoscenza di base dell'italiano e di un po' di educazione civica; che senso ha (a parte quello di matrice leghista) pretendere che chi starà qui un po' di mesi parli perfettamente l'italiano e conosca la nostra Costituzione? E poi, scusate di nuovo, ma questo presuppone che gli italiani che sono tali siano già in possesso dei medesimi requisiti. E voi siete convinti che tutti gli italiani "naturali" conoscano bene la lingua italiana e la Costituzione?
Ma andiamo avanti, perché il bello deve ancora venire. "...rispettare, aderire e promuovere i valori di libertà, uguaglianza e democrazia". Sì, avete letto bene: il governo che sta sistematicamente violando tutti e tre questi princìpi, impone la loro osservazione agli stranieri. Ecco perché vorrei depenalizzare la parola vaffanculo.
Perché questo preambolo? Leggo sul Giornale dell'introduzione di una genialata chiamata permesso di soggiorno a punti. In pratica, per ottenere tale documento sono richiesti alcuni adempimenti che nel loro insieme formano un punteggio (un po' come la patente, per intenderci). In base all'entità di questo punteggio si ha il diritto di ottenere il famoso documento oppure no. L'idea è di Maroni (e questo in parte spiega tutto). E' però interessante notare alcune cose circa i requisiti necessari per l'agognato documento.
"Conoscere la lingua italiana e la Costituzione". Conoscere la lingua italiana e la Costituzione? Scusate, mi permetto sommessamente di far notare che, fino a prova contraria, il permesso di soggiorno è un documento amministrativo a tempo, che ha una durata predefinita. Non stiamo parlando di una richiesta di cittadinanza italiana, sulla quale si può essere anche d'accordo sulla conoscenza di base dell'italiano e di un po' di educazione civica; che senso ha (a parte quello di matrice leghista) pretendere che chi starà qui un po' di mesi parli perfettamente l'italiano e conosca la nostra Costituzione? E poi, scusate di nuovo, ma questo presuppone che gli italiani che sono tali siano già in possesso dei medesimi requisiti. E voi siete convinti che tutti gli italiani "naturali" conoscano bene la lingua italiana e la Costituzione?
Ma andiamo avanti, perché il bello deve ancora venire. "...rispettare, aderire e promuovere i valori di libertà, uguaglianza e democrazia". Sì, avete letto bene: il governo che sta sistematicamente violando tutti e tre questi princìpi, impone la loro osservazione agli stranieri. Ecco perché vorrei depenalizzare la parola vaffanculo.
ci sarebbe da mettere l'ingresso a punti anche al parlamento, se le condizioni sono queste :-)
RispondiEliminaGià, ma ho paura che pochi avrebbero i requisiti...
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