martedì 18 maggio 2010

Una domandina

Nonostante tutte le chiacchiere (campagne elettorali comprese) che fanno sulla lotta all'evasione fiscale, questa non cala. Anzi, uno studio dell'Associazione Contribuenti Italiani ha dimostrato, dati alla mano, che nei primi 4 mesi di quest'anno è aumentata del 6,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Questa evasione costa (naturalmente a quelli che le tasse le pagano, non certo agli altri) qualcosa come 156 miliardi di euro all'anno. Badate, non avete letto male; ogni anno gli italiani che evadono le tasse gravano sullo stato per questa cifra.

Ora, come forse avrete letto, il governo sta preparando una manovrina per racimolare 25 miliardi di euro per tentare di evitare di fare la fine della Grecia. Dove prenderli? Si è parlato, lasciando perdere le "palle" di Calderoli, di diminuzione delle "finestre" per andare in pensione, blocco dei rinnovi contrattuali agli statali, sforbiciate alle pensioni di invalidità e altre cosine.

Ora, la mia considerazione sembrerà banale, ma è possibile che nessuno di lorsignori si accorga che basterebbe recuperare anche solo il 20% di quei 156 miliardi per risolvere il problema? E' mai possibile che la lotta all'evasione fiscale sia argomento buono solo per le campagne elettorali dopodiché rimane regolarmente lettera morta?

C'è qualcuno che ha una risposta?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.

bob Dylan

Andrea Sacchini ha detto...

Ah, ok. Chiarissimo. :-)

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