mercoledì 26 maggio 2010

Lady Gaga ama i pirati

Essere padre di due figlie adolescenti ha, tra i tanti vantaggi, quello di avere il polso della situazione riguardo a quello che i giovani oggi definiscono "musica". Ecco il motivo per cui conosco Lady Gaga (foto), ritrovandomi spesso addirittura a fischiettare alcuni suoi motivi. Perché un breve post sulla tipa? Perché ha dichiarato in questi giorni di amare i pirati, quelli che scaricano illegalmente la musica, "perché si lasciano ingolosire dall'artista per poi partecipare al tour".

Questa affermazione, apparentemente banale, si butta alle spalle in un sol colpo decenni di concetto di copyright e diritto d'autore che nell'epoca in cui stiamo vivendo non ha più ragione di esistere. Attenzione, non sto perlando di legittimazione di violazione di copyright inteso come attribuzione illecita della paternità di opere create da altri; mi sto riferendo al modo in cui oggi viene tenuto artificialmente in vita, anche se ormai moribonodo, il vecchio concetto di diritto d'autore, impersonato da quelle major discografiche e cinematografiche che ancora si dannano e spendono tempo e risorse per perseguire i cattivoni del web, cioè quei pirati che invece Lady Gaga dice di apprezzare.

E questo perché la cantante in questione, artisticamente figlia del tempo in cui viviamo, ha capito perfettamente, come hanno capito già da tempo molti addetti ai lavori, che la lotta alla pirateria è una battaglia persa. Punto. E allora, come si diceva una volta, "se non li puoi combattere fatteli amici". Vale la pena segnalare che Lady Gaga non è la prima che prende pubblicamente queste posizioni. I Marillion, ad esempio, nel 2008 hanno messo gratuitamente in rete il loro ultimo album; dopo il primo ascolto dei brani così scaricati, una finestra popup invitava i fan a fornire l'indirizzo e-mail tramite cui ricevere proposte di acquisto di biglietti per i concerti e gadget vari. Sulla stessa falsariga si sono mossi i Radiohead un anno prima, mentre appena un anno fa molte delle più celebri rockstar inglesi si sono unite in un appello indirizzato alle major discografiche e al governo con questo progetto: "It's not a crime to download".

Chi ha orecchi per intendere, intenda. Io, nel frattempo, vado subito a scaricare qualche canzone di Lady Gaga.

Nessun commento:

Posta un commento

Tassi alcolemici

  Vorrei fare notare a Claudio Borghi, che incredibilmente è un senatore (leghista) della Repubblica, che bere mezzo litro di alcol non sign...