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Probabilmente lo faranno per non lasciare nulla di intentato, dopo che una analoga rogatoria internazionale è stata indirizzata in Lussemburgo perché gli inquirenti sospettano che il coordinatore del Pdl Denis Verdini abbia nascosto là soldi e gioielli. L'attenzione dei magistrati per lo Ior, la banca vaticana, è aumentata dopo aver notate dalle indagini di questi giorni che molti passaggi di denaro riferibili alle persone arrestate andavano dritte al Vaticano.
Questa, naturalmente, non è una novità. Sono molti infatti gli scandali politico/finanziari che negli ultimi decenni hanno visto la banca vaticana invischiata a vario titolo. Il problema è che nessuno è mai riuscito a metterci il naso. Perfino Francesco Saverio Borrelli, capo del pool di mani pulite, all'epoca di tangentopoli si dovette fermare davanti allo Ior, coinvolto perché una parte della maxi-tangente Enimont era transitata attraverso il suo unico sportello (ebbene sì, lo Ior ha un solo sportello) attraverso un faccendiere.
Insomma, le probabilità che il Vaticano acconsenta a che si frughi nelle sue cose, oggi come allora è lo zero virgola. Però tentare non nuoce.
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