domenica 1 maggio 2022

Orsini e la Seconda guerra mondiale

Nonostante ciò che qualcuno dei miei 32 lettori potrebbe pensare, io non sono l'avvocato difensore di Alessandro Orsini, ma amo la storia e sono da sempre estremamente curioso. 

Ieri, il discusso professore è stato messo (di nuovo) in croce per aver detto (video qui) che Hitler non ha mai voluto la Seconda guerra mondiale e per aver spiegato quali, secondo lui, sono stati i motivi che l'hanno generata.

Ora, io non sono uno storico, ma Alessandro Barbero si, e se si va a cercare in rete ciò che lui dice riguardo alle cause che hanno provocato la Seconda guerra mondiale, si scopre che collimano perfettamente con quelle spiegate da Orsini. YouTube è pieno di lezioni di Alessandro Barbero sulla storia di quel conflitto, ma mi limito a segnalarne due tra le tante: questa a partire dal min. 6:30 e questa a partire dal minuto 25 circa.

Ora, ripeto, io non sono uno storico e non ho alcuna competenza per sapere se Hitler voleva la Seconda guerra mondiale o no, mi limito solo a osservare che se mettiamo in croce Orsini per aver detto che non la voleva, dobbiamo mettere in croce anche tutti gli storici che dicono la stessa cosa.

40 commenti:

  1. Anche stavolta nessuno vorrebbe la terza guerra mondiale. Non c'è bisogno di essere storici. :(

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    1. Eh, ho capito, ma questa è una tautologia. Io cerco di entrare nel dettaglio per dimostrare che ciò che dice Orsini riguardo alle cause che hanno provocato il secondo conflitto mondiale è condiviso da altri storici. Non per difendere Orsini, del quale sinceramente non m'importa nulla, ma per amore di conoscenza storica.
      Poi, certo, è ovvio che la terza guerra mondiale non la vuole nessuno.

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    2. Ovvio non era per fare il pierino..è che purtroppo spessissimo le intenzioni vengono travalicate da casini ingovernabili. Dovremmo rinuciare alle intenzioni, qualche volta..

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  2. Proprio stanotte ho visto un documentario che affermava quel che ha detto Orsini. Quando Hitler attaccò Danzica non era intenzionato a una guerra mondiale e non si aspettava che gli altri stati facessero una guerra mondiale per Danzica. Il documentario diceva che Hitler rimase incredulo quando la Francia dichiarò guerra alla Germania. Quindi Orsini ha avuto ragione.

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    1. Poteva ritirarsi, quindi. E impedirà. Putin potrebbe ritirarsi immediatamente e non ci sarebbe più il rischio della 3a WW. È molto semplice. Se questi sono i grandi studiosi di Storia, evviva i Terrapiattisti.

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    2. Forse non è chiaro. Hitler voleva restaurare la Grande Germania riappropriandosi dei territori tedescofoni che erano stati sottratti alla stato tedesco col trattato di Versailles alla fine della prima guerra mondiale. E voleva farlo senza scatenate una guerra mondiale. Fino all'invasione della Polonia gli era andata bene: aveva riannesso l'Austria, la Cecoslovacchia e altri territori senza che alcun paese europeo battesse ciglio, quindi pensava che anche con la Polonia tutto sarebbe filato liscio, che avesse cioè potuto annetterla senza troppi problemi e soprattutto senza scatenare un conflitto mondiale. Le cose sono andate diversamente, come sappiamo. Poteva ritirarsi? Rinunciare alla Polonia? Certo che poteva, ma non l'ha fatto e il resto della storia è noto. Ma il fatto che l'invasione della Polonia abbia dato il via al conflitto non significa che lui quel conflitto lo volesse. Tanto è vero che quando Francia e Inghilterra dichiararono guerra alla Germania Hitler ci restò di sasso, mai se lo sarebbe aspettato. Addirittura Ribbentrop, il ministro degli esteri tedesco, scommise con Galeazzo Ciano, ministro degli esteri italiano, che Francia e Inghilterra non si sarebbero mosse.
      Putin potrebbe ritirarsi? Certo che potrebbe, ma ti pare che uno stato, la Russia, che in Ucraina ha già perso 20.000 soldati se ne torni a casa senza aver almeno portato a casa il Donbass? Dai, non scherziamo, su!

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  3. Su questo specifico punto, indubbiamente.

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  4. Sì, diciamo che Orsini non ha detto nulla di talmente assurdo o antistorico da doversi meritare tutti gli insulti che si sta beccando; fermo restando che a ogni azione corrisponde una reazione e questo vale anche in politica - hitler poteva immaginarlo? prevederlo? - possiamo escludere che egli davvero non pensasse di provocare un conflitto mondiale e che inghilterra e francia potessero reagire? può darsi. inutile fare il processo alle intenzioni di hitler e pure ad orsini, oggi.
    Mi era già capitato di vedere lo spezzone in cui barbero dice quelle cose, ed effettivamente se crocifiggiamo orsini, dovremmo farlo per coerenza pure con lo stimabile barbero.
    Ma di doppi standard se ne vedono, e non pochi.
    Ciao Andrea.

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  5. Vero. E comunque, Barbero e Orsini a parte, ci sono altri storici che sposano la tesi che Hitler non avesse alcuna intenzione di provocare il secondo conflitto. Uno è lo storico inglese Richard Overy, che su questi argomenti scrisse pure un libro.
    In ogni caso, come dici bene tu, fare oggi un processo alle intenzioni non ha molto senso.
    Ciao Angela.

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  6. La differenza è che Barbero dice delle cose totalmente differenti. Orsini dice che la guerra è scoppiata a causa delle alleanze tra gli stati. Non è vero! La Polonia non aveva trattati. Semmai, fu la prima che scoppiò in seguito alle alleanze. Barbero lo spiega bene nella sua lezione.

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    1. Il punto non sono le cause. Orsini è stato contestato per aver detto che Hitler non aveva intenzione di provocare la seconda guerra mondiale. Poi, sulle cause, si può discutere, ma il punto focale della questione è l'intenzionalità di Hitler.

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  7. Orsini ogni tanto ne dirà anche una giusta. Il problema è l'atteggiamento saccente e nello stesso tempo di superiorità e subito dopo di vittimismo, già da molto prima di essere insultato e contestato. Basta guardare il suo sguardo mentre ascolta gli altri che parlano.

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    1. Il suo carattere un po' spocchioso non piace neppure a me - l'avevo anche scritto in un altro post. Ma mi interessava la questione delle sue dichiarazioni.

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  8. il punto è che Hitler non voleva la seconda guerra mondiale ma si attendeva di poter alzare sempre di più la posta confidando che dall'altra parte lo lasciassero fare (visti i precedenti e tenuto conto che nessuno voleva la guerra) e sappiamo che poi ad un certo punto la corda tirata si è rotta e c'è stata la seconda guerra mondiale

    ora se dobbiamo fare un parallelo, potremmo dire la stessa cosa di Putin, si annette la Crimea, fomenta il separatismo di alcune regioni dell'Ucraina, entra nel territorio ucraino direttamente tentando di fatto di smembrarla, minaccia l'utilizzo di armi nucleari e ovviamente si aspetta che dall'altra nessuno dica niente, tutti si arrendano e lo accontentino così poi lui se ne starà buono
    ma davvero poi se ne starà buono o poi se ne uscirà palesando problematiche riguardanti minoranze russe negli stati baltici? e poi in Trasnistria e poi chissà cosa

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  9. Non so cosa prevedere (credo non lo sappia nessuno). L'unica speranza è che tutto finisca al più presto, anche se, visto l'andazzo, non mi sembra ci sia da essere ottimisti in questo senso.

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  10. Concordo con quello che dici nel tuo post, Orsini, che fra l'altro fino a poco tempo fa non sapevo nemmeno chi fosse, ha certamente un modo "particolare" di esporre le sue convinzioni, oltretutto basate su studio e non su personali punti di vista, una modalità che a molti può urtare e capisco, personalmente, però, presto più attenzione alle cose che dice più che alle modalità con cui le dice e - ma questa so che è una deformazione professionale - cerco sempre di comprendere il "perché" di "quella/e modalità" usate (ma anche quando vedo filmati di Putin, di giornalisti, di Zelensky e di tutti gli altri); a furia di osservare i bambini, le loro posture, le loro espressioni, i loro atteggiamenti "giustifico" molti atteggiamenti oggettivamente spiacevoli.
    Per quanto riguarda Barbero, ascolto i suoi meravigliosi podcast, che mi illuminano su tantissimi fatti storici. A questo proposito mi permetto di consigliarti "la guerra di secessione".
    Buona domenica e buona festa del lavoro.
    sinforosa

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    1. Grazie del suggerimento, sinforosa, lo farò sicuramente mio.
      Buon primo maggio anche a te :-)

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  11. Quello che scrivo contiene esclusivamente mie opinioni ed idee (non da politico e non da storico).

    Ho l'impressione che Alessandro Orsini sia bersagliato per un motivo ben preciso. Più o meno volontariamente sta facendo passare un messaggio che distorce la realtà.

    Ho ascoltato alcuni suoi interventi. Non tutti, naturalmente.
    L'ho trovato educato e molto chiaro.
    Ma sui contenuti sono abbastanza in disaccordo con lui (parlo di primi interventi; gli ultimi non li ho ascoltati).

    Lui afferma che la NATO ha le sue responsabilità. E ci mancherebbe altro. In questi campi non penso esistano colpevoli ed innocenti al 100%.
    Esordisce sempre "prendendo un'autodifesa" con frasi del tipo "Non sono filo-Putin, anzi odio Putin" o "Non odio l'America, anzi sono molto grato all'America". Ma poi si concentra sulle _poche_ responsabilità dell'America.

    Ora divento schietto e pesante. La Russia, dalla caduta del comunismo, io la vedo come un paese che è stato preso in mano dalle mafie. Economicamente e politicamente. Da vere e proprie organizzazioni criminali. Soprattutto negli ultimi 20 anni la considero governata da un mafioso circondato da mafiosi. Da una persona che avvelena gli avversari politici e che uccide i giornalisti che gli sono scomodi.
    E che in più ha manie espansionistiche (la questione Donbass è molto complicata come in tutte le terre di confine, ma fondamentalmente è un obiettivo di conquista militare ed economico, celato sotto altre scuse da parte di Putin).
    L'Ucraina è una repubblica giovane, con vari difetti, ma pur sempre una repubblica.
    La NATO è un'allenaza difensiva dove i paesi (repubbliche) aderiscono volontariamente. Con i suoi difetti ed errori commessi, ma la natura di questa organizzazione è quella.
    L'Unione Europea nasce come alleanza economica per poi evolvere negli anni. Anche qui si aderisce volontariamente. E rispettando alcuni parametri di democrazia e di diritti umani.

    Ora il discorso è qui. Orsini si concentra molto sui difetti delle organizzazioni occidentali sopra citate. Tendendo (non so se volontariamente o meno) a concentrare le colpe su queste ultime. E mi sembra di aver capito che ha fatto la stessa cosa col discorso su Hitler. Che non ha dichiarato guerra, ma andava ad occupare militarmente. La guerra poi gliel'hanno dichiarata gli altri.
    Certo. Ma quando la cosa stava degenarando troppo.

    Un po' come dire la colpa degli evasori è anche dello stato che non controlla adeguatamente. Vero. Ma chi è che evade? Ci vogliamo concentrare sui veri colpevoli o andiamo a perdere il punto della questione tergiversando sulle colpe inferiori di qualcuno o qualcosa che magari non si è semplicemente fatto trovare pronto?

    Galatea ha parlato di distopia (https://galateavaglio.com/2022/04/30/gli-esperti-di-storia-e-quelli-di-distopia).
    Penso abbia peccato di eccessiva sintesi. Mi sarebbe piaciuto leggere una sua opinione più elaborata. Ma nello stesso tempo penso abbia centrato il problema.


    Come all'inizio sottolineo che non sono né uno storico, né un geo-politico. Ho esposto semplicemente le mie idee sulla questione.
    Se in particolar modo simpatizzate per Alessandro Orsini e su quello che espone, vi leggerò volentieri.

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    1. Cavolo, Maurizio, ne hai messa di carne al fuoco... :-) Comunque concordo con te su quasi tutto. Replico solo a un paio di cose.

      La narrazione di Orsini, sostanzialmente, da quello che sono riuscito a capire consta di due punti. Il primo è che l'Occidente ha delle responsabilità in ciò che è successo, e qui mi pare che siamo d'accordo tutti e due. Sono responsabilità grandi? Piccole? Non sono in grado di valutarlo, ma è indubbio che ci siano. Putin non ha deciso di invadere l'Ucraina dall'oggi al domani; non è che si è svegliato una mattina e ha detto: Uhm, cosa faccio oggi? Quasi quasi invado l'Ucraina... L'invasione è l'equivalente dell'esplosione di una pentola a pressione, se mi passi la metafora. C'è un pregresso storico di anni e anni, a partire dal 1989, di promesse non mantenute sull'allargamento della Nato a est; di accordi disattesi, di impegni sottoscritti dai leader occidentali e poi trasformati in carta straccia e così via. Quando nel'89 è crollata l'Unione sovietica il Patto di Varsavia si è dissolto perché non aveva più ragione di esistere. Il Patto di Varsavia era l'equivalente, nel blocco comunista, della nostra Nato, un'alleanza in chiave difensiva dei paesi dell'est per cercare di limitare la "minaccia" rappresentata dai paesi del blocco atlantico. Caduta l'Unione sovietica, i paesi che facevano parte di questo patto sono diventati indipendenti dal giogo sovietico e il l'alleanza si è sciolta. All'epoca si discusse anche di sciogliere la Nato, perché, non esistendo più il pericolo rappresentato dai paesi aderenti al patto, venendo quindi meno la minaccia comunista, la Nato non aveva più ragione di esistere. E anche alcuni paesi europei erano favorevoli alla sua soppressione. Fu tenuto in vita, e oggi lo è ancora, perché gli americani puntarono i piedi. Ogni volta che in questi ultimi 30 anni la Nato si è allargata verso est, lo ha fatto disattendendo gli impegni presi nell'89 tra l'Occidente e la Russia. E la Russia si è sempre limitata a proteste più o meno velate, rinfacciando ogni volta il non rispetto dei patti presi. Oggi, la prospettiva di una entrata dell'Ucraina nella Nato è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ciò che ha scatenato la reazione di Putin.

      Ho riassunto brutalmente, la storia è infinitamente più complessa e una idea di questa complessità ce la si può fare facendo ricerche in rete digitando "allargamento Nato a est". Tutto questo non è naturalmente una giustificazione a ciò che ha fatto Putin. Non c'è niente che giustifichi l'invasione di un paese sovrano e l'avvio di una guerra. È solo per cercare di capire ciò a cui si riferisce Orsini, e anche altri, quando parla di responsabilità dell'Occidente. E anche per tentare di offrire un punto di vista alternativo alla narrazione imperante e semplicistica del paese invasore (cattivo) e il paese invaso (buono). Certo, è così, c'è un invasore e un invaso, ma tutto ciò che sta prima, tutto il pregresso, non viene quasi mai raccontato.

      Il secondo punto sostenuto da Orsini riguarda la necessità di trattare con Putin e di sospendere l'invio di armi all'Ucraina, "rompendo il fronte europeo" compatto di chi crede che tutto si possa risolvere continuando a mandare armi sperando che l'Ucraina vinca e che Putin se ne vada. Io non so bene cosa pensare, anche se personalmente sono sempre stato contrario fin dall'inizio a riempire di armi l'Ucraina, ma la posizione di Orsini (basta armi e incontro a un tavolo con Putin) non è solo sua ma è condivisa da molti analisti e anche da personaggi politici come Macron e Scholz (anche se Macron in queste ore sembra aver cambiato un po' posizione). Non so se la cosa sia fattibile e se eventualmente possa portare a qualcosa, mi limito solo a osservare, magari semplicisticamente, che ormai stiamo imbottendo di armi l'Ucraina da due mesi e non mi sembra di vedere grossi risultati.

      Per il resto concordo con te. Il post di Galatea, una blogger che ammiro molto, mi sembra stavolta buttato lì giusto per scrivere qualcosa, di solito lei ha abituato i suoi lettori a ben maggiori approfondimenti.

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    2. Non direi "stiamo imbottendo di armi l'Ucraina". E' un modo "pittoresco" e di parte "pacifista" per banalizzare delle azioni di aiuto.
      La stiamo aiutando a difendersi da qualcosa di gran lunga più potente di lei. Da un invasore, che, come già successo in altre occasioni e con altri protagonisti, immaginava una guerra lampo (anche se la chiamano missione).
      Personalmente penso che le stiamo dando un diritto a difendersi, che da sola contro la Russia non poteva avere (anche se militarmente penso che abbia abbastanza stupito anche i capoccia dell'esercito russo per la tenacia e l'efficienza che sta dimostrando).

      Non possiamo fare di più. Oltre ad aiuti umanitari che, comunque, ci sono.
      L'ONU non può intervenire perché la Russia ha diritto di veto.
      La NATO nemmeno, probabilmente non solo perché l'Ucraina ancora non ne fa parte, ma, penso, proprio per evitare lo scoppio di una guerra globale.

      I motivi storici sono tanti. NATO e Patto di Varsavia penso c'entrino poco. Temo che c'entri molto di più un odio viscerale che c'è tra i due popoli. Come scrivevo sopra, sono quelle dinamiche di confine troppo complesse e negli anni troppo incattivite per potersi risolvere se non dopo generazioni.


      Orsini diceva che l'Ucraina la dobbiamo considerare già persa. Usando proprio queste parole. Ma non la perdiamo noi. E' una repubblica che, quasi sicuramente, perderà la sua libertà ed autonomia; o gran parte di esse. Non so se Putin, alla fine, si accontenterà veramente solo del Donbass.
      Il fatto di aiutare l'Ucraina con l'invio di armi ha un bruttissimo prezzo in vite umane, da ambo le parti, ma serve anche da monito alla Russia che attaccare dei paesi democratici e sovrani, anche vincendo la guerra, avrà dei costi altissimi e non dovrà più essere una decisione da prendere con leggerezza e tranquillità.
      Perché avrà delle conseguenze. Anche economiche.
      (Essì, penso che Putin abbia preso la decisione abbastanza con leggerezza. Sicuro dei suoi "muscoli" militari. Si è solo dovuto convincere prima che non sarebbe intervenuto nessun altro)

      E' una colpa essere stati dipendenti dal gas russo? Non lo so. Per accordi e anche per mantenere dei buoni rapporti, almeno commerciali, con la superpotenza che per decenni vedevamo come un nemico, penserei di no. Ora cercheremo alternative. E la cosa peserà anche sulla Russia, che sulla vendita del gas aveva una vera e propria economia.

      Riguardo ad una risoluzione diplomatica a tavolino, non sono competenze né compiti miei, ma sinceramente la vedo difficile.
      Penso che sotto sotto Putin abbia veramente serie manie espansionistiche. Come le aveva Hitler. I patti non mantenuti dalla NATO penso siano più che altro una scusante.
      Ed è il motivo per cui Finlandia e Svezia stanno abbastanza in allarme. Sinceramente spero che entrino nella NATO, perché la Comunità Europea da sola non può tutelarle, tante volte Putin si svegli la mattina e decida di invaderle (essì, penso anche che sia capace di questo).

      Insomma, la mia idea di fondo è che non stiamo avendo a che fare con qualcuno con cui si può ragionare. Ma con qualcuno che, probabilmente, è più delinquenziale di quel che vuol fare apparire.

      E tornando al discorso iniziale, penso che Orsini stia un po' troppo sottovalutando Putin.
      O, comunque, io lo vedo molto più negativamente di lui come personaggio.

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    3. Aggiungo solo un'altra cosa. Probabilmente, a questo punto, solidarizzando un po' con chi critica Alessandro Orsini.

      Non è una questione di bandiera o filo-americanismo. Ma sinceramente, trovo molto pericoloso utilizzare delle nozioni storiche per dare delle attenuanti a Putin.
      E lo dice uno che non si è mai fatto problemi a manifestare contro le iniziative dell'America. Almeno quando è stata sotto determinati presidenti.

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    4. Si, ho capito cosa vuoi dire. Direi che, sostanzialmente, vediamo tutta la faccenda in due modi diversi. Ma d'altra parte è più che normale, mica possiamo sempre essere d'accordo su tutto, no? :-)
      In ogni caso, sia come sia, speriamo che questa assurdità finisca presto. Anche se gli sviluppi non mi sembra autorizzino all'ottimismo.

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    5. Certo.
      Anzi, ti confesso una cosa: ho abbandonato il feedreader per almeno 4 o 5 anni. Per ridurre le attività che mi occupavano sempre più tempo (che per impegni lavorativi era sempre di meno).
      L'ho ripreso un annetto fa, ripulendolo da tantissimi siti dove l'interesse reale era sotto una certa soglia che mi ero dato.

      A te leggo sempre volentieri. E mi piace sempre discutere qui. A differenza di molti social, pur se la cerchia è molto più limitata, rimane un posto dove si discute educatamente, con cognizione di causa e anche con una certa cultura in vari campi.

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    6. Si, qui la cerchia è limitata. D'altra parte è un blog che, per vari motivi, non è molto visitato, e il principale di questi credo sia la mia poca disponibilità al tipico do ut des tipico della blogosfera. Io leggo e commento poco i blog altrui, quindi è logico che poi le interazioni diminuiscano. Ma va bene così. È una scelta mia. D'altra parte il blog è per me solo un passatempo senza impegno, che tra l'altro viene dopo tante altre cose :-)

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    7. Ti va di invitare Galatea nella discussione? Solo per sapere in maniera un po' più approfondita cosa pensa lei delle questioni Putin e Hitler viste da Alessandro Orsini...

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    8. Si potrebbe provare, ma come contattarla?

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    9. Ti ho mandato privatamente un suo contatto. Poi fai tu. Questa è casa tua e gli inviti li mandi tu. ;)

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  12. Unica voce che tenta di raccontare qualcosa di non allineato.
    Concordo con te sulla storia.

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    1. Diciamo che non è l'unica ma, per vari motivi, una delle più "rumorose".

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    2. Si, certo penso ti riferisca ai grandi mezzi di informazione, personalmente li trovo molto tendenziosi. Sono curioso di vedere cosa dirà Santoro che credo sia in diretta nella rete internet. Grazie

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    3. Non parlo di Orsini, che conosco poco. Parlo come situazione generale.
      Ma spesso ci lasciamo affascinare da chi va contro corrente. Da chi "non è allineato".
      Però guardate che chi va controcorrente ha quasi sempre torto. Dietro questo modo di fare e di presentarsi, spesso, si celano dei veri e propri impostori.
      Ogni tanto esce fuori qualche Galileo che l'ha vista giusta. E quasi sempre passa alla storia. Ma quelli come lui sono veramente pochi.
      In campo scientifico soprattutto. E soprattutto adesso, che la scienza si è data una vera e propria codifica metodologica ed etica sul modo di procedere.
      Vannoni, Di Bella, Giuliani, Wakefield... Vi dicono nulla questi nomi? Sempre portati alla ribalta dai mass-media e da chi se ne lascia affascinare...

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    4. Non ti seguo sul "chi era contro"

      Cmq Orsini lo conosco poco e posso dire che una delle poche voci diverse nella narrazione poi francamente non mi interessa se putin o zelensky ecc mi vergogno di mandare armi invece trovare altre soluzioni e sono sicuro che ce ne saranno ma evidentemente è più comodo cosi

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  13. Orsini e' un guastafeste che rompe la narrazione manicheistica Noi buoni occidentali che lottiamo contro essi, il Male russo.
    E' sabbia nella macchina della propaganda.
    La propaganda e' funzionale a mantenere psicosi e comportamenti gregari: uno degli effetti e' che i disadeguanti creano reazioni emotive molto forti, isteriche.

    Ci sono cose note e risapute da tempo (ad esempio analisi di George Friedman - era il 2015!).
    Quindi questa guerra pianificata, progettata e realizzata dalle potenze talassiche (SUA e RU) contro i tellurici Europa e Russia utilizzando l'Ucraina richiede la propaganda per essere fatta assimilare agli europei.
    Orsini e' disfunzionale a questo processo, quindi un problema.

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  14. Concordo anch'io che il punto non sia Orsini. Il punto sono le idee e i fatti. Orsini non è nient'altro che il megafono, diciamo così, di una certa lettura degli avvenimenti e di un certo modo di proporre soluzioni. Con questa lettura e queste soluzioni si è d'accordo o in disaccordo? E se sì (o no), perché? Tutto qua.
    Poi, certo, alcuni personaggi sono magari carismatici e affascinano o antipatici e suscitano repulsa, ma questo è secondario.
    Per quanto mi riguarda, ad esempio, ho già scritto che la sua spocchia la detesto, però alcune sue posizioni e idee le condivido. Il fatto che io ritenga sbagliato mandare armi all'Ucraina, ad esempio, lo scrivevo su queste pagine ben prima che Orsini venisse alla ribalta. In generale, quindi, è sui concetti e le idee che dovremmo concentrarci più che sul personaggio in sé.

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  15. Comunque, alla fine, tornando al tema del mio post, io credo che questo tagli la testa al toro.

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  16. Sto guardando, un po' a rate, questo confronto:
    https://www.youtube.com/watch?v=oq3XzVsARVQ

    Matteo Salvini e Alessandro Orsini moderati da Bianca Berlinguer.

    Una cosa che mi dà fastidio, e Massimo Giletti lo faceva anche più spesso, è quando i conduttori irrompono ed interrompono con domande durante un'argomentazione.

    Non so se dipenda dai ritmi e dai tempi richiesti dai palinsesti. Ma quando stai seguendo un discorso, da spettatore, è veramente fastidioso.

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  17. L'ho guardata anche io, iera sera, sempre su YouTube. Fastidiosissimi i conduttori che interrompono, e il guaio è che non riescono a rendersi conto di quanto lo siano. A parte questo, io condivido le posizioni di Orsini. Non ci trovo nulla da eccepire.

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Rifarei tutto

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