mercoledì 19 maggio 2010

Intercettazioni, hanno una fretta maledetta

Pensate, hanno lavorato tutta la notte! Una maratona che, all'occorrenza, si ripeterà a partire da questa sera. Un osservatore esterno potrebbe pensare: cavolo, visto com'è messa l'Italia col debito pubblico, con la crisi, con la disoccupazione, con l'emergenza carceri, è bello che i parlamentari impegnino anche le ore notturne per cercare di fare qualcosa.

Peccato che le maratone notturne le facciano per tutti altri motivi. Nel caso specifico le ore piccole sono servite per approvare alcune delle norme contenute nel ddl intercettazioni: per la precisione è passata la famosa "norma d'Addario". In più, notizia giusto di poco fa, è passato anche il pugno di ferro verso la stampa. Gli editori e i giornalisti "cattivi" - che nella visione del governo sono quelli che si occupano di cronaca giudiziaria - si vedranno comminare galera e multe stratosferiche se non righeranno dritto (dettagli qui).

La cosa che più dispiace di tutta questa faccenda, non riguarda tanto i passettini che giorno dopo giorno ci conducono verso un regime dittatoriale, quanto la sostanziale indifferenza dei media. A parte i soliti "sovversivi", infatti, non ne parla quasi nessuno. Nel nostro paese il governo sta praticamente togliendo il diritto di cronaca, che è anche diritto dei cittadini ad essere informati, e va bene così. Stiamo diventanto come l'Argentina il Cile ai tempi di Pinochet e nessuno batte ciglio.

È altrettanto vergognoso, e incomprensibile, che non ci sia una mobilitazione generale di tutto il mondo dell'informazione, dalla stampa alla radio-televisione a Internet. Qui non è una questione di destra o sinistra, ma un problema di diritti fondamentali, del loro esercizio, del dovere di informare e del diritto di conoscere e sapere. È un tema di libertà, nel quale si mette in gioco quel soggetto fondamentale delle democrazie occidentali che è la pubblica opinione: ciò che distingue un regime da un sistema aperto, con un libero mercato del consenso basato sulla trasparenza e sull'accesso alla conoscenza e all'informazione.
(Ezio Mauro - repubblica.it)

5 commenti:

  1. E' vero. Un po' è l'incazzatura, un po' è che stavo pensando ai "desaparecidos"...

    Ho corretto.

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  2. mi sembra di aver letto, tempo fa, qualcosa riguardo la privacy dei cittadini. Un qualche noto politicante ebbe a dire che limitare le intercettazioni vuol dire tutelare la privacy dei cittadini, in particolare delle fasce più deboli. Appare evidente che nessun giudice, nessun inquirente, nessun idiota penserebbe mai di intercettare in massa tutti gli italiani e tutti i comuni cittadini ma la cosa che mi inquieta è che la privacy viene normalmente violata nei modi più disparati senza che i politicanti suddetti dicano nulla.

    oggi ho ricevuto 3 telefonate da un sedicente responsabile di una ditta di prodotti per la casa il quale, dopo aver sbandierato le mie generalità e il mio indirizzo, recapito e residenza, mi chiedeva se ero favorevole ad acquistare degli elettrodomestici.
    Io ho fatto notare al signore che non solo non sono favorevole a comprare tali elettrodomestici ma che sarei stato invece favorevole a comprendere come mai il mio indirizzo, nome, cognome.. in altre parole i miei dati, fossero a conoscenza di questa ditta visto che il mio numero di telefono non compare in elenco??
    il tizio ha detto che risulto nei loro tabulati.
    Io stranamente risulto sempre nei più svariati tabulati. anche il mio telefonino risulta esistere in qualche tabulato visto che ricevo informative pubblicitarie anche lì.

    sarà mica che il problema reale riguardante la privacy sia il come e il quando misteriose agenzie di vendità si approprino di dati riservati, all'insaputa di un povero cittadino come me e non delle intercettazioni telefoniche che hanno permesso e - forse - permetteranno ancora di mandare in galera un sacco di truffatori e mafiosi?

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  3. ah dimenticavo. Continuo a ricevere - ad un altro numero invece presente nell'elenco, la cui intestataria è mia madre - messaggi promozionali pur avendo esplicitamente dichiarato di non acconsentire a chiamate telefoniche per pubblicità e promozioni!

    ma le leggi ancora vengono applicate in questo Paese??

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  4. Con la scusa della privacy, in realtà stanno mettendo in campo una legge liberticida per tutelare la "loro" di privacy (per evitare cioè che vengano messe alla luce le loro malefatte).

    Della nostra, di privacy, in realtà se ne sono sempre fregati.

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