domenica 16 maggio 2010

To the unknown man

Recentemente Paolo Attivissimo ha pubblicato un libro dal titolo Luna? Sì, ci siamo andati!, scaricabile gratuitamente da qui. Perché l'ha fatto? Per raccogliere in un unico volume tutti gli elementi che dimostrano che sulla Luna ci siamo andati davvero. Lo so, sembra incredibile, ma moltissime persone, i cosiddetti "luna-complottisti", pensano che tutta l'epopea di Aldrin e dell'Apollo 11 sia stata una messinscena di stampo hollywoodiano; che cioè il tutto sia stato costruito artificialmente in qualche studio cinematografico. Perché? Boh, chiedetelo a loro, se avete voglia.

I complottisti sono una categoria piuttosto bizzarra di persone: vedono cospirazioni di qualsiasi genere da tutte le parti. Sono quelli che pensano ad esempio che le torri gemelle se le siano buttate giù da soli gli americani per avere così il pretesto per invadere l'Iraq; sono quelli che pensano che gli scarichi degli aerei che volano sopra le nostre teste emettano a nostra insaputa un miscuglio di sostanze chimiche per fantomatici esperimenti sulla popolazione o sul clima; sono quelli che propugnano la bufala del signoraggio. E si potrebbe continuare all'infinito. Si divertono così. Contenti loro...

Perché questa premessa? Perché mentre pensavo, sghignazzando commiserevolmente, alle teorie luna-complottiste, mi è venuto in mente questo bellissimo pezzo di Vangelis. Vangelis è un compositore di origine greca il cui nome, probabilmente, non dirà molto alla maggior parte di voi. E' il classico caso in cui le melodie che compone le conoscono anche i sassi mentre l'autore no. Vi ricordate ad esempio quella bellissima melodia della pasta Barilla tanto in voga alcuni anni fa? Oppure vi ricordate la colonna sonora di Blade Runner? Oppure vi ricordate il pezzo che è stato universalmente adottato come inno ufficiale di qualsiasi manifestazione olimpionica? Oppure, ancora, avete presente la colonna sonora di 1492: la conquista del paradiso, dove un grandissimo Depardieu interpretava Cristoforo Colombo? Beh, è sua anche quella. Mi fermo qui, l'elenco completo delle suo opere, se volete, lo trovate qui.

Il brano che trovate qui di seguito si chiama appunto To the unknown man; risale al 1977 ed è inserito nel long playing Spiral. Ho pensato che si prestava perfettamente ad accompagnare un po' di immagini di quella che è probabilmente stata una delle più grandi imprese dell'umanità. Alla faccia dei complottisti di ogni razza e colore.

Buona domenica.

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