lunedì 12 ottobre 2009

La Corte Costituzionale ha davvero smentito... la Corte Costituzionale?

Non pensavo di dover tornare ancora a parlare della sentenza con cui la Consulta ha l'altro giorno dichiarato illegittimo il lodo Alfano; ma ho notato, e non solo su tv e giornali, ma anche parlando con amici e conoscenti, che c'è in giro parecchia confusione, e su questa confusione qualcuno ci marcia - ancora ieri Berlusconi diceva che la Consulta ha smentito sé stessa. La confusione deriverebbe da alcune interpretazioni di questa sentenza che molti, alcuni in buona fede, altri no, la vorrebbero contraddittoria rispetto a quella analoga emessa sempre dalla Corte Costituzionale nel 2004. Vediamo quindi di cercare di chiarire un po' la questione. (avviso: questo post è un po' "tecnico", quindi se non ve la sentite o non vi interessa potete saltarlo a piè pari e andare al prossimo).

Il lodo Alfano, in questi giorni alla ribalta, non rappresenta il primo tentativo di promulgare una legge che salvaguardi qualche potente dalle sue grane giudiziarie, ma c'è un precedente, casualmente messo in campo dal terzo governo guidato da Berlusconi. All'epoca, era il 2003, il proveddimento si chiamava lodo Schifani (ex-Maccanico) e prevedeva anche questo l'immunità per le più alte cariche dello stato da eventuali processi penali durante l'arco del mandato politico. La legge (testo qui) fu promulgata nel 2003 - all'epoca il presidente della Repubblica che firmò era Ciampi - e fu bocciata, come il lodo Schifani oggi, dalla Corte Costituzionale nel gennaio del 2004. Cosa spinge molti, oggi, specie nel centrodestra, ad affermare che la recente sentenza della Consulta è contraddittoria rispetto alla precedente? Occorre una breve spiegazione.

Mettere in campo una legge che prevede una modifica della Costituzione, come erano appunto i due lodi, che avrebbero modificato l'art. 3 (tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge), non si può fare con una legge ordinaria, ma occorre una legge di revisione della Costituzione, che prevede modalità e iter differenti rispetto alle normali leggi promulgate dal Parlamento. A regolare questo particolare iter legislativo è l'art. 138 della Costituzione stessa, che al primo comma recita:

Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione [cfr. art. 72 c.4].

Questo, assieme all'art. 3, è quello che la Consulta ha giudicato violato dal lodo Alfano. E qui cominciano le lamentele, specialmente da parte degli house organ del Pdl, i quali a mo' di pappagallo fanno notare come nella sentenza del 2004 l'art. 138 non fosse mai stato tirato in ballo. Scrive Il Giornale, ad esempio (il neretto è mio):

La Consulta ha detto no al Lodo perché disciplinato da una legge ordinaria e non da una legge costituzionale. Nonostante che nella precedente sentenza 24 del 2004, che ha bocciato l’analogo Lodo Schifani, non abbia speso una sola parola al riguardo.

Questo, in sostanza, il pomo della discordia. Ma è vero, come afferma Il Giornale (e gli altri al seguito), che nella sentenza precedente la Consulta non ha mai fatto menzione a questo articolo? non ha cioè fatto nessun rilievo al fatto che il lodo Schifani fosse stato promulgato con legge ordinaria anziché di modifica costituzionale? Beh, non resta che andarsela a leggere (testo integrale in pdf qui), cosa che evidentemente quelli del Giornale non hanno fatto. Eh sì, perché se l'avessero letta, avrebbero notato che tale articolo è menzionato eccome, come del resto fa notare Marco Travaglio in questo articolo. Una prima volta qui:


E una seconda qui:


Non è vero niente, quindi, come afferma Il Giornale, che nella precedente sentenza non si fa menzione della necessità di utilizzare una legge di revisione costituzionale, a meno che, ovviamente, non si prenda per buono quello che raccontano certi giornali e certi telegiornali. L'unica differenza tra le due sentenze, è che in quella del 2004 il riferimento all'articolo 138 era implicitamente tirato in ballo nel testo - un po' come se fosse dato per scontato, insomma -, in quella di oggi è stato esplicitato e fatto oggetto di violazione da parte del lodo Alfano. Bastava leggere.

Il fatto poi che la sentenza si chiuda con la dicitura "Resta assorbito ogni altro profilo di illegittimità costituzionale", chiude, ovviamente per chi ha un minimo di dimesticheza con la lingua italiana, definitivamente la questione. E non a favore di chi va blaterando in maniera superficiale e strumentale di contraddittorietà tra le sue sentenze, ma di chi ha avuto la voglia di leggersele e di approfondire, tirando poi le somme. E non va dimenticato che queste polemiche all'acqua di rose, hanno in realtà, probabilmente, l'unico scopo di distogliere l'attenzione dall'unico articolo che entrambe le sentenze hanno inquivocabilmente giudicato violato, e cioè il terzo: Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Ma come al solito è sempre stato più facile guardare il dito invece della Luna.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

queste sono solo chiacchiere. lo sai che un simile ragionamento in una fabbrica porterebbe al licenziamento!?
mettere in discussione il master manager comporta il licenziamento in un'azienda non lo sapevi! mettere in discussione un uomo democraticamente eletto non solo è immorale ma è assurdo.
ci dovrei pure perdere tempo a leggere tutto sto post?
non mi interessa affatto la costituzione il lodo è stato deciso e approvato ed è illegale e va contro lo spirito aziendale del progetto italia di Berlusconi.

scusa lo sfogo ma quando leggo sti post mi viene un forte stato ansioso.

Anonimo ha detto...

intendo è illegale ovviamente ciò che ha deciso la consulta.

Andrea Sacchini ha detto...

queste sono solo chiacchiere. lo sai che un simile ragionamento in una fabbrica porterebbe al licenziamento!?

Cioè, fammi capire. Se io, domattina, mi presento nell'azienda dove lavoro spiegando perché la sentenza di questi giorni della Consulta non è contraddittoria rispetto alla precedente, rischio il licenziamento? Interessante. Ti dispiace se domattina provo? Così, per curiosità...

mettere in discussione un uomo democraticamente eletto non solo è immorale ma è assurdo.

Forse è immorale (e pericoloso) nei regimi dittatoriali. Mi risulta che qui da noi sia (ancora) in vigore l'art. 21 della Costituzione. Anche a te risulta?

ci dovrei pure perdere tempo a leggere tutto sto post?

Sì. Vedi, di solito quando si discute di un argomento ci sono due possibilità:

1) Parlare a vanvera senza documentarsi e in questo modo correre il rischio di dire un discreto numero di stupidaggini.

2) Leggere, documentarsi, farsi un'idea in base a quello che si è letto e poi parlare con cognizione di causa.

Di solito chi sceglie la seconda via fa sempre più bella figura.

non mi interessa affatto la costituzione il lodo è stato deciso e approvato ed è illegale e va contro lo spirito aziendale del progetto italia di Berlusconi.

Se vada o no contro "lo spirito aziendale di Berlusconi" non sono in grado di dirlo. Che sia illegale, come hai riconosciuto anche tu, è ormai fuori da qualsiasi dubbio.

scusa lo sfogo ma quando leggo sti post mi viene un forte stato ansioso.

Mmh... non so che dirti. Potrei provare a consigliarti qualche ansiolitico, ma non mi pare la sede opportuna. E poi, scusa, non hai detto poc'anzi "dovrei pure perdere tempo a leggere tutto sto post?"? :-)

intendo è illegale ovviamente ciò che ha deciso la consulta

Eh, certo, e chi se no? Sai cosa facciamo? La prossima volta la legittimità di una legge la facciamo decidere a qualcuno di più titolato, tipo ad esempio il consiglio di fabbrica di Divani&Divani. Che ne dici?

Romina ha detto...

mettere in discussione un uomo democraticamente eletto non solo è immorale ma è assurdo

Giusto. Propongo la fustigazione pubblica per tutti coloro che osano mettere in discussione il Messia lombardo. Propongo anche di genuflettersi al suo passaggio, e di autoflagellarsi a sangue in segno di umiltà e di estremo sacrificio.
A quel punto il Paradiso, con o senza vergini non so, sarà automaticamente assicurato. Che pretendiamo di più dalla vita?

Andrea Sacchini ha detto...

A quel punto il Paradiso, con o senza vergini non so, sarà automaticamente assicurato.

Ok, a questo punto auspico che si ritorni in massa al buon vecchio cilicio di binettiana memoria. :-)

Anonimo ha detto...

allora è il caso credo di fare un piccolo escursus sul progetto aziendale di Silvio. Come sicuramente saprete il partito un tempo FI era gestito secondo logiche aziendali e non collegiali. Per capirci in un qualsiasi partito democratico esistono degli iscritti e delle elezioni primarie per la scelta del segretario, esiste anche una certa libertà di parola. Nel partito berlusconiano esiste invece una mentalità manageriale per cui valgono i 3 cardini fondamentali:
1. collaborazione
2. flessibilità
3. spirito aziendale

il primo punto riguarda una collaborazione all'interno dei ruoli scelti dal premier. per cui ad ognuno spetta un suo compito e non può essere discusso.
il secondo punto riguarda la consapevolezza di essere sempre daccordo con il premier ed essere disposti a compromessi di ogni genere, anche per voi amorali.
il terzo punto riguarda una gerarchia di sistema secondo cui esistono dei capi (master manager) e dei sottoposti cui devono dimostrarsi sempre assolutamente favorevoli e assecondabili alla volontà del premier.
questa nuova democrazia deve essere imposta al sistema italia. per cui all'interno di una società come la nostra occorre essere sempre d'accordo con il premier, disposti ad assecondarlo e disposti a responsabilizzarsi all'interno del proprio ambito collaborativo.
per esemplificare: una persona di un ceto inferiore non può aspirare allo studio o a salire di grado nella gerarchia se non dimostrando totale sottomissione alle logiche del premier, altrimenti deve rimanere nel suo gruppo sociale senza entrare in contrasto con la volontà del premier. in questo genere di sistema non vi è spazio per contestazioni, dissenso e libertà di esprimere vergognosamente le proprie imprecise e puerili verità.

spero di essere stato chiaro.

nb: mi sono perso la pass del mio nick!!

Anonimo ha detto...

il messaggio sopra è il mio. qualcuno potrebbe spiegarmi perché se scrivo nel tuo blog ogni tanto mi compare il messaggio di errore xz124?

Andrea Sacchini ha detto...

Come sicuramente saprete il partito un tempo FI era gestito secondo logiche aziendali e non collegiali.

"Non collegiali" è sempre stato lampante.

Per capirci in un qualsiasi partito democratico esistono degli iscritti e delle elezioni primarie per la scelta del segretario, esiste anche una certa libertà di parola.

Già. Inconcepibile, eh?

il primo punto riguarda una collaborazione all'interno dei ruoli scelti dal premier
[...]
l secondo punto riguarda la consapevolezza di essere sempre daccordo con il premier ed essere disposti a compromessi di ogni genere,
[...]
il terzo punto riguarda una gerarchia di sistema secondo cui esistono dei capi (master manager) e dei sottoposti cui devono dimostrarsi sempre assolutamente favorevoli e assecondabili alla volontà del premier.
questa nuova democrazia deve essere imposta al sistema italia.


Scusa, giusto per sapere, ma tu dove la vedi la "democrazia" in tutto ciò?

per cui all'interno di una società come la nostra occorre essere sempre d'accordo con il premier, disposti ad assecondarlo e disposti a responsabilizzarsi all'interno del proprio ambito collaborativo.
per esemplificare: una persona di un ceto inferiore non può aspirare allo studio o a salire di grado nella gerarchia se non dimostrando totale sottomissione alle logiche del premier, altrimenti deve rimanere nel suo gruppo sociale senza entrare in contrasto con la volontà del premier. in questo genere di sistema non vi è spazio per contestazioni, dissenso e libertà di esprimere vergognosamente le proprie imprecise e puerili verità.


Sei in vena di ossimori stasera? Ti rendi conto che hai detto "imprecise verità"? La verità non è né precisa né imprecisa, è la verità, punto e basta.

A parte questo, non so veramente, alla luce della carrettata di sciocchezze che hai scritto, se valga la pena replicare. Perché qui non è più questione di dentrodestra o centrosinistra, qui è questione di una visione del mondo, della politica, della democrazia, del libero pensiero completamente fuorviata. E il pensiero che là fuori possano essere in tanti a pensarla in questo modo, lo confesso, un po' mi impaurisce.

Anonimo ha detto...

si tratta di una visione del mondo - se mi consenti - molto accattivante e adatta al sistema capitalista che, a differenza di quello comunista in cui sono presenti tutte quelle minchiate su eguaglianza, libertà ecc, produce ricchezza e benessere.
basta studiarsi la storia della rivoluzione industriale.
e difatti berlusconi si rifà proprio ad un sistema capitalista all'americana che serve per produrre benessere, sicurezza e ordine, capisaldi del vivere democratico.
non so se ti avrò convinto a votare per il pdl, ma di sicuro ti ho posto di fronte a delle incontestabili evidenze che non puoi ignorare.

Andrea Sacchini ha detto...

non so se ti avrò convinto a votare per il pdl,

Non ti preoccupare, se prima potevo avere qualche piccolo dubbio, adesso me l'hai tolto definitivamente.

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