lunedì 27 settembre 2021

Dietro a facebook

Articoli come quello pubblicato da Paolo Attivissimo sono utili ma, temo, totalmente inefficaci. Inefficaci perché, pur sapendo cosa c'è dietro, chi ha un account su facebook difficilmente lo cancellerà. Si sa da anni chi e cosa c'è dietro la amichevole facciata blu del social di Zuckerberg, e lo scandalo Cambridge Analytica scoppiato nel 2018, in cui si scoprì che facebook aveva acquisito i dati personali di 83 milioni di utenti senza chiedere loro il permesso e li aveva poi usati per fare propaganda politica, è solo l'ultimo in ordine di tempo che certifica il marcio che si nasconde al suo interno. 

Ma, appunto, togliersi da facebook non è facile perché il social di Zuckerberg, ma è caratteristica comune di tutti i social, è congegnato in modo che sia difficilissimo abbandonarlo. Si crea infatti una sorta di sudditanza psicologica che è simile a quella dell'ostaggio in un rapporto sociale di soggezione. Come scrive l'autore nei commenti, chi ne è ostaggio "difficilmente ammette di esserlo e si rassegna a continuare a esserlo. Perché il costo di cercare di liberarsene è troppo alto."

1 commento:

  1. Dovetti iscrivermi al faccialibro solo per alcuni eventi di tango.
    Non ho tempo, non lo uso, non lo conosco.
    Le robereti sociali sono vetrine: se la merce è scarsa, il tutto è scarso.

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