giovedì 30 settembre 2021

Amalia Signorelli

Come ho già scritto più volte su queste pagine, mi sono sempre risultate estremamente affascinanti le persone con una competenza, in qualsiasi campo. Da qualche tempo sto seguendo su YouTube, con un certo interesse, Amalia Signorelli, che è stata (è morta qualche anno fa) una accademica e una delle maggiori antropologhe italiane. Perché amo le persone competenti e preparate? Perché, nella stragrande maggioranza dei casi, dicono cose che vanno contro il senso comune, smontano i pregiudizi, le convinzioni stantie, le idee sedimentate e spesso incancrenite con cui amiamo trastullarci e dalle quali ci sentiamo confortati.

La chiacchierata tra lei e Corrado Augias che ripubblico qui sotto risale a qualche anno fa, e precisamente al periodo immediatamente precedente alla approvazione della legge che regolamenta le unioni civili, la cosiddetta legge Cirinnà. Come forse ricorderete, all'ultimo momento fu stralciato dalla legge l'articolo che prevedeva la possibilità di adozione del figlio del partner per le coppie omosessuali, perché signora mia, scherziamo, mica possiamo permettere uno scempio simile! E ve li immaginate quei poveri bambini come potrebbero crescere? 

In realtà, come è dimostrato dall'esperienza di tutti i paesi in cui le copie omosessuali possono adottare figli (in Inghilterra questa possibilità esiste da più di vent'anni), il sesso dei genitori non c'entra assolutamente niente con l'equilibrio della crescita della prole, perché i figli hanno come bisogni primari e assolutamente inderogabili quelli di essere amati, seguiti; hanno bisogno di risposte ai loro bisogni, cure, attenzioni, e queste cose non c'entrano niente col sesso di chi gliele da.

La chiacchierata tra Amalia Signorelli e Corrado Augias abbraccia questo tema e anche altri, come l'annoso discorso sulla famiglia naturale (anche qui, quanti pregiudizi...) e il ruolo della religione nella determinazione dei convincimenti collettivi. 

Ma ciò che più affascina della professoressa Signorelli sono la chiarezza e l'immediata simpatia che suscita il suo eloquio. Non sembra una docente universitaria di antropologia, di primo acchito sembra più la vicina di casa con cui si chiacchiera mentre si falcia l'erba.


12 commenti:

  1. I bambini hanno diritto ad un papà ed una mamma, maschile e femminile.
    La letteratura della psicologia strabocca di patologie dovute alla assenza del padre o della madre.

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  2. Sia i dati empirici che tutti gli studi e le ricerche svolti finora dicono l'esatto contrario. Poi, ognuno è libero di continuare seguire i propri personali convincimenti.

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    1. Nei paesi più avanti nel progresso verso questa barbarie ci sono già cause di persone fabbricate per il baloccamento eroico dei vari genitori uno, due e pigreco.
      Una cosa sorprendente dei fondamentalisti è il fare strame di scienza e conoscenza. Certamente ci saranno sette o dodici studi che avvocato la superiorità dei genitori uno, due e pigreco.
      Una volta ci furono studi per propagandare il valore del DDT o degli inceneritori, a Bibbiano c'erano molti studi-relazione per sostenere la asportazione dei bambini a favore di uno, due e pigreco.
      Certamente ci saranno studi per dimostrare che mamma e papà, maschile e femminile sono rifiuti tossici di società veterofasciopatriarcali.
      :)

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  3. Viviamo in una società fondata sulla famiglia padre e madre, è difficile accettare certe cose.

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    1. Certo che è difficile, è normale che sia così. È la difficoltà che nasce ogni volta che i pregiudizi e le idee ormai acquisite vengono messi in discussione.

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    2. Ah, i pregiudizi...
      Come quelli per i quali i vari uno due e pigreco, sospinti dallo vero e puro Ammore, sono meglio di quel vecchio ciarpame di papà e mamma.
      Ricordate la razzista anti Laura Boldrini quando nei propri sermoni avvisava che gli inferiori italioti avrebbero dovuto apprendere e fare propri gli stili di vita dei luninosi, funky, gentili e generosi superiori fratelli catapultati sopra di loro?
      Già, i pregiudizi.

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    3. Una volta a commenti come questo mi prendevo la briga di rispondere. Ma erano altri tempi. Adesso li lascio qui, in bella mostra, a testimonianza di una certa, ancora molto diffusa, incapacità di comprensione di ciò di cui si sta parlando.

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    4. Non si tratta di incomprensione.
      Si tratta di barbarie che vanno a frantumare i fondamenti etici, morali, ecologici dell'umanità e di lotta a questa alienazione disumanizzante.
      Io non ho alcuna intenzione di com-prendere questi abominii.

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    5. Ancora nutro qualche speranza che una voce fuori dal coro permetta che vi sorga qualche domanda, qualche dubbio.
      Ogni setta, pure quella arcobalenga, tende ad essere molto confortevole, ad iniziare dal rassicurare sulla correttezza della propria "missione" (hybris non lo ammettono mai!) e di mantenere uniti i propri zeloti.

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    6. Io non ho alcuna intenzione di com-prendere questi abominii.

      Liberissimo. Mica ti obbliga qualcuno.

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