Se si dovesse descrivere sportivamente l'incontro di oggi tra Berlusconi e Bossi, si potrebbe tranquillamente usare la metafora calcistica che leggete qui sopra nel titolo. Il motivo è molto semplice: Berlusconi si è presentato col difficilissimo compito di far ingoiare un'eventuale alleanza con Casini a Bossi; Bossi si è presentato più che mai convinto della necessità di tornare subito al voto. Nessuno dei due è stato accontentato. Berlusconi dovrà infatti rinunciare al sogno proibito Casini, di cui ha un disperato bisogno e che gli sarebbe servito per mandare una volta per tutte a quel paese i finiani, e Bossi ha fatto retromarcia sulla questione elezioni.
Berlusconi non ha rilasciato ancora nessuna dichiarazione, ma non è difficile immaginare che il rospo più grosso da ingoiare sia stato proprio il suo. Il niet di Bossi su Casini, infatti, significa che il Pdl dovrà tentare di andare avanti sapendo che l'ala finiana, coi suoi numeri, è sempre dietro l'angolo pronta a mettersi di traverso su quelli che considera provvedimenti non facenti parte del programma elettorale del 2008. Questo significa che Berlusconi potrà tranquillamente scordarsi la stampella finiana quando sarà ora di votare cose come il processo breve o il lodo Alfano costituzionale. E Dio solo sa quanto Berlusconi avrà bisogno, nel breve periodo, di qualcuno di questi provvedimenti.
A dicembre la Consulta si esprimerà sulla legittimità costituzionale del legittimo impedimento, la legge ad personam che attualmente lo ripara dai tre processi a suo carico, e se nel frattempo non sarà stato approvato qualche altro scudo, il premier sarà nudo, coi procedimenti che riprenderanno a correre. Ecco perché Berlusconi finora ha fatto di tutto per portare dentro Casini: perché sperava di avere il suo appoggio per l'approvazione di qualcuna delle sue leggi - sul lodo Alfano costituzionale Casini non si era buttato via.
E invece niente. Berlusconi è nelle mani dei finiani. Senza i loro numeri sa benissimo che la speranza di approvare qualunque cosa è praticamente nulla. E questo è il motivo per cui, probabilmente, sul vertice di oggi non ha ancora rilasciato dichiarazioni. Ed è lo stesso motivo per cui oggi gli stessi finiani hanno descritto come una loro vittoria il risultato del vertice - come dare loro torto? Insomma, l'impressione è che quelli che si aspettavano un incontro chiarificatore e pacificatore non saranno accontentati. Anzi, è probabile che da qui in poi i fuochi pirotecnici saranno ancora più spettacolari.
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